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Agalma
Agalma è un progetto espositivo dalla connotazione simbiotica e stratificata che nasce da un’indagine profonda tra la poetica stilistica degli artisti in mostra: Danilo Paris, Giampaolo Parrilla e Matteo Gobbo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 22 al 24 Settembre sarà presente nella Chiesa di Santa Lucia di Ferentino, la mostra Agalma con gli artisti: Giampaolo Parrilla, Matteo Gobbo e Danilo Paris; a cura di Chiara Gerpini e in collaborazione con Associazione Donne in Cammino e promossa dall’Associazione Materia Creativa, con il patrocinio del Comune di Ferentino e il Comune di Frosinone.
Il progetto espositivo, inserito nel programma del Festival dell’arte Nomadica, un festival delle arti che mira alla valorizzazione culturale di Ferentino, e che trova la direzione artistica di Danilo Paris, sarà connotato da un valore simbiotico, stratificato, organico e complesso.
Ragionando sul concetto di Agalma, in prospettiva platonica e lacaniana, ci si riferisce a quest’ultimo come un intreccio di identità e una molteplicità di connotazioni simboliche.
Mentre Platone considera l’Agalma aldilà della sua natura contestuale di oggetto fisico, per esprimere un’idea di assoluta profondità, riguardante l’amore e la ricerca della verità, associandolo dunque a un oggetto morale, capace di riflettere o rappresentare qualcosa di prezioso e significativo nell’esperienza umana.
Per Jacques Lacan, l'Agalma è un concetto più complesso e ambivalente; nella sua analisi l’Agalma viene codificato come l’oggetto del desiderio, ovvero come una mancanza nell’individuo, in grado di suscitare un’attrazione tale da stimolare la ricerca di esso all'esterno dell’io e dunque nella relazione con l’altro.
Queste direzioni semantiche infatti sono associate alle opere dei tre artisti come una ricerca di affinità dialettiche che convergono in una struttura composta da spazi e oggetti relazionali. Il continuo confronto dialogico si articolerà tra l’opera sonora di Paris, dove l’atto del perdono e i legami fraterni verranno trasmessi tramite un racconto immaginifico, la video - installazione di Matteo Gobbo in cui la rilettura dell’antica pratica dell’ornitomanzia, si configurerà in un intreccio di rimandi storico-biblici, l’interazione caotica degli elementi e le fluttuazioni dei sistemi complessi e nella struttura di Parrilla, opera mutevole che sarà portata a termine nella Chiesa di Santa Lucia, tramite la performance del Rito della tessitura, e che rappresenterà il costante ciclo della vita e della morte.
Come l’Agalma che agisce nelle complessità e le ambivalenze delle pulsioni umane, un oggetto che è oltremodo sfuggente e che genera tensioni e desideri insoddisfatti, anche nelle indagini di Gobbo, Parrilla e Paris, esistono legami e interazioni riconducibili alle tensioni, i desideri e agli impulsi inconsci. Come nei sistemi complessi ciò che alimenta il caos è l’interazione non lineare tra le parti che permette di far emergere forme di bellezza che arricchiscono la comprensione del mondo.
Riflettere sull’Agalma significa quindi riflettere sulle identità e sulle relazioni, in modo da osservare e codificare l’altro come nutrimento per l’anima.
Il progetto espositivo, inserito nel programma del Festival dell’arte Nomadica, un festival delle arti che mira alla valorizzazione culturale di Ferentino, e che trova la direzione artistica di Danilo Paris, sarà connotato da un valore simbiotico, stratificato, organico e complesso.
Ragionando sul concetto di Agalma, in prospettiva platonica e lacaniana, ci si riferisce a quest’ultimo come un intreccio di identità e una molteplicità di connotazioni simboliche.
Mentre Platone considera l’Agalma aldilà della sua natura contestuale di oggetto fisico, per esprimere un’idea di assoluta profondità, riguardante l’amore e la ricerca della verità, associandolo dunque a un oggetto morale, capace di riflettere o rappresentare qualcosa di prezioso e significativo nell’esperienza umana.
Per Jacques Lacan, l'Agalma è un concetto più complesso e ambivalente; nella sua analisi l’Agalma viene codificato come l’oggetto del desiderio, ovvero come una mancanza nell’individuo, in grado di suscitare un’attrazione tale da stimolare la ricerca di esso all'esterno dell’io e dunque nella relazione con l’altro.
Queste direzioni semantiche infatti sono associate alle opere dei tre artisti come una ricerca di affinità dialettiche che convergono in una struttura composta da spazi e oggetti relazionali. Il continuo confronto dialogico si articolerà tra l’opera sonora di Paris, dove l’atto del perdono e i legami fraterni verranno trasmessi tramite un racconto immaginifico, la video - installazione di Matteo Gobbo in cui la rilettura dell’antica pratica dell’ornitomanzia, si configurerà in un intreccio di rimandi storico-biblici, l’interazione caotica degli elementi e le fluttuazioni dei sistemi complessi e nella struttura di Parrilla, opera mutevole che sarà portata a termine nella Chiesa di Santa Lucia, tramite la performance del Rito della tessitura, e che rappresenterà il costante ciclo della vita e della morte.
Come l’Agalma che agisce nelle complessità e le ambivalenze delle pulsioni umane, un oggetto che è oltremodo sfuggente e che genera tensioni e desideri insoddisfatti, anche nelle indagini di Gobbo, Parrilla e Paris, esistono legami e interazioni riconducibili alle tensioni, i desideri e agli impulsi inconsci. Come nei sistemi complessi ciò che alimenta il caos è l’interazione non lineare tra le parti che permette di far emergere forme di bellezza che arricchiscono la comprensione del mondo.
Riflettere sull’Agalma significa quindi riflettere sulle identità e sulle relazioni, in modo da osservare e codificare l’altro come nutrimento per l’anima.
22
settembre 2023
Agalma
Dal 22 al 24 settembre 2023
arte contemporanea
arti performative
arti performative
Location
SEDI VARIE – Ferentino
Ferentino, -, (Frosinone)
Ferentino, -, (Frosinone)
Orario di apertura
da venerdì a domenica 15 - 21
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