Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Aggetti Progettazioni Proiezioni Prominenze Protuberanze Sporgenze
L’idea della mostra prende spunto dall’affermazione di Friedrich Nietzsche secondo la quale “ogni spirito profondo ha bisogno di una maschera: e più ancora, intorno a ogni spirito profondo cresce continuamente una maschera.”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La galleria e x t r a s p a z i o inaugura lunedì 13 dicembre la mostra collettiva
Aggetti, Progettazioni, Proiezioni, Prominenze, Protuberanze, Sporgenze.
“Jeder tiefe Geist braucht eine Maske: mehr noch, um jeden tiefen Geist wächst fortwährend eine Maske, dank der beständig falschen, nämlich flachen Auslegung jedes Wortes, jedes Schrittes, jedes Lebens-Zeichens, das er gibt.” (Friedrich Nietzsche, Jenseits von Gut und Böse, Zweites Hauptstück. Der freie Geist). *
Allsopp & Weir (Londra, 1977|1973) dichiarano l’ambizione impegnativa di vedere collassare tutto Il Tempo nell’attimo presente e chiedono al collaboratore Michael Taylor di visualizzare questo intento con disegni rituali, sistematici e ossessivi di triangoli a vortice. Apparizioni grottesche affiancano queste specie di mandala nell’intento di distrarre i cattivi spiriti (o i non credenti?) dai loro riti.
Quasi a voler parafrasare il titolo di un suo lavoro del 1979, Alighiero Boetti (Torino, 1940 - Roma, 1994) “ammazza il tempo”, in un giorno all’inizio degli anni novanta, costruendo un aeroplanino di carta piegata colorato ad acquarello.
Forme sinusoidali si alzano come fiamme dai disegni assonometrici di Carola Bonfili (Roma, 1981). Camini accesi o sacri cuori? I titoli tengono la passione sotto controllo: Ipocalorico; Ipocondriaco; Ipometrico.
Natasha Bowdoin (West Kennebunk, USA, 1981) è affascinata dalla figura del “trickster” che conosce attraverso le narrazioni dei nativi americani: un essere che ha l’abilità di trasformarsi assumendo diverse forme fisiche diventa la metafora della creatività artistica. Nel collage Flock, si presenta in forma di uno stormo di frammenti di carta.
La zampa che spunta da un sacchetto nello scatto da morgue di Joe Duggan (Limerick, Irlanda, 1973) è quella di un tacchino. Duggan propone di farne a meno per questo Natale in tempo di crisi e di accontentarci della sua fotografia.
Spazi vuoti come ombre, silhouette nella mente dell'artista sono le sculture di Masashi Echigo (Toyama, Giappone, 1982), ricavate da mobili per archivi dismessi, ridotti da lui a volumi di pura “immanenza” (così il titolo) per la sua recente installazione alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma.
La sagoma della nuvola al neon con la scritta “Projection” di Laurent Grasso (Mulhouse, Francia, 1972), richiama quella di un cervello mentre la scritta si riferisce al sistema di proiezione delle immagini mentali che costituiscono il fondamento dell’esperienza reale e della coscienza. Le possibili traduzioni del termine projection (aggetto, progettazione, proiezione, prominenza, protuberanza, sporgenza) ci portano al titolo della mostra.
Il letto di cartone nella fotografia scattata da Pieter Hugo (Johannesburg, 1976) nel 2006 a Musina rispecchia la situazione di questa città settentrionale del Sudafrica al confine con lo Zimbabwe, come di ogni comunità che attraversa una drammatica fase di transizione, e diventa simbolo della sua capacità di progettare nel precario.
* Friedrich Nietzsche sostiene in Al di là del Bene e del Male (capitolo secondo – Lo spirito libero) che “ogni spirito profondo ha bisogno di una maschera: e più ancora, intorno a ogni spirito profondo cresce continuamente una maschera, grazie alla costantemente falsa, cioè superficiale interpretazione di ogni parola, di ogni passo, di ogni segno di vita che egli dà.”
Ecco che Lorenzo Lupano (Roma, 1970) si traveste da testa di Rapa (Raphanus sativum).
Le maschere da “understatement” usate da Mike Pratt (Sunderland, Gran Bretagna, 1987) sono invece le scritte che spesso appaiono nei suoi quadri di grande formato, come ad esempio
I’m With Stupid. Nei suoi studi su carta in mostra, Reclining Figure 1, 2 e 3, i personaggi, più che adagiati, sembrano inquieti meccanismi pronti a scattare come pop-up.
Aggetti, Progettazioni, Proiezioni, Prominenze, Protuberanze, Sporgenze.
“Jeder tiefe Geist braucht eine Maske: mehr noch, um jeden tiefen Geist wächst fortwährend eine Maske, dank der beständig falschen, nämlich flachen Auslegung jedes Wortes, jedes Schrittes, jedes Lebens-Zeichens, das er gibt.” (Friedrich Nietzsche, Jenseits von Gut und Böse, Zweites Hauptstück. Der freie Geist). *
Allsopp & Weir (Londra, 1977|1973) dichiarano l’ambizione impegnativa di vedere collassare tutto Il Tempo nell’attimo presente e chiedono al collaboratore Michael Taylor di visualizzare questo intento con disegni rituali, sistematici e ossessivi di triangoli a vortice. Apparizioni grottesche affiancano queste specie di mandala nell’intento di distrarre i cattivi spiriti (o i non credenti?) dai loro riti.
Quasi a voler parafrasare il titolo di un suo lavoro del 1979, Alighiero Boetti (Torino, 1940 - Roma, 1994) “ammazza il tempo”, in un giorno all’inizio degli anni novanta, costruendo un aeroplanino di carta piegata colorato ad acquarello.
Forme sinusoidali si alzano come fiamme dai disegni assonometrici di Carola Bonfili (Roma, 1981). Camini accesi o sacri cuori? I titoli tengono la passione sotto controllo: Ipocalorico; Ipocondriaco; Ipometrico.
Natasha Bowdoin (West Kennebunk, USA, 1981) è affascinata dalla figura del “trickster” che conosce attraverso le narrazioni dei nativi americani: un essere che ha l’abilità di trasformarsi assumendo diverse forme fisiche diventa la metafora della creatività artistica. Nel collage Flock, si presenta in forma di uno stormo di frammenti di carta.
La zampa che spunta da un sacchetto nello scatto da morgue di Joe Duggan (Limerick, Irlanda, 1973) è quella di un tacchino. Duggan propone di farne a meno per questo Natale in tempo di crisi e di accontentarci della sua fotografia.
Spazi vuoti come ombre, silhouette nella mente dell'artista sono le sculture di Masashi Echigo (Toyama, Giappone, 1982), ricavate da mobili per archivi dismessi, ridotti da lui a volumi di pura “immanenza” (così il titolo) per la sua recente installazione alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma.
La sagoma della nuvola al neon con la scritta “Projection” di Laurent Grasso (Mulhouse, Francia, 1972), richiama quella di un cervello mentre la scritta si riferisce al sistema di proiezione delle immagini mentali che costituiscono il fondamento dell’esperienza reale e della coscienza. Le possibili traduzioni del termine projection (aggetto, progettazione, proiezione, prominenza, protuberanza, sporgenza) ci portano al titolo della mostra.
Il letto di cartone nella fotografia scattata da Pieter Hugo (Johannesburg, 1976) nel 2006 a Musina rispecchia la situazione di questa città settentrionale del Sudafrica al confine con lo Zimbabwe, come di ogni comunità che attraversa una drammatica fase di transizione, e diventa simbolo della sua capacità di progettare nel precario.
* Friedrich Nietzsche sostiene in Al di là del Bene e del Male (capitolo secondo – Lo spirito libero) che “ogni spirito profondo ha bisogno di una maschera: e più ancora, intorno a ogni spirito profondo cresce continuamente una maschera, grazie alla costantemente falsa, cioè superficiale interpretazione di ogni parola, di ogni passo, di ogni segno di vita che egli dà.”
Ecco che Lorenzo Lupano (Roma, 1970) si traveste da testa di Rapa (Raphanus sativum).
Le maschere da “understatement” usate da Mike Pratt (Sunderland, Gran Bretagna, 1987) sono invece le scritte che spesso appaiono nei suoi quadri di grande formato, come ad esempio
I’m With Stupid. Nei suoi studi su carta in mostra, Reclining Figure 1, 2 e 3, i personaggi, più che adagiati, sembrano inquieti meccanismi pronti a scattare come pop-up.
13
dicembre 2010
Aggetti Progettazioni Proiezioni Prominenze Protuberanze Sporgenze
Dal 13 dicembre 2010 al 12 febbraio 2011
arte contemporanea
Location
EXTRASPAZIO
Roma, Via Di San Francesco Di Sales, 16A, (Roma)
Roma, Via Di San Francesco Di Sales, 16A, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15.30-19.30
Vernissage
13 Dicembre 2010, ore 19
Autore