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Aghim Muka – Ordine caotico
Un percorso che si dipana attraverso video, sculture, installazioni, opere pittoriche e polisensoriali che si rimandano una l’altra attraverso lo spazio e il tempo e si legano indissolubilmente come la voce flebile di un narratore di cantastorie lega le sue narrazioni.
Comunicato stampa
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COMUNICATI
Aghim Muka:
Ordine caotico |||4 ||||10 |||||| 08
4° Giornata del Contemporaneo
Clan – Destino |||10 ||||11 ||| 08
Seconda edizione: (Con)Temporary Art RECALL
Ordine caotico / Clan – Destino è un progetto espositivo site specific che si declina in due location e due eventi espositivi, entrambi in occasione di momenti aggreganti di alto valore per la giovane arte contemporanea italiana.
Il primo, in ottobre in occasione della 4°Giornata del Contemporaneo, a cura di AMACI e DARC, presso la Galleria Sacerdoti di via Sant’Andrea, nel cuore del quadrilatero della moda di Milano.
Il secondo a novembre, presso la MyOwnGallery, nel centro pulsante del quartiere di via Tortona, in occasione dell’iniziativa (con)Temporary Art / via Tortona e dintorni, progetto ideato da Gisella Borioli.
Ordine caotico / Clan – Destino che vede protagonista l’artista Aghim Muka, è un percorso che si dipana attraverso video, sculture, installazioni, opere pittoriche e polisensoriali che si rimandano una l’altra attraverso lo spazio e il tempo e si legano indissolubilmente come la voce flebile di un narratore di cantastorie lega le sue narrazioni.
Le opere esposte per la Giornata del Contemporaneo, principalmente pittoriche, sono la parte poetica propedeutica alle opere esposte per il (con)Temporary Art.
Muka propone uno scardinamento nel concetto espositivo di mostra fine a se stessa, conclusa e confinata in rigidi schemi, creando un’aspettativa, come se i due eventi espositivi fossero capitoli di una stessa novella narrata in più tempi e luoghi.
L’intero evento verrà descritto in un unico catalogo d’arte, con testi di Glores Sandri e Olga Gambari, con il patrocinio del Consolato Generale della Repubblica di Albania.
Aghim Muka, artista albanese che vive a Milano da più di dieci anni, ricostruisce con le sue opere un’umanità silenziosa che ci fissa e ci interroga nella sua diversità multietnica e religiosa.
L’artista destrutturalizza la parola clandestino e la fa divenire “clan-destino”, traslando il significato di “umanità” a “clan” e rileggendo la parola come l’intera umanità legata da un unico destino contrapposto al concetto di estraneo, di altro da noi che molto spesso oggi fa paura.
Ricrea una sua mappa dell’umanità, una mappa in cui i confini non sono quelli a noi già noti, ma sono i confini clan-destini di una umanità in movimento, un movimento ordinato in modo caotico appunto, spinto da una forza molto più profonda che spesso sfugge ad una osservazione superficiale, ma che racchiude in sé un forte significato ineluttabile di destino.
In un mondo in cui le grandi migrazioni sono quasi irrefrenabili, Muka ci racconta storie di tutti i giorni che con la loro semplicità divengono epiche.
A poco più di sessanta anni dalla dichiarazione di indipendenza dell’India e dalla lotta non violenta del Mahatma Gandhi, Muka rende omaggio alla grande forza dello statista, alla sua umanità, al suo amore verso il prossimo con l’installazione delle vesti dei carcerati e il muro delle impronte digitali e ricorda la “Giornata mondiale della non – violenza” che ricorre il 2 Ottobre di ogni anno, data simbolica della nascita di Gandhi.
Parla di mondo scartato nelle sue opere, ma parla anche di dignità e rispetto, di speranza e forza. E’ come se tutti noi fossimo clandestini di questa terra che ci è consegnata solo in prestito per i nostri figli e di cui non dobbiamo abusare.
Maria Cristina Vicamini (Luglio 2008)
Aghim Muka:
Ordine caotico |||4 ||||10 |||||| 08
4° Giornata del Contemporaneo
Clan – Destino |||10 ||||11 ||| 08
Seconda edizione: (Con)Temporary Art RECALL
Ordine caotico / Clan – Destino è un progetto espositivo site specific che si declina in due location e due eventi espositivi, entrambi in occasione di momenti aggreganti di alto valore per la giovane arte contemporanea italiana.
Il primo, in ottobre in occasione della 4°Giornata del Contemporaneo, a cura di AMACI e DARC, presso la Galleria Sacerdoti di via Sant’Andrea, nel cuore del quadrilatero della moda di Milano.
Il secondo a novembre, presso la MyOwnGallery, nel centro pulsante del quartiere di via Tortona, in occasione dell’iniziativa (con)Temporary Art / via Tortona e dintorni, progetto ideato da Gisella Borioli.
Ordine caotico / Clan – Destino che vede protagonista l’artista Aghim Muka, è un percorso che si dipana attraverso video, sculture, installazioni, opere pittoriche e polisensoriali che si rimandano una l’altra attraverso lo spazio e il tempo e si legano indissolubilmente come la voce flebile di un narratore di cantastorie lega le sue narrazioni.
Le opere esposte per la Giornata del Contemporaneo, principalmente pittoriche, sono la parte poetica propedeutica alle opere esposte per il (con)Temporary Art.
Muka propone uno scardinamento nel concetto espositivo di mostra fine a se stessa, conclusa e confinata in rigidi schemi, creando un’aspettativa, come se i due eventi espositivi fossero capitoli di una stessa novella narrata in più tempi e luoghi.
L’intero evento verrà descritto in un unico catalogo d’arte, con testi di Glores Sandri e Olga Gambari, con il patrocinio del Consolato Generale della Repubblica di Albania.
Aghim Muka, artista albanese che vive a Milano da più di dieci anni, ricostruisce con le sue opere un’umanità silenziosa che ci fissa e ci interroga nella sua diversità multietnica e religiosa.
L’artista destrutturalizza la parola clandestino e la fa divenire “clan-destino”, traslando il significato di “umanità” a “clan” e rileggendo la parola come l’intera umanità legata da un unico destino contrapposto al concetto di estraneo, di altro da noi che molto spesso oggi fa paura.
Ricrea una sua mappa dell’umanità, una mappa in cui i confini non sono quelli a noi già noti, ma sono i confini clan-destini di una umanità in movimento, un movimento ordinato in modo caotico appunto, spinto da una forza molto più profonda che spesso sfugge ad una osservazione superficiale, ma che racchiude in sé un forte significato ineluttabile di destino.
In un mondo in cui le grandi migrazioni sono quasi irrefrenabili, Muka ci racconta storie di tutti i giorni che con la loro semplicità divengono epiche.
A poco più di sessanta anni dalla dichiarazione di indipendenza dell’India e dalla lotta non violenta del Mahatma Gandhi, Muka rende omaggio alla grande forza dello statista, alla sua umanità, al suo amore verso il prossimo con l’installazione delle vesti dei carcerati e il muro delle impronte digitali e ricorda la “Giornata mondiale della non – violenza” che ricorre il 2 Ottobre di ogni anno, data simbolica della nascita di Gandhi.
Parla di mondo scartato nelle sue opere, ma parla anche di dignità e rispetto, di speranza e forza. E’ come se tutti noi fossimo clandestini di questa terra che ci è consegnata solo in prestito per i nostri figli e di cui non dobbiamo abusare.
Maria Cristina Vicamini (Luglio 2008)
04
ottobre 2008
Aghim Muka – Ordine caotico
Dal 04 al 20 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE SACERDOTI
Milano, Via Sant'Andrea, 17, (Milano)
Milano, Via Sant'Andrea, 17, (Milano)
Vernissage
4 Ottobre 2008, dalle 18 alle 22 Si prega confermare la propria presenza
Ufficio stampa
CRISALIS ARTNETCOMMUNICATION
Autore
Curatore