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Agita – Arte giovane italiana
La mostra vuole essere un’occasione di confronto tra giovani artisti già riconosciuti all’interno del sistema dell’arte, e sette giovani curatori che presentano una loro visione della scena artistica italiana di oggi.
Comunicato stampa
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Martedì 2 febbraio 2010 alle ore 19.00 verrà inaugurata negli spazi espositivi del MLAC, Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università di Roma “Sapienza”, la mostra AGIta – Arte Giovane Italiana.
La mostra vuole essere un’occasione di confronto tra giovani artisti già riconosciuti all’interno del sistema dell’arte, e sette giovani curatori che presentano una loro visione della scena artistica italiana di oggi. La diversità dei registri linguistici e la varietà delle forme espressive si intrecciano per dare spazio alle idee di nove giovani artisti e un collettivo - rigorosamente tutti italiani - che insieme diventano un campione di ciò che si “agita” oggi nel nostro Paese. In un luogo come l’Italia, dove il solo fatto di essere giovani spesso sembra essere un impedimento, l’esposizione è tesa a dimostrare come, invece, le capacità artistiche esulano da un concetto legato all’età. Lo scopo è non solo quello di avvicinare il grande pubblico, ma anche quello di creare un luogo di incontro tra i vari attori che contribuiscono allo sviluppo dell’arte contemporanea.
Gli artisti presentati sono: Aurora Meccanica (Roberto Bella, 1983 e Carlo Riccobono, 1982), duo specializzato in videoinstallazioni interattive con temi riguardanti la cultura contemporanea italiana. Per la mostra è presentata un’opera inedita: un palloncino gonfiabile virtuale dove compaiono le opere di Damien Hirst, Maurizio Cattelan e Jeff Koons. Niccolò Angeli (1980), presenta un lavoro site specific strutturato nella forma di una caccia al tesoro che avrà come obiettivo quello di coinvolgere il pubblico in un viaggio alla ricerca di sé. Antonio Bardino (1973), da diversi anni si dedica in modo specifico alla pittura indagando gli interni contemporanei, in particolare i terminal degli aeroporti, di cui dà una rappresentazione iperrealistica. Alessandro Battisti (1977), artista molto attento nell'osservare la società, i suoi vizi e le sue incongruenze di cui dà nelle sue installazioni una rappresentazione ironica e sagace suscitando, in chi le guarda, una risata amara. Per la mostra presenta un’installazione-performance sulla situazione di svendita sociale e culturale dell’Italia. Ludovico Bomben (1982), le sue installazioni site specific interagiscono con lo spazio alterandolo e ricostruendolo, in questo modo invita il pubblico a intervenire per superare la rigidità dell’opera d’arte e ribaltare senso e funzione d’uso degli oggetti. Anna di Prospero (1987), per l’evento espone tre opere fotografiche dove utilizza il suo corpo come mezzo per raccontare viaggi intimi e al tempo stesso universali, seguendo uno dei filoni più innovativi della fotografia contemporanea: l’unione tra finzione e realtà. Massimilliano Pelletti (1975), mescola il linguaggio umoristico e sarcastico di Damien Hirst, Tracey Emin e degli altri artisti del 'Brit Pack' degli anni ‘90 con il patrimonio linguistico, filosofico ed artistico della cittadina toscana di Pietrasanta. Per la mostra presenta un’installazione incentrata sull'idea di nostalgia attraverso la morte di Snoopy. Paolo Pennuti (1974), utilizza principalmente la fotografia e il video creando opere di forte impatto che appaiono sospese. In mostra presenta un video in cui il piano-sequenza notturno evidenzia l’unione tra immagini e le due voci fuori campo creando effetti ipnotici e alienanti. Giulia Ravazzolo (1980), lavora sulla contaminazione delle arti spaziando dall’installazione alla performance e interagendo, attraverso l’utilizzo della luce e di materiali sintetici, direttamente con l’architettura e con gli spazi. In questo modo coinvolge lo spettatore in un continuo dialogo mentale, sensoriale e fisico. Alberto Scodro (1984), il suo lavoro si basa sulla spazialità e la fisicità degli elementi e dei materiali. In occasione della mostra propone un’installazione luminosa che gioca sul contrasto tra il bianco e il nero.
La mostra vuole essere un’occasione di confronto tra giovani artisti già riconosciuti all’interno del sistema dell’arte, e sette giovani curatori che presentano una loro visione della scena artistica italiana di oggi. La diversità dei registri linguistici e la varietà delle forme espressive si intrecciano per dare spazio alle idee di nove giovani artisti e un collettivo - rigorosamente tutti italiani - che insieme diventano un campione di ciò che si “agita” oggi nel nostro Paese. In un luogo come l’Italia, dove il solo fatto di essere giovani spesso sembra essere un impedimento, l’esposizione è tesa a dimostrare come, invece, le capacità artistiche esulano da un concetto legato all’età. Lo scopo è non solo quello di avvicinare il grande pubblico, ma anche quello di creare un luogo di incontro tra i vari attori che contribuiscono allo sviluppo dell’arte contemporanea.
Gli artisti presentati sono: Aurora Meccanica (Roberto Bella, 1983 e Carlo Riccobono, 1982), duo specializzato in videoinstallazioni interattive con temi riguardanti la cultura contemporanea italiana. Per la mostra è presentata un’opera inedita: un palloncino gonfiabile virtuale dove compaiono le opere di Damien Hirst, Maurizio Cattelan e Jeff Koons. Niccolò Angeli (1980), presenta un lavoro site specific strutturato nella forma di una caccia al tesoro che avrà come obiettivo quello di coinvolgere il pubblico in un viaggio alla ricerca di sé. Antonio Bardino (1973), da diversi anni si dedica in modo specifico alla pittura indagando gli interni contemporanei, in particolare i terminal degli aeroporti, di cui dà una rappresentazione iperrealistica. Alessandro Battisti (1977), artista molto attento nell'osservare la società, i suoi vizi e le sue incongruenze di cui dà nelle sue installazioni una rappresentazione ironica e sagace suscitando, in chi le guarda, una risata amara. Per la mostra presenta un’installazione-performance sulla situazione di svendita sociale e culturale dell’Italia. Ludovico Bomben (1982), le sue installazioni site specific interagiscono con lo spazio alterandolo e ricostruendolo, in questo modo invita il pubblico a intervenire per superare la rigidità dell’opera d’arte e ribaltare senso e funzione d’uso degli oggetti. Anna di Prospero (1987), per l’evento espone tre opere fotografiche dove utilizza il suo corpo come mezzo per raccontare viaggi intimi e al tempo stesso universali, seguendo uno dei filoni più innovativi della fotografia contemporanea: l’unione tra finzione e realtà. Massimilliano Pelletti (1975), mescola il linguaggio umoristico e sarcastico di Damien Hirst, Tracey Emin e degli altri artisti del 'Brit Pack' degli anni ‘90 con il patrimonio linguistico, filosofico ed artistico della cittadina toscana di Pietrasanta. Per la mostra presenta un’installazione incentrata sull'idea di nostalgia attraverso la morte di Snoopy. Paolo Pennuti (1974), utilizza principalmente la fotografia e il video creando opere di forte impatto che appaiono sospese. In mostra presenta un video in cui il piano-sequenza notturno evidenzia l’unione tra immagini e le due voci fuori campo creando effetti ipnotici e alienanti. Giulia Ravazzolo (1980), lavora sulla contaminazione delle arti spaziando dall’installazione alla performance e interagendo, attraverso l’utilizzo della luce e di materiali sintetici, direttamente con l’architettura e con gli spazi. In questo modo coinvolge lo spettatore in un continuo dialogo mentale, sensoriale e fisico. Alberto Scodro (1984), il suo lavoro si basa sulla spazialità e la fisicità degli elementi e dei materiali. In occasione della mostra propone un’installazione luminosa che gioca sul contrasto tra il bianco e il nero.
02
febbraio 2010
Agita – Arte giovane italiana
Dal 02 al 19 febbraio 2010
arte contemporanea
Location
MLAC – MUSEO LABORATORIO DI ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Vernissage
2 Febbraio 2010, ore 19
Autore
Curatore