“Chiunque frequenti e ami la danza, in Italia, non può non conoscere Agnese De Donato”. Così Leonetta Bentivoglio inizia la presentazione di questa mostra fotografica dei massimi protagonisti della danza, che “Agnese, con il piacere di un’intimità conquistata, ritrae dietro le quinte, fuori scena o in prova, o nei momenti di riposo, o durante una lezione alla sbarra, avvolti nei loro inimitabili stracci di lana, calzerotti e scaldamuscoli, tute e scialletti”.
Ed ecco Fracci, Terabust, Nureyev, Dupond, Amodio, Plissetskaja, Vassiliev, Maximova… senza i lustrini delle Prime teatrali, còlti nella loro pura essenza di danzatori in immagini inedite, rigorosamente in bianco e nero.
Nello spazio manifatture urbane fotografia e stile si muovono su un analogo percorso di ricerca, presentando la Arli dei piccoli pezzi di cashmere ispirati alle pezze delle ballerine – il pizzo degli scialli, i delicati scaldacuore, i toni tenui del cipria carne, dell’acqua marina – maglie vissute nel privato come una seconda pelle.
Tessiture diverse, talvolta frenanti lo scorrere del segno che solo un’abile mano riconduce nei solchi prestabiliti dalla memoria.