Agnese Ricchi ha scelto di giocare e di inventare insieme ai bambini la propria estetica figurativa fatta di macchie di colore e scarabocchi, di mostri e di animali dalle proporzioni improbabili e dai contorni indefiniti; ha esplorato l'immaginario infantile partecipando, sin dalle prime fasi creative, alla realizzazione collettiva di irreali scenari pittorici.
Il polittico centrale che dà il titolo alla mostra così come le altre opere sono assemblaggi di fogli variopinti, di disegni realizzati in una scuola materna (in cui l'artista ha svolto un laboratorio) e disposti ad arte perché raccontino una storia; sono favole che si compongono di frammenti e di immagini diverse che assumono un contorno imprevisto attraverso l'accostamento che, di volta in volta, l'artista ci propone.

Agnese Ricchi nasce a Roma dove vive e lavora.

Ha studiato e si è diplomata all'Accademia di belle arti a Roma con Enzo Brunori e, successivamente, all'Accademia di Arte Drammatica Silvio d'Amico. Dopo una serie di esperienze nel teatro d'avanguardia, torna alla pittura ed espone per la prima volta a Roma nel 2003 i suoi collages di disegni infantili che lei compone sulla superficie prescelta, quasi come un'operazione registica che rivolta alla fantasia poetica dei bambini.