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Agostino Arrivabene – Anábasis
Anábasis è tensione verso l’alto ma anche viaggio verso l’entroterra. L’ex convento di San Francesco diventa teatro di un gioco di allusioni che coinvolgono il mito, la tradizione iconografica rinascimentale, la forza ineluttabile della natura e l’entroterra più profondo del nostro sentire mistico.
Comunicato stampa
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Anábasis è tensione verso l'alto, ma è anche viaggio verso l'entroterra.
In questo progetto espositivo dell'artista cremonese Agostino Arrivabene, curato da Diego Galizzi, conservatore del museo civico di Bagnacavallo, gli evocativi ambienti dell'ex convento di San Francesco diventano teatro di un gioco di allusioni che coinvolgono direttamente il mito, la grande tradizione iconografica rinascimentale, la forza ineluttabile della natura e l'entroterra più profondo e nascosto delle nostre paure e del nostro sentire mistico. Il sofisticato simbolismo delle opere di Arrivabene si rispecchia nel decadentismo delle pareti corrose dal tempo e dagli eventi, Naturalia et Mirabilia, in un percorso espositivo sospeso a metà tra Wunderkammer cinquecentesca e Atlante della memoria di derivazione warburghiana.
Al centro dei lavori di Arrivabene è la ricerca ossessiva e visionaria di una realtà altra, simbolica, in cui il dolore e il senso di caducità e di morte perennemente incombente sull'essere umano possano trovare se non un senso, almeno un'occasione di sfogo nella continua tensione verso il trascendente, verso il mistico. Questa realtà altra è individuata dall'artista nel luogo ancestrale del mito, negli antichi déi che si fanno rappresentazione perfetta delle umane debolezze, e negli antichi culti misterici, in particolare quello eleusino, a cui Arrivabene pare affidarsi totalmente, quasi fosse l'unica via per affrontare a viso aperto alcune questioni irrisolte del proprio vissuto, come un Perseo, che solo camminando all'indietro e scrutando nello scudo lucidato a specchio riesce a focalizzare, e insieme a sostenere, lo sguardo di Medusa.
La sorprendente imagerie proposta da Arrivabene trova sostegno in una tecnica realizzativa raffinatissima, che si fonda su un equilibrio perfetto tra un'innata esuberanza pittorica, una meditata ricerca sulle procedure esecutive dei grandi maestri del passato e il coinvolgimento a fini espressivi di materiali puri, palpitanti, che si innestano nell'ingegno creativo dell'artista a volte con metodo, a volte con ricercata casualità. Sullo sfondo di questo intreccio tra pittura che sa pulsare come elemento vivo e materia naturale che si anima e crea come sotto impulso di una volontà sfuggevole, pare di scorgere quella concezione unificante del mondo artificiale e naturale già molto cara a Leonardo, che non a caso è uno dei più importanti riferimenti non solo della formazione, ma dell'intero operare di Arrivabene.
Agostino Arrivabene nasce a Rivolta d Adda (CR) nel 1967. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Milano, il suo lungo percorso artistico si è consolidato negli anni attraverso una complessa e continua sedimentazione, sostenuta dallo studio e dalla pratica della pittura, non escludendo l'apertura a codici espressivi diversi. Per lui tutta la storia dell'arte è un bacino inesauribile a cui attingere, come un crogiolo alchemico maturo di fermenti mutativi e contaminazioni continue.
Nell'occasione della mostra verranno per la prima volta esposte al pubblico anche opere installative, e sculture in marmo, bronzo e in tassidermia.
In questo progetto espositivo dell'artista cremonese Agostino Arrivabene, curato da Diego Galizzi, conservatore del museo civico di Bagnacavallo, gli evocativi ambienti dell'ex convento di San Francesco diventano teatro di un gioco di allusioni che coinvolgono direttamente il mito, la grande tradizione iconografica rinascimentale, la forza ineluttabile della natura e l'entroterra più profondo e nascosto delle nostre paure e del nostro sentire mistico. Il sofisticato simbolismo delle opere di Arrivabene si rispecchia nel decadentismo delle pareti corrose dal tempo e dagli eventi, Naturalia et Mirabilia, in un percorso espositivo sospeso a metà tra Wunderkammer cinquecentesca e Atlante della memoria di derivazione warburghiana.
Al centro dei lavori di Arrivabene è la ricerca ossessiva e visionaria di una realtà altra, simbolica, in cui il dolore e il senso di caducità e di morte perennemente incombente sull'essere umano possano trovare se non un senso, almeno un'occasione di sfogo nella continua tensione verso il trascendente, verso il mistico. Questa realtà altra è individuata dall'artista nel luogo ancestrale del mito, negli antichi déi che si fanno rappresentazione perfetta delle umane debolezze, e negli antichi culti misterici, in particolare quello eleusino, a cui Arrivabene pare affidarsi totalmente, quasi fosse l'unica via per affrontare a viso aperto alcune questioni irrisolte del proprio vissuto, come un Perseo, che solo camminando all'indietro e scrutando nello scudo lucidato a specchio riesce a focalizzare, e insieme a sostenere, lo sguardo di Medusa.
La sorprendente imagerie proposta da Arrivabene trova sostegno in una tecnica realizzativa raffinatissima, che si fonda su un equilibrio perfetto tra un'innata esuberanza pittorica, una meditata ricerca sulle procedure esecutive dei grandi maestri del passato e il coinvolgimento a fini espressivi di materiali puri, palpitanti, che si innestano nell'ingegno creativo dell'artista a volte con metodo, a volte con ricercata casualità. Sullo sfondo di questo intreccio tra pittura che sa pulsare come elemento vivo e materia naturale che si anima e crea come sotto impulso di una volontà sfuggevole, pare di scorgere quella concezione unificante del mondo artificiale e naturale già molto cara a Leonardo, che non a caso è uno dei più importanti riferimenti non solo della formazione, ma dell'intero operare di Arrivabene.
Agostino Arrivabene nasce a Rivolta d Adda (CR) nel 1967. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Milano, il suo lungo percorso artistico si è consolidato negli anni attraverso una complessa e continua sedimentazione, sostenuta dallo studio e dalla pratica della pittura, non escludendo l'apertura a codici espressivi diversi. Per lui tutta la storia dell'arte è un bacino inesauribile a cui attingere, come un crogiolo alchemico maturo di fermenti mutativi e contaminazioni continue.
Nell'occasione della mostra verranno per la prima volta esposte al pubblico anche opere installative, e sculture in marmo, bronzo e in tassidermia.
19
settembre 2015
Agostino Arrivabene – Anábasis
Dal 19 settembre all'otto novembre 2015
arte contemporanea
Location
MUSEO CIVICO LE CAPPUCCINE
Bagnacavallo, Via Vittorio Veneto, 1a, (Ravenna)
Bagnacavallo, Via Vittorio Veneto, 1a, (Ravenna)
Orario di apertura
Da martedì a domenica, dalle 15.00 alle 18.00; sabato e domenica e festivi anche dalle 10.00 alle 12.00.
Chiuso il lunedì.
Aperture serali speciali ad orario continuato (15.00-23.30) dal 25 al 29 settembre.
Vernissage
19 Settembre 2015, ore 17.00
Autore
Curatore