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Agostino Bonalumi
esposizione di carte
Comunicato stampa
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A Bogliasco sabato 1 Ottobre alle ore 17.00 Ulisse incontrare l’arte apre la sesta mostra con una importante esposizione di carte di Agostino Bonalumi presentando un ciclo di opere realizzate tra il 1977 ed il 2005.
Agostino Bonalumi nasce a Vimercate (MI) il 10 luglio 1935 da famiglia operaia, nel 1948 studia disegno tecnico e meccanico e inizia a dipingere.
Autodidatta, talento precocissimo, espone a tredici anni con una sala personale fuori concorso al Premio Nazionale Città di Vimercate. Nel 1958, frequentando lo studio di Baj, incontra Piero Manzoni e nello stesso anno espone alla Galleria Pater di Milano con Castellani e Manzoni con i quali da vita nel 1960 alla Rivista “Azimuth”.
Nel 1961 a Losanna è tra i fondatori del gruppo “Nouvelle école éuropéenne”.
Insieme a Castellani e Manzoni e con il sostegno di personaggi come Lucio Fontana e Gillo Dorfles , Bonalumi diventa animatore della scena culturale ed artistica milanese.
Al 1959-1960 risalgono le prime “estroflessioni “che segnano la maturità dell’artista, importante “estroflessione verde”del 1967 ove la tela estroflessa si articola per la prima volta su piani sfalsati.
Negli anni Sessanta e settanta Bonalumi è tra i principali esponenti di una concezione “forte” dell’arte, come esperienza tattile fra pittura e scultura dialogante con contemporanee esperienze americane. La superficie della tela viene modellata grazie ad un giuoco di supporti lignei, i rilievi che si producono su campi monocromatici determinano strutture percettive di segno astratto.
“Le shaped canvas non sono mai state modellate con tanta perizia o tese in modo così seducente come dalle mani di questo dotato giovane artista di Milano. Bonalumi adopera armatura di legno e tele extra forti, mette in rilievo un ritmo ondulante di piani sporgenti e rientranti dipingendo ogni opera di un compatto bianco, nero o blu. In una sala egli trasforma le pareti stesse in una tela squisitamente modellata.”(Time, New York, 3 novembre 1967 ).”Bonalumi sviluppa le sue idee con grande purezza d’ingegno, coadiuvata da un notevolissimo rigore di mezzi, ogni forma è condizionata e definita da esigenze ritmiche e geometriche, dalle quali deriva unicamente quell’impronta di assoluto e di purezza che contraddistingue l’avventura del pittore”( Jean –Luc Daval 1971).
In Genova ha tenuto esposizioni personali in gallerie storiche quali la Galleria La Polena nel 1964 e la Galleria del Deposito nel 1965, presentato da Celant, a tal proposito ricordiamo che due sue opere del 1965 e del 1967 sono state presentate recentemente in occasione della mostra “La Galleria del Deposito.Un’esperienza d’avanguardia nella Genova degli anni’60” al Museo d’arte contemporanea di Villa Croce nel 2003.
Presente a numerose edizioni della Biennale di Venezia ha avuto una sua sala personale nella XXXVa edizione, presente alla Quadriennale di Roma e alla Triennale di Milano.
Tra i numerosi attestati internazionali alla sua opera citiamo: Galleria Hildebrend Klagenfurt 1965, Galleria Bonino New York 1967, Museum am Ostawall Dortmund 1968, Galerie Gimpe & Hannover Zurigo 1971, Galerie Kuckels Hannover 1972, Gallery Yves Arman New York 1982, Institut Mathilden Hohe Darmstadt 2003.
Una mostra antologica della sua opera su carta è stata presentata nel 2003 alla Galleria Civica di Gallarate.
I maggiori critici Argan, Barilli, Caramel, Pontiggia ,Sanesi ed altri hanno presentato le sue mostre,
in particolare Gillo Dorfles ha seguito la sua opera, ricordiamo la presentazione del 1965 alla Galleria Schwarz di Milano e l’ampia monografia per La Galleria del Naviglio di Milano nel 1973.
Ha realizzato scenografie per il Teatro Romano di Verona e per il Teatro dell’opera di Roma.
Premio Presidente della Repubblica del 2001, in tale occasione l’Accademia di S.Luca gli ha dedicato una ampia retrospettiva nella sede a Palazzo Carpena a Roma.
Nel 2002 ha esposto alla Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia ove ha realizzato l’opera Ambiente Bianco - Spazio trattenuto Spazio invaso”.
Ha realizzato libri d’artista per le edizioni Colophon con testi di Petrarca, Goethe, Emilio Villa e propri testi e ha pubblicato libri di poesie: Scherzo(2000), Da te ascolto tornare le cose(2000) e Difficile Cogliersi(2002).
Con la mostra “carte 1977-2005” sono proposte opere storicizzate degli anni settanta ed ottanta ed una serie di opere di media dimensione realizzate per l’occasione. Le carte sono il mezzo più vicino a raccogliere l’immediatezza del sentire dell’artista come afferma Bonalumi “ io uso il lavoro su carta o di carta per forzare i limiti della mia ricerca: posso sbagliare e buttare via. La carta è il luogo dove azzardo sconfinamenti dalla mia linea .Rischiando l’incoerenza la carta mi consente esperimenti che spesso porto nelle opere più importanti o che, al contrario, vengono abbandonati o stanno lì nel cassetto, in attesa di essere ripresi. Il lavoro con le carte mi serve anche per non limitare le idee. Le nuove idee non vengono escluse perché attinenti con la ricerca principale. Le metto in atto grazie alla libertà che ho con la carta”.Come indicava Arianna Mercanti “le opere su carta divengono così opere di carta,la quale - piegata e aggettante- si tramuta in spessore plastico e perde il valore di semplice supporto per modularsi nello spazio per divenire essa stessa spazio.Le suddivisioni ritmiche vibrano oltre il perimetro dell’opera e la porosità cartacea -a differenza dell’ordito della tela-trattiene l’incorporeità della luce tramutando le forme in luoghi di espansione e contrazione dell’energia luminosa”.
Agostino Bonalumi nasce a Vimercate (MI) il 10 luglio 1935 da famiglia operaia, nel 1948 studia disegno tecnico e meccanico e inizia a dipingere.
Autodidatta, talento precocissimo, espone a tredici anni con una sala personale fuori concorso al Premio Nazionale Città di Vimercate. Nel 1958, frequentando lo studio di Baj, incontra Piero Manzoni e nello stesso anno espone alla Galleria Pater di Milano con Castellani e Manzoni con i quali da vita nel 1960 alla Rivista “Azimuth”.
Nel 1961 a Losanna è tra i fondatori del gruppo “Nouvelle école éuropéenne”.
Insieme a Castellani e Manzoni e con il sostegno di personaggi come Lucio Fontana e Gillo Dorfles , Bonalumi diventa animatore della scena culturale ed artistica milanese.
Al 1959-1960 risalgono le prime “estroflessioni “che segnano la maturità dell’artista, importante “estroflessione verde”del 1967 ove la tela estroflessa si articola per la prima volta su piani sfalsati.
Negli anni Sessanta e settanta Bonalumi è tra i principali esponenti di una concezione “forte” dell’arte, come esperienza tattile fra pittura e scultura dialogante con contemporanee esperienze americane. La superficie della tela viene modellata grazie ad un giuoco di supporti lignei, i rilievi che si producono su campi monocromatici determinano strutture percettive di segno astratto.
“Le shaped canvas non sono mai state modellate con tanta perizia o tese in modo così seducente come dalle mani di questo dotato giovane artista di Milano. Bonalumi adopera armatura di legno e tele extra forti, mette in rilievo un ritmo ondulante di piani sporgenti e rientranti dipingendo ogni opera di un compatto bianco, nero o blu. In una sala egli trasforma le pareti stesse in una tela squisitamente modellata.”(Time, New York, 3 novembre 1967 ).”Bonalumi sviluppa le sue idee con grande purezza d’ingegno, coadiuvata da un notevolissimo rigore di mezzi, ogni forma è condizionata e definita da esigenze ritmiche e geometriche, dalle quali deriva unicamente quell’impronta di assoluto e di purezza che contraddistingue l’avventura del pittore”( Jean –Luc Daval 1971).
In Genova ha tenuto esposizioni personali in gallerie storiche quali la Galleria La Polena nel 1964 e la Galleria del Deposito nel 1965, presentato da Celant, a tal proposito ricordiamo che due sue opere del 1965 e del 1967 sono state presentate recentemente in occasione della mostra “La Galleria del Deposito.Un’esperienza d’avanguardia nella Genova degli anni’60” al Museo d’arte contemporanea di Villa Croce nel 2003.
Presente a numerose edizioni della Biennale di Venezia ha avuto una sua sala personale nella XXXVa edizione, presente alla Quadriennale di Roma e alla Triennale di Milano.
Tra i numerosi attestati internazionali alla sua opera citiamo: Galleria Hildebrend Klagenfurt 1965, Galleria Bonino New York 1967, Museum am Ostawall Dortmund 1968, Galerie Gimpe & Hannover Zurigo 1971, Galerie Kuckels Hannover 1972, Gallery Yves Arman New York 1982, Institut Mathilden Hohe Darmstadt 2003.
Una mostra antologica della sua opera su carta è stata presentata nel 2003 alla Galleria Civica di Gallarate.
I maggiori critici Argan, Barilli, Caramel, Pontiggia ,Sanesi ed altri hanno presentato le sue mostre,
in particolare Gillo Dorfles ha seguito la sua opera, ricordiamo la presentazione del 1965 alla Galleria Schwarz di Milano e l’ampia monografia per La Galleria del Naviglio di Milano nel 1973.
Ha realizzato scenografie per il Teatro Romano di Verona e per il Teatro dell’opera di Roma.
Premio Presidente della Repubblica del 2001, in tale occasione l’Accademia di S.Luca gli ha dedicato una ampia retrospettiva nella sede a Palazzo Carpena a Roma.
Nel 2002 ha esposto alla Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia ove ha realizzato l’opera Ambiente Bianco - Spazio trattenuto Spazio invaso”.
Ha realizzato libri d’artista per le edizioni Colophon con testi di Petrarca, Goethe, Emilio Villa e propri testi e ha pubblicato libri di poesie: Scherzo(2000), Da te ascolto tornare le cose(2000) e Difficile Cogliersi(2002).
Con la mostra “carte 1977-2005” sono proposte opere storicizzate degli anni settanta ed ottanta ed una serie di opere di media dimensione realizzate per l’occasione. Le carte sono il mezzo più vicino a raccogliere l’immediatezza del sentire dell’artista come afferma Bonalumi “ io uso il lavoro su carta o di carta per forzare i limiti della mia ricerca: posso sbagliare e buttare via. La carta è il luogo dove azzardo sconfinamenti dalla mia linea .Rischiando l’incoerenza la carta mi consente esperimenti che spesso porto nelle opere più importanti o che, al contrario, vengono abbandonati o stanno lì nel cassetto, in attesa di essere ripresi. Il lavoro con le carte mi serve anche per non limitare le idee. Le nuove idee non vengono escluse perché attinenti con la ricerca principale. Le metto in atto grazie alla libertà che ho con la carta”.Come indicava Arianna Mercanti “le opere su carta divengono così opere di carta,la quale - piegata e aggettante- si tramuta in spessore plastico e perde il valore di semplice supporto per modularsi nello spazio per divenire essa stessa spazio.Le suddivisioni ritmiche vibrano oltre il perimetro dell’opera e la porosità cartacea -a differenza dell’ordito della tela-trattiene l’incorporeità della luce tramutando le forme in luoghi di espansione e contrazione dell’energia luminosa”.
01
ottobre 2005
Agostino Bonalumi
Dal primo ottobre al 06 novembre 2005
disegno e grafica
Location
ULISSE INCONTRARE L’ARTE
Bogliasco, Via Giuseppe Mazzini, 67, (Genova)
Bogliasco, Via Giuseppe Mazzini, 67, (Genova)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica 16-18.45
Vernissage
1 Ottobre 2005, ore 17
Autore