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Agostino Russo – La modernità impaginata
La mostra campiona circa trenta opere dell’artista italiano. Collage, aggregazioni, architetture, frammenti del vissuto e del materialismo capitalista contemporaneo.
Comunicato stampa
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“FRONTIERA” si avvia ad essere, in una città come Firenze, lo specchio di un’arte giovane e non, ma assolutamente in movimento, iperfuturibile, bastevole a centrare il cuore della comunicazione estetica. E’ così che questo progetto, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, diventa anzitutto una sorta di termometro vero della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, ma soprattutto si fa bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti. E’ finito il tempo delle utopie e delle ideologie. Il nuovo secolo vive tensivamente la realtà, quella quotidiana in cui inciampa ogni comune mortale. Si vuole nuovamente, e in modo accelerato, operare “futuristicamente” in una ricostruzione dell’universo. L’arte è anche un’arma politica, nel senso di volgersi verso una politica delle arti e verso le arti della politica. Frontiera è un punto di partenza. “Frontiera” trova così ogni volta coinvolti sei artisti con sei mostre personali. I nuovi sei in questo percorso sono Daniela Cappiello, Daniela D’Orazio, Angelo Dionigi Fornaciari, Domenico Porpora, Agostino Russo e Massimo Zuppelli.
Scrive Carlo Franza nel testo : “ E’ nella cornice del new pop che va letta l’intera operazione artistica di Agostino Russo, artista italiano di origini calabresi che fa vivere i frammenti del visivo, o meglio i frammenti del vissuto, in un clima di distruzione e riformazione, attraverso l’introduzione di pezzetti di bassa cultura e il bric à brac nato sull’onda del materialismo capitalista contemporaneo, sicchè le immagini risultano una somma di contraddizioni, reale/illusorio, piatto/volumetrico, figurativo/astratto, referenziale/ermetico, ecc.; e questa dialettica risiede nel cuore dell’immaginazione dell’artista. Collage, aggregazione, cifre bio-morfiche, ideogrammi e formalismi, miscela di colla e colore, architetture, tutto conferma una sorta di radice esistenzialista che tra mutevolezza e movimento ci offre una rivoluzione vera e propria. L’architettura del corpo di ogni opera pur nella combinazione di caos e coerenza sottolinea in parte la casualità e in parte la costruzione di una trama. Tutto suggerisce, come una rappresentazione teatrale, un inventario contemporaneo, un taccuino dove l’artista articola temporalità, situazioni esistenziali riportate in una trascrizione pittorica, ipertoni dei canoni costruttivi dell’arte di assemblaggio catturati sia dalle avanguardie del primo novecento che dalle arti degli anni Settanta compreso l’Arte Povera. L’impulso ciclico di Agostino Russo fa colloquiare l’immaginazione poetica con la realtà. Ne risulta dalle sue opere una dimensione epica di grande significazione e monumentalità, per cui la verità del suo operato è anche ragione, e l’artista lascia intendere chiaramente il linguaggio tra un dentro e un fuori, fra la superficie e la profondità, giacchè anche i titoli fanno pensare a un “rite de passage” di atmosfera, a un riassunto che evidenzi l’equilibrio fra diversità e continuità”.
Biografia dell’artista
Agostino Russo nasce a Crotone nel 1972, ma vive e lavora a Parma. Matura la sua vocazione d’artista già in età adolescenziale. Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro dove si laurea a pieni voti. Negli stessi anni accademici dimostra di avere una ampia versatilità artistica. La sua arte incontra la musica, la gente, il popolo. Negli anni 90’ Agostino Russo fa parte di diversi progetti artistici, in collaborazione con altri artisti. Si spingerà in dimensioni nuove, dimostrando di volersi confrontare con movimenti e personalità artistiche. Mostre significative si tengono ad Arezzo, Bologna, Amsterdam, Firenze, Catanzaro e Crotone. E tra le prime testimonianze scritte quelle di Ada Lombardi e Caterina Arcuri. Dopo aver girovagato, torna nella sua Crotone, dove continua a studiare. Qualche anno di silenzio, e poi di nuovo via, tra Parma e Crotone, alle prese col “Calendario 2007” presentato al Bastione Toledo di Crotone, e poi lo “Work in Progress” sul Castello Carlo V, dove Agostino Russo allestisce un vero e proprio laboratorio artistico all’interno delle mura del museo civico. Da questo laboratorio nasce il “Calendario 2008”, che sarà presentato al Bastione Toledo, in concomitanza con l’evento artistico “ArteAmbiente 2008”, dove è pubblicata l’opera “L’Uomo Bottiglia”. Altre partecipazioni lo vedono coinvolto al Festival di Berceto e al “Percorso dei Sensi” – Prima edizione promosso dall’AICS Crotone nelle strade del centro storico della sua città natale. L’ultima realizzazione di Agostino Russo sta per essere installata dentro uno spazio pubblico, ed è un’opera di taglio minimal, “Quid”, acquisita dall’Ente Provincia di Crotone per conto della Fondazione Odyssea. Infine l’incontro con l’illustre storico Prof. Carlo Franza che lo invita e gli cura nel 2009 la mostra fiorentina dal titolo “La modernità impaginata” e lo candida al Premio delle Arti/Premio della Cultura per l’edizione XXII del 2010.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università Estere. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, oggi a “Libero” fondato e diretto da Vittorio Feltri. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998 e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 del quale è oggi Presidente di Giuria.
Scrive Carlo Franza nel testo : “ E’ nella cornice del new pop che va letta l’intera operazione artistica di Agostino Russo, artista italiano di origini calabresi che fa vivere i frammenti del visivo, o meglio i frammenti del vissuto, in un clima di distruzione e riformazione, attraverso l’introduzione di pezzetti di bassa cultura e il bric à brac nato sull’onda del materialismo capitalista contemporaneo, sicchè le immagini risultano una somma di contraddizioni, reale/illusorio, piatto/volumetrico, figurativo/astratto, referenziale/ermetico, ecc.; e questa dialettica risiede nel cuore dell’immaginazione dell’artista. Collage, aggregazione, cifre bio-morfiche, ideogrammi e formalismi, miscela di colla e colore, architetture, tutto conferma una sorta di radice esistenzialista che tra mutevolezza e movimento ci offre una rivoluzione vera e propria. L’architettura del corpo di ogni opera pur nella combinazione di caos e coerenza sottolinea in parte la casualità e in parte la costruzione di una trama. Tutto suggerisce, come una rappresentazione teatrale, un inventario contemporaneo, un taccuino dove l’artista articola temporalità, situazioni esistenziali riportate in una trascrizione pittorica, ipertoni dei canoni costruttivi dell’arte di assemblaggio catturati sia dalle avanguardie del primo novecento che dalle arti degli anni Settanta compreso l’Arte Povera. L’impulso ciclico di Agostino Russo fa colloquiare l’immaginazione poetica con la realtà. Ne risulta dalle sue opere una dimensione epica di grande significazione e monumentalità, per cui la verità del suo operato è anche ragione, e l’artista lascia intendere chiaramente il linguaggio tra un dentro e un fuori, fra la superficie e la profondità, giacchè anche i titoli fanno pensare a un “rite de passage” di atmosfera, a un riassunto che evidenzi l’equilibrio fra diversità e continuità”.
Biografia dell’artista
Agostino Russo nasce a Crotone nel 1972, ma vive e lavora a Parma. Matura la sua vocazione d’artista già in età adolescenziale. Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro dove si laurea a pieni voti. Negli stessi anni accademici dimostra di avere una ampia versatilità artistica. La sua arte incontra la musica, la gente, il popolo. Negli anni 90’ Agostino Russo fa parte di diversi progetti artistici, in collaborazione con altri artisti. Si spingerà in dimensioni nuove, dimostrando di volersi confrontare con movimenti e personalità artistiche. Mostre significative si tengono ad Arezzo, Bologna, Amsterdam, Firenze, Catanzaro e Crotone. E tra le prime testimonianze scritte quelle di Ada Lombardi e Caterina Arcuri. Dopo aver girovagato, torna nella sua Crotone, dove continua a studiare. Qualche anno di silenzio, e poi di nuovo via, tra Parma e Crotone, alle prese col “Calendario 2007” presentato al Bastione Toledo di Crotone, e poi lo “Work in Progress” sul Castello Carlo V, dove Agostino Russo allestisce un vero e proprio laboratorio artistico all’interno delle mura del museo civico. Da questo laboratorio nasce il “Calendario 2008”, che sarà presentato al Bastione Toledo, in concomitanza con l’evento artistico “ArteAmbiente 2008”, dove è pubblicata l’opera “L’Uomo Bottiglia”. Altre partecipazioni lo vedono coinvolto al Festival di Berceto e al “Percorso dei Sensi” – Prima edizione promosso dall’AICS Crotone nelle strade del centro storico della sua città natale. L’ultima realizzazione di Agostino Russo sta per essere installata dentro uno spazio pubblico, ed è un’opera di taglio minimal, “Quid”, acquisita dall’Ente Provincia di Crotone per conto della Fondazione Odyssea. Infine l’incontro con l’illustre storico Prof. Carlo Franza che lo invita e gli cura nel 2009 la mostra fiorentina dal titolo “La modernità impaginata” e lo candida al Premio delle Arti/Premio della Cultura per l’edizione XXII del 2010.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università Estere. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a “Il Giornale” di Indro Montanelli, oggi a “Libero” fondato e diretto da Vittorio Feltri. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998 e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 del quale è oggi Presidente di Giuria.
21
novembre 2009
Agostino Russo – La modernità impaginata
Dal 21 novembre 2009 al 16 aprile 2010
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
da lunedì a domenica su appuntamento
Vernissage
21 Novembre 2009, ore 17.30
Autore
Curatore