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Agostino Tulumello
L’arte di Agostino Tulumello sembra rispondere a due domande essenziali: una di carattere conoscitivo ed una di carattere estetico. E’ un forte impulso conoscitivo, infatti, che lo porta ad indagare lo spazio.
Comunicato stampa
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L’arte di Agostino Tulumello sembra rispondere a due domande essenziali: una di carattere conoscitivo ed una di carattere estetico. E’ un forte impulso conoscitivo, infatti, che lo porta ad indagare lo spazio. Uno spazio astratto quello di Tulumello, dove domina ancora una geometria di tipo razionale ed euclideo, scandita da triangoli e trapezi che si materializzano su assi cartesiani, ma che nascondono – in filigrana – una visione reticolare e complessa, quasi frattale. E lo spazio si fa, così, labirinto, come la piantina in scala di una metropoli, dove le fugaci apparizioni di colore ci ricordano la ragione decorativa del gesto. Una ragione che, chi avvicina lo sguardo, perde di vista a favore di quella conoscitiva, che ci rapisce in un viaggio nel tempo, il “tempo di sempre”, agostinianamente “distensio animae”. Una non realtà. Quella di Tulumello è una poetica dell’essenza, austera e severa. Un viaggio nel “noumeno”, al di là delle apparenze fenomeniche, dove il “reale non è vero, si accontenta di essere” (come affermava Atlan) e, come in Matrix, il mondo ci è stato messo davanti agli occhi per nasconderci la verità. Quella verità che Tulumello indaga con pazienza e ostinazione, come tutti i ricercatori. Perché, come affermava Pirandello nel romanzo che uccide il naturalismo (“I quaderni di serafino Gubbio operatore”), “c’è un oltre nelle cose”. Anche Tulumello, alla maniera di Serafino Gubbio, di fronte allo scacco della rappresentazione, incapace – ormai – di fotografare un perfetto dal vero, preferisce indagare il meccanismo di funzionamento della macchina da presa. Preferisce conoscere la sua conoscenza. Altrove, però, il suo segno si fa “primitivo”, pre-logico, supportato da un forte impulso decorativo, quasi un “horror vacui”. La sua poetica dell’essenza preferisce la scrittura (archi-scrittura) alla voce, derridianamente. L’essenza divenendo, così, “differenza”. Molteplicità, caleidoscopio. Ora, però, se assumiamo (vichianamente) che la prima forma di conoscenza della realtà possa essere di carattere estetico, la domanda cui risponde Tulumello rimane una. E di carattere estetico, dunque. E la risposta è declinata sempre all’insegna dell’eleganza e della classicità, nonostante la forte spinta avanguardistica. Anche nella sua dimensione “pop”, infatti, Tulumello rimane un esteta austero e severo. Ostinato ricercatore dell’essenza.
Nino Arrigo
Nino Arrigo
22
novembre 2013
Agostino Tulumello
Dal 22 al 28 novembre 2013
arte moderna e contemporanea
Location
3B GALLERY
Roma, Via Della Balduina, 105, (Roma)
Roma, Via Della Balduina, 105, (Roma)
Orario di apertura
da lunedi a giovedi 17-20
Vernissage
22 Novembre 2013, h 18:30
Autore
Curatore