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Agostino Tulumello – Maestro concertatore del tempo
Colori e numeri non possono essere “semplici segni” sugli spartiti musicali, ma devono rappresentare quei “suoni strumentali” che danno vita alle immagini, raccontando e ricordando “gli istanti più caldi e allegri”, ma anche gli “attimi tristi” di un giorno ormai trascorso, nato col tepore di un dolce “giallo” risveglio e finito con la passione di una calda notte “rossa”.
Comunicato stampa
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Se svariate note musicali di Agostino Tulumello, contrassegnate dai numeri e da tanto vivido colore, si succedono sui suoi pentagrammi senza seguire un tempo, senza avere una durata, né una battuta...in quanto il "maestro" è impegnato in tutt'altro tempo"...
Egli sembra voler accarezzare, fermare le memorie di quei momenti, i sogni di quel tempo che, col suo ineffabile fluire, appartiene ormai al passato...
Colori e numeri non possono essere "semplici segni" sugli spartiti musicali, ma devono rappresentare quei "suoni strumentali" che danno vita alle immagini, raccontando e ricordando "gli istanti più caldi e allegri", ma anche gli "attimi tristi" di un giorno ormai trascorso, nato col tepore di un dolce "giallo" risveglio e finito con la passione di una calda notte "rossa".
"Cosa bella e mortal passa e non dura..." sostiene Petrarca, mentre Bergson afferma che "le cose durano proprio perché passano e si diversificano..."
Mi chiedo: a quale di queste riflessioni è più vicino il pensiero del nostro artista?
Certamente egli non può negare che tutta l'esperienza umana è segnata dal tempo che inesorabilmente scorre e circoscrive il nostro orizzonte e ci sottolinea il nostro limite, ma questo non lo porta a spegnere i colori, gli entusiasmi, la musicalità della propria esistenza ... perché ogni ora, ogni giorno della nostra vita va vissuto per ritrovare noi stessi nel presente e proiettarci in un futuro diverso, ricco di ritmi nuovi e originali, senza mai dimenticare le sinfonie e le melodie del passato.
Non si può sfuggire il tempo , lo si deve assecondare, accompagnare, viverlo intensamente perché come c'è un tempo per piangere, c'è anche un tempo per ridere, per giocare e per penare,ma anche per amare la vita nell'alterità ed in continua e costante comunicazione con tutti, tra tante gioie e qualche inevitabile difficoltà...
Le note, i suoni, i ritmi dei colori di Tulumello si elettrizzano, si susseguono in un dialogo serrato, vero ed incalzante e si caratterizzano e prendono forma nell'insieme orchestrale.
Finalmente tutti gli strumenti,seguendo lo spartito, partecipano con la propria voce a dare vita alla partitura musicale e tante piacevoli sensazioni.
Sono questi suoni queste assonanze a dare armonia e un senso autentico alla nostra vita che il nostro maestro ama vivere in perfetta aderenza con gli affetti più cari e con tanta coralità e musicalità...proprio perché l'arte dei suoni non ha un senso, ma è essa stessa senso...il sesto senso di ciascuno di tutti noi.
Carla Lezzi
Egli sembra voler accarezzare, fermare le memorie di quei momenti, i sogni di quel tempo che, col suo ineffabile fluire, appartiene ormai al passato...
Colori e numeri non possono essere "semplici segni" sugli spartiti musicali, ma devono rappresentare quei "suoni strumentali" che danno vita alle immagini, raccontando e ricordando "gli istanti più caldi e allegri", ma anche gli "attimi tristi" di un giorno ormai trascorso, nato col tepore di un dolce "giallo" risveglio e finito con la passione di una calda notte "rossa".
"Cosa bella e mortal passa e non dura..." sostiene Petrarca, mentre Bergson afferma che "le cose durano proprio perché passano e si diversificano..."
Mi chiedo: a quale di queste riflessioni è più vicino il pensiero del nostro artista?
Certamente egli non può negare che tutta l'esperienza umana è segnata dal tempo che inesorabilmente scorre e circoscrive il nostro orizzonte e ci sottolinea il nostro limite, ma questo non lo porta a spegnere i colori, gli entusiasmi, la musicalità della propria esistenza ... perché ogni ora, ogni giorno della nostra vita va vissuto per ritrovare noi stessi nel presente e proiettarci in un futuro diverso, ricco di ritmi nuovi e originali, senza mai dimenticare le sinfonie e le melodie del passato.
Non si può sfuggire il tempo , lo si deve assecondare, accompagnare, viverlo intensamente perché come c'è un tempo per piangere, c'è anche un tempo per ridere, per giocare e per penare,ma anche per amare la vita nell'alterità ed in continua e costante comunicazione con tutti, tra tante gioie e qualche inevitabile difficoltà...
Le note, i suoni, i ritmi dei colori di Tulumello si elettrizzano, si susseguono in un dialogo serrato, vero ed incalzante e si caratterizzano e prendono forma nell'insieme orchestrale.
Finalmente tutti gli strumenti,seguendo lo spartito, partecipano con la propria voce a dare vita alla partitura musicale e tante piacevoli sensazioni.
Sono questi suoni queste assonanze a dare armonia e un senso autentico alla nostra vita che il nostro maestro ama vivere in perfetta aderenza con gli affetti più cari e con tanta coralità e musicalità...proprio perché l'arte dei suoni non ha un senso, ma è essa stessa senso...il sesto senso di ciascuno di tutti noi.
Carla Lezzi
15
novembre 2008
Agostino Tulumello – Maestro concertatore del tempo
Dal 15 novembre al 31 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
SPAZIO ZOOM – SALMOIRAGHI & VIGANO’
Cagliari, Via Giuseppe Manno, 10, (Cagliari)
Cagliari, Via Giuseppe Manno, 10, (Cagliari)
Vernissage
15 Novembre 2008, ore 18
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