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Agrigento, Ippolito e Fedra tornano in Cattedrale
Agrigento recupera un progetto culturale che mette insieme mito, storia e attualità. Nel centro storico di Girgenti a più di mezzo secolo dalla frana del ‘66, l’Arcidiocesi riporta alla sede originaria quattro capolavori di epoca greca e romana, tesori che tornano al loro posto: nella Cattedrale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Agrigento ha la forza di recuperare un progetto culturale di ampio respiro che mette insieme mito, storia e attualità. Nel centro storico di Girgenti, nel cuore del Distretto Turistico della Valle dei Templi, a più di mezzo secolo dalla frana del ‘66, l’Arcidiocesi è riuscita a riportare alla sede originaria quattro capolavori di epoca greca e romana. Nella Cattedrale San Gerlando del XII secolo, rimessa in sicurezza nel 2019, i suoi più preziosi tesori hanno ripreso il loro posto. Un messaggio di resistenza, che ci insegna ancora ad avere speranza perché, dopo un'esperienza drammatica, tutto può tornare bello come un tempo. Forse anche di più.
Nel Settecento, quando i viaggiatori del Grand Tour, dopo avere visitato la Valle dei Templi, salivano al colle di Girgenti, scoprivano il patrimonio custodito nella Cattedrale di San Gerlando e ne rimanevano ammaliati.
Sculture, bassorilievi, affreschi, intarsi riempivano i loro occhi. L'edificio sacro era stato costruito da Gerlando di Besançon, nominato vescovo dal gran conte Ruggero I d'Altavilla nel 1088. Erano gli anni della riconquista di Agrigento dall'occupazione araba.
Trascorsero i secoli e tra quegli eletti dell’aristocrazia europea che si misero in viaggio dal XVII secolo per perfezionare il loro sapere, c’era anche Johann Wolfgang von Goethe.
«Credo di non aver mai veduto cosa più stupenda in fatto di bassorilievi, né più perfettamente conservata», sono le sue parole di ammirazione.
Era rimasto, infatti, profondamente colpito dalla scultura dei sarcofagi e in particolare, dal sarcofago di Ippolito e Fedra, testimonianza di quel primo nucleo collezionistico, che costituiva il primo Museo dei Tesori della Cattedrale.
I sarcofagi ammirati dai viaggiatori del Grand Tour sono stati studiati e pubblicati da diversi studiosi.
Di particolare fascino è quello, dedicato al mito di Ippolito e Fedra (metà del II secolo d.C.), storia struggente e tragica d’amore non corrisposto.
Il mito racconta che Fedra, sposa del re Teseo, s’innamorò follemente di Ippolito, figlio di un precedente matrimonio del marito. Ippolito, orgogliosamente vergine e dedito alla caccia e al culto di Artemide, la respinse. Lei, umiliata, si uccise. Quando Teseo scoprì il cadavere e un biglietto in cui la moglie accusava Ippolito, lanciò un anatema mortale nei confronti del figlio. L’innocente Ippolito fu costretto a fuggire su un carro con i suoi compagni: ma un toro mostruoso uscito dal mare fece imbizzarrire i cavalli, il carro si ribaltò e il giovane morì.
Un altro sarcofago, di epoca romana (III sec. d.C.) è detto delle “donne coronarie” perché vi sono rappresentate, oltre al defunto e due figure alate, due donne impegnate nell’intreccio di corone d’alloro. Due sarcofagi di età greca (V sec. a.C.) sono più semplici: uno, in marmo bianco monolitico; l’altro, che si distingue per il coperchio, presenta tracce di decori geometrici policromi sui bordi e a palmette sugli acroteri centrali.
Con l'evento franoso del ‘66 il sarcofago di Ippolito e Fedra era stato trasferito nella Chiesa di San Nicola, gli altri tre nel Museo Archeologico Regionale. Con il progetto "Arkeo&Fede dalla Valle al Colle" i sarcofagi sono tornati nella Cattedrale di San Gerlando unificando così gli attrattori culturali del Grand Tour, con i percorsi dalla Valle dei Templi al Colle di Girgenti, centro storico di Agrigento.
L'iniziativa è stata realizzata per le celebrazioni dei 2600 anni dalla fondazione della Città, annullate a causa della pandemia.
Lo spazio espositivo è stato allestito con supporti multimediali che ne agevolano la fruizione. Chi volesse ammirare questi tesori potrà farlo prenotando la visita con l’associazione Ecclesia Viva. L’ Arcidiocesi di Agrigento e l’Associazione Ecclesia Viva, con l’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana hanno sostenuto questo progetto per mettere in rete le testimonianze provenienti dalla Valle con le testimonianze architettoniche e artistiche della Città medievale. L'iniziativa ha avuto il sostegno anche del Comitato di Agrigento 2020 per i 2600 anni di storia della città e del Distretto Turistico Valle dei Templi.
Nel Settecento, quando i viaggiatori del Grand Tour, dopo avere visitato la Valle dei Templi, salivano al colle di Girgenti, scoprivano il patrimonio custodito nella Cattedrale di San Gerlando e ne rimanevano ammaliati.
Sculture, bassorilievi, affreschi, intarsi riempivano i loro occhi. L'edificio sacro era stato costruito da Gerlando di Besançon, nominato vescovo dal gran conte Ruggero I d'Altavilla nel 1088. Erano gli anni della riconquista di Agrigento dall'occupazione araba.
Trascorsero i secoli e tra quegli eletti dell’aristocrazia europea che si misero in viaggio dal XVII secolo per perfezionare il loro sapere, c’era anche Johann Wolfgang von Goethe.
«Credo di non aver mai veduto cosa più stupenda in fatto di bassorilievi, né più perfettamente conservata», sono le sue parole di ammirazione.
Era rimasto, infatti, profondamente colpito dalla scultura dei sarcofagi e in particolare, dal sarcofago di Ippolito e Fedra, testimonianza di quel primo nucleo collezionistico, che costituiva il primo Museo dei Tesori della Cattedrale.
I sarcofagi ammirati dai viaggiatori del Grand Tour sono stati studiati e pubblicati da diversi studiosi.
Di particolare fascino è quello, dedicato al mito di Ippolito e Fedra (metà del II secolo d.C.), storia struggente e tragica d’amore non corrisposto.
Il mito racconta che Fedra, sposa del re Teseo, s’innamorò follemente di Ippolito, figlio di un precedente matrimonio del marito. Ippolito, orgogliosamente vergine e dedito alla caccia e al culto di Artemide, la respinse. Lei, umiliata, si uccise. Quando Teseo scoprì il cadavere e un biglietto in cui la moglie accusava Ippolito, lanciò un anatema mortale nei confronti del figlio. L’innocente Ippolito fu costretto a fuggire su un carro con i suoi compagni: ma un toro mostruoso uscito dal mare fece imbizzarrire i cavalli, il carro si ribaltò e il giovane morì.
Un altro sarcofago, di epoca romana (III sec. d.C.) è detto delle “donne coronarie” perché vi sono rappresentate, oltre al defunto e due figure alate, due donne impegnate nell’intreccio di corone d’alloro. Due sarcofagi di età greca (V sec. a.C.) sono più semplici: uno, in marmo bianco monolitico; l’altro, che si distingue per il coperchio, presenta tracce di decori geometrici policromi sui bordi e a palmette sugli acroteri centrali.
Con l'evento franoso del ‘66 il sarcofago di Ippolito e Fedra era stato trasferito nella Chiesa di San Nicola, gli altri tre nel Museo Archeologico Regionale. Con il progetto "Arkeo&Fede dalla Valle al Colle" i sarcofagi sono tornati nella Cattedrale di San Gerlando unificando così gli attrattori culturali del Grand Tour, con i percorsi dalla Valle dei Templi al Colle di Girgenti, centro storico di Agrigento.
L'iniziativa è stata realizzata per le celebrazioni dei 2600 anni dalla fondazione della Città, annullate a causa della pandemia.
Lo spazio espositivo è stato allestito con supporti multimediali che ne agevolano la fruizione. Chi volesse ammirare questi tesori potrà farlo prenotando la visita con l’associazione Ecclesia Viva. L’ Arcidiocesi di Agrigento e l’Associazione Ecclesia Viva, con l’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana hanno sostenuto questo progetto per mettere in rete le testimonianze provenienti dalla Valle con le testimonianze architettoniche e artistiche della Città medievale. L'iniziativa ha avuto il sostegno anche del Comitato di Agrigento 2020 per i 2600 anni di storia della città e del Distretto Turistico Valle dei Templi.
22
marzo 2021
Agrigento, Ippolito e Fedra tornano in Cattedrale
Dal 22 marzo 2021 al 21 marzo 2031
archeologia
Location
SEDI VARIE – Agrigento
Agrigento, (Agrigento)
Agrigento, (Agrigento)
Biglietti
Ticket visite (solo su prenotazione)
Cumulativo € 6.00 - Chiesa di Santa Maria dei Greci, Cattedrale (interno + Torre e Lettera del Diavolo della Venerabile suor Maria Crocifissa, al secolo Isabella Tomasi di Lampedusa, la Beata Corbera del "Gattopardo"), + Sarcofagi, Spazio per le esposizioni temporanee) e Museo Diocesano
Ridotto (ragazzi fra i 18 e i 25 anni) € 4.00
Costo biglietti singoli: Chiesa Santa Maria dei Greci € 2.00; Cattedrale € 4.00; Museo € 3
Orario di apertura
10,00 / 18,00 Ticket visite (solo su prenotazione)
Vernissage
22 Marzo 2021, H 17,00
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