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AIR, RIVER, SEA, SOIL. A History of an Exploited Land
Dal 17 ottobre al 3 novembre 2024, Rifugio Digitale presenta AIR, RIVER, SEA, SOIL. A History of an Exploited Land, un progetto speciale del Middle East Now Festival. La mostra, curata da Roï Saade, è stata sviluppata collettivamente dall’Access in the Making (AIM) Lab nel 2022.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 17 ottobre al 3 novembre 2024, Rifugio Digitale presenta "AIR, RIVER, SEA, SOIL. A History of an
Exploited Land", un progetto speciale del Middle East Now Festival. La mostra, curata da Roï Saade,
è stata sviluppata collettivamente dall'Access in the Making (AIM) Lab nel 2022. AIM Lab è un
laboratorio di ricerca anticoloniale, anti-ableista e femminista che esplora temi quali accessibilità,
disabilità, ambiente e cura attraverso la sperimentazione creativa, adottando un approccio innovativo
all'accessibilità nelle arti. L’evento è organizzato in collaborazione con Forma Edizioni.
"AIR, RIVER, SEA SOIL. A History of an Exploited Land" racconta come il dominio coloniale, passato e
presente, gli spostamenti forzati delle popolazioni, l’espropriazione delle terre, i disordini politici, le spinte
capitalistiche, le guerre e i conflitti, abbiano trasformato il Medio Oriente e il Nord Africa in un insieme di
territori sorvegliati e militarizzati, che dividono le comunità, ne bloccano i movimenti e le alienano dalle loro
relazioni con la terra. Mentre l'ordine mondiale capitalista e colonialista continua a estrarre vigorosamente
le risorse naturali della terra per trarne profitto, le comunità locali sono costrette a vivere in condizioni di
continua precarietà e abbandono. Un fenomeno raccontato attraverso il lavoro di cinque fotografi e artisti.
Partendo dal Nord Africa e in particolare dalla Tunisia nord-occidentale, Zied Ben Romdhane con "Lost
in Moments" ci introduce alle condizioni di vita degli abitanti dei villaggi della regione di Jendouba che
lottano per accedere all'acqua potabile. Da lì ci dirigiamo in Egitto a ovest di Alessandria d'Egitto, dove
Mohamed Mahdy con "Moon Dust" documenta gli effetti dell'inquinamento atmosferico generato da una
fabbrica di cemento e le sue minacciose conseguenze sulla salute degli abitanti di Wadi El Qamar (Valle
della Luna). Spostandoci a est, verso la Giordania, "Infertile Crescent" di Nadia Bseiso indaga la terra arida
e bruciata della moderna mappa giordana e gli impatti ambientali che i confini creati dall'uomo hanno
avuto sull'ambiente di questa regione un tempo fertile. Da lì ci dirigiamo in Libano, dove il progetto "The
Epic of Dalieh" di Roï Saade racconta la privatizzazione illegale della terra e del mare a Beirut, tracciando
parallelismi con un'antica epopea. Infine, arriviamo in Iraq, dove Tamara Abdul Hadi con "Re-imagining.
Return to the Marshes" offre un modo per reimmaginare e rivendicare le narrazioni delle persone e delle
zone umide dell'Iraq meridionale, note come Al-Ahwar.
Exploited Land", un progetto speciale del Middle East Now Festival. La mostra, curata da Roï Saade,
è stata sviluppata collettivamente dall'Access in the Making (AIM) Lab nel 2022. AIM Lab è un
laboratorio di ricerca anticoloniale, anti-ableista e femminista che esplora temi quali accessibilità,
disabilità, ambiente e cura attraverso la sperimentazione creativa, adottando un approccio innovativo
all'accessibilità nelle arti. L’evento è organizzato in collaborazione con Forma Edizioni.
"AIR, RIVER, SEA SOIL. A History of an Exploited Land" racconta come il dominio coloniale, passato e
presente, gli spostamenti forzati delle popolazioni, l’espropriazione delle terre, i disordini politici, le spinte
capitalistiche, le guerre e i conflitti, abbiano trasformato il Medio Oriente e il Nord Africa in un insieme di
territori sorvegliati e militarizzati, che dividono le comunità, ne bloccano i movimenti e le alienano dalle loro
relazioni con la terra. Mentre l'ordine mondiale capitalista e colonialista continua a estrarre vigorosamente
le risorse naturali della terra per trarne profitto, le comunità locali sono costrette a vivere in condizioni di
continua precarietà e abbandono. Un fenomeno raccontato attraverso il lavoro di cinque fotografi e artisti.
Partendo dal Nord Africa e in particolare dalla Tunisia nord-occidentale, Zied Ben Romdhane con "Lost
in Moments" ci introduce alle condizioni di vita degli abitanti dei villaggi della regione di Jendouba che
lottano per accedere all'acqua potabile. Da lì ci dirigiamo in Egitto a ovest di Alessandria d'Egitto, dove
Mohamed Mahdy con "Moon Dust" documenta gli effetti dell'inquinamento atmosferico generato da una
fabbrica di cemento e le sue minacciose conseguenze sulla salute degli abitanti di Wadi El Qamar (Valle
della Luna). Spostandoci a est, verso la Giordania, "Infertile Crescent" di Nadia Bseiso indaga la terra arida
e bruciata della moderna mappa giordana e gli impatti ambientali che i confini creati dall'uomo hanno
avuto sull'ambiente di questa regione un tempo fertile. Da lì ci dirigiamo in Libano, dove il progetto "The
Epic of Dalieh" di Roï Saade racconta la privatizzazione illegale della terra e del mare a Beirut, tracciando
parallelismi con un'antica epopea. Infine, arriviamo in Iraq, dove Tamara Abdul Hadi con "Re-imagining.
Return to the Marshes" offre un modo per reimmaginare e rivendicare le narrazioni delle persone e delle
zone umide dell'Iraq meridionale, note come Al-Ahwar.
17
ottobre 2024
AIR, RIVER, SEA, SOIL. A History of an Exploited Land
Dal 17 ottobre al 03 novembre 2024
fotografia
Location
Rifugio Digitale
Firenze, Via della Fornace, 41, (FI)
Firenze, Via della Fornace, 41, (FI)
Orario di apertura
Mer.-Dom. 11.00-19.00
Vernissage
17 Ottobre 2024, 18:30
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
Produzione organizzazione
Sponsor