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Airswap @ Notgallery
Un progetto artistico senza confini spaziotemporali. Ecco cos’è Airswap. Nato dalla mente di Arianna Callegaro e sviluppato in collaborazione con Luca Mazza, Airswap è un contenitore potenzialmente illimitato, mobile e in costante accrescimento.
Comunicato stampa
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Un progetto artistico senza confini spaziotemporali. Ecco cos’è Airswap. Nato dalla mente di Arianna Callegaro e sviluppato in collaborazione con Luca Mazza, Airswap è un contenitore potenzialmente illimitato, mobile e in costante accrescimento. Lo è per sua natura e per quella dei luoghi in cui approderà: gli aeroporti. Zone fluide, di passaggio. Territori relazionali. Snodi pulsanti tra etnie e culture. È lì che Airswap troverà compimento.
Un giorno i viaggiatori, muovendosi tra scale mobili e tapis roulant, tra gates e metal detectors, tra imbarchi ed approdi, s’imbatteranno in speciali kiosk, in cui potranno barattare un loro indumento con uno Airswap. Vantaggio ben più sostanzioso dello sconto al duty free, perché nella permuta guadagneranno un pezzo unico, un’opera d’arte, un valore aggiunto.
‘Mettetevi nei nostri panni’, suggeriscono gli ideatori del concept, rivolgendosi, prima agli artisti, invitati a modificare i capi d’abbigliamento messi a loro disposizione da Airswap. Poi, ai passeggeri che si presteranno al change.
Si delinea così una dinamica in tre momenti – scelta dei materiali; realizzazione della modifica; effettuazione dello scambio – che condensa passato, presente e futuro, moltiplicata per quanti saranno i percorsi che ciascun protagonista determinerà.
Storie che iniziano dai vestiti, rigorosamente usati, e dunque già carichi di un trascorso. Proseguono nelle postproduzioni dei creativi, che li trasformano con un segno peculiare ed esclusivo. Si definiscono nel baratto, senza però cristallizzarsi in un epilogo.
Finali aperti per racconti dalle trame imprevedibili. Come inimmaginabili sono le interpretazioni che gli artisti, coinvolti in questa fase itinerante e conoscitiva dell’azione, hanno dato dell’abito selezionato, mutandolo in qualcosa di diverso per riflettere su molteplici tematiche. Sull’interiorità dell’uomo, tra ragione e passione, tra mente e corpo, per Ilaria Margutti (Modena, 1971. Vive a Sansepolcro) e Marina Gellona (Torino, 1974). Sul viaggio della vita e l’esigenza di delimitare spazi fisici e affettivi su cui innestare l’indeterminatezza dell’avvenire per Roxy in the box (Napoli, 1967) e Martina Dinato (Padova, 1978).
Sulla complessità dell’universo femminile, nei suoi aspetti malinconici, ossessivi, oscuri, arrivistici, risolutivi, volitivi per Ketty Tagliatti (Ferrara, 1955), Rita Casdia (Barcellona Pozzo di Gotto, 1977. Vive a Milano), Martina Poiana & Sabrina Ruggeri - in collaborazione con Michela Dalla Pegorara e Barbara Zonzin – (Verona 1974; 1966. Vivono a Sant’Ambrogio di Valpolicella), Iabo (Napoli, 1980), MaraM (Napoli, 1979. Vive a Salerno) e Annalisa Mazzoli (Carpi, 1984. Vive a Venezia). Sull’auspicabile pacificazione tra uomo e ambiente per Enzo Calibè (San Giorgio a Cremano, 1980. Vive a Milano), tra tecnologia e natura per DDM & Roberto Pugliese (Napoli 1977. Vive a Milano; Napoli, 1982). Sul controllo delle masse determinato da fattori sociopolitici e culturali per Matteo Guidi (Cesena, 1978. Vive a Bologna) e Adalberto Abbate - in collaborazione con Assunta Raia – (Palermo, 1975). Sull’immobilità spirituale e psicologica di chi delinque per Rosaria Iazzetta (Mugnano, 1977. Vive a Napoli). Sulla necessità di oltrepassare le barriere di genere per Macro (Napoli, 1982). Sull’indolenza intellettuale che sfocia nell’incomunicabilità tra individui per Isotta Dardilli (Venezia, 1971. Vive a Treviso). Sulla purezza dell’ispirazione pittorica per Akiko Shiono (Saitama – Giappone, 1982. Vive a Venezia) e della forma per Simone Falso (Padova, 1975). Dunque, in questa tappa alla NOTgallery, i visitatori si troveranno di fronte ad una varietà di soluzioni singolari che, in ciascun caso, si sono dimostrate coerenti ad una ricerca condotta altrove con altri media. Qui il vincolo è il supporto, ma l’approccio è assolutamente libero. Questo rende ogni session di Airswap un’esperienza esclusiva, poiché ogni volta si arricchisce di inedite energie creative. Declinazioni sorprendenti, che spaziano con disinvoltura tra alfabeti e linguaggi, mostrando una versatilità che fa dell’arte l’universo delle contaminazioni, dove nulla resta uguale a se stesso, ma tutto è in continuo movimento. Antigerarchico e anticonvenzionale, Airswap mette in discussione i capisaldi della mercificazione, del profitto, sostituendoli con il dono e la gratuità, da un lato. Dall’altro, si oppone all’omologazione dell’immagine legata ad un glamour patinato, seriale e transeunte, spostando l’attenzione sulle differenti soggettività, in nome dell’originalità e della sostenibilità.
Mara De Falco
Un giorno i viaggiatori, muovendosi tra scale mobili e tapis roulant, tra gates e metal detectors, tra imbarchi ed approdi, s’imbatteranno in speciali kiosk, in cui potranno barattare un loro indumento con uno Airswap. Vantaggio ben più sostanzioso dello sconto al duty free, perché nella permuta guadagneranno un pezzo unico, un’opera d’arte, un valore aggiunto.
‘Mettetevi nei nostri panni’, suggeriscono gli ideatori del concept, rivolgendosi, prima agli artisti, invitati a modificare i capi d’abbigliamento messi a loro disposizione da Airswap. Poi, ai passeggeri che si presteranno al change.
Si delinea così una dinamica in tre momenti – scelta dei materiali; realizzazione della modifica; effettuazione dello scambio – che condensa passato, presente e futuro, moltiplicata per quanti saranno i percorsi che ciascun protagonista determinerà.
Storie che iniziano dai vestiti, rigorosamente usati, e dunque già carichi di un trascorso. Proseguono nelle postproduzioni dei creativi, che li trasformano con un segno peculiare ed esclusivo. Si definiscono nel baratto, senza però cristallizzarsi in un epilogo.
Finali aperti per racconti dalle trame imprevedibili. Come inimmaginabili sono le interpretazioni che gli artisti, coinvolti in questa fase itinerante e conoscitiva dell’azione, hanno dato dell’abito selezionato, mutandolo in qualcosa di diverso per riflettere su molteplici tematiche. Sull’interiorità dell’uomo, tra ragione e passione, tra mente e corpo, per Ilaria Margutti (Modena, 1971. Vive a Sansepolcro) e Marina Gellona (Torino, 1974). Sul viaggio della vita e l’esigenza di delimitare spazi fisici e affettivi su cui innestare l’indeterminatezza dell’avvenire per Roxy in the box (Napoli, 1967) e Martina Dinato (Padova, 1978).
Sulla complessità dell’universo femminile, nei suoi aspetti malinconici, ossessivi, oscuri, arrivistici, risolutivi, volitivi per Ketty Tagliatti (Ferrara, 1955), Rita Casdia (Barcellona Pozzo di Gotto, 1977. Vive a Milano), Martina Poiana & Sabrina Ruggeri - in collaborazione con Michela Dalla Pegorara e Barbara Zonzin – (Verona 1974; 1966. Vivono a Sant’Ambrogio di Valpolicella), Iabo (Napoli, 1980), MaraM (Napoli, 1979. Vive a Salerno) e Annalisa Mazzoli (Carpi, 1984. Vive a Venezia). Sull’auspicabile pacificazione tra uomo e ambiente per Enzo Calibè (San Giorgio a Cremano, 1980. Vive a Milano), tra tecnologia e natura per DDM & Roberto Pugliese (Napoli 1977. Vive a Milano; Napoli, 1982). Sul controllo delle masse determinato da fattori sociopolitici e culturali per Matteo Guidi (Cesena, 1978. Vive a Bologna) e Adalberto Abbate - in collaborazione con Assunta Raia – (Palermo, 1975). Sull’immobilità spirituale e psicologica di chi delinque per Rosaria Iazzetta (Mugnano, 1977. Vive a Napoli). Sulla necessità di oltrepassare le barriere di genere per Macro (Napoli, 1982). Sull’indolenza intellettuale che sfocia nell’incomunicabilità tra individui per Isotta Dardilli (Venezia, 1971. Vive a Treviso). Sulla purezza dell’ispirazione pittorica per Akiko Shiono (Saitama – Giappone, 1982. Vive a Venezia) e della forma per Simone Falso (Padova, 1975). Dunque, in questa tappa alla NOTgallery, i visitatori si troveranno di fronte ad una varietà di soluzioni singolari che, in ciascun caso, si sono dimostrate coerenti ad una ricerca condotta altrove con altri media. Qui il vincolo è il supporto, ma l’approccio è assolutamente libero. Questo rende ogni session di Airswap un’esperienza esclusiva, poiché ogni volta si arricchisce di inedite energie creative. Declinazioni sorprendenti, che spaziano con disinvoltura tra alfabeti e linguaggi, mostrando una versatilità che fa dell’arte l’universo delle contaminazioni, dove nulla resta uguale a se stesso, ma tutto è in continuo movimento. Antigerarchico e anticonvenzionale, Airswap mette in discussione i capisaldi della mercificazione, del profitto, sostituendoli con il dono e la gratuità, da un lato. Dall’altro, si oppone all’omologazione dell’immagine legata ad un glamour patinato, seriale e transeunte, spostando l’attenzione sulle differenti soggettività, in nome dell’originalità e della sostenibilità.
Mara De Falco
11
settembre 2009
Airswap @ Notgallery
Dall'undici al 25 settembre 2009
arte contemporanea
Location
LITHIUM
Napoli, Piazza Trieste E Trento, 48, (Napoli)
Napoli, Piazza Trieste E Trento, 48, (Napoli)
Orario di apertura
dal martedì al sabato ore 16.00 - 20.00 e su appuntamento
Vernissage
11 Settembre 2009, ore 19.00
Autore
Curatore