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Aistè 2007
Mostra collettiva
Comunicato stampa
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Aistetikà, associazione no-profit. presenta
Aistè 2007 - “Barocco”
rassegna biennale di arte contemporanea, creatività ed artigianato d’autore.
Dopo i suggestivi scenari romani delle sale del Bramante presso Santa Maria del Popolo e del Palazzo dei Trinitari presso la basilica di San Crisogono, in Trastevere, l'associazione no profit Aistetikà si avvale quest'anno di una cornice altrettanto prestigiosa per la promozione delle sue attività culturali, sotto l’egida del Centro Culturale Rinascita Artistica Onlus. Una selezione di lavori di arte, di artigianato d’autore e di creatività si trova, infatti, a dialogare con l'avvolgente spazialità dello splendido chiostro di San Carlino alle quattro fontane, realizzato dal genio barocco di Francesco Borromini tra il 1635 e il 1636, per i padri Trinitari del Riscatto. L’artista ticinese lavorò gratuitamente anche all’erezione della chiesa e del convento della piccola comunità – l’opera lo impegnò fino alla morte, avvenuta nel 1667 -, dando vita ad un complesso estremamente unitario, pur all’interno di un lotto di terreno piuttosto angusto. Anzi, proprio l’esiguità di spazi a disposizione lo condusse a ricavarne dallo spessore murario che viene così ad articolarsi, specialmente nella chiesa, come una continua successione di concavità e convessità. Il piccolo edificio sacro presenta, infatti, una pianta ellittica, ma con quattro curve convesse che si raccordano a due pareti concave sull’asse minore. L’invaso è articolato in due ordini: il primo con colonne giganti che sorreggono una trabeazione continua, il secondo con un complesso gioco di archi e pennacchi su cui si imposta una cupola perfettamente ovale, decorata con cassettoni di varia forma: ottagonale, esagonale e a croce, con al centro il simbolo della Trinità, emblema dell’ordine. Un altro motivo decorativo ricorrente in tutto il complesso è quello della conchiglia a tre strati, che segna un altro riferimento alla Trinità. Infatti, la conchiglia è simbolo dell’eternità e sfogliandosi in tre strati allude al mistero trinitario. Dalla chiesa si accede al chiostro attraverso un passaggio collocato a destra dell’altare maggiore. Il chiostro presenta una pianta rettangolare con angoli bombati ed è articolato anch’esso su due ordini.
Le vetrine con l’esposizione dei manufatti d’artigianato artistico trovano posto tra le serliane del primo ordine, mentre il secondo è scandito da una loggia architravata. L’effetto che scaturisce dalla contemplazione della natura architettonica di questo chiostro è quello di un grande dinamismo della spazialità, che è il frutto di una concezione della struttura come sistema architettonico continuo.
Ad esempio, l’abaco dei capitelli vicini del primo ordine è unificato in modo da determinare uno stabile accoppiamento delle colonne; al piano superiore la trabeazione non ha più interruzioni, ma subisce l’anomalia della curvatura convessa.
La decisione di esporre proprio in questo contesto una mostra di oggetti d’arte applicata porta alla realizzazione di una vera e propria sintesi tra arti minori e maggiori, poichè i prodotti della manualità artigianale si inseriscono perfettamente all’interno di questo spazio dall’articolazione dinamica eppur perfettamente conchiusa in ragione della sua continuità plastica.
After the evocative roman sceneries of the Bramante’s Halls at santa maria del popolo square and of the trinitari palace at Basilica del crisogono, in Trastevere, the no profit association of Aistetikà is going to avail itself of another glamorous contest for the promotion of its cultural activities,under the aegies of Centro Culturale Rinascita Artistica Onlus. A selection of art pieces and of master’s artisan work,find themselves involved in the same dialogue, with the wrapping spaces of the beautiful San Carlino alle quattro fontane cloister, realized by the baroque genius Francesco Borromini between 1635 and 1636, for the Trinitarian priests of the Ransom.
The ticinian artist worked for the small community’s church and convent erection for free – this work occupied him until his death in 1667- giving birth to an extremely unitary plant, even if internal to a narrow piece of land. Yet, especially the lack of space of which he could dispose, forced him to make some from the wall’s thickness, that finds itself articulated, especially for what concerns the church, as a continuous procession of concavities and convexities.The small sacred building presents an elliptic plant, but with four convex curbes that are joined to two convex walls on the minor ax. The internal space is articulated in two orders: the first with gigantic columns that hold a continuous trabeation, the second with a complex game of arches and pendentives on which a perfect oval cupola is built, decorated with lacunars of different shapes: octagonal, esagonal and crossed and at its center the symbol of Trinity, emblem of the order. Another recurring decorative pattern in the complex is the three-layered seashell, that is another reference to the Trinity. Infact the seashell is a symbol of the eternity and having three layers it hints to the Trinitarian mystery. From the church you arrive at the cloister through a small access collocated at the right of the main altar. The cloister presents a rectangular plan with smudged angles and is as well articulated in two orders.
The glass show-cases with the handmaid artisan works find their place between the SERLIANE of the fist order, while the second one is between a loggia with an arrangement of architraves. The effect that is created from the contemplation of the architecture of this cloister is of great dynamism of space, that is the result of a conception of structure as a continuous architectural system.
For example, the abacus of the close capitals of the first order is unified in order to determine a stable pairing of columns; at the upper level the trabeation has no more interruptions, but suffers the anomaly of the convex curvature.
The decision of displaying exactly in this contest an exhibition of art pieces, creates the realization of a real synthesis between minor and major arts, since the products of hand-made artisan work perfectly fit in the interior of this space made of a dynamic articulation but at the same time perfectly concluded due to its plastic continuity.
Titolo e tema di Aistè 2007 è “Barocco” il soggetto e la tecnica sono liberi, spaziando dalla pittura all’oreficeria, dalla scultura alla ceramica, dalla fotografia all’incisione su cameo.
Prendono parte alla mostra, curata da Sergio Valerio Garzia, gli artisti: Luigi Affuso, Pina Armando, Rosaria Avallone, Annamaria Balzano, Ciro Balzano, Guido Barbieri, Lello Bavenni Lou Bras, Maria Bellucci, Pasquale Belmonte, Maurizio Bonolis, Filomena Cacciapuoti, Adriana Caccioppoli, Alessia Cimmino, Rosella Cosulich, Antonio D'Amore, Maria Pia De Santis, Giuseppe Di Franco, Peppe Esposito, Elena Fonti, Crescenzo Gaglione, Sergio Garzia, Renato Iacente, Francesco Iacente, Raffaele Iannone, Sofia Leonetti, Umberto Leonetti, Felice Lombardozzi, Angela Longo, Imma Maddaloni, Luisa Mancini, Liberato Mazzarella, Clara Menerella, Marilena Mercogliano, Antonio Milanese, Renata Pagano, Patrizia Palomba, Marlisa Palomba, Dino Patroni, AnnaPaola Peruggi, Claudia Peruggi, Salvatore Prodomo, Piero Ragone, Silvia Rea, Sebastian Sagnella, Elvio Sagnella, Teresa Salzano, Alma Sauro, Domenico Severino, Alfonso Sibillo, Salvatore Starace, Paolo Uttieri, Amalia Venafro, Virginia Vetrano, Ena Villani, Michele Villani, Marina Villanova, Enza Voglio, Joanna Irena Wrobel, Luciana Zaccherini.
Alcuni artisti presenti sono epressione di gruppi, associazioni, botteghe, antichi laboratori artigiani tra cui: Associazione N. Giustiniano- S. Lorenzello; Associazione Le Muse NA ; Antica Ceramica Avallone- Vietri sul Mare; Centro Culturale Arianna NA; Amici del Colore in Rosa Napoli; Ceramiche Liguori- Vietri sul Mare.
Aistetikà ha inteso fare un personale “omaggio” al Borromini, creando un profumo a Lui dedicato, prodotto in edizione limitata per Aistè 2007. Si chiama “Borromini inspired” e viene presentato ed offerto ai visitatori. Nella stessa linea anche una piccola tiratura di cartoline da collezione e una brochure-catalogo dedicate alla mostra.
Aisttikà ha anche indetto un concorso per creatività in arte, a seguito del quale, dopo una attenta selezione, vengono premiati, esponendo i propri lavori nel Chiostro del Borromini, gli artisti: Alessia Cimmino, creatività in arte – decorazione del tessuto; Marina Villanova, creatività in arte – contaminazioni; Lou Bras, creatività in arte – comunicazione.
Alessia Cimmino. giovane studentessa dell’Istituto d’Arte Palizzi, ha saputo intrigare nelle trame del barocco, producendo uno splendido tovagliato dipinto a mano. Marina Villanova, ha manipolato abilmente simboli ed elementi architettonici del Borromini in una scultura-pittura ludica, ma anche intrigante. Lou Bras, ha realizzato una simpatica “famiglia di personaggi” di varie etnie, già presentati ed apprezzati dai visitatori del Comicon, salone internazionale del fumetto ed animazione che ha visto la presenza di Go Nagai, il famoso creatore dei conosciutissimi fumetti giapponese “doc”. Con tale operazione, coniugando le emergenti strategie di “intercultural marketing management”, ha legato brillantemente la comunicazione aziendale di un produttore di cafè (bras cafe) alla semplicità espressiva delle tecniche di rappresentazione del “cartoon”.
Nell’arco temporale della manifestazione, Aistetikà promuove una speciale campagna di sensibilizzazione all’associazionismo nel campo artistico-culturale, raccogliendo fondi e risorse per il perseguimento delle finalità istituzionali.
Aistetikà, associazione no-profit, opera per la valorizzazione dei beni culturali, monumenti e palazzi storici curando, in particolare, manifestazioni per la diffusione dell’arte ed artigianato d’autore ed incoraggiando la creatività del mondo giovanile. Aistetikà collabora, con l’Istituto d’Arte Filippo Palizzi di Napoli, il centro culturale Rinascita Artistica onlus, la Fondazione Premio Napoli ed altri enti. Tra le recenti mostre d’arte allestite in insigni monumenti e palazzi storici, ricordiamo:
Donna in Arte – Sale del Bramante - Roma
Giovani Percorsi – Grandi Magazzini La Rinascente – Napoli
Arte del fuoco e della terra – p.zza del Popolo - Roma
Campo del Sangue - Illustrazioni per un libro – Palazzo Serra di Cassano - Istituto Studi Filosofici – Napoli
Aistè 2005 – Ab ovo - Rassegna di Arti Visive – Palazzo dei Trinitari – Roma Trastevere
Marzo Donna 2006 – Consultorio Familiare U.O.M.I. - ASL Napoli 1
Riflessi di donna 2007 – Consultorio Familiare U.O.M.I. - ASL Napoli 1
Art Therapy - innovativo progetto di arteterapia, in collaborazione con le strutture sanitarie del Consultorio Familiare U.O.M.I. del distretto 44 – ASL Na1.
Aistè 2007 - “Barocco”
rassegna biennale di arte contemporanea, creatività ed artigianato d’autore.
Dopo i suggestivi scenari romani delle sale del Bramante presso Santa Maria del Popolo e del Palazzo dei Trinitari presso la basilica di San Crisogono, in Trastevere, l'associazione no profit Aistetikà si avvale quest'anno di una cornice altrettanto prestigiosa per la promozione delle sue attività culturali, sotto l’egida del Centro Culturale Rinascita Artistica Onlus. Una selezione di lavori di arte, di artigianato d’autore e di creatività si trova, infatti, a dialogare con l'avvolgente spazialità dello splendido chiostro di San Carlino alle quattro fontane, realizzato dal genio barocco di Francesco Borromini tra il 1635 e il 1636, per i padri Trinitari del Riscatto. L’artista ticinese lavorò gratuitamente anche all’erezione della chiesa e del convento della piccola comunità – l’opera lo impegnò fino alla morte, avvenuta nel 1667 -, dando vita ad un complesso estremamente unitario, pur all’interno di un lotto di terreno piuttosto angusto. Anzi, proprio l’esiguità di spazi a disposizione lo condusse a ricavarne dallo spessore murario che viene così ad articolarsi, specialmente nella chiesa, come una continua successione di concavità e convessità. Il piccolo edificio sacro presenta, infatti, una pianta ellittica, ma con quattro curve convesse che si raccordano a due pareti concave sull’asse minore. L’invaso è articolato in due ordini: il primo con colonne giganti che sorreggono una trabeazione continua, il secondo con un complesso gioco di archi e pennacchi su cui si imposta una cupola perfettamente ovale, decorata con cassettoni di varia forma: ottagonale, esagonale e a croce, con al centro il simbolo della Trinità, emblema dell’ordine. Un altro motivo decorativo ricorrente in tutto il complesso è quello della conchiglia a tre strati, che segna un altro riferimento alla Trinità. Infatti, la conchiglia è simbolo dell’eternità e sfogliandosi in tre strati allude al mistero trinitario. Dalla chiesa si accede al chiostro attraverso un passaggio collocato a destra dell’altare maggiore. Il chiostro presenta una pianta rettangolare con angoli bombati ed è articolato anch’esso su due ordini.
Le vetrine con l’esposizione dei manufatti d’artigianato artistico trovano posto tra le serliane del primo ordine, mentre il secondo è scandito da una loggia architravata. L’effetto che scaturisce dalla contemplazione della natura architettonica di questo chiostro è quello di un grande dinamismo della spazialità, che è il frutto di una concezione della struttura come sistema architettonico continuo.
Ad esempio, l’abaco dei capitelli vicini del primo ordine è unificato in modo da determinare uno stabile accoppiamento delle colonne; al piano superiore la trabeazione non ha più interruzioni, ma subisce l’anomalia della curvatura convessa.
La decisione di esporre proprio in questo contesto una mostra di oggetti d’arte applicata porta alla realizzazione di una vera e propria sintesi tra arti minori e maggiori, poichè i prodotti della manualità artigianale si inseriscono perfettamente all’interno di questo spazio dall’articolazione dinamica eppur perfettamente conchiusa in ragione della sua continuità plastica.
After the evocative roman sceneries of the Bramante’s Halls at santa maria del popolo square and of the trinitari palace at Basilica del crisogono, in Trastevere, the no profit association of Aistetikà is going to avail itself of another glamorous contest for the promotion of its cultural activities,under the aegies of Centro Culturale Rinascita Artistica Onlus. A selection of art pieces and of master’s artisan work,find themselves involved in the same dialogue, with the wrapping spaces of the beautiful San Carlino alle quattro fontane cloister, realized by the baroque genius Francesco Borromini between 1635 and 1636, for the Trinitarian priests of the Ransom.
The ticinian artist worked for the small community’s church and convent erection for free – this work occupied him until his death in 1667- giving birth to an extremely unitary plant, even if internal to a narrow piece of land. Yet, especially the lack of space of which he could dispose, forced him to make some from the wall’s thickness, that finds itself articulated, especially for what concerns the church, as a continuous procession of concavities and convexities.The small sacred building presents an elliptic plant, but with four convex curbes that are joined to two convex walls on the minor ax. The internal space is articulated in two orders: the first with gigantic columns that hold a continuous trabeation, the second with a complex game of arches and pendentives on which a perfect oval cupola is built, decorated with lacunars of different shapes: octagonal, esagonal and crossed and at its center the symbol of Trinity, emblem of the order. Another recurring decorative pattern in the complex is the three-layered seashell, that is another reference to the Trinity. Infact the seashell is a symbol of the eternity and having three layers it hints to the Trinitarian mystery. From the church you arrive at the cloister through a small access collocated at the right of the main altar. The cloister presents a rectangular plan with smudged angles and is as well articulated in two orders.
The glass show-cases with the handmaid artisan works find their place between the SERLIANE of the fist order, while the second one is between a loggia with an arrangement of architraves. The effect that is created from the contemplation of the architecture of this cloister is of great dynamism of space, that is the result of a conception of structure as a continuous architectural system.
For example, the abacus of the close capitals of the first order is unified in order to determine a stable pairing of columns; at the upper level the trabeation has no more interruptions, but suffers the anomaly of the convex curvature.
The decision of displaying exactly in this contest an exhibition of art pieces, creates the realization of a real synthesis between minor and major arts, since the products of hand-made artisan work perfectly fit in the interior of this space made of a dynamic articulation but at the same time perfectly concluded due to its plastic continuity.
Titolo e tema di Aistè 2007 è “Barocco” il soggetto e la tecnica sono liberi, spaziando dalla pittura all’oreficeria, dalla scultura alla ceramica, dalla fotografia all’incisione su cameo.
Prendono parte alla mostra, curata da Sergio Valerio Garzia, gli artisti: Luigi Affuso, Pina Armando, Rosaria Avallone, Annamaria Balzano, Ciro Balzano, Guido Barbieri, Lello Bavenni Lou Bras, Maria Bellucci, Pasquale Belmonte, Maurizio Bonolis, Filomena Cacciapuoti, Adriana Caccioppoli, Alessia Cimmino, Rosella Cosulich, Antonio D'Amore, Maria Pia De Santis, Giuseppe Di Franco, Peppe Esposito, Elena Fonti, Crescenzo Gaglione, Sergio Garzia, Renato Iacente, Francesco Iacente, Raffaele Iannone, Sofia Leonetti, Umberto Leonetti, Felice Lombardozzi, Angela Longo, Imma Maddaloni, Luisa Mancini, Liberato Mazzarella, Clara Menerella, Marilena Mercogliano, Antonio Milanese, Renata Pagano, Patrizia Palomba, Marlisa Palomba, Dino Patroni, AnnaPaola Peruggi, Claudia Peruggi, Salvatore Prodomo, Piero Ragone, Silvia Rea, Sebastian Sagnella, Elvio Sagnella, Teresa Salzano, Alma Sauro, Domenico Severino, Alfonso Sibillo, Salvatore Starace, Paolo Uttieri, Amalia Venafro, Virginia Vetrano, Ena Villani, Michele Villani, Marina Villanova, Enza Voglio, Joanna Irena Wrobel, Luciana Zaccherini.
Alcuni artisti presenti sono epressione di gruppi, associazioni, botteghe, antichi laboratori artigiani tra cui: Associazione N. Giustiniano- S. Lorenzello; Associazione Le Muse NA ; Antica Ceramica Avallone- Vietri sul Mare; Centro Culturale Arianna NA; Amici del Colore in Rosa Napoli; Ceramiche Liguori- Vietri sul Mare.
Aistetikà ha inteso fare un personale “omaggio” al Borromini, creando un profumo a Lui dedicato, prodotto in edizione limitata per Aistè 2007. Si chiama “Borromini inspired” e viene presentato ed offerto ai visitatori. Nella stessa linea anche una piccola tiratura di cartoline da collezione e una brochure-catalogo dedicate alla mostra.
Aisttikà ha anche indetto un concorso per creatività in arte, a seguito del quale, dopo una attenta selezione, vengono premiati, esponendo i propri lavori nel Chiostro del Borromini, gli artisti: Alessia Cimmino, creatività in arte – decorazione del tessuto; Marina Villanova, creatività in arte – contaminazioni; Lou Bras, creatività in arte – comunicazione.
Alessia Cimmino. giovane studentessa dell’Istituto d’Arte Palizzi, ha saputo intrigare nelle trame del barocco, producendo uno splendido tovagliato dipinto a mano. Marina Villanova, ha manipolato abilmente simboli ed elementi architettonici del Borromini in una scultura-pittura ludica, ma anche intrigante. Lou Bras, ha realizzato una simpatica “famiglia di personaggi” di varie etnie, già presentati ed apprezzati dai visitatori del Comicon, salone internazionale del fumetto ed animazione che ha visto la presenza di Go Nagai, il famoso creatore dei conosciutissimi fumetti giapponese “doc”. Con tale operazione, coniugando le emergenti strategie di “intercultural marketing management”, ha legato brillantemente la comunicazione aziendale di un produttore di cafè (bras cafe) alla semplicità espressiva delle tecniche di rappresentazione del “cartoon”.
Nell’arco temporale della manifestazione, Aistetikà promuove una speciale campagna di sensibilizzazione all’associazionismo nel campo artistico-culturale, raccogliendo fondi e risorse per il perseguimento delle finalità istituzionali.
Aistetikà, associazione no-profit, opera per la valorizzazione dei beni culturali, monumenti e palazzi storici curando, in particolare, manifestazioni per la diffusione dell’arte ed artigianato d’autore ed incoraggiando la creatività del mondo giovanile. Aistetikà collabora, con l’Istituto d’Arte Filippo Palizzi di Napoli, il centro culturale Rinascita Artistica onlus, la Fondazione Premio Napoli ed altri enti. Tra le recenti mostre d’arte allestite in insigni monumenti e palazzi storici, ricordiamo:
Donna in Arte – Sale del Bramante - Roma
Giovani Percorsi – Grandi Magazzini La Rinascente – Napoli
Arte del fuoco e della terra – p.zza del Popolo - Roma
Campo del Sangue - Illustrazioni per un libro – Palazzo Serra di Cassano - Istituto Studi Filosofici – Napoli
Aistè 2005 – Ab ovo - Rassegna di Arti Visive – Palazzo dei Trinitari – Roma Trastevere
Marzo Donna 2006 – Consultorio Familiare U.O.M.I. - ASL Napoli 1
Riflessi di donna 2007 – Consultorio Familiare U.O.M.I. - ASL Napoli 1
Art Therapy - innovativo progetto di arteterapia, in collaborazione con le strutture sanitarie del Consultorio Familiare U.O.M.I. del distretto 44 – ASL Na1.
16
giugno 2007
Aistè 2007
Dal 16 giugno al 02 luglio 2007
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
CHIOSTRO DEL BORROMINI
Roma, Via Del Quirinale, 23, (Roma)
Roma, Via Del Quirinale, 23, (Roma)
Orario di apertura
lunedì – domenica, ore 10.00- 18.00 compreso festivi
Vernissage
16 Giugno 2007, ore 18
Autore
Curatore