Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Akelo – De re metallica
In mostra una serie di opere scelte tra le “sculture antropomorfe” e gli “strani meccanismi”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Akelo
De re metallica
Akelo è nato nel 1967 a Corchiano, in provincia di Viterbo. Orafo e designer, è tra i maggiori conoscitori al mondo dell’oreficeria etrusca e divide la sua attività tra la creazione di favolosi gioielli in oro, lavorati con tecniche risalenti a epoche remote, e la realizzazione di sculture che prendono vita da materiali metallici ruvidi e scabri.
Il percorso di ricerca e di sperimentazione è iniziato prestissimo, sotto l’influenza del territorio d’origine, ricco di storia e di tradizioni classiche, ma anche di fascino e fonte di misteriose suggestioni. Il gusto per i miti e le conoscenze antiche si intuisce nel nome scelto, Akelo, quello del dio delle acque dolci, Acheloo, generato da Oceano e Teti.
Dedicatosi per molto tempo allo studio della letteratura scientifica greca e latina, si è avvicinato all’alchimia, sapere teorico-pratico e sistema filosofico che nei secoli si è espresso attraverso svariate discipline, dalla chimica alla metallurgia, dalla fisica all’astrologia. Nata nel contesto di pratiche di trasformazione dei metalli, la dottrina alchemica affronta la problematica della materia corporea, delle sue dinamiche, del dualismo spirito-materia in rapporto con un’esperienza di crescita e di liberazione spirituale, usando un linguaggio che si caratterizza per la forte presenza di metafore e il carattere spesso volutamente oscuro e allusivo. L’alchimista cerca la purificazione e l’evoluzione spirituale, espressa metaforicamente dalla trasformazione e purificazione dei metalli. Akelo aderisce a questo proposito facendo suo il motto del testo seicentesco Silent Book of Alchemy (Mutus Liber): “pray, read, read, read, reread, work, and you will find”.
Nel silenzio della ricerca e dello studio incessante dei più importanti trattati di metallurgia e oreficeria, antichi e contemporanei, nasce la sua esperienza di artista, che deve tendere a sviluppare la propria spiritualità, a far dono della sua crescita agli altri. Un’evoluzione spirituale che si traduce in un arricchimento anche per il prossimo.
Un lungo processo di maturazione quindi, che affonda le radici in tempi remoti e nella classicità e si proietta al futuro attraverso il recupero di saperi perduti.
Le strutture sono lavorate in materiale ferroso, ruvido e forte.
Le forme paiono emergere dalle nebbie di epoche antiche e luoghi dimenticati. Evocano miti smarriti nella nebbia di un tempo sospeso tra passato e futuro, di difficile collocazione, arcaico o postmoderno. Siano essi figure monche, tronchi senza testa nè arti, siano macchine improbabili, delle quali si è persa la cognizione di ogni possibile uso. Leggende futuribili sfilano accanto a tracce di immagini che ancora ci paiono familiari.
Una continua tensione, quindi, nel dualismo tra passato e futuro, forma nobile e corpo scabro, vuoto e pieno, tra materia e spirito, mediata dal soffio vitale che tutto permea in una comunione di intenti in equilibrio tra arte e alchimia.
De re metallica
Akelo è nato nel 1967 a Corchiano, in provincia di Viterbo. Orafo e designer, è tra i maggiori conoscitori al mondo dell’oreficeria etrusca e divide la sua attività tra la creazione di favolosi gioielli in oro, lavorati con tecniche risalenti a epoche remote, e la realizzazione di sculture che prendono vita da materiali metallici ruvidi e scabri.
Il percorso di ricerca e di sperimentazione è iniziato prestissimo, sotto l’influenza del territorio d’origine, ricco di storia e di tradizioni classiche, ma anche di fascino e fonte di misteriose suggestioni. Il gusto per i miti e le conoscenze antiche si intuisce nel nome scelto, Akelo, quello del dio delle acque dolci, Acheloo, generato da Oceano e Teti.
Dedicatosi per molto tempo allo studio della letteratura scientifica greca e latina, si è avvicinato all’alchimia, sapere teorico-pratico e sistema filosofico che nei secoli si è espresso attraverso svariate discipline, dalla chimica alla metallurgia, dalla fisica all’astrologia. Nata nel contesto di pratiche di trasformazione dei metalli, la dottrina alchemica affronta la problematica della materia corporea, delle sue dinamiche, del dualismo spirito-materia in rapporto con un’esperienza di crescita e di liberazione spirituale, usando un linguaggio che si caratterizza per la forte presenza di metafore e il carattere spesso volutamente oscuro e allusivo. L’alchimista cerca la purificazione e l’evoluzione spirituale, espressa metaforicamente dalla trasformazione e purificazione dei metalli. Akelo aderisce a questo proposito facendo suo il motto del testo seicentesco Silent Book of Alchemy (Mutus Liber): “pray, read, read, read, reread, work, and you will find”.
Nel silenzio della ricerca e dello studio incessante dei più importanti trattati di metallurgia e oreficeria, antichi e contemporanei, nasce la sua esperienza di artista, che deve tendere a sviluppare la propria spiritualità, a far dono della sua crescita agli altri. Un’evoluzione spirituale che si traduce in un arricchimento anche per il prossimo.
Un lungo processo di maturazione quindi, che affonda le radici in tempi remoti e nella classicità e si proietta al futuro attraverso il recupero di saperi perduti.
Le strutture sono lavorate in materiale ferroso, ruvido e forte.
Le forme paiono emergere dalle nebbie di epoche antiche e luoghi dimenticati. Evocano miti smarriti nella nebbia di un tempo sospeso tra passato e futuro, di difficile collocazione, arcaico o postmoderno. Siano essi figure monche, tronchi senza testa nè arti, siano macchine improbabili, delle quali si è persa la cognizione di ogni possibile uso. Leggende futuribili sfilano accanto a tracce di immagini che ancora ci paiono familiari.
Una continua tensione, quindi, nel dualismo tra passato e futuro, forma nobile e corpo scabro, vuoto e pieno, tra materia e spirito, mediata dal soffio vitale che tutto permea in una comunione di intenti in equilibrio tra arte e alchimia.
21
ottobre 2017
Akelo – De re metallica
Dal 21 al 27 ottobre 2017
arte contemporanea
Location
IL MELOGRANO
Livorno, Via Giovanni Marradi, 62/68, (Livorno)
Livorno, Via Giovanni Marradi, 62/68, (Livorno)
Orario di apertura
10/13 e 16/20
Chiusi nella mattine della domenica e del lunedì
Vernissage
21 Ottobre 2017, h 18.00
Autore