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Akhenaton. Faraone del sole
La mostra ripercorre le vicende storico-culturali dell’Egitto tra i regni di Amenofi III e Ramesse II, incentrandosi sulla figura di Akhenaton, il Faraone che istituì il culto dell’Aton, il disco solare trasformato in un’entità divina a tutti gli effetti. Curata da Francesco Tiradritti, l’esposizione presenta un numero rilevante di reperti archeologici alla luce delle scoperte avvenute negli ultimi anni e grazie alle riflessioni compiute da esperti internazionali su questa straordinaria epoca dell’Egitto.
Comunicato stampa
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Apre il 27 febbraio 2009 nelle sale di Palazzo Bricherasio la mostra AKHENATON Faraone del Sole, realizzata in collaborazione con il Musée d’Art et de Histoire di Ginevra, che ripercorre le vicende storico-culturali dell’Egitto tra i regni di Amenofi III e Ramesse II, con particolare attenzione alla figura di Akhenaton, il Faraone che istituisce il culto dell’Aton, il disco solare trasformato in un’entità divina a tutti gli effetti. Organizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo, l’esposizione, curata da Francesco Tiradritti, costituisce sicuramente un momento di alto valore culturale, soprattutto alla luce delle scoperte avvenute negli ultimi anni e grazie alle riflessioni compiute su questa particolare epoca dell’Egitto da esperti internazionali.
La società al tempo di Akhenaton rappresenta un unicum per la storia egizia: la situazione politica di profonda crisi tra stato e chiesa crea un momento fecondo di innovazione e cambiamento nella cultura. L’arte di quello che è chiamato “periodo amarniano” mostra con maggiore chiarezza questa evoluzione che rivela una presa di distanza dalla staticità delle epoche precedenti.
La mostra, basandosi sulle più recenti acquisizioni dell’egittologia mondiale, parte dalla teoria ormai consolidata che la riforma religiosa voluta da Akhenaton, focalizzata sul culto dell’Aton, non sia null’altro che un espediente teologico per restituire al monarca il ruolo di unico tramite tra gli uomini e il dio in quanto individuo nella cui essenza si fondono divino e umano. Il fine è quello di porre l’accento sulla figura del sovrano, in modo da indebolire l’influenza delle altre divinità egizie. I caratteri con i quali questa rivoluzione viene effettuata appaiono in sintonia con una sensibilità più vicina alla nostra epoca: Akhenaton fonda una nuova capitale (odierno sito di Tell el-Amarna), il culto avviene alla luce del giorno e non nell’oscurità del santuario e allo stesso sovrano è attribuito un Inno all'Aton di straordinaria bellezza e poesia.
L’innovazione di Akhenaton è una sfida a una società che fonda la ragione della propria esistenza su una storia plurisecolare. E’ un tentativo audace ma destinato a fallire: il culto dell’Aton non sopravvive al proprio fondatore.
La fine del regno di Akhenaton è scarsamente documentata poiché il suo nome verrà maledetto e cancellato da tutti gli elenchi ufficiali dei regnanti. La ricerca archeologica sta però ricostruendo le ultime fasi del suo regno e quelle immediatamente successive. Il ritrovamento della sua capitale con le vestigia dei palazzi, dei templi dedicati all’Aton, delle ricche dimore dei funzionari e delle botteghe degli artisti ha riportato alla luce la splendida arte, i segni della vivacità culturale, la nuova sensibilità intellettuale che permearono il regno di Akhenaton. Restano ancora molti punti oscuri che continuano ad affascinare studiosi e grande pubblico: il problema della successione che portò all’ascesa al trono di Tutankhamon, il ruolo della sua sposa Nefertiti e l’interpretazione del culto dell’Aton come un sorta di monoteismo, proposta per la prima volta da Sigmund Freud.
L’esposizione raccoglie circa 200 reperti, per lo più provenienti dal Museo Egizio di Berlino, che comprendono dalla grande statuaria agli oggetti domestici e personali, che documentano la vita della famiglia reale e dei sudditi, dai più alti funzionari agli operai, che seguirono Akhenaton nella nuova capitale del regno.
I visitatori, lungo il percorso espositivo, potranno ammirare le spettacolari immagini astronomiche del sole dell’Istituto Nazionale di Astrofisica – Osservatorio Astronomico di Torino che, realizzate con apparecchiature sofisticate e uniche al mondo, sono un prezioso supporto per gli studiosi della NASA.
La mostra propone al pubblico italiano una lettura scientifica aggiornata di uno dei più importanti periodi della storia dei faraoni, accostando al racconto degli eventi una serie di capolavori, che rendono questa esposizione un’occasione irripetibile.
La società al tempo di Akhenaton rappresenta un unicum per la storia egizia: la situazione politica di profonda crisi tra stato e chiesa crea un momento fecondo di innovazione e cambiamento nella cultura. L’arte di quello che è chiamato “periodo amarniano” mostra con maggiore chiarezza questa evoluzione che rivela una presa di distanza dalla staticità delle epoche precedenti.
La mostra, basandosi sulle più recenti acquisizioni dell’egittologia mondiale, parte dalla teoria ormai consolidata che la riforma religiosa voluta da Akhenaton, focalizzata sul culto dell’Aton, non sia null’altro che un espediente teologico per restituire al monarca il ruolo di unico tramite tra gli uomini e il dio in quanto individuo nella cui essenza si fondono divino e umano. Il fine è quello di porre l’accento sulla figura del sovrano, in modo da indebolire l’influenza delle altre divinità egizie. I caratteri con i quali questa rivoluzione viene effettuata appaiono in sintonia con una sensibilità più vicina alla nostra epoca: Akhenaton fonda una nuova capitale (odierno sito di Tell el-Amarna), il culto avviene alla luce del giorno e non nell’oscurità del santuario e allo stesso sovrano è attribuito un Inno all'Aton di straordinaria bellezza e poesia.
L’innovazione di Akhenaton è una sfida a una società che fonda la ragione della propria esistenza su una storia plurisecolare. E’ un tentativo audace ma destinato a fallire: il culto dell’Aton non sopravvive al proprio fondatore.
La fine del regno di Akhenaton è scarsamente documentata poiché il suo nome verrà maledetto e cancellato da tutti gli elenchi ufficiali dei regnanti. La ricerca archeologica sta però ricostruendo le ultime fasi del suo regno e quelle immediatamente successive. Il ritrovamento della sua capitale con le vestigia dei palazzi, dei templi dedicati all’Aton, delle ricche dimore dei funzionari e delle botteghe degli artisti ha riportato alla luce la splendida arte, i segni della vivacità culturale, la nuova sensibilità intellettuale che permearono il regno di Akhenaton. Restano ancora molti punti oscuri che continuano ad affascinare studiosi e grande pubblico: il problema della successione che portò all’ascesa al trono di Tutankhamon, il ruolo della sua sposa Nefertiti e l’interpretazione del culto dell’Aton come un sorta di monoteismo, proposta per la prima volta da Sigmund Freud.
L’esposizione raccoglie circa 200 reperti, per lo più provenienti dal Museo Egizio di Berlino, che comprendono dalla grande statuaria agli oggetti domestici e personali, che documentano la vita della famiglia reale e dei sudditi, dai più alti funzionari agli operai, che seguirono Akhenaton nella nuova capitale del regno.
I visitatori, lungo il percorso espositivo, potranno ammirare le spettacolari immagini astronomiche del sole dell’Istituto Nazionale di Astrofisica – Osservatorio Astronomico di Torino che, realizzate con apparecchiature sofisticate e uniche al mondo, sono un prezioso supporto per gli studiosi della NASA.
La mostra propone al pubblico italiano una lettura scientifica aggiornata di uno dei più importanti periodi della storia dei faraoni, accostando al racconto degli eventi una serie di capolavori, che rendono questa esposizione un’occasione irripetibile.
26
febbraio 2009
Akhenaton. Faraone del sole
Dal 26 febbraio al 14 giugno 2009
archeologia
Location
PALAZZO BRICHERASIO
Torino, Via Giuseppe Luigi Lagrange, 20, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Luigi Lagrange, 20, (Torino)
Biglietti
Intero: € 7,50. Ridotto: € 5,50 (gruppi, convenzioni, studenti fino a 26 anni, militari, over 65 anni). Scuole dell’obbligo: € 3,50 (da 6 a 14 anni)
Orario di apertura
Da martedì a domenica: 9.30 – 19.30. Giovedì e sabato: 9.30 – 22.30
Lunedì: chiuso.
Vernissage
26 Febbraio 2009, ore 18,30
Editore
SILVANA EDITORIALE
Curatore