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Albero Senza Titolo
La mostra, che trae spunto da una metafora del pittore svizzero Paul Klee (”L’artista e’ come un tronco che attraverso le radici s’abbevera del -fluire- della vita e della natura, trasmettendo poi nella sua chioma, cioe’ l’opera, cio’ che ha visto-” ) prende forma – nello spazio della galleria intorno ad un’opera collettiva: un albero che ai suoi rami mostra delle piccole creazioni che sintetizzano il percorso e lo stile di ognuno dei 14 artisti coinvolti.
Comunicato stampa
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La mostra, che trae spunto da una metafora del pittore svizzero Paul Klee (''L'artista e' come un tronco che attraverso le radici s'abbevera del -fluire- della vita e della natura, trasmettendo poi nella sua chioma, cioe' l'opera, cio' che ha visto-'' ) prende forma - nello spazio della galleria 2000 di Tina Parotti, nel suggestivo quartiere Brera di Milano - intorno ad un'opera collettiva: un albero che ai suoi rami mostra delle piccole creazioni che sintetizzano il percorso e lo stile di ognuno dei 14 artisti coinvolti.
Metafora della vita, nel pensiero di Klee l'albero diviene metafora dell'artista stesso che dalle radici si nutre del corso degli eventi e del tempo. Del mondo immenso e complesso della realtà oggettiva e psichica. Le fronde, pero', sono -diverse- dalle radici. Anche l'arte infatti e' diversa dal reale immediato perche' mediato, trasformato e ricreato dell'artista. Non e' una semplice rappresentazione della realtà (come era stato per i realisti o naturalisti fiamminghi) bensi' un'indagine che svela i meccanismi piu' profondi e nascosti della natura. E' un processo conoscitivo. Klee scriveva infatti che -non riproduce il visibile, ma rende visibile-. Ne -L'origine dell'opera d'arte- (1935) anche il filosofo tedesco Martin Heidegger parla dell'arte essenzialmente come di opera, ovvero apertura e svelamento. L'opera e' esperienza di verità. E' conoscenza ermeneutica (G. Gadamer, P.Ricoeur).
Tornando all'albero, ci accorgiamo che il suo valore simbolico e' cosi' radicato nella nostra cultura, nella nostra tradizione, tanto che nel periodo natalizio se si parla di albero, il nostro pre-giudizio ci porta immediatamente a pensare all'albero di Natale. La sua immagine (specialmente sempreverde) come simbolo del rinnovarsi della vita e' un tradizionale tema pagano, presente sia nel mondo antico che medioevale e, probabilmente, in seguito assimilato dal Cristianesimo. Sganciandosi man mano da ogni valenza culturale e conservando solo quella rituale, dal dopoguerra in poi il fenomeno ha acquisito pero' una dimensione commerciale e consumistica senza precedenti, che ha fatto dell'albero di Natale, nell'immaginario collettivo, un potenziale status symbol. Conseguenza di cio', la nascita di una vera e propria industria dell'addobbo natalizio. La nostra cultura e tradizione comune ridotta alle logiche del marketing aziendale e della pubblicità. Del denaro e del consumismo. Il suo forte valore simbolico, culturale ed evocativo, magico, sembra svanire. Attraverso l'arte si puo' riscoprire' l'essenzialità del simbolo. Il titolo della mostra e' infatti Albero -senza titolo- perche' ha già tutto in se'. Il rinnovarsi della vita, che ha sempre rappresentato, si manifesta in 42 opere d'arte (dipinti, sculture, installazioni, fotografie digitali, arte digitale). Nella collettività ritrova forza. Nella -magia- dell'artista, il fluire della vita si rende visibile.
Metafora della vita, nel pensiero di Klee l'albero diviene metafora dell'artista stesso che dalle radici si nutre del corso degli eventi e del tempo. Del mondo immenso e complesso della realtà oggettiva e psichica. Le fronde, pero', sono -diverse- dalle radici. Anche l'arte infatti e' diversa dal reale immediato perche' mediato, trasformato e ricreato dell'artista. Non e' una semplice rappresentazione della realtà (come era stato per i realisti o naturalisti fiamminghi) bensi' un'indagine che svela i meccanismi piu' profondi e nascosti della natura. E' un processo conoscitivo. Klee scriveva infatti che -non riproduce il visibile, ma rende visibile-. Ne -L'origine dell'opera d'arte- (1935) anche il filosofo tedesco Martin Heidegger parla dell'arte essenzialmente come di opera, ovvero apertura e svelamento. L'opera e' esperienza di verità. E' conoscenza ermeneutica (G. Gadamer, P.Ricoeur).
Tornando all'albero, ci accorgiamo che il suo valore simbolico e' cosi' radicato nella nostra cultura, nella nostra tradizione, tanto che nel periodo natalizio se si parla di albero, il nostro pre-giudizio ci porta immediatamente a pensare all'albero di Natale. La sua immagine (specialmente sempreverde) come simbolo del rinnovarsi della vita e' un tradizionale tema pagano, presente sia nel mondo antico che medioevale e, probabilmente, in seguito assimilato dal Cristianesimo. Sganciandosi man mano da ogni valenza culturale e conservando solo quella rituale, dal dopoguerra in poi il fenomeno ha acquisito pero' una dimensione commerciale e consumistica senza precedenti, che ha fatto dell'albero di Natale, nell'immaginario collettivo, un potenziale status symbol. Conseguenza di cio', la nascita di una vera e propria industria dell'addobbo natalizio. La nostra cultura e tradizione comune ridotta alle logiche del marketing aziendale e della pubblicità. Del denaro e del consumismo. Il suo forte valore simbolico, culturale ed evocativo, magico, sembra svanire. Attraverso l'arte si puo' riscoprire' l'essenzialità del simbolo. Il titolo della mostra e' infatti Albero -senza titolo- perche' ha già tutto in se'. Il rinnovarsi della vita, che ha sempre rappresentato, si manifesta in 42 opere d'arte (dipinti, sculture, installazioni, fotografie digitali, arte digitale). Nella collettività ritrova forza. Nella -magia- dell'artista, il fluire della vita si rende visibile.
13
dicembre 2008
Albero Senza Titolo
Dal 13 al 24 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
TINA PAROTTI GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Statuto, 13, (Milano)
Milano, Via Statuto, 13, (Milano)
Orario di apertura
lun-sab 15-19.30
Vernissage
13 Dicembre 2008, ore 18
Autore
Curatore