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Alberonero – As far as the eye can see
Le opere esposte nella mostra rappresentano la produzione più recente dell’artista, realizzate in seguito ad un lungo periodo trascorso in Argentina, dove si è confrontato con paesaggi sconfinati, una natura spettacolare e incontaminata, ma anche con architetture precarie.
Comunicato stampa
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Alberonero (Luca Boffi – Lodi, 1991) lavora con forme minimali, essenziali e sintetiche, tramite cui riduce gli elementi del suo linguaggio visivo a composizioni geometriche. Grazie all’unione tra la sua formazione in ambito architettonico e l’esperienza acquisita direttamente al lavoro su progetti di arte urbana, Alberonero propone una sua particolare rilettura dello spazio anche attraverso il colore; ne definisce una nuova estetica, mettendo in primo piano l’impatto emozionale ed energetico che le interazioni cromatiche hanno sullo spettatore.
Le opere esposte nella mostra “As far as the eye can see” rappresentano la produzione più recente dell’artista, realizzate in seguito ad un lungo periodo trascorso in Argentina, dove si è confrontato con paesaggi sconfinati, una natura spettacolare e incontaminata, ma anche con architetture precarie, dove lo stile brutalista e l’arrangiarsi quotidiano si alternano costantemente.
Questi scenari urbani e naturalistici incontrati lungo il suo cammino si ritrovano simbolicamente rappresentati nei colori delle grandi opere su tela realizzate per la mostra, così come nell’installazione, composta da materiali poveri come quelli visti e raccolti lungo il percorso, ricordo sia di un’esperienza spirituale, sia testimonianza evidente e concreta della vita difficile e complessa delle persone conosciute.
Quella di Alberonero è una curiosità visiva vorace, che si spinge lontano, fino a dove lo sguardo lo consente, traducendo ciò che lo circonda e la sensazione che ne ricava in forme geometriche regolari, perfette campiture di colore, legno, vetro, metallo e tessuto vengono sapientemente utilizzati per stabilire un rapporto totalmente nuovo tra l'osservatore e l'opera d'arte.
La ricerca astratta di Alberonero vuole infatti creare una connessione con le esperienze soggettive dello spettatore, determinate da immagini residue, illusioni, dejà vu, a cui ciascun osservatore risponde in maniera differente ed automatica.
Alberonero vuole quindi indagare le nostre percezioni visive, estese fino a dove lo sguardo ci permette di arrivare, soffermando l’attenzione su volumi, contrasti e movimenti. L’insieme emozionale e formale del paesaggio è tradotto in chiave di colore, linguaggio centrale del lavoro dell’artista. La norma cromatica diventa quindi il suo mezzo per rappresentare quell’istante visibile ed immobile. Gli accostamenti cromatici presenti nelle opere sono sinonimi del visibile e le interazioni dei singoli colori stabiliscono le possibili variabili di trasformazione del paesaggio nel tempo.
Alberonero nel 2013 partecipa ad Art Basel Miami presso lo showroom di Meridiani USA reinterpretando l’immagine dell’azienda con arazzi e wallpainting. Nel dicembre 2014 a Campidarte in Sardegna lavora per “Norme di paesaggio”, una personale tra natura ed architettura, temi centrali portati avanti nello studio del paesaggio abbandonato sviluppato in Salento nell’estate 2015. Nell’inverno 2015 progetta una nuova area di gioco urbano presso l’Ex Dogana di Roma con la creazione di un campo da basket site specific per gli abitanti del quartiere. Negli stessi spazi, nel 2016 Alberonero partecipa a “Roma Arte Aperta” mostra collettiva al fianco di grandi maestri come Alighiero Boetti, Sol LeWitt, Jannis Kounellis ed altri. Nell’ estate 2016 la ricerca si focalizza sulla relazione uomo-paesaggio con il progetto “Tre Colli” a Catanzaro per Altrove Festival. Nello stesso anno, Alberonero crea un installazione in marmo di fronte all’Arena di Verona, simbolo della città. La ricerca architettonica continua con il progetto di grandi dimensioni per Farm Cultural park, centro culturale a Favara in Sicilia, realizzato nel 2017.
Le opere esposte nella mostra “As far as the eye can see” rappresentano la produzione più recente dell’artista, realizzate in seguito ad un lungo periodo trascorso in Argentina, dove si è confrontato con paesaggi sconfinati, una natura spettacolare e incontaminata, ma anche con architetture precarie, dove lo stile brutalista e l’arrangiarsi quotidiano si alternano costantemente.
Questi scenari urbani e naturalistici incontrati lungo il suo cammino si ritrovano simbolicamente rappresentati nei colori delle grandi opere su tela realizzate per la mostra, così come nell’installazione, composta da materiali poveri come quelli visti e raccolti lungo il percorso, ricordo sia di un’esperienza spirituale, sia testimonianza evidente e concreta della vita difficile e complessa delle persone conosciute.
Quella di Alberonero è una curiosità visiva vorace, che si spinge lontano, fino a dove lo sguardo lo consente, traducendo ciò che lo circonda e la sensazione che ne ricava in forme geometriche regolari, perfette campiture di colore, legno, vetro, metallo e tessuto vengono sapientemente utilizzati per stabilire un rapporto totalmente nuovo tra l'osservatore e l'opera d'arte.
La ricerca astratta di Alberonero vuole infatti creare una connessione con le esperienze soggettive dello spettatore, determinate da immagini residue, illusioni, dejà vu, a cui ciascun osservatore risponde in maniera differente ed automatica.
Alberonero vuole quindi indagare le nostre percezioni visive, estese fino a dove lo sguardo ci permette di arrivare, soffermando l’attenzione su volumi, contrasti e movimenti. L’insieme emozionale e formale del paesaggio è tradotto in chiave di colore, linguaggio centrale del lavoro dell’artista. La norma cromatica diventa quindi il suo mezzo per rappresentare quell’istante visibile ed immobile. Gli accostamenti cromatici presenti nelle opere sono sinonimi del visibile e le interazioni dei singoli colori stabiliscono le possibili variabili di trasformazione del paesaggio nel tempo.
Alberonero nel 2013 partecipa ad Art Basel Miami presso lo showroom di Meridiani USA reinterpretando l’immagine dell’azienda con arazzi e wallpainting. Nel dicembre 2014 a Campidarte in Sardegna lavora per “Norme di paesaggio”, una personale tra natura ed architettura, temi centrali portati avanti nello studio del paesaggio abbandonato sviluppato in Salento nell’estate 2015. Nell’inverno 2015 progetta una nuova area di gioco urbano presso l’Ex Dogana di Roma con la creazione di un campo da basket site specific per gli abitanti del quartiere. Negli stessi spazi, nel 2016 Alberonero partecipa a “Roma Arte Aperta” mostra collettiva al fianco di grandi maestri come Alighiero Boetti, Sol LeWitt, Jannis Kounellis ed altri. Nell’ estate 2016 la ricerca si focalizza sulla relazione uomo-paesaggio con il progetto “Tre Colli” a Catanzaro per Altrove Festival. Nello stesso anno, Alberonero crea un installazione in marmo di fronte all’Arena di Verona, simbolo della città. La ricerca architettonica continua con il progetto di grandi dimensioni per Farm Cultural park, centro culturale a Favara in Sicilia, realizzato nel 2017.
21
aprile 2018
Alberonero – As far as the eye can see
Dal 21 aprile al 23 giugno 2018
arte contemporanea
Location
MAGMA GALLERY
Bologna, Via Santo Stefano, 164, (Bologna)
Bologna, Via Santo Stefano, 164, (Bologna)
Orario di apertura
da mercoledì a sabato ore 15.30-19
Vernissage
21 Aprile 2018, ore 18.30
Autore