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Alberta Cuccia / Zazie Gnecchi Ruscone
Un secolo intonso come se fosse ieri. Lo sguardo invece è dei vent’anni a
testa di due fotografe, colore per Zazie, bianco e nero per Alberta.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Esistono emozioni impagabili nel racconto orale, momenti storici
intonsi come se fossero accaduti ieri. Lo sguardo invece è dei
vent'anni a testa di due fotografe, due sguardi differenti, colore per
Zazie e bianco e nero per Alberta. Il progetto nasce on
the road per settimane con la pellicola in macchina e un viaggio verso
sud partendo da Roma per consegnarci un ritratto di
militanti civili che hanno vissuto il secolo scorso. I loro volti, le
mani sono testimoni di un passato fervido, gli interni delle case
specchiano la storia della loro vita. Solo un ricordo viene chiesto
senza imporre nulla. Soltanto le cose che ancora emozionano e non
quelle che si è cercato di dimenticare. Un audio diffuso in galleria
mescola le memorie alle fotografie, nessuna musica in montaggio
alternato: sarebbe troppo lezioso e scontato. Come se nel pronunciare
nomi e accadimenti tutto tornasse calmo, mentre la loro voce ci
riporta indietro gli anni trascorsi nel Novecento. La mostra
ricostruisce un'ideale del paese intero e ci parla di
alterna fortuna, profumi perduti, grandi occasioni, esultanza della
sorte, matrimoni ed eventi capitali quanto la Guerra. L'eleganza dei
gesti e degli istanti minimi è intarsiata nel ricordo, la discrezione è
tuttora salvifica nell'odierno assedio quotidiano. Resta il
desiderio attuale di luoghi pacificanti per riassestare il corso delle
cose perdute e la nobiltà della coscienza di averle comunque vissute
nella loro intera purezza con il rispetto di uno speciale occhio sul
mondo quale unico erede di modi d'altri tempi.
Raffaella Guidobono
intonsi come se fossero accaduti ieri. Lo sguardo invece è dei
vent'anni a testa di due fotografe, due sguardi differenti, colore per
Zazie e bianco e nero per Alberta. Il progetto nasce on
the road per settimane con la pellicola in macchina e un viaggio verso
sud partendo da Roma per consegnarci un ritratto di
militanti civili che hanno vissuto il secolo scorso. I loro volti, le
mani sono testimoni di un passato fervido, gli interni delle case
specchiano la storia della loro vita. Solo un ricordo viene chiesto
senza imporre nulla. Soltanto le cose che ancora emozionano e non
quelle che si è cercato di dimenticare. Un audio diffuso in galleria
mescola le memorie alle fotografie, nessuna musica in montaggio
alternato: sarebbe troppo lezioso e scontato. Come se nel pronunciare
nomi e accadimenti tutto tornasse calmo, mentre la loro voce ci
riporta indietro gli anni trascorsi nel Novecento. La mostra
ricostruisce un'ideale del paese intero e ci parla di
alterna fortuna, profumi perduti, grandi occasioni, esultanza della
sorte, matrimoni ed eventi capitali quanto la Guerra. L'eleganza dei
gesti e degli istanti minimi è intarsiata nel ricordo, la discrezione è
tuttora salvifica nell'odierno assedio quotidiano. Resta il
desiderio attuale di luoghi pacificanti per riassestare il corso delle
cose perdute e la nobiltà della coscienza di averle comunque vissute
nella loro intera purezza con il rispetto di uno speciale occhio sul
mondo quale unico erede di modi d'altri tempi.
Raffaella Guidobono
08
aprile 2006
Alberta Cuccia / Zazie Gnecchi Ruscone
Dall'otto aprile al 02 maggio 2006
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
AKA
Roma, Via Dei Cartari, 11, (Roma)
Roma, Via Dei Cartari, 11, (Roma)
Autore
Curatore