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Alberta Pellacani – Palinsesto urbano VE||01
L’artista tenta un accesso all’indefinito attraverso microstorie, come una via di diversi palinsesti urbani, che a sua volta si scompongono in frammenti visivi. Il lettore è
sollecitato ad entrare nell’opera e a concludere i
pezzi mancanti di questo immaginario non definito.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Pellacani presenta un nuovo progetto, composto da un video e una installazione.
Nello spazio centrale dell'Oratorio, il video è proiettato su uno schermo che copre l'altare: l’opera è frutto
di un lungo lavoro di ricerca personale dell’artista, di spostamenti in barca e attese. Come altri lavori
precedenti di Pellacani, anche “Palinsesto urbano VE||01” nasce dall’interesse per tutto ciò che accade
intorno a noi, nel nostro soggettivo vivere, quando gli eventi quotidiani in cui ci troviamo coinvolti risultano
come flussi e attraversamenti inarrestabili di immagini, pensieri: solo a distanza possiamo veramente
'mettere a fuoco', oggettivizzare l'astrazione con un processo di sedimentazione, memoria,
rappresentazione mentale. Tecnicamente, l’artista tenta un accesso all’indefinito attraverso microstorie,
come una via di diversi palinsesti urbani, che a sua volta si scompongono in frammenti visivi. Il lettore è
sollecitato ad entrare nell’opera aperta con la propria sensibilità e bagaglio di esperienza e a concludere i
pezzi mancanti di questo immaginario non definito.
In “Palinsesto urbano VE||01”, lo sguardo dell’artista si rivolge per la prima volta a una città, Venezia, alle
sue architetture e ai suoi spazi di transito: cerca i profili alti di edifici periferici meno noti della città,
carpisce i gesti semplici e quotidiani dei suoi abitanti. Pellacani ha raccolto un flusso continuo e in
sospensione di tetti, finestre e cornicioni fagocitati al centro dell'immagine, i cui particolari risultano
riconoscibili solo con la coda dell'occhio. Nel suo continuo 'spiare' il flusso lento e costante delle persone
sui ponti, la semplicità e ripetitività degli accadimenti quotidiani, come lo sbattere delle pedane dalle
finestre o lo stendere il bucato, Pellacani vuole far emergere un’immagine nuova ed inedita della città
lagunare: siamo di fronte ad una Venezia post ideologica, che si congeda dai codici tassonomici, dalle
mappe e narrazioni del passato per intraprendere sfumate e circostanziate visioni che appartengono
all’impermanenza e alla smaterializzazione. Alberta per questo progetto utilizza suoni d'ambiente raccolti
nella città, e suoni estratti dal lavoro 'frequenze (A / frammenti)' di Nicolas Bernier (nicolasbernier.com),
pubblicato da LINE (LINE_064 / 2014 / www.lineimprint.com)
A dialogare con il video, Pellacani propone senzaLUCE una serie di “speciali disegni”: vi si riconoscono,
appena abbozzati, scorci della città lagunare, classiche vedute veneziane, che prendono ispirazione da tutta
una tradizione pittorica. Ma sono appunto bozzetti, visioni incerte e visibili solo al buio, realizzati con una
pittura fotosensibile e fosforescente. Si tratta di nuovo di una riflessione che è al tempo stesso una
provocazione: che cosa resta di tutte le immagini da cui siamo circondati? E cosa è veramente Venezia,
immagine per eccellenza, luce, riflessi, scenografia? Cosa sappiamo realmente di Lei?
Con Palinsesto urbano VE ||01, Pellacani per la prima volta si concentra sull'immagine di una città: il lavoro
vuole essere il primo di una serie di progetti focalizzati sulle città italiane ed europee le cui origini prendono
forma nelle architetture quali relazioni di simbiosi del vivere con l'acqua.
Nello spazio centrale dell'Oratorio, il video è proiettato su uno schermo che copre l'altare: l’opera è frutto
di un lungo lavoro di ricerca personale dell’artista, di spostamenti in barca e attese. Come altri lavori
precedenti di Pellacani, anche “Palinsesto urbano VE||01” nasce dall’interesse per tutto ciò che accade
intorno a noi, nel nostro soggettivo vivere, quando gli eventi quotidiani in cui ci troviamo coinvolti risultano
come flussi e attraversamenti inarrestabili di immagini, pensieri: solo a distanza possiamo veramente
'mettere a fuoco', oggettivizzare l'astrazione con un processo di sedimentazione, memoria,
rappresentazione mentale. Tecnicamente, l’artista tenta un accesso all’indefinito attraverso microstorie,
come una via di diversi palinsesti urbani, che a sua volta si scompongono in frammenti visivi. Il lettore è
sollecitato ad entrare nell’opera aperta con la propria sensibilità e bagaglio di esperienza e a concludere i
pezzi mancanti di questo immaginario non definito.
In “Palinsesto urbano VE||01”, lo sguardo dell’artista si rivolge per la prima volta a una città, Venezia, alle
sue architetture e ai suoi spazi di transito: cerca i profili alti di edifici periferici meno noti della città,
carpisce i gesti semplici e quotidiani dei suoi abitanti. Pellacani ha raccolto un flusso continuo e in
sospensione di tetti, finestre e cornicioni fagocitati al centro dell'immagine, i cui particolari risultano
riconoscibili solo con la coda dell'occhio. Nel suo continuo 'spiare' il flusso lento e costante delle persone
sui ponti, la semplicità e ripetitività degli accadimenti quotidiani, come lo sbattere delle pedane dalle
finestre o lo stendere il bucato, Pellacani vuole far emergere un’immagine nuova ed inedita della città
lagunare: siamo di fronte ad una Venezia post ideologica, che si congeda dai codici tassonomici, dalle
mappe e narrazioni del passato per intraprendere sfumate e circostanziate visioni che appartengono
all’impermanenza e alla smaterializzazione. Alberta per questo progetto utilizza suoni d'ambiente raccolti
nella città, e suoni estratti dal lavoro 'frequenze (A / frammenti)' di Nicolas Bernier (nicolasbernier.com),
pubblicato da LINE (LINE_064 / 2014 / www.lineimprint.com)
A dialogare con il video, Pellacani propone senzaLUCE una serie di “speciali disegni”: vi si riconoscono,
appena abbozzati, scorci della città lagunare, classiche vedute veneziane, che prendono ispirazione da tutta
una tradizione pittorica. Ma sono appunto bozzetti, visioni incerte e visibili solo al buio, realizzati con una
pittura fotosensibile e fosforescente. Si tratta di nuovo di una riflessione che è al tempo stesso una
provocazione: che cosa resta di tutte le immagini da cui siamo circondati? E cosa è veramente Venezia,
immagine per eccellenza, luce, riflessi, scenografia? Cosa sappiamo realmente di Lei?
Con Palinsesto urbano VE ||01, Pellacani per la prima volta si concentra sull'immagine di una città: il lavoro
vuole essere il primo di una serie di progetti focalizzati sulle città italiane ed europee le cui origini prendono
forma nelle architetture quali relazioni di simbiosi del vivere con l'acqua.
21
maggio 2016
Alberta Pellacani – Palinsesto urbano VE||01
Dal 21 maggio al 19 giugno 2016
architettura
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
ORATORIO SAN LUDOVICO
Venezia, Corte Dei Vecchi, (Venezia)
Venezia, Corte Dei Vecchi, (Venezia)
Orario di apertura
da martedì a domenica ore 14-19
Vernissage
21 Maggio 2016, ore 18
Autore
Curatore