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Albertina d’Urso – Ti Moun Yo. Children of Haiti
l’esposizione presenta una trentina di immagini di grande formato, in bianco e nero, che testimoniano le difficili condizioni economiche, sanitarie e sociali che affliggevano la popolazione dell’isola caraibica già prima che il terremoto del gennaio 2010 la devastasse.
Comunicato stampa
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Si inaugura mercoledì 1 settembre alle ore 18.30 nel Cortile pensile di Palazzo Moroni la mostra “Albertina d’Urso. Ti Moun Yo, Children of Haiti”.
Promossa dall’Assessorato alla Cultura - Centro Nazionale di Fotografia in collaborazione con la “Fondazione Francesca Rava – N.P.H Onlus”, l’esposizione presenta una trentina di immagini di grande formato, in bianco e nero, che testimoniano le difficili condizioni economiche, sanitarie e sociali che affliggevano la popolazione dell’isola caraibica già prima che il terremoto del gennaio 2010 la devastasse.
Il lavoro della fotografa milanese raffigura diversi momenti della vita quotidiana della popolazione con una particolare attenzione nei confronti dell’infanzia: infatti, il titolo della mostra “Ti Moun Yo”, in creolo, significa proprio “bambini”. In mostra li troviamo in fasi e forme diverse della giornata: mentre si aggirano senza meta tra baracche, animali e rifiuti, quando lavorano duramente lungo gli argini dei fiumi, o ancora nelle piantagioni di banane o insieme alle giovani madri.
Albertina d’Urso, nel proprio reportage, scandaglia anche l’interno delle misere baracche che fungono da abitazioni, dove ritrae bambini avvolti in squallidi stracci o addormentati su pagliericci o in fatiscenti brandine.
Non mancano tuttavia immagini che ritraggono i momenti di svago ed aggregazione che i volontari della “Fondazione Francesca Rava”, propongono in una città, Haiti appunto, in cui sostengono un ospedale pediatrico, un centro di riabilitazione per bambini portatori di handicap, un orfanotrofio e sedici scuole. È in questo contesto che ritroviamo immortalate quattro ragazzine in divisa scolastica intente nello studio all’interno di una scuola, una piccola orfana in attesa di recarsi a lezione; l’interno dell’ospedale pediatrico St. Damien, a Port au Prince, in cui sono raffigurate delle madri intente a vegliare i figli malati o in attesa di far visitare i propri bambini.
Con un occhio attento e creativo, Albertina d’Urso cattura immagini ed emozioni. Istantanee di una realtà così lontana scaturiscono dalla sua macchina fotografica e diventano motivi di riflessione e lettura di un mondo dai risvolti sempre più drammatici.
Albertina D’Urso (Milano, 11/9/1976) si è formata studiando all’ ICP (International Center of Photography) di New York, al TPW (Toscana Photographic Workshops) e all’Agenzia VII. Il suo lavoro è incentrato principalmente su temi sociali, fin da quando, nel 2004, si è recata a Bombay con un'associazione umanitaria: da quell'esperienza è nato un libro, "Bombayslum" (Skira) e una mostra. Nel 2006 ha partecipato alla Missione del comune di Milano a Kabul, i frutti del lavoro svolto in quell'occasione sono confluiti nei libri "Respiro del Mondo 5 Afghanistan, Kabul" e "Km 5072, Milano-Kabul no stop". Nel 2007 è stata selezionata per la masterclass Focus on Monferrato e ha vinto il Premio Canon Giovani Fotografi con il progetto "Welcome to Compton", un reportage sulle gang di Los Angeles. Nel 2008 ha esposto il suo lavoro "Spirit of Shekhawati", reportage su una piccola regione del Rajasthan lasciata indietro dal boom economico indiano. Nello stesso anno, ha partecipato a “Young Blood”, rassegna dei talenti Italiani che si sono distinti all’estero nel campo della creatività e della ricerca, e ha ricevuto un Bronze Award al festival Orvieto Fotografia. Ha inoltre ricevuto riconoscimenti agli International Photography Awards (2005, 2006, 2008), al Prix de la Photographie Paris (2006, 2008, 2009) ed è stata tra i nominati per i New York Photo Awards 2009; ha contribuito a diversi libri come "Children, moments of Humanity" (2006) e la serie di libri "Asia Unique" e mostre collettive tra cui "13x17padiglioneitalia", "Scatti per Bene" (Sothebys, Milano, 2005, 2006, 2007, 2008), "Convivio" (FieraMilanocity, Milano, 2008), "Male di Miele" (Wannabe Gallery, Milano, 2008).
La Fondazione Francesca Rava – N.P.H Onlus è la rappresentante in Italia di “Nuestros Pequeños Hermanos”, organizzazione umanitaria internazionale fondata in Messico nel 1954 da padre William Wasson (Phoenix, 21/12/1923 – Cottonwood, 16/08/2006).
In 50 anni N.P.H ha salvato dalla strada e cresciuto con amore oltre 25.000 bambini poveri, orfani o abbandonati, ospitandoli nelle sue case ed ospedali in Messico, Guatemala, Honduras, Nicaragua, El Salvador, Repubblica Dominicana, Haiti, Bolivia e Perù.
Accompagna la mostra il volume “Albertina d’Urso. Ti Moun Yo, Children of Haiti”, edito da Contrasto,il cui ricavato sarà devoluto alla “Fondazione Francesca Rava NPH Onlus” per sostenere l’attività dell’ospedale pediatrico N.P.H. St. Damien ad Haiti.
Promossa dall’Assessorato alla Cultura - Centro Nazionale di Fotografia in collaborazione con la “Fondazione Francesca Rava – N.P.H Onlus”, l’esposizione presenta una trentina di immagini di grande formato, in bianco e nero, che testimoniano le difficili condizioni economiche, sanitarie e sociali che affliggevano la popolazione dell’isola caraibica già prima che il terremoto del gennaio 2010 la devastasse.
Il lavoro della fotografa milanese raffigura diversi momenti della vita quotidiana della popolazione con una particolare attenzione nei confronti dell’infanzia: infatti, il titolo della mostra “Ti Moun Yo”, in creolo, significa proprio “bambini”. In mostra li troviamo in fasi e forme diverse della giornata: mentre si aggirano senza meta tra baracche, animali e rifiuti, quando lavorano duramente lungo gli argini dei fiumi, o ancora nelle piantagioni di banane o insieme alle giovani madri.
Albertina d’Urso, nel proprio reportage, scandaglia anche l’interno delle misere baracche che fungono da abitazioni, dove ritrae bambini avvolti in squallidi stracci o addormentati su pagliericci o in fatiscenti brandine.
Non mancano tuttavia immagini che ritraggono i momenti di svago ed aggregazione che i volontari della “Fondazione Francesca Rava”, propongono in una città, Haiti appunto, in cui sostengono un ospedale pediatrico, un centro di riabilitazione per bambini portatori di handicap, un orfanotrofio e sedici scuole. È in questo contesto che ritroviamo immortalate quattro ragazzine in divisa scolastica intente nello studio all’interno di una scuola, una piccola orfana in attesa di recarsi a lezione; l’interno dell’ospedale pediatrico St. Damien, a Port au Prince, in cui sono raffigurate delle madri intente a vegliare i figli malati o in attesa di far visitare i propri bambini.
Con un occhio attento e creativo, Albertina d’Urso cattura immagini ed emozioni. Istantanee di una realtà così lontana scaturiscono dalla sua macchina fotografica e diventano motivi di riflessione e lettura di un mondo dai risvolti sempre più drammatici.
Albertina D’Urso (Milano, 11/9/1976) si è formata studiando all’ ICP (International Center of Photography) di New York, al TPW (Toscana Photographic Workshops) e all’Agenzia VII. Il suo lavoro è incentrato principalmente su temi sociali, fin da quando, nel 2004, si è recata a Bombay con un'associazione umanitaria: da quell'esperienza è nato un libro, "Bombayslum" (Skira) e una mostra. Nel 2006 ha partecipato alla Missione del comune di Milano a Kabul, i frutti del lavoro svolto in quell'occasione sono confluiti nei libri "Respiro del Mondo 5 Afghanistan, Kabul" e "Km 5072, Milano-Kabul no stop". Nel 2007 è stata selezionata per la masterclass Focus on Monferrato e ha vinto il Premio Canon Giovani Fotografi con il progetto "Welcome to Compton", un reportage sulle gang di Los Angeles. Nel 2008 ha esposto il suo lavoro "Spirit of Shekhawati", reportage su una piccola regione del Rajasthan lasciata indietro dal boom economico indiano. Nello stesso anno, ha partecipato a “Young Blood”, rassegna dei talenti Italiani che si sono distinti all’estero nel campo della creatività e della ricerca, e ha ricevuto un Bronze Award al festival Orvieto Fotografia. Ha inoltre ricevuto riconoscimenti agli International Photography Awards (2005, 2006, 2008), al Prix de la Photographie Paris (2006, 2008, 2009) ed è stata tra i nominati per i New York Photo Awards 2009; ha contribuito a diversi libri come "Children, moments of Humanity" (2006) e la serie di libri "Asia Unique" e mostre collettive tra cui "13x17padiglioneitalia", "Scatti per Bene" (Sothebys, Milano, 2005, 2006, 2007, 2008), "Convivio" (FieraMilanocity, Milano, 2008), "Male di Miele" (Wannabe Gallery, Milano, 2008).
La Fondazione Francesca Rava – N.P.H Onlus è la rappresentante in Italia di “Nuestros Pequeños Hermanos”, organizzazione umanitaria internazionale fondata in Messico nel 1954 da padre William Wasson (Phoenix, 21/12/1923 – Cottonwood, 16/08/2006).
In 50 anni N.P.H ha salvato dalla strada e cresciuto con amore oltre 25.000 bambini poveri, orfani o abbandonati, ospitandoli nelle sue case ed ospedali in Messico, Guatemala, Honduras, Nicaragua, El Salvador, Repubblica Dominicana, Haiti, Bolivia e Perù.
Accompagna la mostra il volume “Albertina d’Urso. Ti Moun Yo, Children of Haiti”, edito da Contrasto,il cui ricavato sarà devoluto alla “Fondazione Francesca Rava NPH Onlus” per sostenere l’attività dell’ospedale pediatrico N.P.H. St. Damien ad Haiti.
01
settembre 2010
Albertina d’Urso – Ti Moun Yo. Children of Haiti
Dal primo al 26 settembre 2010
fotografia
Location
SCUDERIE DI PALAZZO MORONI
Padova, Via VIII Febbraio, (Padova)
Padova, Via VIII Febbraio, (Padova)
Orario di apertura
tutti i giorni 9.00 - 19.00
Vernissage
1 Settembre 2010, ore 18.30
Sito web
cnf.padovanet.it
Autore
Curatore