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Albertini & Moioli – La macchina per fare le bolle, la circumfolgore e altri congegni
Le loro elaborazioni a quattro mani fondono materiali tradizionali e resine colorate, dando vita a fantastici “congegni” in cui macchina e presenze cellulari si compenetrano, quali unici testimoni di un mondo futuribile e giocoso.
Comunicato stampa
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In concomitanza con l’inaugurazione del Salone del Mobile, i due scultori Stefania Albertini e Giampiero Moioli presentano una serie di nuovi lavori alla galleria Spaziotemporaneo. Le loro elaborazioni a quattro mani fondono materiali tradizionali e resine colorate, dando vita a fantastici “congegni” in cui macchina e presenze cellulari si compenetrano, quali unici testimoni di un mondo futuribile e giocoso.
Strutture realmente esistenti, progetti, bozzetti e il mondo virtuale di Second Life offrono una panoramica a trecentosessanta gradi della dimensione creata da Albertini e Moioli: “uno straordinario diario spiazzante”, scrive Patrizia Serra “che ci fa visitare mondi diversi, ma sempre nuovi: dalle strane città dei primi lavori, ai santuari mostruosi ed abitati delle mitologie successive, all’ orto botanico minaccioso e felice degli ultimi lavori che tanto mi ricordano le vivande magiche che trasformano favolosamente e pericolosamente i personaggi di tante favole, ma anche mi incantano per quella voglia dimenticata di ricordarci che solo agli artisti è consentito di trasformare il mondo nel loro lavoro, perché la loro unica regola è la poesia”.
Un percorso, sottolinea Paolo Campiglio curatore della mostra, “orientato verso una nuova progettualità di inconsistenza materica suggerita dalla pratica, in continua evoluzione e dalle mille sorprese, della progettazione virtuale mediante sistemi informatici, seppure tradotta in opere plastiche di ingombro spaziale. Ed è questo, a mio giudizio, un dato inconfutabile che segna un punto di non ritorno nella produzione della coppia di artisti, che oggi lavora sulla combinazione di ferro e materie plastiche trasparenti, in strutture autoilluminanti: si avverte, in particolare, una continuazione della simpatica teoria degli “oggetti” iniziata nello scorso decennio, in quelle “macchine” che potrebbero essere impiegate come tavolini e sedie, ma anche una progettazione di opere svincolate da ogni funzione in cui l’influsso subito dalle estetiche virtuali, dalle forme lisce e trasparenti create al computer, vivificate dalla luce, appare indubbia…”
Strutture realmente esistenti, progetti, bozzetti e il mondo virtuale di Second Life offrono una panoramica a trecentosessanta gradi della dimensione creata da Albertini e Moioli: “uno straordinario diario spiazzante”, scrive Patrizia Serra “che ci fa visitare mondi diversi, ma sempre nuovi: dalle strane città dei primi lavori, ai santuari mostruosi ed abitati delle mitologie successive, all’ orto botanico minaccioso e felice degli ultimi lavori che tanto mi ricordano le vivande magiche che trasformano favolosamente e pericolosamente i personaggi di tante favole, ma anche mi incantano per quella voglia dimenticata di ricordarci che solo agli artisti è consentito di trasformare il mondo nel loro lavoro, perché la loro unica regola è la poesia”.
Un percorso, sottolinea Paolo Campiglio curatore della mostra, “orientato verso una nuova progettualità di inconsistenza materica suggerita dalla pratica, in continua evoluzione e dalle mille sorprese, della progettazione virtuale mediante sistemi informatici, seppure tradotta in opere plastiche di ingombro spaziale. Ed è questo, a mio giudizio, un dato inconfutabile che segna un punto di non ritorno nella produzione della coppia di artisti, che oggi lavora sulla combinazione di ferro e materie plastiche trasparenti, in strutture autoilluminanti: si avverte, in particolare, una continuazione della simpatica teoria degli “oggetti” iniziata nello scorso decennio, in quelle “macchine” che potrebbero essere impiegate come tavolini e sedie, ma anche una progettazione di opere svincolate da ogni funzione in cui l’influsso subito dalle estetiche virtuali, dalle forme lisce e trasparenti create al computer, vivificate dalla luce, appare indubbia…”
15
aprile 2008
Albertini & Moioli – La macchina per fare le bolle, la circumfolgore e altri congegni
Dal 15 aprile al 10 maggio 2008
arte contemporanea
Location
SPAZIOTEMPORANEO
Milano, Via Solferino, 56, (Milano)
Milano, Via Solferino, 56, (Milano)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 16,00-19,30
Vernissage
15 Aprile 2008, ore 18.30
Autore
Curatore