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Alberto Bongini – Bianche sfumature dell’anima
Tramite “Bianche sfumature dell’anima” del pittore torinese Alberto Bongini, una splendida serie d’opere su carta in cui il chiarore, la luminosità, l’intensità tematica tutta avvince il visitatore, continua questo iter iniziato qualche mese fa a Marina di Pietrasanta presso la Saletta Neri.
Comunicato stampa
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Tramite “Bianche sfumature dell’anima” del pittore torinese Alberto Bongini, una splendida serie d’opere su carta in cui il chiarore, la luminosità, l’intensità tematica tutta avvince il visitatore, continua questo iter iniziato qualche mese fa a Marina di Pietrasanta presso la Saletta Neri – in provincia di Lucca – tramite il quale l’Archivio artistico-documentario Gierut si è prefisso, riuscendovi, di creare momenti d’incontro, ed ovviamente di dialogo, in uno spazio alternativo e in una zona qual’è quella di Pietrasanta, centro della cosiddetta ‘Versilia Medicea’, in cui ancora si percepisce la cosiddetta presenza michelangiolesca grazie all’attività di tantissimi scultori provenienti da ogni dove, mentre il fluire creativo accomuna nomi e nomi, da Carlo Carrà ad Achille Funi, a Curzio Malaparte, a Lorenzo Viani, ad Ernesto Treccani, a Pietro Annigoni, a Franco Miozzo, a Vinicio Berti, e poi ci sono i vari Giuliano Vangi, Luca Tardelli (un giovane da seguire col massimo interesse), Gigi Guadagnucci, Girolamo Ciulla, Giuseppe Lippi, Arturo Lini ...
La sede ospita dunque Bongini con sette dipinti armoniosamente legati tra loro dal ‘bianco’, archetipo vero e proprio d’una ricerca autonoma che se da un lato è giustamente ancorata all’interiorità dell’Artista, dall’altro – proprio tramite quest’analisi portata in essere in modo completo – entra nel ‘presente’, diventando un corpo unico nel contemporaneo. La cultura del versatile Bongini, ‘respira’ il quotidiano esistere, e nelle trame, nei fili della memoria, nei meandri dell’inquietudine e della felicità, si esprime completamente, senza mezzo termine: è come un diario ‘dell’io e degli altri’, protagonista il grafico/pittore col suo mondo e modo interiore, e quello in cui si muove, propone, crea.
Alberto Bongini ha Studio in Torino, Via Passo Buole n°66. Architetto, pur disegnando e dipingendo da anni, ha iniziato ad esporre solo nel 1998. Tra le ‘personali’ da citare: “Storie di mani e maniglie”, Azimut, Torino, 1998. “Storie di forche e forchette”, Amantes Art Space Café, Torino; “Forche & Forchette”, Cornici & Design, Chieri (To); “Femina Multipla Sapiens”, Il Belvedere, Mondovì (Cn), 1999. Sala espositiva “Torre dei Signori”, S. Orso (Ao), 2000. “Graphic Instinct”, Art Cafè, Livigno (So); “Labiritmo e altro”, Casa del Cuoio, Torino; “L’incisione che nasce dal disegno”, Centro Culturale Valdese, Torre Pellice (To); “C’Artolinee”, L’Officina di Flavia Zanetti, Lugano; “Cartografie”, Galleria Arshile, Torino; “Incisioni”, Sala Consiliare, San Vincenzo (Li) 2001. “Works News”, Galleria Wunderkammer, Torino, 2002. “Rain Pictures”, On the Road Art Gallery, Gallarate (Va); “White Touch”, Artheos, Torino; “Vibrazioni del colore” Galleria Proposte d’Arte Contemporanea, Pietrasanta; “Bianche sfumature dell’anima”, Saletta Neri, Marina di Pietrasanta (Lu) 2004. Nel 2002 Premio per la valorizzazione e la diffusione dell’incisione al Concorso di Pittura e Grafica “Matteo Olivero”, Saluzzo (Cn) e nel 2003 1° Premio per la Grafica al Concorso di Pittura e Grafica “On the Road”, II Edizione, Gallarate (Va). E’ autore di copertine per varie pubblicazioni. Su di lui scritti, in riviste e altro, di Arianna Castagno, Laura Montabone, Roberto Alfredo Pera, Valentina Leone, Lodovico Gierut e altri.
Stralcio da varie testimonianze su Alberto Bongini
“Ancora una volta la contrapposizione è creatrice di vita. Ne deriva un movimento appena suggerito, un’intenzionalità: le superfici di smalto sembrano quasi volersi sollevare dalla tela, prese in un movimento reciproco sembrano volersi rincorrere forse per fondersi, per inglobarsi o forse per sfuggirsi. Ma è un movimento calibrato, meditato come quello del gesto che l’ha prodotto, come quello del gocciolamento controllato dello smalto che cade dal pennello o dalla lama che l’artista utilizza (...)”. Laura Montabone
*
“Che cos’è il bianco per Alberto Bongini se non il futuro che si materializza? Questo non-colore, somma di ogni cromatismo rappresenta forse per l’artista il futuro ultimo, l’Assoluto, l’Eterno.
Un’idea apparentemente ancorata a quel concetto tanto cristiano di Luce Divina, ma che potrebbe ugualmente trovare riscontro nell’associazione tra il bianco e la morte presente nelle filosofie orientali. Entrambi e nessuno, probabilmente, a patto però che il viaggio verso l’Assoluto non lo si compia in solitudine, a patto che non sia un’ascesi individuale”. Valentina Leone
*
“ ... presenza fugace, in Versilia; nella Versilia dell’Arte Alberto Bongini c’è stato poco; anzi, forse il periodo più lungo, maggiormente intenso, credo che ultimamente sia stato proprio in occasione d’una mostra ‘storica’ intitolata “L’estate incantata / La Versilia nelle opere di Dazzi, Carrà, Soffici” a Forte dei Marmi. Il passato e l’attuale – lo abbiamo notato – in lui coesistono, basti ricordare quei colloqui avuti con alcuni storici dell’arte e scrittori in quei giorni relativi all’evento fortemarmino, e pure la curiosità, così la definirei, per altre mostre d’avanguardia e per un ambiente unico col mare, la campagna e le Alpi Apuane bianche nelle ferite marmoree.
A Marina di Pietrasanta sono nati alcuni disegni su carta pregiata e quadri di piccole dimensioni davvero belli, specchio di una personalità indubbia, ‘viaggio’ nel quale egli sa dare e dire di sé agli altri ...”. Lodovico Gierut
*
“Anche dove le cromie sono più accese e i contrasti decisi non c’è violenza espressiva, la gestualità è sempre controllata e si esprime in tocchi minimi di colore. Domina una simmetria che crea rispondenze di forme e di colori, mentre l’uso di smalti, colori acrilici, pigmenti naturali e cera anima la superficie pittorica, crea una vibrazione sulla tela, un delicato effetto materica, una preziosità che ricorda un ricco tessuto orientale”. Arianna Castagno
*
“Lo spazio è l’oggetto della ricerca di Bongini: ora drammatico, ora dinamico, ora statico, ora calibrato, il suo è spazio emotivo. Ecco allora scaturire dai sogni variazioni di intensità cromatica, ritmi, direttrici di aggregazione, punti di smalto vivi e puri strettamente funzionari all’immagine”. Roberto Alfredo Pera
La sede ospita dunque Bongini con sette dipinti armoniosamente legati tra loro dal ‘bianco’, archetipo vero e proprio d’una ricerca autonoma che se da un lato è giustamente ancorata all’interiorità dell’Artista, dall’altro – proprio tramite quest’analisi portata in essere in modo completo – entra nel ‘presente’, diventando un corpo unico nel contemporaneo. La cultura del versatile Bongini, ‘respira’ il quotidiano esistere, e nelle trame, nei fili della memoria, nei meandri dell’inquietudine e della felicità, si esprime completamente, senza mezzo termine: è come un diario ‘dell’io e degli altri’, protagonista il grafico/pittore col suo mondo e modo interiore, e quello in cui si muove, propone, crea.
Alberto Bongini ha Studio in Torino, Via Passo Buole n°66. Architetto, pur disegnando e dipingendo da anni, ha iniziato ad esporre solo nel 1998. Tra le ‘personali’ da citare: “Storie di mani e maniglie”, Azimut, Torino, 1998. “Storie di forche e forchette”, Amantes Art Space Café, Torino; “Forche & Forchette”, Cornici & Design, Chieri (To); “Femina Multipla Sapiens”, Il Belvedere, Mondovì (Cn), 1999. Sala espositiva “Torre dei Signori”, S. Orso (Ao), 2000. “Graphic Instinct”, Art Cafè, Livigno (So); “Labiritmo e altro”, Casa del Cuoio, Torino; “L’incisione che nasce dal disegno”, Centro Culturale Valdese, Torre Pellice (To); “C’Artolinee”, L’Officina di Flavia Zanetti, Lugano; “Cartografie”, Galleria Arshile, Torino; “Incisioni”, Sala Consiliare, San Vincenzo (Li) 2001. “Works News”, Galleria Wunderkammer, Torino, 2002. “Rain Pictures”, On the Road Art Gallery, Gallarate (Va); “White Touch”, Artheos, Torino; “Vibrazioni del colore” Galleria Proposte d’Arte Contemporanea, Pietrasanta; “Bianche sfumature dell’anima”, Saletta Neri, Marina di Pietrasanta (Lu) 2004. Nel 2002 Premio per la valorizzazione e la diffusione dell’incisione al Concorso di Pittura e Grafica “Matteo Olivero”, Saluzzo (Cn) e nel 2003 1° Premio per la Grafica al Concorso di Pittura e Grafica “On the Road”, II Edizione, Gallarate (Va). E’ autore di copertine per varie pubblicazioni. Su di lui scritti, in riviste e altro, di Arianna Castagno, Laura Montabone, Roberto Alfredo Pera, Valentina Leone, Lodovico Gierut e altri.
Stralcio da varie testimonianze su Alberto Bongini
“Ancora una volta la contrapposizione è creatrice di vita. Ne deriva un movimento appena suggerito, un’intenzionalità: le superfici di smalto sembrano quasi volersi sollevare dalla tela, prese in un movimento reciproco sembrano volersi rincorrere forse per fondersi, per inglobarsi o forse per sfuggirsi. Ma è un movimento calibrato, meditato come quello del gesto che l’ha prodotto, come quello del gocciolamento controllato dello smalto che cade dal pennello o dalla lama che l’artista utilizza (...)”. Laura Montabone
*
“Che cos’è il bianco per Alberto Bongini se non il futuro che si materializza? Questo non-colore, somma di ogni cromatismo rappresenta forse per l’artista il futuro ultimo, l’Assoluto, l’Eterno.
Un’idea apparentemente ancorata a quel concetto tanto cristiano di Luce Divina, ma che potrebbe ugualmente trovare riscontro nell’associazione tra il bianco e la morte presente nelle filosofie orientali. Entrambi e nessuno, probabilmente, a patto però che il viaggio verso l’Assoluto non lo si compia in solitudine, a patto che non sia un’ascesi individuale”. Valentina Leone
*
“ ... presenza fugace, in Versilia; nella Versilia dell’Arte Alberto Bongini c’è stato poco; anzi, forse il periodo più lungo, maggiormente intenso, credo che ultimamente sia stato proprio in occasione d’una mostra ‘storica’ intitolata “L’estate incantata / La Versilia nelle opere di Dazzi, Carrà, Soffici” a Forte dei Marmi. Il passato e l’attuale – lo abbiamo notato – in lui coesistono, basti ricordare quei colloqui avuti con alcuni storici dell’arte e scrittori in quei giorni relativi all’evento fortemarmino, e pure la curiosità, così la definirei, per altre mostre d’avanguardia e per un ambiente unico col mare, la campagna e le Alpi Apuane bianche nelle ferite marmoree.
A Marina di Pietrasanta sono nati alcuni disegni su carta pregiata e quadri di piccole dimensioni davvero belli, specchio di una personalità indubbia, ‘viaggio’ nel quale egli sa dare e dire di sé agli altri ...”. Lodovico Gierut
*
“Anche dove le cromie sono più accese e i contrasti decisi non c’è violenza espressiva, la gestualità è sempre controllata e si esprime in tocchi minimi di colore. Domina una simmetria che crea rispondenze di forme e di colori, mentre l’uso di smalti, colori acrilici, pigmenti naturali e cera anima la superficie pittorica, crea una vibrazione sulla tela, un delicato effetto materica, una preziosità che ricorda un ricco tessuto orientale”. Arianna Castagno
*
“Lo spazio è l’oggetto della ricerca di Bongini: ora drammatico, ora dinamico, ora statico, ora calibrato, il suo è spazio emotivo. Ecco allora scaturire dai sogni variazioni di intensità cromatica, ritmi, direttrici di aggregazione, punti di smalto vivi e puri strettamente funzionari all’immagine”. Roberto Alfredo Pera
19
settembre 2004
Alberto Bongini – Bianche sfumature dell’anima
Dal 19 settembre al 09 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
SALETTA NERI
Pietrasanta, Via Tonfano, 133, (Lucca)
Pietrasanta, Via Tonfano, 133, (Lucca)
Orario di apertura
8/22. Lunedì chiuso
Vernissage
19 Settembre 2004, ore 11,00
Curatore