Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Alberto Castelli
Donne algide dalla pelle di albastro osservano con aria distaccata il mondo circostante; i loro volti, lontani da un’estetica del quotidiano, sembrano uscire direttamente dalle pagine di una rivista di moda.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Donne algide dalla pelle di albastro osservano con aria distaccata il mondo circostante; i loro volti, lontani da un’estetica del quotidiano, sembrano uscire direttamente dalle pagine di una rivista di moda. I vestiti indossati sono rappresentati con grande attenzione per il dettaglio e la scelta dei colori. Alberto Castelli (Torino, 1970), come un moderno esteta, indugia nella descrizione delle pieghe, dritte e regolari di abiti e cappotti, sull’ampiezza delle maniche impreziosite da bordi con ruches e paillette. Fa indossare piccoli gioielli che pongono in risalto una pelle bianca e marmorea, modificata soltanto da un leggero tocco di phard ed ombretto sul viso. L’ambiente circostante è invece pressoché assente, le figure vengono poste contro uno sfondo piatto, monocromo, come uno sfondo di un set fotografico. Predominano i colori decisi, squillanti, distesi in grandi campiture, su tele e tavole di grande formato.
La sua arte rimanda sicuramente alle opere di Katz, Muntean & Rosemblum e a quella cerchia di artisti che si cimentano con un genere “classico” come il ritratto, legandolo e adattandolo agli stilemi della cosiddetta “generazione x” legata alla moda e alle nuove tendenze. Il suo interesse per la figura umana, e femminile in particolar modo, si delinea fin dall’inizio della sua carriera pittorica, anche se viene analizzata soltanto nella parte esteriore, facendo emergere così sulla tela una serie di personaggi, trattati come “se fossero una natura morta”. Nelle ultime opere sembra però insinuarsi una leggera inquietudine, attraverso l’uso dei colori, più forti e marcati dei precedenti, da piccoli dettagli nei gesti e nelle espressioni, i personaggi lasciano affiorare qualche indizio di “umanità”.
La sua arte rimanda sicuramente alle opere di Katz, Muntean & Rosemblum e a quella cerchia di artisti che si cimentano con un genere “classico” come il ritratto, legandolo e adattandolo agli stilemi della cosiddetta “generazione x” legata alla moda e alle nuove tendenze. Il suo interesse per la figura umana, e femminile in particolar modo, si delinea fin dall’inizio della sua carriera pittorica, anche se viene analizzata soltanto nella parte esteriore, facendo emergere così sulla tela una serie di personaggi, trattati come “se fossero una natura morta”. Nelle ultime opere sembra però insinuarsi una leggera inquietudine, attraverso l’uso dei colori, più forti e marcati dei precedenti, da piccoli dettagli nei gesti e nelle espressioni, i personaggi lasciano affiorare qualche indizio di “umanità”.
17
marzo 2005
Alberto Castelli
Dal 17 marzo al 23 aprile 2005
arte contemporanea
Location
STUDIO FORNI
Milano, Via Fatebenefratelli, 13, (Milano)
Milano, Via Fatebenefratelli, 13, (Milano)
Orario di apertura
martedì-sabato 10-13 e 16-19,30
Vernissage
17 Marzo 2005, ore 18
Autore
Curatore