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Alberto Garutti / Michelangelo Pistoletto – Arte pubblica territorio e responsabilità sociale
Una conversazione promossa dalla Fondazione Zegna, in occasione di “Ermenegildo Zegna. 100 anni di Eccellenza. Dalla Fabbrica del Tessuto alla Fabbrica dello Stile”, mostra che celebra il centenario del Gruppo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A La Triennale di Milano, in occasione di “Ermenegildo Zegna. 100 anni di Eccellenza. Dalla Fabbrica del Tessuto alla
Fabbrica dello Stile”, mostra che celebra il centenario del Gruppo, la Fondazione Zegna organizza “Alberto
GARUTTI, Michelangelo PISTOLETTO. Arte pubblica, territorio e responsabilità sociale. Una conversazione
promossa dalla Fondazione Zegna”.
L’incontro / dibattito tra i due artisti - a ingresso libero - si terrà martedì 29 giugno nell’Atrio de La Triennale di
Milano a partire dalle ore 18 e sarà moderato da Maria Luisa Frisa, giornalista, storico dell’arte e della moda e
direttore del Corso di Laurea in Design della Moda presso lo IUAV di Venezia.
Alberto Garutti e Michelangelo Pistoletto, maestri di fama consolidata, lavorano da molti anni sul rapporto tra arte e
territorio. Partendo dai rispettivi progetti realizzati per la Fondazione Zegna, si confronteranno sui processi generativi
di un’opera pubblica, sul suo delicato inserimento nel contesto sociale, sull’etica e la sensibilità con cui l’Artista deve
agire per legare un lavoro al luogo e alla comunità che lo ospitano.
All’incontro / dibattito parteciperanno inoltre Andrea Zegna e Barbara Casavecchia – curatori del progetto
ALL’APERTO, Fondazione Zegna – insieme a Judith Wielander – curatrice del progetto visible, avviato da
Cittadellarte in collaborazione con la Fondazione Zegna.
ALL’APERTO è uno dei progetti di ambito artistico della Fondazione Zegna, istituzione non profit che dal 2000
sostiene progetti in ambito culturale, sociale, medico e ambientale per comunità localizzate in varie parti del mondo.
ALL'APERTO sviluppa nell'area attorno a Trivero una serie d'interventi "site specific" ideati da artisti di fama
internazionale che si rivolgono al territorio e ai suoi abitanti, con l’intento di rendere più fruibile l’accesso all’arte
contemporanea e ai suoi valori. Il progetto ha preso avvio nel 2008 con una spettacolare installazione permanente
del francese Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, 1938): un arcobaleno verde-azzurro di 135 bandiere che
incorniciano i tetti del lanificio (Le Banderuole colorate, lavoro in situ, 2007, Trivero). Per ALL'APERTO 2009,
Alberto Garutti ha mappato il territorio e coinvolto gli abitanti tramite un congegno inedito: i cani del paese. L'esito è
una serie di panchine collocate nelle frazioni del Comune, con incisa la didascalia: Il cane qui ritratto appartiene a
una delle famiglie di Trivero. Quest'opera è dedicata a loro e alle persone che sedendosi qui ne parleranno. Ciò che
interessa all’artista è che l’opera si propaghi nel tessuto sociale attraverso le parole e i racconti della gente, che si
trasformi in un pettegolezzo su sé stessa. La ricerca di Garutti di un dialogo aperto tra opera d'arte, spettatore e
spazio urbano è discusso in una conversazione con Barbara Casavecchia e Viktor Misiano presente nel catalogo,
edito da Silvana Editore che documenta il lungo processo di genesi del lavoro.
visible è un progetto di ricerca nell’ambito dell’arte contemporanea, avviato da Cittadellarte-Fondazione Pistoletto in
collaborazione con Fondazione Zegna. Presenta pratiche artistiche che hanno la capacità reale di sperimentare e
produrre visioni che incidano sull’immaginario sociale e culturale della nostra contemporaneità. Prima tappa, il
progetto editoriale “visible - dove l’arte lascia il proprio campo e diventa visibile come parte di
qualcos’altro”, a cura di Angelika Burtscher e Judith Wielander, sviluppato in collaborazione con nove curatori
internazionali. Una pubblicazione di 432 pagine che documenta 41 pratiche artistiche dei cinque continenti, che non
si limitano all’analisi delle problematiche urgenti della realtà contemporanea, ma che intervengono direttamente,
suggerendo modelli differenti di sviluppo economico e distribuzione delle risorse, sostenendo
l’accessibilità dell’informazione, le urgenze ecologiche e ambientali, nonché la sperimentazione di modelli politici
www.fondazionezegna.org
partecipativi e democratici. Il libro, pubblicato da Sternberg Press, Berlino, verrà presentato in anteprima il 25 giugno
2010 a Biella in occasione della XIII edizione di Arte al Centro. curatori: Cecilia Canziani, Anna Colin, Hu Fang,
Emiliano Gandolfi, Julieta González, Raimundas Malašauskas, Mihnea Mircan, Gabi Ngcobo and Elvira Dyangani
Ose, contributi teorici: Michelangelo Pistoletto and Saskia Sassen, pubblicato da: Sternberg Press - Berlin/New
York.
Alberto Garutti, artista e docente, è titolare all’Accademia di Brera di Milano e professore per la cattedra di Arte 2
presso la Facoltà di Architettura di Venezia, IUAV. Invitato a grandi manifestazioni internazionali, come la Biennale di
Venezia nel 1990 o il M.A.R.T.A, Museum di Herford nel 2001, è spesso chiamato a realizzare opere pubbliche per
città e musei: a Ghent in Belgio per il Museo S.M.A.K.; per la Biennale di Istanbul sul ponte del Bosforo; nel 2002 a
Kanazawa, in Giappone, in collaborazione con il 21st Century Museum of Contemporary Art e a Bolzano per la città
e il Museion. Altre opere pubbliche sono state eseguite a Bergamo, a Gallipoli, nel 2004, per la sede Tiscali di
Cagliari e nel 2009 a Trivero per la Fondazione Zegna. Numerose le mostre personali e collettive di cui è stato
protagonista, tra cui quelle presso Galleria Paul Maenz a Colonia; Galleria Locus Solus a Genova; Galleria Ugo
Ferranti a Roma; Galleria Minini a Brescia; Studio Guenzani e Galleria Marconi a Milano; Museo S.M.A.K. a Ghent;
Magazzino d’Arte Moderna a Roma; Arte all’Arte 2000 e 2005; Associazione culturale Zerynthia, Certosa di Padula;
Villa Manin a Codroipo; ITALICS, Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968-2008,Palazzo Grassi a Venezia e al
Museum of Contemporary Art of Chicago; al Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma nel ciclo espositivo
MAXXI - Dialoghi con la città. Con una mostra personale è attualmente presente alla Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo. Nel 2000 è stato membro della commissione giudicatrice del premio Querini-Furla per l’Arte a Venezia
e, nel 2002/2003, membro della giuria per il concorso indetto dal Sole24ore “I Nuovi Segni: arte nella comunità e
committenza pubblica” e presidente della giuria italiana per l’ultima edizione dell’Italian Studio Program al Museo
MOMA/P.S.1 Contemporary Art Center di New York. Nel 2009 vince il Premio Terna 02 ed il Premio per la Cultura
della città di Gent. Nel 2010 vince il concorso internazionale “La Porta di Milano” per l’aeroporto di Malpensa con un
opera pubblica inserita nell’architettura progettata dallo Studio di Architettura Nicolin.
Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Inizia a esporre nel 1955 e nel 1960 tiene la sua prima personale
alla Galleria Galatea di Torino. La sua prima produzione pittorica è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. Nel
biennio 1961-1962 approda alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la
presenza dello spettatore e la dimensione reale del tempo. Con questi lavori Pistoletto raggiunge in breve
riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre
personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti. I Quadri specchianti costituiranno la base della
sua successiva produzione artistica e riflessione teorica.
Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte
Povera, movimento artistico di cui Pistoletto è animatore e protagonista. A partire dal 1967 realizza, fuori dai
tradizionali spazi espositivi, azioni che rappresentano le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che
Pistoletto svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e
settori sempre più ampi della società. Tra il 1975 e il 1976 realizza alla Galleria Stein di Torino un ciclo di dodici
mostre consecutive, Le Stanze, il primo di una serie di complessi lavori articolati nell’arco di un anno, chiamati
“continenti di tempo”, come Anno Bianco (1989) e Tartaruga Felice (1992). Nel 1978 tiene alla Galleria Persano di
Torino una mostra nel corso della quale presenta due fondamentali direzioni della sua futura ricerca e produzione
artistica: Divisione e moltiplicazione dello specchio e L’arte assume la religione. All’inizio degli anni Ottanta realizza
una serie di sculture in poliuretano rigido, tradotte in marmo per la mostra personale del 1984 al Forte di Belvedere di
Firenze. Dal 1985 al 1989 crea la serie di volumi “scuri” denominata Arte dello squallore. Nel corso degli anni
Novanta, con Progetto Arte e con la creazione a Biella di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e dell’Università delle
Idee, mette l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una
trasformazione responsabile della società. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di
Venezia. Nel 2004 l'Università di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Politiche. In tale occasione
l'artista annuncia quella che costituisce la fase più recente del suo lavoro, denominata Terzo Paradiso. Nel 2007
riceve a Gerusalemme il Wolf Foundation Prize in Arts, “per la sua carriera costantemente creativa come artista,
educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d'arte premonitrici che contribuiscono
ad una nuova comprensione del mondo”. La sua mostra personale più recente è stata nel novembre 2008 alla
Galleria Luhring Augustine di New York. In preparazione per il 2010 la retrospettiva al Contemporary Art Museum,
www.fondazionezegna.org
Philadelphia. Nel 2011 avrà la direzione artistica di evento 2011, seconda edizione della Biennale di Arte Urbana di
Bordeaux.
LA FONDAZIONE ZEGNA
Trivero, paese del Biellese dal quale proviene la famiglia Zegna, oggi è immerso in una natura verde e rigogliosa. Ma
quando un secolo fa Ermenegildo Zegna vi iniziò la sua avventura di industriale, non c’era altro che una montagna brulla.
Ermenegildo piantumò mezzo milione di conifere, progettò e finanziò la strada che tutt’oggi si chiama Panoramica Zegna,
costruì edifici assistenziali e ricreativi, convinto che tutela del territorio e responsabilità sociale fossero inscindibili. Una
lungimiranza della quale le generazioni a seguire hanno fatto tesoro, custodita come identità del Gruppo Zegna. Trivero è
rimasta non soltanto la sede dell’azienda, ma anche la base della famiglia, che qui conserva e coltiva le proprie origini,
attraverso il rapporto con l’ambiente naturale e sociale.
Nel 1993, da questo profondo amore e rispetto per la natura e per le proprie tradizioni, prende vita l’Oasi Zegna, territorio
protetto nel quale l’uomo vive in armonia con l’ambiente e con i suoi ecosistemi.
Nel 2000 nasce la Fondazione Zegna. I valori ispiratori del fondatore del Gruppo si concretizzano in un’azione filantropica
internazionale, che non abbraccia più soltanto l’ambiente e la comunità – quella originaria di Trivero - ma si declina al
plurale, attraverso progetti che mirano alla protezione e allo sviluppo sociale e ambientale di comunità localizzate in varie
parti del mondo attraverso l’ideazione e il coordinamento di iniziative in quattro ambiti di intervento, stabiliti dallo Statuto:
- la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale
- il sostegno per lo sviluppo sostenibile delle comunità locali, in Italia e nel mondo
- il supporto alla ricerca medica e scientifica
- la promozione di iniziative di educazione, istruzione e formazione - anche culturale - dei giovani
I progetti finanziati servono a perseguire un modello di sviluppo autosostenibile, in grado, cioè, di trarre dal sostegno
ricevuto gli strumenti necessari per crescere e generare risorse autonomamente. L’obiettivo è lo sviluppo del potenziale
degli individui – soprattutto tra le nuove generazioni, che leghi la qualità della vita materiale a quella etica e culturale.
Un esempio di best practices esteso in tutto il mondo, per il miglioramento delle condizioni delle comunità sia in qualità della
vita sia in senso etico e culturale.
Nel 2007 la Fondazione Zegna capitalizza il bagaglio storico e culturale ereditato da Ermenegildo e sviluppato negli anni
dai figli Aldo ed Angelo e crea a Trivero “Casa Zegna”, archivio storico e polo di aggregazione culturale, che proprio alla
figura del fondatore e all’eredità tramandata fa risalire l’intento e l’incipit della conservazione della storia Zegna; una
puntuale archiviazione dei documenti e, soprattutto, dei preziosi campionari tessuto, sinonimo di un’assoluta volontà di
trasmissione delle esperienze ma anche un escursus tra storia imprenditoriale, mecenatismo ambientale e sociale. Un
cantiere di lavoro sempre attivo, fonte di continua crescita, fucina di nuove idee, dove la tradizione si fonde con la
trasformazione. Un polo di aggregazione sociale, capace di generare cultura attraverso il patrimonio dell’archivio storico
ma anche di diffondere conoscenza con l’organizzazione di mostre e attività didattico/divulgative proiettate nel futuro.
Dal 2008, la Fondazione Zegna promuove il progetto ALL’APERTO, con lo scopo di rendere sempre più fruibile l'accesso
all'arte contemporanea e ai suoi valori.
Un dialogo costante con il territorio e la sua gente, dove la tradizione si fonde con la trasformazione.
Nel 2010, la Fondazione Zegna avvia insieme a Michelangelo Pistoletto e al FAI Fondo Ambiente Italiano i lavori per la
realizzazione dell’opera di land art Terzo Paradiso nel Bosco di San Francesco, ad Assisi.
ALBERTO GARUTTI, MICHELANGELO PISTOLETTO:
PUBLIC ART, TERRITORY AND SOCIAL RESPONSABILITY
A CONVERSATION PROMOTED BY FONDAZIONE ZEGNA
29 June 2010, from 6.00 pm
Hall of La Triennale di Milano – Free entrance
On the occasion of the exhibition at La Triennale di Milano entitled “Ermenegildo Zegna. 100 years of excellence. From
Textile to Style Factory” celebrating the centenary of the Group, the Fondazione Zegna organizes “Alberto GARUTTI,
Michelangelo PISTOLETTO. Public art, territory and social responsibility. A conversation promoted by the
Fondazione Zegna.”
The free entrance conversation / debate between the two artists is taking place Tuesday 29 June, 2010 in the Hall of
La Triennale di Milano from 6.00 pm, and will be moderated by journalist, art and fashion historian, and director of the
undergraduate course in Design and Fashion at the IUAV in Venice, Maria Luisa Frisa.
Alberto Garutti and Michelangelo Pistoletto, two artists of great renown, have worked for many years on the relation
between art and territory. Starting from the projects each one of them realized for the Fondazione Zegna, the two artists
will address the processes that generate a work of public art, its delicate introduction into the social context, and the
ethics and the sensibility the Artist must use to connect a work to a place and its local community.
Andrea Zegna and Barbara Casavecchia – curators of ALL’APERTO, Fondazione Zegna – and Judith Wielander –
curator of visible, a project set up by Cittadellarte in collaboration with Fondazione Zegna, will also participate in the
conversation / debate.
ALL'APERTO is one of Fondazione Zegna’s projects in the art field. Fondazione Zegna is a non-profit institution that
since 2000 supports cultural, social, medical and environmental projects for communities in different parts of the world. In
Trivero and its surroundings, ALL’APERTO has developed a series of site specific interventions by established
international artists meant to address the territory and its inhabitants, with the goal of making contemporary art and its
values increasingly accessible. The project debuted in 2008 with a spectacular permanent installation by the French artist
Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, 1938): a rainbow of 135 flags that frame the roof of the Zegna wool factory [Le
Banderuole colorate, lavoro in situ, 2007, Trivero (The Coloured Weather Vanes, work in situ, 2007, Trivero)]. For
ALL'APERTO 2009, Alberto Garutti mapped the territory and involved the local inhabitants by means of an
unprecedented device: the dogs of the town. The outcome was a series of benches placed in the hamlets of the town, all
bearing the following caption: Il cane qui ritratto appartiene a una delle famiglie di Trivero. Quest'opera è dedicata a loro
e alle persone che sedendosi qui ne parleranno (The dog in this portrait belongs to one of the families of Trivero. This
artwork is dedicated to them and to the people that will talk about them while sitting here). Garutti’s research for an open
dialogue between art work, viewer, and urban space is investigated in a conversation with Barbara Casavecchia and
Viktor Misiano included in the catalogue documenting the long process that led to the work and its participative structure
published by Silvana Editore.
visible is a research project in contemporary art that has been undertaken by Cittadellarte–Fondazione Pistoletto in
collaboration with Fondazione Zegna. visibile reveals and invigorates artistic practices which have a real capacity for
creating and experimenting with visions that can impact the social and cultural imagination of our contemporary world.
The first outcome of visible is the publishing project entitled visible - where art leaves its own field and becomes
visible as part of something else edited by Angelika Burtscher and Judith Wielander and developed in collaboration
with nine international curators. A 432 page publication documenting 41 ways of making art across the five continents -
ways that not only address topical contemporary issues, but that point in the direction of a direct intervention, suggesting
new economic and resource distribution models, supporting accessibility of information and the development and
experimentation of participatory and democratic political models, and raising awareness about the need to rethink
ecology and landscape issues. Published by Sternberg Press, Berlin, the book will be launched 25 June 2010 in Biella
during the 12th edition of Arte al Centro. Curators: Cecilia Canziani, Anna Colin, Hu Fang, Emiliano Gandolfi, Julieta
www.fondazionezegna.org
González, Raimundas Malašauskas, Mihnea Mircan, Gabi Ngcobo and Elvira Dyangani Ose; essays: Michelangelo
Pistoletto and Saskia Sassen; published by: Sternberg Press - Berlin/New York.
Artist and professor, Alberto Garutti teaches at the Accademia di Brera and at the Faculty of Architecture in Venice,
IUAV. Invited to important international events such as the Venice Biennale in 1990 or the M.A.R.T.A, Museum of
Herford in 2001, he is often commissioned public artworks for cities and museums: in Ghent at the S.M.A.K.; on the
Bosporus Bridge for the Istanbul Biennale, in 2002 at Kanazawa, in Japan, in collaboration with the 21st Century
Museum of Contemporary Art, and in Bolzano for Museion and the city. Other public artworks have been realized in
Bergamo and Gallipoli in 2004, for the Tiscali headquarters in Cagliari, and in 2009 in Trivero for the Fondazione Zegna.
He has been protagonist of several solo and group shows, including exhibits at Galleria Paul Maenz, Cologne ; Galleria
Locus Solus, Genoa; Galleria Ugo Ferranti, Rome; Galleria Minini, Brescia; Studio Guenzani and Galleria Marconi,
Milan; Museo S.M.A.K., Ghent; Magazzino d’Arte Moderna, Rome; Arte all’Arte 2000 and 2005; Associazione culturale
Zerynthia, Certosa di Padula; Villa Manin, Codroipo; ITALICS, Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968-
2008,Palazzo Grassi, Venice and Museum of Contemporary Art of Chicago; Museo nazionale delle arti del XXI secolo di
Roma as part of MAXXI - Dialoghi con la città. A solo exhibition of his works is currently on display at the Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo. In 2000 he was part of the jury for the Querini-Furla per l’Arte award in Venice and in
2002/2003 he was member of the jury for the Sole24ore competition entitled “I Nuovi Segni: arte nella comunità e
committenza pubblica” and president of the Italian jury for the last edition of the Italian Studio Program of the
MOMA/P.S.1 Contemporary Art Center, New York. In 2009 he won the Premio Terna 02 and the Culture Award of the
city of Gent. In 2010 he won the International prize “La Porta di Milano” for Malpensa airport with a public art work to be
inserted in the architecture designed by the Studio di Architettura Nicolin.
Michelangelo Pistoletto was born in Biella in 1933. He began to exhibit his work in 1955, and in 1960 he had his first
solo show at Galleria Galatea in Turin. An inquiry into self-portraiture characterizes his early work. In the two-year period
1961-1962 he made the first Mirror Paintings, which directly include the viewer and real time in the work. These works
quickly brought Pistoletto international acclaim, leading, in the sixties, to one-man shows in important galleries and
museums in Europe and the United States. The Mirror Paintings are the foundation of his subsequent artistic output and
theoretical thought.
In 1965 and 1966 he produced a set of works entitled Minus Objects, considered fundamental to the birth of Arte
Povera, an art movement of which Pistoletto was an animating force and a protagonist. In 1967 he began to work
outside traditional exhibition spaces, with the first instances of that “creative collaboration” he developed over the
following decades by bringing together artists from different disciplines and diverse sectors of society. In 1975-76 he
presented a cycle of twelve consecutive exhibitions, Le Stanze, at Galleria Stein in Turin. This was the first of a series of
complex, year-long works called “time continents.” Others are White Year (1989) and Happy Turtle (1992).
In 1978, in a show at Galleria Persano in Turin, Pistoletto defined two main directions his future artwork would take:
Division and Multiplication of the Mirror and Art Takes On Religion. In the early eighties he made a series of sculptures
in rigid polyurethane, translated into marble for his solo show in 1984 at Forte di Belvedere in Florence. From 1985 to
1989 he created the series of “dark” volumes called Art of Squalor. During the nineties, with Project Art and with the
creation in Biella of Cittadellarte - Fondazione Pistoletto and the University of Ideas, he brought art into active relation
with diverse spheres of society with the aim of inspiring and producing responsible social change. In 2003 he won the
Venice Biennale’s Golden Lion for Lifelong Achievement. In 2004 the University of Turin awarded him a laurea honoris
causa in Political Science. On that occasion the artist announced what has become the most recent phase of his work,
Third Paradise. In 2007, in Jerusalem, he received the Wolf Foundation Prize in the Arts, “for his constantly inventive
career as an artist, educator and activist whose restless intelligence has created prescient forms of art that contribute to
fresh understanding of the world.” His most recent solo show was in November 2008 at the Luhring Augustine Gallery,
New York. In 2010 the Contemporary Art Museum, Philadelphia will open a retrospective on the artist, and in 2011 he
will direct evento 2011, the second edition of the Bordeaux Urban Art Biennale.
www.fondazionezegna.org
THE FONDAZIONE ZEGNA
Trivero, a town in the surroundings of Biella today lies in a luxurious and green landscape. But when a century ago
Ermenegildo Zegna started his enterprise, there was nothing but a bare mountain. Ermenegildo planted half a million
conifers, designed and financed the creation of the road still known today as the Panoramica Zegna, and built social and
recreational centres in the belief that the protection of the environment and social responsibility were two indissoluble
issues. That of Ermenegildo was a farsightedness that the generations that followed have treasured in building the
identity of the Zegna Group. Trivero today is not only where the company is based, but is also home to the family that
here preserves and nourishes its routes through a close relation with the natural and social environment. From these
bases, in 1993 Oasi Zegna was founded, a protected territory where man lives in harmony with nature and its
ecosystem.
Fondazione Zegna was founded in 2000 adopting the same values outlined by the founder of the Group and undertaking
a philantropical action on an international level, going beyond the local environment and the community of Trivero. The
foundation’s field of action has opened up to projects whose goal is the protection and the social and environmental
development of communities around the world, through the planning and the coordination of international humanitarian
initiatives in the four areas of activity fixed by the Statute:
- conservation and amelioration of environmental and cultural resources
- fostering of sustainable development in local communities, in Italy and beyond
- support for medical and scientific research
- education and training for young people.
The projects the Foundation finances adopt a model of self-sustainable development, a development that generatates
those very instruments that help people to grow and create resources autonomously. The objective is the development
of people’s potential, especially that of the younger generations, combining material to ethical and cultural wellbeing.
With its activity, Fondazione Zegna intends to offer an example of best practices around the world, for the improvement
of wellbeing on a cultural and ethical level.
In 2007 the Fondazione Zegna capitalized on the historical and cultural legacy inherited from Ermenegildo, and
developed over the years by his sons Aldo and Angelo, by creating the “Casa Zegna,” an historical archive and cultural
center. The figure of the founder and his legacy inspired and motivated the conservation of the Zegna history; by
scrupulous archiving of all the documentary records and, above all, of the priceless fabric sample collection, tangible
manifestation of the will of transmitting industrial experience and a mix of business history and environmental and social
projects. An ever-active workshop, a crucible of new ideas in which tradition goes hand in hand with transformation. A
pole of social aggregation, capable of generating culture through the heritage of the historical archive, as well as of
spreading knowledge with the organization of exhibitions and popular and didactic activities with an eye to the future.
Since 2008, Fondazione Zegna promotes the project ALL’APERTO, with the objective of making art and its values
increasingly accessible. An ongoing dialogue with the territory and its people, where tradition merges with trasformation.
In 2010, Fondazione Zegna, together with Michelangelo Pistoletto and FAI Fondo Ambiente Italiano, started working for
the realization of the Third Paradise land art work in the San Francis Woods at Assisi
Fabbrica dello Stile”, mostra che celebra il centenario del Gruppo, la Fondazione Zegna organizza “Alberto
GARUTTI, Michelangelo PISTOLETTO. Arte pubblica, territorio e responsabilità sociale. Una conversazione
promossa dalla Fondazione Zegna”.
L’incontro / dibattito tra i due artisti - a ingresso libero - si terrà martedì 29 giugno nell’Atrio de La Triennale di
Milano a partire dalle ore 18 e sarà moderato da Maria Luisa Frisa, giornalista, storico dell’arte e della moda e
direttore del Corso di Laurea in Design della Moda presso lo IUAV di Venezia.
Alberto Garutti e Michelangelo Pistoletto, maestri di fama consolidata, lavorano da molti anni sul rapporto tra arte e
territorio. Partendo dai rispettivi progetti realizzati per la Fondazione Zegna, si confronteranno sui processi generativi
di un’opera pubblica, sul suo delicato inserimento nel contesto sociale, sull’etica e la sensibilità con cui l’Artista deve
agire per legare un lavoro al luogo e alla comunità che lo ospitano.
All’incontro / dibattito parteciperanno inoltre Andrea Zegna e Barbara Casavecchia – curatori del progetto
ALL’APERTO, Fondazione Zegna – insieme a Judith Wielander – curatrice del progetto visible, avviato da
Cittadellarte in collaborazione con la Fondazione Zegna.
ALL’APERTO è uno dei progetti di ambito artistico della Fondazione Zegna, istituzione non profit che dal 2000
sostiene progetti in ambito culturale, sociale, medico e ambientale per comunità localizzate in varie parti del mondo.
ALL'APERTO sviluppa nell'area attorno a Trivero una serie d'interventi "site specific" ideati da artisti di fama
internazionale che si rivolgono al territorio e ai suoi abitanti, con l’intento di rendere più fruibile l’accesso all’arte
contemporanea e ai suoi valori. Il progetto ha preso avvio nel 2008 con una spettacolare installazione permanente
del francese Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, 1938): un arcobaleno verde-azzurro di 135 bandiere che
incorniciano i tetti del lanificio (Le Banderuole colorate, lavoro in situ, 2007, Trivero). Per ALL'APERTO 2009,
Alberto Garutti ha mappato il territorio e coinvolto gli abitanti tramite un congegno inedito: i cani del paese. L'esito è
una serie di panchine collocate nelle frazioni del Comune, con incisa la didascalia: Il cane qui ritratto appartiene a
una delle famiglie di Trivero. Quest'opera è dedicata a loro e alle persone che sedendosi qui ne parleranno. Ciò che
interessa all’artista è che l’opera si propaghi nel tessuto sociale attraverso le parole e i racconti della gente, che si
trasformi in un pettegolezzo su sé stessa. La ricerca di Garutti di un dialogo aperto tra opera d'arte, spettatore e
spazio urbano è discusso in una conversazione con Barbara Casavecchia e Viktor Misiano presente nel catalogo,
edito da Silvana Editore che documenta il lungo processo di genesi del lavoro.
visible è un progetto di ricerca nell’ambito dell’arte contemporanea, avviato da Cittadellarte-Fondazione Pistoletto in
collaborazione con Fondazione Zegna. Presenta pratiche artistiche che hanno la capacità reale di sperimentare e
produrre visioni che incidano sull’immaginario sociale e culturale della nostra contemporaneità. Prima tappa, il
progetto editoriale “visible - dove l’arte lascia il proprio campo e diventa visibile come parte di
qualcos’altro”, a cura di Angelika Burtscher e Judith Wielander, sviluppato in collaborazione con nove curatori
internazionali. Una pubblicazione di 432 pagine che documenta 41 pratiche artistiche dei cinque continenti, che non
si limitano all’analisi delle problematiche urgenti della realtà contemporanea, ma che intervengono direttamente,
suggerendo modelli differenti di sviluppo economico e distribuzione delle risorse, sostenendo
l’accessibilità dell’informazione, le urgenze ecologiche e ambientali, nonché la sperimentazione di modelli politici
www.fondazionezegna.org
partecipativi e democratici. Il libro, pubblicato da Sternberg Press, Berlino, verrà presentato in anteprima il 25 giugno
2010 a Biella in occasione della XIII edizione di Arte al Centro. curatori: Cecilia Canziani, Anna Colin, Hu Fang,
Emiliano Gandolfi, Julieta González, Raimundas Malašauskas, Mihnea Mircan, Gabi Ngcobo and Elvira Dyangani
Ose, contributi teorici: Michelangelo Pistoletto and Saskia Sassen, pubblicato da: Sternberg Press - Berlin/New
York.
Alberto Garutti, artista e docente, è titolare all’Accademia di Brera di Milano e professore per la cattedra di Arte 2
presso la Facoltà di Architettura di Venezia, IUAV. Invitato a grandi manifestazioni internazionali, come la Biennale di
Venezia nel 1990 o il M.A.R.T.A, Museum di Herford nel 2001, è spesso chiamato a realizzare opere pubbliche per
città e musei: a Ghent in Belgio per il Museo S.M.A.K.; per la Biennale di Istanbul sul ponte del Bosforo; nel 2002 a
Kanazawa, in Giappone, in collaborazione con il 21st Century Museum of Contemporary Art e a Bolzano per la città
e il Museion. Altre opere pubbliche sono state eseguite a Bergamo, a Gallipoli, nel 2004, per la sede Tiscali di
Cagliari e nel 2009 a Trivero per la Fondazione Zegna. Numerose le mostre personali e collettive di cui è stato
protagonista, tra cui quelle presso Galleria Paul Maenz a Colonia; Galleria Locus Solus a Genova; Galleria Ugo
Ferranti a Roma; Galleria Minini a Brescia; Studio Guenzani e Galleria Marconi a Milano; Museo S.M.A.K. a Ghent;
Magazzino d’Arte Moderna a Roma; Arte all’Arte 2000 e 2005; Associazione culturale Zerynthia, Certosa di Padula;
Villa Manin a Codroipo; ITALICS, Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968-2008,Palazzo Grassi a Venezia e al
Museum of Contemporary Art of Chicago; al Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma nel ciclo espositivo
MAXXI - Dialoghi con la città. Con una mostra personale è attualmente presente alla Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo. Nel 2000 è stato membro della commissione giudicatrice del premio Querini-Furla per l’Arte a Venezia
e, nel 2002/2003, membro della giuria per il concorso indetto dal Sole24ore “I Nuovi Segni: arte nella comunità e
committenza pubblica” e presidente della giuria italiana per l’ultima edizione dell’Italian Studio Program al Museo
MOMA/P.S.1 Contemporary Art Center di New York. Nel 2009 vince il Premio Terna 02 ed il Premio per la Cultura
della città di Gent. Nel 2010 vince il concorso internazionale “La Porta di Milano” per l’aeroporto di Malpensa con un
opera pubblica inserita nell’architettura progettata dallo Studio di Architettura Nicolin.
Michelangelo Pistoletto nasce a Biella nel 1933. Inizia a esporre nel 1955 e nel 1960 tiene la sua prima personale
alla Galleria Galatea di Torino. La sua prima produzione pittorica è caratterizzata da una ricerca sull’autoritratto. Nel
biennio 1961-1962 approda alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la
presenza dello spettatore e la dimensione reale del tempo. Con questi lavori Pistoletto raggiunge in breve
riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre
personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti. I Quadri specchianti costituiranno la base della
sua successiva produzione artistica e riflessione teorica.
Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte
Povera, movimento artistico di cui Pistoletto è animatore e protagonista. A partire dal 1967 realizza, fuori dai
tradizionali spazi espositivi, azioni che rappresentano le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che
Pistoletto svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e
settori sempre più ampi della società. Tra il 1975 e il 1976 realizza alla Galleria Stein di Torino un ciclo di dodici
mostre consecutive, Le Stanze, il primo di una serie di complessi lavori articolati nell’arco di un anno, chiamati
“continenti di tempo”, come Anno Bianco (1989) e Tartaruga Felice (1992). Nel 1978 tiene alla Galleria Persano di
Torino una mostra nel corso della quale presenta due fondamentali direzioni della sua futura ricerca e produzione
artistica: Divisione e moltiplicazione dello specchio e L’arte assume la religione. All’inizio degli anni Ottanta realizza
una serie di sculture in poliuretano rigido, tradotte in marmo per la mostra personale del 1984 al Forte di Belvedere di
Firenze. Dal 1985 al 1989 crea la serie di volumi “scuri” denominata Arte dello squallore. Nel corso degli anni
Novanta, con Progetto Arte e con la creazione a Biella di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e dell’Università delle
Idee, mette l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una
trasformazione responsabile della società. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di
Venezia. Nel 2004 l'Università di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Politiche. In tale occasione
l'artista annuncia quella che costituisce la fase più recente del suo lavoro, denominata Terzo Paradiso. Nel 2007
riceve a Gerusalemme il Wolf Foundation Prize in Arts, “per la sua carriera costantemente creativa come artista,
educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d'arte premonitrici che contribuiscono
ad una nuova comprensione del mondo”. La sua mostra personale più recente è stata nel novembre 2008 alla
Galleria Luhring Augustine di New York. In preparazione per il 2010 la retrospettiva al Contemporary Art Museum,
www.fondazionezegna.org
Philadelphia. Nel 2011 avrà la direzione artistica di evento 2011, seconda edizione della Biennale di Arte Urbana di
Bordeaux.
LA FONDAZIONE ZEGNA
Trivero, paese del Biellese dal quale proviene la famiglia Zegna, oggi è immerso in una natura verde e rigogliosa. Ma
quando un secolo fa Ermenegildo Zegna vi iniziò la sua avventura di industriale, non c’era altro che una montagna brulla.
Ermenegildo piantumò mezzo milione di conifere, progettò e finanziò la strada che tutt’oggi si chiama Panoramica Zegna,
costruì edifici assistenziali e ricreativi, convinto che tutela del territorio e responsabilità sociale fossero inscindibili. Una
lungimiranza della quale le generazioni a seguire hanno fatto tesoro, custodita come identità del Gruppo Zegna. Trivero è
rimasta non soltanto la sede dell’azienda, ma anche la base della famiglia, che qui conserva e coltiva le proprie origini,
attraverso il rapporto con l’ambiente naturale e sociale.
Nel 1993, da questo profondo amore e rispetto per la natura e per le proprie tradizioni, prende vita l’Oasi Zegna, territorio
protetto nel quale l’uomo vive in armonia con l’ambiente e con i suoi ecosistemi.
Nel 2000 nasce la Fondazione Zegna. I valori ispiratori del fondatore del Gruppo si concretizzano in un’azione filantropica
internazionale, che non abbraccia più soltanto l’ambiente e la comunità – quella originaria di Trivero - ma si declina al
plurale, attraverso progetti che mirano alla protezione e allo sviluppo sociale e ambientale di comunità localizzate in varie
parti del mondo attraverso l’ideazione e il coordinamento di iniziative in quattro ambiti di intervento, stabiliti dallo Statuto:
- la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale
- il sostegno per lo sviluppo sostenibile delle comunità locali, in Italia e nel mondo
- il supporto alla ricerca medica e scientifica
- la promozione di iniziative di educazione, istruzione e formazione - anche culturale - dei giovani
I progetti finanziati servono a perseguire un modello di sviluppo autosostenibile, in grado, cioè, di trarre dal sostegno
ricevuto gli strumenti necessari per crescere e generare risorse autonomamente. L’obiettivo è lo sviluppo del potenziale
degli individui – soprattutto tra le nuove generazioni, che leghi la qualità della vita materiale a quella etica e culturale.
Un esempio di best practices esteso in tutto il mondo, per il miglioramento delle condizioni delle comunità sia in qualità della
vita sia in senso etico e culturale.
Nel 2007 la Fondazione Zegna capitalizza il bagaglio storico e culturale ereditato da Ermenegildo e sviluppato negli anni
dai figli Aldo ed Angelo e crea a Trivero “Casa Zegna”, archivio storico e polo di aggregazione culturale, che proprio alla
figura del fondatore e all’eredità tramandata fa risalire l’intento e l’incipit della conservazione della storia Zegna; una
puntuale archiviazione dei documenti e, soprattutto, dei preziosi campionari tessuto, sinonimo di un’assoluta volontà di
trasmissione delle esperienze ma anche un escursus tra storia imprenditoriale, mecenatismo ambientale e sociale. Un
cantiere di lavoro sempre attivo, fonte di continua crescita, fucina di nuove idee, dove la tradizione si fonde con la
trasformazione. Un polo di aggregazione sociale, capace di generare cultura attraverso il patrimonio dell’archivio storico
ma anche di diffondere conoscenza con l’organizzazione di mostre e attività didattico/divulgative proiettate nel futuro.
Dal 2008, la Fondazione Zegna promuove il progetto ALL’APERTO, con lo scopo di rendere sempre più fruibile l'accesso
all'arte contemporanea e ai suoi valori.
Un dialogo costante con il territorio e la sua gente, dove la tradizione si fonde con la trasformazione.
Nel 2010, la Fondazione Zegna avvia insieme a Michelangelo Pistoletto e al FAI Fondo Ambiente Italiano i lavori per la
realizzazione dell’opera di land art Terzo Paradiso nel Bosco di San Francesco, ad Assisi.
ALBERTO GARUTTI, MICHELANGELO PISTOLETTO:
PUBLIC ART, TERRITORY AND SOCIAL RESPONSABILITY
A CONVERSATION PROMOTED BY FONDAZIONE ZEGNA
29 June 2010, from 6.00 pm
Hall of La Triennale di Milano – Free entrance
On the occasion of the exhibition at La Triennale di Milano entitled “Ermenegildo Zegna. 100 years of excellence. From
Textile to Style Factory” celebrating the centenary of the Group, the Fondazione Zegna organizes “Alberto GARUTTI,
Michelangelo PISTOLETTO. Public art, territory and social responsibility. A conversation promoted by the
Fondazione Zegna.”
The free entrance conversation / debate between the two artists is taking place Tuesday 29 June, 2010 in the Hall of
La Triennale di Milano from 6.00 pm, and will be moderated by journalist, art and fashion historian, and director of the
undergraduate course in Design and Fashion at the IUAV in Venice, Maria Luisa Frisa.
Alberto Garutti and Michelangelo Pistoletto, two artists of great renown, have worked for many years on the relation
between art and territory. Starting from the projects each one of them realized for the Fondazione Zegna, the two artists
will address the processes that generate a work of public art, its delicate introduction into the social context, and the
ethics and the sensibility the Artist must use to connect a work to a place and its local community.
Andrea Zegna and Barbara Casavecchia – curators of ALL’APERTO, Fondazione Zegna – and Judith Wielander –
curator of visible, a project set up by Cittadellarte in collaboration with Fondazione Zegna, will also participate in the
conversation / debate.
ALL'APERTO is one of Fondazione Zegna’s projects in the art field. Fondazione Zegna is a non-profit institution that
since 2000 supports cultural, social, medical and environmental projects for communities in different parts of the world. In
Trivero and its surroundings, ALL’APERTO has developed a series of site specific interventions by established
international artists meant to address the territory and its inhabitants, with the goal of making contemporary art and its
values increasingly accessible. The project debuted in 2008 with a spectacular permanent installation by the French artist
Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, 1938): a rainbow of 135 flags that frame the roof of the Zegna wool factory [Le
Banderuole colorate, lavoro in situ, 2007, Trivero (The Coloured Weather Vanes, work in situ, 2007, Trivero)]. For
ALL'APERTO 2009, Alberto Garutti mapped the territory and involved the local inhabitants by means of an
unprecedented device: the dogs of the town. The outcome was a series of benches placed in the hamlets of the town, all
bearing the following caption: Il cane qui ritratto appartiene a una delle famiglie di Trivero. Quest'opera è dedicata a loro
e alle persone che sedendosi qui ne parleranno (The dog in this portrait belongs to one of the families of Trivero. This
artwork is dedicated to them and to the people that will talk about them while sitting here). Garutti’s research for an open
dialogue between art work, viewer, and urban space is investigated in a conversation with Barbara Casavecchia and
Viktor Misiano included in the catalogue documenting the long process that led to the work and its participative structure
published by Silvana Editore.
visible is a research project in contemporary art that has been undertaken by Cittadellarte–Fondazione Pistoletto in
collaboration with Fondazione Zegna. visibile reveals and invigorates artistic practices which have a real capacity for
creating and experimenting with visions that can impact the social and cultural imagination of our contemporary world.
The first outcome of visible is the publishing project entitled visible - where art leaves its own field and becomes
visible as part of something else edited by Angelika Burtscher and Judith Wielander and developed in collaboration
with nine international curators. A 432 page publication documenting 41 ways of making art across the five continents -
ways that not only address topical contemporary issues, but that point in the direction of a direct intervention, suggesting
new economic and resource distribution models, supporting accessibility of information and the development and
experimentation of participatory and democratic political models, and raising awareness about the need to rethink
ecology and landscape issues. Published by Sternberg Press, Berlin, the book will be launched 25 June 2010 in Biella
during the 12th edition of Arte al Centro. Curators: Cecilia Canziani, Anna Colin, Hu Fang, Emiliano Gandolfi, Julieta
www.fondazionezegna.org
González, Raimundas Malašauskas, Mihnea Mircan, Gabi Ngcobo and Elvira Dyangani Ose; essays: Michelangelo
Pistoletto and Saskia Sassen; published by: Sternberg Press - Berlin/New York.
Artist and professor, Alberto Garutti teaches at the Accademia di Brera and at the Faculty of Architecture in Venice,
IUAV. Invited to important international events such as the Venice Biennale in 1990 or the M.A.R.T.A, Museum of
Herford in 2001, he is often commissioned public artworks for cities and museums: in Ghent at the S.M.A.K.; on the
Bosporus Bridge for the Istanbul Biennale, in 2002 at Kanazawa, in Japan, in collaboration with the 21st Century
Museum of Contemporary Art, and in Bolzano for Museion and the city. Other public artworks have been realized in
Bergamo and Gallipoli in 2004, for the Tiscali headquarters in Cagliari, and in 2009 in Trivero for the Fondazione Zegna.
He has been protagonist of several solo and group shows, including exhibits at Galleria Paul Maenz, Cologne ; Galleria
Locus Solus, Genoa; Galleria Ugo Ferranti, Rome; Galleria Minini, Brescia; Studio Guenzani and Galleria Marconi,
Milan; Museo S.M.A.K., Ghent; Magazzino d’Arte Moderna, Rome; Arte all’Arte 2000 and 2005; Associazione culturale
Zerynthia, Certosa di Padula; Villa Manin, Codroipo; ITALICS, Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968-
2008,Palazzo Grassi, Venice and Museum of Contemporary Art of Chicago; Museo nazionale delle arti del XXI secolo di
Roma as part of MAXXI - Dialoghi con la città. A solo exhibition of his works is currently on display at the Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo. In 2000 he was part of the jury for the Querini-Furla per l’Arte award in Venice and in
2002/2003 he was member of the jury for the Sole24ore competition entitled “I Nuovi Segni: arte nella comunità e
committenza pubblica” and president of the Italian jury for the last edition of the Italian Studio Program of the
MOMA/P.S.1 Contemporary Art Center, New York. In 2009 he won the Premio Terna 02 and the Culture Award of the
city of Gent. In 2010 he won the International prize “La Porta di Milano” for Malpensa airport with a public art work to be
inserted in the architecture designed by the Studio di Architettura Nicolin.
Michelangelo Pistoletto was born in Biella in 1933. He began to exhibit his work in 1955, and in 1960 he had his first
solo show at Galleria Galatea in Turin. An inquiry into self-portraiture characterizes his early work. In the two-year period
1961-1962 he made the first Mirror Paintings, which directly include the viewer and real time in the work. These works
quickly brought Pistoletto international acclaim, leading, in the sixties, to one-man shows in important galleries and
museums in Europe and the United States. The Mirror Paintings are the foundation of his subsequent artistic output and
theoretical thought.
In 1965 and 1966 he produced a set of works entitled Minus Objects, considered fundamental to the birth of Arte
Povera, an art movement of which Pistoletto was an animating force and a protagonist. In 1967 he began to work
outside traditional exhibition spaces, with the first instances of that “creative collaboration” he developed over the
following decades by bringing together artists from different disciplines and diverse sectors of society. In 1975-76 he
presented a cycle of twelve consecutive exhibitions, Le Stanze, at Galleria Stein in Turin. This was the first of a series of
complex, year-long works called “time continents.” Others are White Year (1989) and Happy Turtle (1992).
In 1978, in a show at Galleria Persano in Turin, Pistoletto defined two main directions his future artwork would take:
Division and Multiplication of the Mirror and Art Takes On Religion. In the early eighties he made a series of sculptures
in rigid polyurethane, translated into marble for his solo show in 1984 at Forte di Belvedere in Florence. From 1985 to
1989 he created the series of “dark” volumes called Art of Squalor. During the nineties, with Project Art and with the
creation in Biella of Cittadellarte - Fondazione Pistoletto and the University of Ideas, he brought art into active relation
with diverse spheres of society with the aim of inspiring and producing responsible social change. In 2003 he won the
Venice Biennale’s Golden Lion for Lifelong Achievement. In 2004 the University of Turin awarded him a laurea honoris
causa in Political Science. On that occasion the artist announced what has become the most recent phase of his work,
Third Paradise. In 2007, in Jerusalem, he received the Wolf Foundation Prize in the Arts, “for his constantly inventive
career as an artist, educator and activist whose restless intelligence has created prescient forms of art that contribute to
fresh understanding of the world.” His most recent solo show was in November 2008 at the Luhring Augustine Gallery,
New York. In 2010 the Contemporary Art Museum, Philadelphia will open a retrospective on the artist, and in 2011 he
will direct evento 2011, the second edition of the Bordeaux Urban Art Biennale.
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THE FONDAZIONE ZEGNA
Trivero, a town in the surroundings of Biella today lies in a luxurious and green landscape. But when a century ago
Ermenegildo Zegna started his enterprise, there was nothing but a bare mountain. Ermenegildo planted half a million
conifers, designed and financed the creation of the road still known today as the Panoramica Zegna, and built social and
recreational centres in the belief that the protection of the environment and social responsibility were two indissoluble
issues. That of Ermenegildo was a farsightedness that the generations that followed have treasured in building the
identity of the Zegna Group. Trivero today is not only where the company is based, but is also home to the family that
here preserves and nourishes its routes through a close relation with the natural and social environment. From these
bases, in 1993 Oasi Zegna was founded, a protected territory where man lives in harmony with nature and its
ecosystem.
Fondazione Zegna was founded in 2000 adopting the same values outlined by the founder of the Group and undertaking
a philantropical action on an international level, going beyond the local environment and the community of Trivero. The
foundation’s field of action has opened up to projects whose goal is the protection and the social and environmental
development of communities around the world, through the planning and the coordination of international humanitarian
initiatives in the four areas of activity fixed by the Statute:
- conservation and amelioration of environmental and cultural resources
- fostering of sustainable development in local communities, in Italy and beyond
- support for medical and scientific research
- education and training for young people.
The projects the Foundation finances adopt a model of self-sustainable development, a development that generatates
those very instruments that help people to grow and create resources autonomously. The objective is the development
of people’s potential, especially that of the younger generations, combining material to ethical and cultural wellbeing.
With its activity, Fondazione Zegna intends to offer an example of best practices around the world, for the improvement
of wellbeing on a cultural and ethical level.
In 2007 the Fondazione Zegna capitalized on the historical and cultural legacy inherited from Ermenegildo, and
developed over the years by his sons Aldo and Angelo, by creating the “Casa Zegna,” an historical archive and cultural
center. The figure of the founder and his legacy inspired and motivated the conservation of the Zegna history; by
scrupulous archiving of all the documentary records and, above all, of the priceless fabric sample collection, tangible
manifestation of the will of transmitting industrial experience and a mix of business history and environmental and social
projects. An ever-active workshop, a crucible of new ideas in which tradition goes hand in hand with transformation. A
pole of social aggregation, capable of generating culture through the heritage of the historical archive, as well as of
spreading knowledge with the organization of exhibitions and popular and didactic activities with an eye to the future.
Since 2008, Fondazione Zegna promotes the project ALL’APERTO, with the objective of making art and its values
increasingly accessible. An ongoing dialogue with the territory and its people, where tradition merges with trasformation.
In 2010, Fondazione Zegna, together with Michelangelo Pistoletto and FAI Fondo Ambiente Italiano, started working for
the realization of the Third Paradise land art work in the San Francis Woods at Assisi
29
giugno 2010
Alberto Garutti / Michelangelo Pistoletto – Arte pubblica territorio e responsabilità sociale
29 giugno 2010
incontro - conferenza
Location
TRIENNALE – PALAZZO DELL’ARTE
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Vernissage
29 Giugno 2010, ore 18 nell'atrio
Sito web
www.fondazionezegna.org
Autore
Curatore