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Alberto Givanni – Kenya
Kibera. Bambini di strada
Comunicato stampa
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“Fotografie non solo da vedere ma che inducono a riflettere” cosi le ha definite il direttore di Nigrizia, Carmine Curci, e del resto è quanto lo stesso Touadi nel libro invita a fare: “se volete capire qualcosa sulla transizione africana d'inizio millennio guardate i volti di questi bambini diventati maestri della ginnastica della sopravvivenza, meditate sui loro passi lenti sopra i rifiuti fumanti, scrutate i volti stanchi e gli occhi gonfi dopo una notte passata sui cartoni sotto la pioggia e il freddo, assistete ai loro pasti frugali cucinati con ingredienti incerti e consumati in fretta. E chiedetevi quale umanità esprimono. Quale umanità esprimiamo tutti in quest'inizio di millennio”.
E i passi di questi bambini continuano virtualmente con questa mostra – curata dal critico d’arte Elisabetta Pozzetti – che si propone, nel suo essere itinerante, di raggiungere il maggior numero di persone, luoghi e culture. Dopo il successo di pubblico e critica riscosso nelle sedi del Castello di Spezzano, perla edilizia dell’Appenino Modenese, del Castello Guidotti di Fabbrico, della splendida dimora gonzaghesca di Palazzo Te di Mantova arriva in un altro magnifico edificio storico: Palazzo Principi di Correggio.
Il fotoreporter Alberto Givanni ci conduce con garbo e sensibilità al fianco di bambini che non hanno voce perchè il più delle volte non hanno nemmeno il nome. Vivono in una delle baraccopoli più grandi dell’Africa, quella di Kibera, nella quale la densità demografica è difficilmente gestibile e quantificabile, perché in continua evoluzione ed accrescimento. Il loro orizzonte visivo è determinato dalla strada battuta sulla quale si innestano le fatiscenti baracche di legno, lamiera o al peggio cartone, che cercano di sostenere la seppur minima credibilità di abitazioni. Questo e tanto altro raccontano le fotografie del fotoreporter Alberto Givanni che negli ultimi anni, in collaborazione con Nigrizia, ha documentato le diverse realtà sociali che animano l’Africa, tessendo un iter fotografico sorprendente dal Sud Africa all’Egitto. Proprio questo viaggio trasversale tra stati diversi si svolge nella proiezione a cura di Graziano Marani inserita all’interno della mostra.
Come scrive Italo Zannier le fotografie di Givanni “sono il frutto di una significativa capacità di sintesi visiva, quindi di intelligenza ideologica, ossia di un “modo di vedere e capire”, che dovrebbe essere alla base del lavoro di ogni fotografo”.
I contributi, presenti nel libro omonimo complementare alla mostra, sono altrettanto importanti e significativi, capaci di contestualizzare le fotografie ma anche di dare loro ulteriore emozione, quella che deriva dall’esperienza personale di ciascuno degli scrittori coinvolti: Walter Veltroni, patrocinatore col Comune di Roma dell’iniziativa, Jean Léonard Touadi, editorialista e consulente scientifico di numerose riviste, scrittore e autore televisivo, lo storico della fotografia Italo Zannier e il critico d’arte Elisabetta Pozzetti.
E i passi di questi bambini continuano virtualmente con questa mostra – curata dal critico d’arte Elisabetta Pozzetti – che si propone, nel suo essere itinerante, di raggiungere il maggior numero di persone, luoghi e culture. Dopo il successo di pubblico e critica riscosso nelle sedi del Castello di Spezzano, perla edilizia dell’Appenino Modenese, del Castello Guidotti di Fabbrico, della splendida dimora gonzaghesca di Palazzo Te di Mantova arriva in un altro magnifico edificio storico: Palazzo Principi di Correggio.
Il fotoreporter Alberto Givanni ci conduce con garbo e sensibilità al fianco di bambini che non hanno voce perchè il più delle volte non hanno nemmeno il nome. Vivono in una delle baraccopoli più grandi dell’Africa, quella di Kibera, nella quale la densità demografica è difficilmente gestibile e quantificabile, perché in continua evoluzione ed accrescimento. Il loro orizzonte visivo è determinato dalla strada battuta sulla quale si innestano le fatiscenti baracche di legno, lamiera o al peggio cartone, che cercano di sostenere la seppur minima credibilità di abitazioni. Questo e tanto altro raccontano le fotografie del fotoreporter Alberto Givanni che negli ultimi anni, in collaborazione con Nigrizia, ha documentato le diverse realtà sociali che animano l’Africa, tessendo un iter fotografico sorprendente dal Sud Africa all’Egitto. Proprio questo viaggio trasversale tra stati diversi si svolge nella proiezione a cura di Graziano Marani inserita all’interno della mostra.
Come scrive Italo Zannier le fotografie di Givanni “sono il frutto di una significativa capacità di sintesi visiva, quindi di intelligenza ideologica, ossia di un “modo di vedere e capire”, che dovrebbe essere alla base del lavoro di ogni fotografo”.
I contributi, presenti nel libro omonimo complementare alla mostra, sono altrettanto importanti e significativi, capaci di contestualizzare le fotografie ma anche di dare loro ulteriore emozione, quella che deriva dall’esperienza personale di ciascuno degli scrittori coinvolti: Walter Veltroni, patrocinatore col Comune di Roma dell’iniziativa, Jean Léonard Touadi, editorialista e consulente scientifico di numerose riviste, scrittore e autore televisivo, lo storico della fotografia Italo Zannier e il critico d’arte Elisabetta Pozzetti.
26
febbraio 2006
Alberto Givanni – Kenya
Dal 26 febbraio al 26 marzo 2006
fotografia
Location
MUSEO IL CORREGGIO
Correggio, Corso Camillo Benso Conte Di Cavour, 7, (Reggio Nell'emilia)
Correggio, Corso Camillo Benso Conte Di Cavour, 7, (Reggio Nell'emilia)
Orario di apertura
sabato 15.30 – 18.30; domenica 10 – 12.30; 15.30 – 18.30
Vernissage
26 Febbraio 2006, ore 16
Sito web
www.albertogivanni.com
Autore
Curatore