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Alberto Maria De Agostini – La Naturaleza en la América Austral
La Naturaleza en la América Austral, è il titolo della mostra che Alberto Maria De Agostini realizzò a Santiago del Cile nel 1918; chiara enunciazione di un progetto estetico e di ricerca che il Salesiano condurrà per molti anni nelle terre australi d’America.
Comunicato stampa
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La Naturaleza en la América Austral, è il titolo della mostra che Alberto Maria De Agostini realizzò a Santiago del Cile nel 1918; chiara enunciazione di un progetto estetico e di ricerca che il Salesiano condurrà per molti anni nelle terre australi d’America.
Non è un titolo casuale, ma la descrizione di un genere di fotografia artistica, diffuso in quegli anni, che De Agostini declinò con i suoi interessi di missionario-esploratore, motivo per cui per è stato utilizzato per questa esposizione.
La Naturaleza non è comunque la prima mostra fotografica che egli realizzò; già nel 1913 aveva presentato, sempre a Santiago, fotografie del Canal Beagle e della Terra del Fuoco che esaltavano la «poesia del mar» e la «hermosa naturaleza».
De Agostini fu uno dei maggiori esploratori dell’America Australe, della Patagonia e della Terra del Fuoco cilena e argentina e il Museo Nazionale della Montagna conserva una sua straordinaria collezione di stampe fotografiche, negativi su pellicola e vetro, diapositive, carte e soprattutto i film realizzati nei primi decenni del Novecento. Fu sicuramente influenzato dalla zona in cui nacque, a Pollone, dove la montagna termina per lasciar spazio alla pianura. Scriveva il nipote Federico: «le pittoresche bellezze del biellese lo attraevano alla contemplazione della natura. La montagna veniva intanto esercitando il suo grande fascino sul suo animo».
Quando lasciò Torino, era il 28 ottobre 1909, gli posero subito la domanda cruciale di una vita: «vai in Patagonia a fare il missionario o a fare il fotografo e l’esploratore?». De Agostini, a modo suo, svolse entrambi i ruoli.
Con questa mostra – realizzata dal MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA del CAI-TORINO con la REGIONE PIEMONTE, la collaborazione della CITTÀ DI TORINO e del CAI, e il patrocinio della Repubblica del Cile – in occasione del Centenario dell’arrivo di De Agostini a Punta Arenas (capoluogo della Patagonia cilena) e del Cinquantenario della sua scomparsa, il Museo torinese continua un lavoro iniziato nell’ottobre del 1984. Da quella data un regolare succedersi di progetti ha permesso di ricollocare De Agostini nel giusto ruolo. Il Museo – dopo aver catalogato e restaurato il materiale fotografico, cinematografico e documentale – ha realizzato 2 volumi in più edizioni e oltre 30 allestimenti di mostre in Italia, Argentina, Cile, ma anche in Canada e Svizzera; ha prodotto 2 documentari e collaborato alla realizzazione di molti altri; ha curato un accompagnamento musicale del film Terre Magellaniche e lo ha presentato in circa 25 proiezioni in tre continenti. Nel contempo ha svolto un’opera continuativa di sensibilizzazione.
Il Museo – che nel corso del 2010 ha già presentato la mostra a Ushuaia (Tierra del Fuego, Argentina), al Museo Fin del Mundo e il film-concerto “Terre Magellaniche” nella stessa Ushuaia, a Buenos Aires e Punta Arenas – non poteva dimenticare De Agostini con una esposizione temporanea nella propria sede al Monte dei Cappuccini.
Qui – oltre alle tradizioni immagini della naturaleza delle terre australi; degli indio, vere icone di una storia che il “progresso” ha cancellato per sempre – si affiancano scatti quasi del tutto inediti del Piemonte e della Valle d’Aosta, le terre natìe in cui il salesiano usava rifugiarsi durante i suoi soggiorni in Italia. Tra queste anche alcune straordinarie fotografie della processione da Fontainemore a Oropa, dove i partecipanti si trasformano in un'astrazione di riferimenti bianchi che si perdono nella nebbia della montagna, una serie di macchie chiare che si stagliano sulla roccia scura, con effetti di grande pregio e suggestione.
In occasione della mostra che sarà allestita al Monte dei Cappuccini fino al prossimo 8 dicembre, in data che verrà presto comunicata, sarà riproposto anche a Torino – dove venne presentato in prima assoluta al Teatro Chiarella nel 1933 – TERRE MAGELLANICHE, lo straordinario documentario di De Agostini, che si avvarrà dell’accompagnamento musicale ideato da Francesco Pennarola, eseguito dallo stesso al pianoforte con Francesca Villa al violoncello.
Non è un titolo casuale, ma la descrizione di un genere di fotografia artistica, diffuso in quegli anni, che De Agostini declinò con i suoi interessi di missionario-esploratore, motivo per cui per è stato utilizzato per questa esposizione.
La Naturaleza non è comunque la prima mostra fotografica che egli realizzò; già nel 1913 aveva presentato, sempre a Santiago, fotografie del Canal Beagle e della Terra del Fuoco che esaltavano la «poesia del mar» e la «hermosa naturaleza».
De Agostini fu uno dei maggiori esploratori dell’America Australe, della Patagonia e della Terra del Fuoco cilena e argentina e il Museo Nazionale della Montagna conserva una sua straordinaria collezione di stampe fotografiche, negativi su pellicola e vetro, diapositive, carte e soprattutto i film realizzati nei primi decenni del Novecento. Fu sicuramente influenzato dalla zona in cui nacque, a Pollone, dove la montagna termina per lasciar spazio alla pianura. Scriveva il nipote Federico: «le pittoresche bellezze del biellese lo attraevano alla contemplazione della natura. La montagna veniva intanto esercitando il suo grande fascino sul suo animo».
Quando lasciò Torino, era il 28 ottobre 1909, gli posero subito la domanda cruciale di una vita: «vai in Patagonia a fare il missionario o a fare il fotografo e l’esploratore?». De Agostini, a modo suo, svolse entrambi i ruoli.
Con questa mostra – realizzata dal MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA del CAI-TORINO con la REGIONE PIEMONTE, la collaborazione della CITTÀ DI TORINO e del CAI, e il patrocinio della Repubblica del Cile – in occasione del Centenario dell’arrivo di De Agostini a Punta Arenas (capoluogo della Patagonia cilena) e del Cinquantenario della sua scomparsa, il Museo torinese continua un lavoro iniziato nell’ottobre del 1984. Da quella data un regolare succedersi di progetti ha permesso di ricollocare De Agostini nel giusto ruolo. Il Museo – dopo aver catalogato e restaurato il materiale fotografico, cinematografico e documentale – ha realizzato 2 volumi in più edizioni e oltre 30 allestimenti di mostre in Italia, Argentina, Cile, ma anche in Canada e Svizzera; ha prodotto 2 documentari e collaborato alla realizzazione di molti altri; ha curato un accompagnamento musicale del film Terre Magellaniche e lo ha presentato in circa 25 proiezioni in tre continenti. Nel contempo ha svolto un’opera continuativa di sensibilizzazione.
Il Museo – che nel corso del 2010 ha già presentato la mostra a Ushuaia (Tierra del Fuego, Argentina), al Museo Fin del Mundo e il film-concerto “Terre Magellaniche” nella stessa Ushuaia, a Buenos Aires e Punta Arenas – non poteva dimenticare De Agostini con una esposizione temporanea nella propria sede al Monte dei Cappuccini.
Qui – oltre alle tradizioni immagini della naturaleza delle terre australi; degli indio, vere icone di una storia che il “progresso” ha cancellato per sempre – si affiancano scatti quasi del tutto inediti del Piemonte e della Valle d’Aosta, le terre natìe in cui il salesiano usava rifugiarsi durante i suoi soggiorni in Italia. Tra queste anche alcune straordinarie fotografie della processione da Fontainemore a Oropa, dove i partecipanti si trasformano in un'astrazione di riferimenti bianchi che si perdono nella nebbia della montagna, una serie di macchie chiare che si stagliano sulla roccia scura, con effetti di grande pregio e suggestione.
In occasione della mostra che sarà allestita al Monte dei Cappuccini fino al prossimo 8 dicembre, in data che verrà presto comunicata, sarà riproposto anche a Torino – dove venne presentato in prima assoluta al Teatro Chiarella nel 1933 – TERRE MAGELLANICHE, lo straordinario documentario di De Agostini, che si avvarrà dell’accompagnamento musicale ideato da Francesco Pennarola, eseguito dallo stesso al pianoforte con Francesca Villa al violoncello.
16
ottobre 2010
Alberto Maria De Agostini – La Naturaleza en la América Austral
Dal 16 ottobre all'otto dicembre 2010
fotografia
Location
MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA DUCA DEGLI ABRUZZI
Torino, Piazzale Monte Dei Cappuccini, 7, (Torino)
Torino, Piazzale Monte Dei Cappuccini, 7, (Torino)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica, dalle 9,00 alle 19,00
Vernissage
16 Ottobre 2010, ore 19
Autore