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Alberto Marubbi – Distorsioni
Manipolando delle fotografie di paesaggio precedentemente scattate, Alberto Marubbi ottiene dei panorami sferici, delle proiezioni stereografiche.
Comunicato stampa
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Sabato 29 gennaio 2022 a partire dalle ore 17:00, si apre, nelle suggestive sale di Palazzo Stella a Genova, la mostra personale di Alberto Marubbi “Distorsioni” a cura di Flavia Motolese.
“Noi prendiamo una manciata di sabbia dal panorama infinito delle percezioni e la chiamiamo mondo” Robert M. Pirsig
Come suggerisce il titolo “Distorsioni”, lo sguardo di Alberto Marubbi sul mondo è atipico e concettuale, in grado di rompere il classico schema del nostro modo di vedere. La sua opera artistica riflette sui concetti di percezione, rappresentazione e identità, costruendo immagini che questionano costantemente sulla struttura alla base della conoscenza. L’artista si muove tra il riconoscimento e l’astrazione, creando percorsi interpretativi inattesi.
Manipolando delle fotografie di paesaggio, precedentemente scattate, ottiene dei panorami sferici, delle proiezioni stereografiche. Il risultato di questo effetto è che il paesaggio tradizionale, diventato circolare, sembra un pianeta fluttuante nello spazio circostante. C'è una strana bellezza surreale in queste distorsioni: l’alterazione della normale distanza dei punti dell’oggetto dall’asse ottico annulla il carattere referenziale e descrittivo delle cose e la sintetica calibratura di questa visione stereoscopica a 360° trasforma la fotografia in un catalizzatore gnoseologico.
La distorsione dello spazio genera uno straniamento che determina una percezione diversa, amplificata: l’immagine così condensata assume un carattere simbolico, rappresentando la ciclicità della vita e della morte in un eterno divenire e ricominciare, quasi come un samsara: il ciclo di vita, morte e rinascita. La configurazione sferica di queste opere simboleggia l'idea che la vita non finisce mai e tutto è interconnesso.
Marubbi sembra voler ricordare che il mondo quale lo si vede, e nel quale si vive, altro non è che miraggio e illusione, perciò è sufficiente decontestualizzare i paesaggi e gli oggetti che ne fanno parte perché questi diventino forme astratte e finzione, trasformando lo spazio fisico in quello psicologico. Modificando la realtà attraverso ricerche plastiche e spaziali è possibile cogliere le tensioni e il mistero dello spazio e del tempo, mostrando la relazione con l'infinito.
“Noi prendiamo una manciata di sabbia dal panorama infinito delle percezioni e la chiamiamo mondo” Robert M. Pirsig
Come suggerisce il titolo “Distorsioni”, lo sguardo di Alberto Marubbi sul mondo è atipico e concettuale, in grado di rompere il classico schema del nostro modo di vedere. La sua opera artistica riflette sui concetti di percezione, rappresentazione e identità, costruendo immagini che questionano costantemente sulla struttura alla base della conoscenza. L’artista si muove tra il riconoscimento e l’astrazione, creando percorsi interpretativi inattesi.
Manipolando delle fotografie di paesaggio, precedentemente scattate, ottiene dei panorami sferici, delle proiezioni stereografiche. Il risultato di questo effetto è che il paesaggio tradizionale, diventato circolare, sembra un pianeta fluttuante nello spazio circostante. C'è una strana bellezza surreale in queste distorsioni: l’alterazione della normale distanza dei punti dell’oggetto dall’asse ottico annulla il carattere referenziale e descrittivo delle cose e la sintetica calibratura di questa visione stereoscopica a 360° trasforma la fotografia in un catalizzatore gnoseologico.
La distorsione dello spazio genera uno straniamento che determina una percezione diversa, amplificata: l’immagine così condensata assume un carattere simbolico, rappresentando la ciclicità della vita e della morte in un eterno divenire e ricominciare, quasi come un samsara: il ciclo di vita, morte e rinascita. La configurazione sferica di queste opere simboleggia l'idea che la vita non finisce mai e tutto è interconnesso.
Marubbi sembra voler ricordare che il mondo quale lo si vede, e nel quale si vive, altro non è che miraggio e illusione, perciò è sufficiente decontestualizzare i paesaggi e gli oggetti che ne fanno parte perché questi diventino forme astratte e finzione, trasformando lo spazio fisico in quello psicologico. Modificando la realtà attraverso ricerche plastiche e spaziali è possibile cogliere le tensioni e il mistero dello spazio e del tempo, mostrando la relazione con l'infinito.
29
gennaio 2022
Alberto Marubbi – Distorsioni
Dal 29 gennaio al 12 febbraio 2022
fotografia
Location
SATURA – PALAZZO STELLA
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Genova, Piazza Stella, 5/1, (Genova)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì ore 9:30–13:00 / 15:00–19:00, sabato ore 15:00–19:00
Vernissage
29 Gennaio 2022, Ore 17:00
Autore
Curatore