Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Alberto Messina – Un’idea di spleen
A Emilio Salgari è dedicata “Un’idea di spleen”, la mostra fotografica di Alberto Messina. Una circumnavigazione stando sul posto che evoca storie narrate e biografia dello scrittore che morì suicida a Torino nel 1911. La mostra è in programma ufficiale di Photofestival (20 aprile – 12 giugno).
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Un’idea di spleen è il titolo del lavoro di Alberto Messina. Si tratta di una serie di immagini ispirate dal mondo salgariano, sul quale il giovane artista, classe 1994, è stato invitato a riflettere. Nessun tentativo di narrazione esplicita, piuttosto rimandi da cogliere a un’osservazione attenta. Sono accenni alla vita e alle opere dello scrittore veronese, morto suicida nel 1911, dopo una breve vita difficile: «A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mettendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo per compenso dei guadagni che vi ho dato che pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna».
La penna spezzata è in una foto, posta davanti a una copia anastatica di Le meraviglie del Duemila, del 1907, un ottimo esempio libro di protofantascienza, in cui si parla del 2003: l’immaginazione corre veloce verso mondi sotterranei, macchine volanti, treni velocissimi. Ma le radiazioni elettriche sono troppo forti e i due protagonisti del ro- manzo non resistono a tale atmosfera. Si immagina l’inquinamento e il terrorismo.
Un cappello di paglia femminile sta su un piano di legno: un richiamo alla moglie di Emilio Salgari, Ida Peruzzi, ricoverata in manicomio poco prima del suicidio del marito. E dunque le piante, grasse, tropicali quelle che Salgari conosceva benissimo, era un esperto di quel tipo di flora: ne leggeva sui libri, perché lui in America, nei mari dei corsari, di Sandokan non c’era mai stato.
Messina coglie questa dimensione trasposta. Nessun oggetto tra quelli fotografati è appartenuto allo scrittore, si tratta di rimandi: il mare, le conchiglie, la sabbia, le bottiglie di alcolici con un pensiero nei confronti della sua propensione all’etilismo, le piante. È un lavoro fatto in casa, proprio come la letteratura di Emilio Salgari. I riferimenti potrebbero essere molti, ma uno in particolare è evidente, quello nei confronti della fotografia dei gemelli Cavalli, nati nel 1904 a Lucera, in Puglia, poco distante dal paese del quale è originaria la famiglia di Alberto Messina. E qui il cerchio si chiude.
La penna spezzata è in una foto, posta davanti a una copia anastatica di Le meraviglie del Duemila, del 1907, un ottimo esempio libro di protofantascienza, in cui si parla del 2003: l’immaginazione corre veloce verso mondi sotterranei, macchine volanti, treni velocissimi. Ma le radiazioni elettriche sono troppo forti e i due protagonisti del ro- manzo non resistono a tale atmosfera. Si immagina l’inquinamento e il terrorismo.
Un cappello di paglia femminile sta su un piano di legno: un richiamo alla moglie di Emilio Salgari, Ida Peruzzi, ricoverata in manicomio poco prima del suicidio del marito. E dunque le piante, grasse, tropicali quelle che Salgari conosceva benissimo, era un esperto di quel tipo di flora: ne leggeva sui libri, perché lui in America, nei mari dei corsari, di Sandokan non c’era mai stato.
Messina coglie questa dimensione trasposta. Nessun oggetto tra quelli fotografati è appartenuto allo scrittore, si tratta di rimandi: il mare, le conchiglie, la sabbia, le bottiglie di alcolici con un pensiero nei confronti della sua propensione all’etilismo, le piante. È un lavoro fatto in casa, proprio come la letteratura di Emilio Salgari. I riferimenti potrebbero essere molti, ma uno in particolare è evidente, quello nei confronti della fotografia dei gemelli Cavalli, nati nel 1904 a Lucera, in Puglia, poco distante dal paese del quale è originaria la famiglia di Alberto Messina. E qui il cerchio si chiude.
20
aprile 2016
Alberto Messina – Un’idea di spleen
Dal 20 aprile al 12 giugno 2016
fotografia
Location
HARLEMROOM
Milano, Via Di Porta Tenaglia, 1, (Milano)
Milano, Via Di Porta Tenaglia, 1, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00
Vernissage
20 Aprile 2016, h 18.30
Autore