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Alberto Orioli – Costruzioni di parole
I pannelli di ALBERTO ORIOLI inaugurano la nuova sede della Galleria ARTissima di Silvia Prelz
Comunicato stampa
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I pannelli di ALBERTO ORIOLI inaugurano la nuova sede della Galleria ARTissima di Silvia Prelz
Eleganti totem di parole, parole stampate ritagliate, segni universali che parlano le lingue del mondo disegnano i pannelli di ALBERTO ORIOLI che saranno in mostra dal 10 maggio al 20 giugno 2013 alla Galleria ARTissima di Silvia Prelz che nell’occasione inaugura la nuova sede espositiva di Via Vespucci, nel cuore della zona pedonale di Abano Terme.
Alberto Orioli mescola idiomi diversi, ritagli colorati di carta stampata di paesi lontani, pezzi di realtà contemporanea, li sceglie, li accosta, seleziona titoli, sottotitoli, redige e impagina sulla tavola, come su un menabò, la sua opera. Il colore, anzi il non colore, il bianco e nero, vengono spesso elegantemente accostati a campiture rosso lacca, composizioni dall'intenso richiamo della pittura segnica giapponese. La parola tipografica riveste viti che trafiggono lo spazio bidimensionale della tavola, sbalzandola violentemente nella terza dimensione, intrecciando trame spaziali con reti e bulloni.
Vicedirettore ed editorialista de “Il Sole 24 Ore”, Orioli vive di informazioni, notizie da cercare, esautorare e raccontare, in una quotidianità determinata dall’andamento dei mercati internazionali, dalla lettura di grafici che raccontano le disfatte contemporanee del nostro paese. Non basta, tuttavia, lo scorrere con il dito su schermi sempre più perfetti per dimenticare il profumo della carta stampata e la leggerezza di leggersi il giornale, anche magari impacciati dal piegare le pagine, in un momento-pausa della nostra giornata. Sempre più perdiamo la conoscenza e le sensazioni del fare, bruciamo tutto, non abbiamo il tempo di fermarci a riflettere, a pensare a quanta esperienza e lavoro c’è dietro ogni mestiere. Nel lavoro di Orioli quei fogli di carta continuano a vivere, possono godere dell’eternità che solo l’arte può dare, quelle parole tagliate, incollate attorcigliate continuano a venire lette, ad avere valore.
“La stampa diviene arte –conclude il critico Chiara Marangoni -. Il carattere tipografico che anima il giornale, diviene tavolozza dalla quale Orioli sceglie e armonizza i tratti che compongono le sue opere. L’artista, ogni artista, guarda se stesso sulla tela, Alberto Orioli è anzitutto un uomo di scrittura, per mestiere e per vocazione è un giornalista e certamente quel milieu di montesquiana memoria diventa ispirazione, intuito, visione”.
Non c’è solo la realtà virtuale, non c’è solo la visione in 3 D .
Ci sono tutte le parole,
di tutte le lingue del mondo,
che, stampate sulla carta,
aiutano ad immaginare,
il più antico e unico
linguaggio dell’umanità ,
dove l’analogia e la metafora
raccontano la vita
più di ogni fedeltà digitale.
(Alberto Orioli)
ALBERTO ORIOLI, giornalista professionista dal 1983, è vicedirettore ed editorialista de “Il Sole 24 Ore”. Lavora a Milano dopo essere stato per molti anni capo della redazione romana sempre come vicedirettore. Si occupa dei temi legati alla politica economica e alle dinamiche sociali. Ha la delega sul terzo dorso del giornale dedicato a Imprese e Territorio dove si concentra lo sforzo di racconto e di analisi dell'economia reale. Ha scritto recentemente un libro con il Presidente Emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi "Non è il paese che sognavo" (Il Saggiatore) in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Nel tempo libero si dedica a fare il giornalista “con altri supporti” per testimoniare un amore incondizionato verso la carta stampata e verso le parole scritte alla ricerca di un fraseggio visivo che possa tradursi in una lingua universale, letta e compresa soltanto dalle emozioni dello sguardo.
Eleganti totem di parole, parole stampate ritagliate, segni universali che parlano le lingue del mondo disegnano i pannelli di ALBERTO ORIOLI che saranno in mostra dal 10 maggio al 20 giugno 2013 alla Galleria ARTissima di Silvia Prelz che nell’occasione inaugura la nuova sede espositiva di Via Vespucci, nel cuore della zona pedonale di Abano Terme.
Alberto Orioli mescola idiomi diversi, ritagli colorati di carta stampata di paesi lontani, pezzi di realtà contemporanea, li sceglie, li accosta, seleziona titoli, sottotitoli, redige e impagina sulla tavola, come su un menabò, la sua opera. Il colore, anzi il non colore, il bianco e nero, vengono spesso elegantemente accostati a campiture rosso lacca, composizioni dall'intenso richiamo della pittura segnica giapponese. La parola tipografica riveste viti che trafiggono lo spazio bidimensionale della tavola, sbalzandola violentemente nella terza dimensione, intrecciando trame spaziali con reti e bulloni.
Vicedirettore ed editorialista de “Il Sole 24 Ore”, Orioli vive di informazioni, notizie da cercare, esautorare e raccontare, in una quotidianità determinata dall’andamento dei mercati internazionali, dalla lettura di grafici che raccontano le disfatte contemporanee del nostro paese. Non basta, tuttavia, lo scorrere con il dito su schermi sempre più perfetti per dimenticare il profumo della carta stampata e la leggerezza di leggersi il giornale, anche magari impacciati dal piegare le pagine, in un momento-pausa della nostra giornata. Sempre più perdiamo la conoscenza e le sensazioni del fare, bruciamo tutto, non abbiamo il tempo di fermarci a riflettere, a pensare a quanta esperienza e lavoro c’è dietro ogni mestiere. Nel lavoro di Orioli quei fogli di carta continuano a vivere, possono godere dell’eternità che solo l’arte può dare, quelle parole tagliate, incollate attorcigliate continuano a venire lette, ad avere valore.
“La stampa diviene arte –conclude il critico Chiara Marangoni -. Il carattere tipografico che anima il giornale, diviene tavolozza dalla quale Orioli sceglie e armonizza i tratti che compongono le sue opere. L’artista, ogni artista, guarda se stesso sulla tela, Alberto Orioli è anzitutto un uomo di scrittura, per mestiere e per vocazione è un giornalista e certamente quel milieu di montesquiana memoria diventa ispirazione, intuito, visione”.
Non c’è solo la realtà virtuale, non c’è solo la visione in 3 D .
Ci sono tutte le parole,
di tutte le lingue del mondo,
che, stampate sulla carta,
aiutano ad immaginare,
il più antico e unico
linguaggio dell’umanità ,
dove l’analogia e la metafora
raccontano la vita
più di ogni fedeltà digitale.
(Alberto Orioli)
ALBERTO ORIOLI, giornalista professionista dal 1983, è vicedirettore ed editorialista de “Il Sole 24 Ore”. Lavora a Milano dopo essere stato per molti anni capo della redazione romana sempre come vicedirettore. Si occupa dei temi legati alla politica economica e alle dinamiche sociali. Ha la delega sul terzo dorso del giornale dedicato a Imprese e Territorio dove si concentra lo sforzo di racconto e di analisi dell'economia reale. Ha scritto recentemente un libro con il Presidente Emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi "Non è il paese che sognavo" (Il Saggiatore) in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Nel tempo libero si dedica a fare il giornalista “con altri supporti” per testimoniare un amore incondizionato verso la carta stampata e verso le parole scritte alla ricerca di un fraseggio visivo che possa tradursi in una lingua universale, letta e compresa soltanto dalle emozioni dello sguardo.
10
maggio 2013
Alberto Orioli – Costruzioni di parole
Dal 10 maggio al 20 giugno 2013
arte contemporanea
Location
ARTISSIMA
Abano Terme, Via Amerigo Vespucci, 19, (Padova)
Abano Terme, Via Amerigo Vespucci, 19, (Padova)
Vernissage
10 Maggio 2013, ore 18
Autore