Alberto Salietti(Ravenna 1982 – Chiavari 1961) Nasce a Ravenna da una famiglia di decoratori murali dalla quale apprende i fondamenti delle tecniche artistiche. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e aver partecipato alla prima guerra mondiale riprende a dipingere e presenzia in alcune mostre molto importanti finché nel 1920 espone alla Biennale di Venezia. Alcuni anni dopo entra a pieno titolo nel movimento del “Novecento Italiano” e si trova a contatto con artisti quali Marussig, Dudreville, Carrà, Oppi, Sironi, Bucci, Funi, fino a diventarne, tra il ’25 e il 1930, l’infaticabile segretario e principale teorico.

Nel frattempo, come succederà poi a numerosi pittori (Carrà, Tosi, Lilloni, ecc.) avviene l’incontro con il paesaggio del Levante ligure. Inizierà a frequentare Chiavari fino ad arrivare alla decisione di stabilirvisi. Salietti era affascinato da questo angolo della Liguria ancora incontaminato. Qui aveva trovato dal punto di vista artistico un terreno molto fertile entrando in contatto con pittori quali Rambaldi, Avigdor, Perissinotti e scultori come Castagnino, Solari e Falcone. Con la crisi del “Novecento Italiano” avviene una sorta di “ritiro in buon ordine” ed il dibattito artistico tra novecentismo e antinovecentismo non lo vede più fra i suoi protagonisti.

Del lavoro di Salietti si possono individuare tre periodi: il primitivismo degli esordi, il neoclassicismo degli anni Venti, e la maturità degli anni Trenta, periodi diversi ma che hanno come tratto unificante l’immersione totale nella luce e nel colore. Altrettanto importante è stata la sua attività di incisore. Ci ha lasciato una serie di acqueforti di pregiata fattura e vivida sensibilità e freschezza, oggetto nel 1971 di una tiratura postuma di cinquanta esemplari e della pubblicazione di un catalogo generale delle opere grafiche.

La mostra che si terrà alla Galleria Busi è una rassegna completa delle sue diverse manifestazioni artistiche. Saranno esposte opere grafiche, disegni, acquerelli, tempere e dipinti ad olio.