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Alberto Sinigaglia – Vanishing Sublime
La mostra personale di Alberto Sinigaglia è un focus sulla fotografia contemporanea e l’immagine digitale. I dati precipitati hanno relazioni mediali e fisiche che portano ad un declino del sublime del paesaggio.
Comunicato stampa
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ALBERTO SINIGAGLIA. Vanishing Sublime
Il percorso di Vanishing Sublime parte da un ritrovamento. L’inizio di una serie di connessioni è una collezione di cartoline, una sorta di archivio personale da cui Alberto Sinigaglia seleziona immagini di cascate fotografate nella prima metà del Novecento. La cascata è un luogo naturale, in passato oggetto di ammirazione del divino. Forse, per qualcuno e in qualche altro luogo, è ancora una incarnazione del sublime. In questi anni l’ideale romantico diventa il green-screen di uno studio fotografico essenziale, con fondale, stativi e barra porta fondali. Qualsiasi fotografia davanti a questo sfondo altro non è che un copia incolla della precedente o della successiva.
Lo smartphone standardizza qualsiasi paesaggio fotografico. All’interno di questa fittizia realtà anche una cascata altro non è che decoro, come tutto il resto ora, scorcio “instagrammabile” e packaging ideale per accelerare la consumazione di immagini, di desideri, invidie. È una sorta di utopia al collasso, in cui spiritualità ed edonismo coesistono, un luogo dove le criticità e le espressioni della contemporaneità emergono in modo chiaro e violento. Le cascate fotografate divengono sfondi, carte da parati, proiezioni in metamorfosi entro un gigantesco green-screen su cui si ritagliano individualità, debolezze. La cascata è solo il punto visivo da “bucare” per dare spazio a nuove storie.
Quando l’immagine attraversa i social, la sua riproduzione, slegata da una soggettività specifica, vista come genericità, si mostra per quel che è: una copia priva di originalità. La sua traccia si accumula tra somiglianze e produce un volume, nella cui trasparenza intravediamo porzioni di paesaggio e scarti sintetici. Per studiare la composizione esatta di questo volume, riponiamo su un vetrino una porzione del materiale di cui è composto, come se fossimo geologi o archeologi. Lo analizziamo al microscopio elettronico. L’ occhio della macchina attraversa il vetrino su cui è riposta una porzione di questa sovrapproduzione, sezione sottile di plastiche sepolte in altre plastiche. Ne restituisce una immagine non retinica, che è a sua volta poi rifusa in resina plastica.
Abbandonando definitivamente la visione umana sul paesaggio, le immagini prodotte dal microscopio elettronico sono il CTRL+C CTRL+V ultimo dello svanire del paesaggio, del sublime, definitivamente compromesso dal suo doppio.
ALBERTO SINIGAGLIA. Vanishing Sublime
a cura di Sara Benaglia e Mauro Zanchi
BACO – BaseArteContemporaneaOdierna
Via Arena, 9 Città Alta - Bergamo
19.06.2021 – 18.07.2021
Il percorso di Vanishing Sublime parte da un ritrovamento. L’inizio di una serie di connessioni è una collezione di cartoline, una sorta di archivio personale da cui Alberto Sinigaglia seleziona immagini di cascate fotografate nella prima metà del Novecento. La cascata è un luogo naturale, in passato oggetto di ammirazione del divino. Forse, per qualcuno e in qualche altro luogo, è ancora una incarnazione del sublime. In questi anni l’ideale romantico diventa il green-screen di uno studio fotografico essenziale, con fondale, stativi e barra porta fondali. Qualsiasi fotografia davanti a questo sfondo altro non è che un copia incolla della precedente o della successiva.
Lo smartphone standardizza qualsiasi paesaggio fotografico. All’interno di questa fittizia realtà anche una cascata altro non è che decoro, come tutto il resto ora, scorcio “instagrammabile” e packaging ideale per accelerare la consumazione di immagini, di desideri, invidie. È una sorta di utopia al collasso, in cui spiritualità ed edonismo coesistono, un luogo dove le criticità e le espressioni della contemporaneità emergono in modo chiaro e violento. Le cascate fotografate divengono sfondi, carte da parati, proiezioni in metamorfosi entro un gigantesco green-screen su cui si ritagliano individualità, debolezze. La cascata è solo il punto visivo da “bucare” per dare spazio a nuove storie.
Quando l’immagine attraversa i social, la sua riproduzione, slegata da una soggettività specifica, vista come genericità, si mostra per quel che è: una copia priva di originalità. La sua traccia si accumula tra somiglianze e produce un volume, nella cui trasparenza intravediamo porzioni di paesaggio e scarti sintetici. Per studiare la composizione esatta di questo volume, riponiamo su un vetrino una porzione del materiale di cui è composto, come se fossimo geologi o archeologi. Lo analizziamo al microscopio elettronico. L’ occhio della macchina attraversa il vetrino su cui è riposta una porzione di questa sovrapproduzione, sezione sottile di plastiche sepolte in altre plastiche. Ne restituisce una immagine non retinica, che è a sua volta poi rifusa in resina plastica.
Abbandonando definitivamente la visione umana sul paesaggio, le immagini prodotte dal microscopio elettronico sono il CTRL+C CTRL+V ultimo dello svanire del paesaggio, del sublime, definitivamente compromesso dal suo doppio.
ALBERTO SINIGAGLIA. Vanishing Sublime
a cura di Sara Benaglia e Mauro Zanchi
BACO – BaseArteContemporaneaOdierna
Via Arena, 9 Città Alta - Bergamo
19.06.2021 – 18.07.2021
19
giugno 2021
Alberto Sinigaglia – Vanishing Sublime
Dal 19 giugno al 18 luglio 2021
arte contemporanea
Location
BACO. BASE ARTE CONTEMPORANEA ODIERNA – DOMUS MAGNA
Bergamo, Via Arena, 9, (Bergamo)
Bergamo, Via Arena, 9, (Bergamo)
Orario di apertura
Sab e Dom 10-13 e 15-18
Vernissage
19 Giugno 2021, 18-20
Sito web
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Curatore
Autore testo critico
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