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Alberto Zanazzo – Kairós
Mutuando il concetto di Kairós (il momento opportuno – Platone, Fedro) e, per estensione, di giusto sguardo sulla realtà, il progetto di Alberto Zanazzo riflette sulle culture scientifica e umanistica, per superare quel dualismo strumentale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 2 aprile alle ore 18:00 presso gli spazi del MLAC si inaugura la mostra personale di Alberto Zanazzo per la cura di di Mario de Candia e Patrizia Ferri. Il progetto prevede due momenti paralleli: una installazione video e una tavola rotonda interdisciplinare, con la partecipazione di Corrado Bologna, Francesco Calogero, Predrag Matvejevic.
Mutuando il concetto di Kairós (il momento opportuno - Platone, Fedro) e, per estensione, di giusto sguardo sulla realtà, il progetto di Alberto Zanazzo riflette sulle culture scientifica e umanistica, per superare quel dualismo strumentale che lascia spazio a forme di pensiero unico, autoreferenziale, e trascura il dialogo tra discipline, identità, differenze, culture.
Pensare, anche per un laico, non significa soltanto valutare convenienze e tornaconto, "… non vuol dire solo calcolare, ma vuol dire anche chiedersi chi siamo, da dove veniamo, se abbiamo un senso" sostiene Massimo Cacciari. E il tempo, per il carattere di finitezza che conferisce all'esistenza, implica il concetto di etica (l'ethos è il divino per l'uomo, diceva Eraclito) in quanto agente costruttore del mondo e dell'esperienza, generatore di numerazione e narrazione, gli aspetti complementari del pensiero, contare e raccontare.
L'installazione video propone due proiezioni pressoché identiche, che si fronteggiano con inquadrature fisse, fotografiche, di ciottoli, intesi come prototipi degli strumenti di calcolo, come numeri, e al tempo stesso testimoni di differenti narrazioni geologiche.
Fra questi due momenti, il contare e il raccontare, si inserisce un terzo video che riprende il fluttuare del mare sugli scogli, metafora della fecondazione e di una seconda nascita: culturale e del reciproco riconoscimento, citando Orfeo (capostipite dei narratori) visto come da Pasolini in Petrolio.
Gli elementi rappresentativi dell'installazione, incluso il sonoro (voci del contare e raccontare registrate nel mercato centrale di Atene) sono parte di un più ampio archivio di materiali che l'artista ha raccolto nel tempo, a Creta e nelle isole dell'Egeo, come appunti per una Piccola cosmogonia portatile. In quella di Raymond Queneau, la presenza dell'uomo (minima parte dell'Universo) giunge attraverso un'eco diffusa, che ripete: contare, parlare, curare. In questo progetto, giunge attraverso la voce (come elemento fisico e insieme immateriale): la voce molteplice e ignota di infinite situazioni quotidiane, un arcipelago che rinvia ancora al pensiero di Prigogine sulla visione di una Natura come opera d'arte che, come Shahrazad nelle Mille e una notte, rinnova costantemente il suo racconto - e che tutti contribuiamo a costruire.
Tavola rotonda - 2 aprile ore 17:00
Partecipano:
Corrado Bologna - Ordinario di Filologia romanza all'Università di Roma La Sapienza; si occupa in particolare di storia delle idee fra tardo-antico e medioevo, di lirica medievale, di ermetismo rinascimentale. Tra le sue pubblicazioni, un'edizione commentata del Liber monstrorum de diversis generibus (Milano, 1977) e il saggio Flatus vocis. Metafisica e antropologia della voce (Bologna, 1992).
Francesco Calogero - Ordinario di Fisica Teorica all'Università di Roma La Sapienza; dal 1989 al 1997 Segretario Generale delle Conferenze Pugwash su Scienze e Questioni Mondiali.
Le Conferenze Pugwash, con sede a Roma presso l'Accademia Nazionale dei Lincei, sono nate sulle basi del Manifesto Russel-Einstein del 1955 e sono state insignite, nel 1995, del Premio Nobel per la Pace insieme a Joseph Rotblat, uno degli 11 scienziati firmatari del Manifesto e Presidente del Pugwash fino al 1997.
Predrag Matvejevic - Ordinario di Letterature slave all'Università di Roma Tre, è Direttore scientifico della Fondazione Laboratorio Mediterraneo (Napoli) che nel 1995, insieme all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, ha redatto e presentato il Manifesto per il Mediterraneo alla Conferenza Euromediterranea dell'Unione Europea. Promotore di iniziative a sostegno del dialogo e dei diritti umani, è autore di saggi tra cui Mediterraneo: un nuovo breviario (Milano, 1991) di cui esce in questi giorni l'edizione ampliata e aggiornata.
La mostra è realizzata nella programmazione "Praxis" del MLAC con il contributo della Regione Lazio per le ricerche in "Applicazione nuove tecnologie multimediali arte contemporanea" nell'ambito dei corsi sperimentali di Stage/Master in Cura Critica e Installazione Museale, voluti dal direttore del Museo Simonetta Lux e realizzati dal curatore del MLAC Domenico Scudero.
Mutuando il concetto di Kairós (il momento opportuno - Platone, Fedro) e, per estensione, di giusto sguardo sulla realtà, il progetto di Alberto Zanazzo riflette sulle culture scientifica e umanistica, per superare quel dualismo strumentale che lascia spazio a forme di pensiero unico, autoreferenziale, e trascura il dialogo tra discipline, identità, differenze, culture.
Pensare, anche per un laico, non significa soltanto valutare convenienze e tornaconto, "… non vuol dire solo calcolare, ma vuol dire anche chiedersi chi siamo, da dove veniamo, se abbiamo un senso" sostiene Massimo Cacciari. E il tempo, per il carattere di finitezza che conferisce all'esistenza, implica il concetto di etica (l'ethos è il divino per l'uomo, diceva Eraclito) in quanto agente costruttore del mondo e dell'esperienza, generatore di numerazione e narrazione, gli aspetti complementari del pensiero, contare e raccontare.
L'installazione video propone due proiezioni pressoché identiche, che si fronteggiano con inquadrature fisse, fotografiche, di ciottoli, intesi come prototipi degli strumenti di calcolo, come numeri, e al tempo stesso testimoni di differenti narrazioni geologiche.
Fra questi due momenti, il contare e il raccontare, si inserisce un terzo video che riprende il fluttuare del mare sugli scogli, metafora della fecondazione e di una seconda nascita: culturale e del reciproco riconoscimento, citando Orfeo (capostipite dei narratori) visto come da Pasolini in Petrolio.
Gli elementi rappresentativi dell'installazione, incluso il sonoro (voci del contare e raccontare registrate nel mercato centrale di Atene) sono parte di un più ampio archivio di materiali che l'artista ha raccolto nel tempo, a Creta e nelle isole dell'Egeo, come appunti per una Piccola cosmogonia portatile. In quella di Raymond Queneau, la presenza dell'uomo (minima parte dell'Universo) giunge attraverso un'eco diffusa, che ripete: contare, parlare, curare. In questo progetto, giunge attraverso la voce (come elemento fisico e insieme immateriale): la voce molteplice e ignota di infinite situazioni quotidiane, un arcipelago che rinvia ancora al pensiero di Prigogine sulla visione di una Natura come opera d'arte che, come Shahrazad nelle Mille e una notte, rinnova costantemente il suo racconto - e che tutti contribuiamo a costruire.
Tavola rotonda - 2 aprile ore 17:00
Partecipano:
Corrado Bologna - Ordinario di Filologia romanza all'Università di Roma La Sapienza; si occupa in particolare di storia delle idee fra tardo-antico e medioevo, di lirica medievale, di ermetismo rinascimentale. Tra le sue pubblicazioni, un'edizione commentata del Liber monstrorum de diversis generibus (Milano, 1977) e il saggio Flatus vocis. Metafisica e antropologia della voce (Bologna, 1992).
Francesco Calogero - Ordinario di Fisica Teorica all'Università di Roma La Sapienza; dal 1989 al 1997 Segretario Generale delle Conferenze Pugwash su Scienze e Questioni Mondiali.
Le Conferenze Pugwash, con sede a Roma presso l'Accademia Nazionale dei Lincei, sono nate sulle basi del Manifesto Russel-Einstein del 1955 e sono state insignite, nel 1995, del Premio Nobel per la Pace insieme a Joseph Rotblat, uno degli 11 scienziati firmatari del Manifesto e Presidente del Pugwash fino al 1997.
Predrag Matvejevic - Ordinario di Letterature slave all'Università di Roma Tre, è Direttore scientifico della Fondazione Laboratorio Mediterraneo (Napoli) che nel 1995, insieme all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, ha redatto e presentato il Manifesto per il Mediterraneo alla Conferenza Euromediterranea dell'Unione Europea. Promotore di iniziative a sostegno del dialogo e dei diritti umani, è autore di saggi tra cui Mediterraneo: un nuovo breviario (Milano, 1991) di cui esce in questi giorni l'edizione ampliata e aggiornata.
La mostra è realizzata nella programmazione "Praxis" del MLAC con il contributo della Regione Lazio per le ricerche in "Applicazione nuove tecnologie multimediali arte contemporanea" nell'ambito dei corsi sperimentali di Stage/Master in Cura Critica e Installazione Museale, voluti dal direttore del Museo Simonetta Lux e realizzati dal curatore del MLAC Domenico Scudero.
02
aprile 2004
Alberto Zanazzo – Kairós
Dal 02 al 28 aprile 2004
arte contemporanea
Location
MLAC – MUSEO LABORATORIO DI ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Orario di apertura
lun-ven ore 10:00 - 20:00
Vernissage
2 Aprile 2004, ore 18:00