Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Albuquerque | Dill | Moses – Immaterial spaces
Per la prima volta in Italia 3 “icone” dell’Arte Contemporanea americana. Art1307 presenta questa mostra in cui i maestri “racconteranno” il tema del paesaggio.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Per la prima volta in Italia 3 “icone” dell’Arte Contemporanea americana: Lita Albuquerque, Laddie John Dill e Andy Moses. Dall’ 11 maggio prossimo e fino al 20 giugno, a Napoli, nella suggestiva cornice di Villa di DonatoArt1307 presenta: “Immaterial spaces” , la mostra curata da Cynthia Penna e Marco Di Mauro, dove i maestri della storia dell’arte americana “racconteranno” il tema del paesaggio, colonna portante della loro ricerca artistica. Sarà anche una mostra-sfida, nata da un’idea dei due curatori, che vedrà i tre artisti americani, tra l’altro, confrontarsi, in alcune opere, con tre paesaggisti napoletani del passato: Luca Giordano, Camillo De Vito e Edoardo Monteforte mentre, come evento collaterale, gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli saranno coinvolti a creare opere ispirate da quelle dei tre artisti americani.
La ricerca di Albuquerque, Dill e Moses è sostanzialmente basata sui rapporti spaziali e sull’interferenza della luce sui materiali. Materiali diversissimi, impostazioni culturali diverse, una ricerca intensa che si sviluppa, con un avanzamento inesorabile delle loro carriere fino ad esporre nei più grandi Musei del mondo; le loro opere si trovano in musei quali il MET e il MOMA di NY, il LACMA e il MOCA di Los Angeles, il Whitney Museum di NY, la Weisman Foundation di LA.
Dopo la mostra di Napoli Dill sarà presente a Giugno alla Biennale di Venezia dove è stato invitato per la rappresentanza degli Stati Uniti; la Albuquerque ha partecipato di recente con una sua opera alla mostra di Art Paris al Grand Palais e sta progettando una grande installazione per Place della Concorde, Moses, già alla fine degli anni ’80 in Italia ha vinto il prestigioso Premio Michetti.
La ricerca della Albuquerque parte dai primi albori della Land Art, sviluppatasi negli USA alla fine degli anni ’60 del secolo scorso, e continua ancora oggi con le grandi installazioni come quella realizzata alla Giza del Cairo nel 1996 e quella in Antartide nel 2007 per conto delle Nazioni Unite. Dill, amico e collega di Robert Rauschenberg, col quale ha lavorato agli inizi della sua carriera, lavora con colature di cemento e piani di vetro che si intersecano tra loro in rapporti geometrici che sfociano in combinazioni di puro lirismo. Moses lavora per “forza di gravità” muovendo l’intero supporto in modo da far colare il materiale pittorico in una gestualità che rasenta la danza e produce opere di ampia spazialità, dove lo spazio immaginario la fa da padrone assoluto e le sue composizioni sembrano addirittura foto satellitari del Pianeta.
Infine, la grande sorpresa dell’“outsider” di questa mostra: 2 opere di grandi dimensioni di Ed Moses faranno da sfondo alla premiazione di questo “grande vecchio” dell’arte americana con il premio ART1307 alla carriera. Non potevamo avere maggior onore che la grande “icona” vivente, insieme ad Ed Ruscha e John Baldessari, dell’arte californiana, accettasse di inviare due opere in mostra a villa di Donato, e per la prima volta in Italia. Un onore che ricambieremo conferendogli il premio per una carriera che dagli inizi negli anni ’50, lo ha visto sempre protagonista e sempre in salita.
Una mostra complessa e completa che, con l’evento collaterale all’Accademia, vede realizzarsi una continuità temporale tra passato, presente e futuro dell’arte e che dimostra come questa sia il mezzo profondo per travalicare tutte le barriere ideologiche e spaziali.
Il giorno dell’inaugurazione ci sarà inoltre, anche, uno spazio riservato alla degustazione di vini dell'azienda Az. Vinicola, La Molara.
La ricerca di Albuquerque, Dill e Moses è sostanzialmente basata sui rapporti spaziali e sull’interferenza della luce sui materiali. Materiali diversissimi, impostazioni culturali diverse, una ricerca intensa che si sviluppa, con un avanzamento inesorabile delle loro carriere fino ad esporre nei più grandi Musei del mondo; le loro opere si trovano in musei quali il MET e il MOMA di NY, il LACMA e il MOCA di Los Angeles, il Whitney Museum di NY, la Weisman Foundation di LA.
Dopo la mostra di Napoli Dill sarà presente a Giugno alla Biennale di Venezia dove è stato invitato per la rappresentanza degli Stati Uniti; la Albuquerque ha partecipato di recente con una sua opera alla mostra di Art Paris al Grand Palais e sta progettando una grande installazione per Place della Concorde, Moses, già alla fine degli anni ’80 in Italia ha vinto il prestigioso Premio Michetti.
La ricerca della Albuquerque parte dai primi albori della Land Art, sviluppatasi negli USA alla fine degli anni ’60 del secolo scorso, e continua ancora oggi con le grandi installazioni come quella realizzata alla Giza del Cairo nel 1996 e quella in Antartide nel 2007 per conto delle Nazioni Unite. Dill, amico e collega di Robert Rauschenberg, col quale ha lavorato agli inizi della sua carriera, lavora con colature di cemento e piani di vetro che si intersecano tra loro in rapporti geometrici che sfociano in combinazioni di puro lirismo. Moses lavora per “forza di gravità” muovendo l’intero supporto in modo da far colare il materiale pittorico in una gestualità che rasenta la danza e produce opere di ampia spazialità, dove lo spazio immaginario la fa da padrone assoluto e le sue composizioni sembrano addirittura foto satellitari del Pianeta.
Infine, la grande sorpresa dell’“outsider” di questa mostra: 2 opere di grandi dimensioni di Ed Moses faranno da sfondo alla premiazione di questo “grande vecchio” dell’arte americana con il premio ART1307 alla carriera. Non potevamo avere maggior onore che la grande “icona” vivente, insieme ad Ed Ruscha e John Baldessari, dell’arte californiana, accettasse di inviare due opere in mostra a villa di Donato, e per la prima volta in Italia. Un onore che ricambieremo conferendogli il premio per una carriera che dagli inizi negli anni ’50, lo ha visto sempre protagonista e sempre in salita.
Una mostra complessa e completa che, con l’evento collaterale all’Accademia, vede realizzarsi una continuità temporale tra passato, presente e futuro dell’arte e che dimostra come questa sia il mezzo profondo per travalicare tutte le barriere ideologiche e spaziali.
Il giorno dell’inaugurazione ci sarà inoltre, anche, uno spazio riservato alla degustazione di vini dell'azienda Az. Vinicola, La Molara.
11
maggio 2011
Albuquerque | Dill | Moses – Immaterial spaces
Dall'undici maggio al 20 giugno 2011
arte contemporanea
Location
ART1307 – VILLA DI DONATO
Napoli, Piazza Sant'eframo Vecchio, (Napoli)
Napoli, Piazza Sant'eframo Vecchio, (Napoli)
Orario di apertura
da lunedì a sabato su appuntamento
Vernissage
11 Maggio 2011, ore 19,00 / 23,00
Autore
Curatore