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Aldo Cerchiari
L’esposizione, curata da Paolo Biscottini e Mariateresa Chirico, la prima dopo un silenzio lungo quasi quarant’anni, presenta 40 lavori, ordinati cronologicamente a partire dai primissimi anni Cinquanta, quando il suo percorso creativo, ancora squillante nei colori, si sviluppa passando dalla visione materica, che si traduce nelle superfici corrugate delle intense serie Segni del tempo e Orizzonti, in cui la luce riduce le forme all’essenzialità del nero e del bianco, fino a giungere, negli anni Sessanta, a paesaggi profondamente lirici, dai toni soffusi, delicati, fatti di una materia pittorica che si fa quasi trasparente.
Comunicato stampa
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L’esposizione, curata da Paolo Biscottini e Mariateresa Chirico, la prima dopo un silenzio lungo quasi quarant’anni, presenta 40 lavori, ordinati cronologicamente a partire dai primissimi anni Cinquanta, quando il suo percorso creativo, ancora squillante nei colori, si sviluppa passando dalla visione materica, che si traduce nelle superfici corrugate delle intense serie Segni del tempo e Orizzonti, in cui la luce riduce le forme all’essenzialità del nero e del bianco, fino a giungere, negli anni Sessanta, a paesaggi profondamente lirici, dai toni soffusi, delicati, fatti di una materia pittorica che si fa quasi trasparente.
La rassegna si pone a coronamento di un articolato lavoro di ricerca, condotto da Mariateresa Chirico, che ha permesso di ricostruire e ordinare l’intera produzione dell’artista e che ha portato alla costituzione dell’Archivio Aldo Cerchiari di Milano. L’indagine storico-critica, inoltre, ha trovato spazio nel volume Aldo Cerchiari: un artista segreto, edito da E20& progetti (Biella, 2008) che, corredato da oltre seicento schede di opere del pittore, grazie ai saggi di Elda Cerchiari Necchi, Marco Meneguzzo ed Elena Pontiggia, oltre che della curatrice dell’Archivio, conduce una riflessione su differenti aspetti della produzione di Cerchiari, inserito a pieno titolo nel panorama pittorico dei decenni Cinquanta e Sessanta e nel contesto culturale della Milano di quegli anni.
Attivo nella Milano del secondo dopoguerra, Aldo Cerchiari (1906-1971) ha riservato la sua ricerca artistica prevalentemente a un ambito privato, scegliendo con cura poche e rare esposizioni pubbliche, sia in Italia sia all’estero. Tuttavia è ben inserito nel dibattito artistico-culturale della Milano degli anni ’50 e ‘60, quando alcune gallerie, come la Galleria del Naviglio, iniziano a presentare anche gli artisti stranieri e a sostenere nuove ricerche e sperimentazioni. Amico di molte delle personalità più rilevanti di quel vivace periodo, tra cui Lucio Fontana, Aligi Sassu, Bruno Cassinari, Roberto Crippa, e in modo particolare di Bruno Munari, Cerchiari, padovano di nascita, compie un intenso apprendistato artistico da autodidatta, dopo aver svolto, trasferitosi a Milano con la famiglia all’inizio del decennio Venti, svariate attività, in particolare nel campo editoriale con le case editrici Sonzogno e Hoepli.
Milano, luglio 2009
La rassegna si pone a coronamento di un articolato lavoro di ricerca, condotto da Mariateresa Chirico, che ha permesso di ricostruire e ordinare l’intera produzione dell’artista e che ha portato alla costituzione dell’Archivio Aldo Cerchiari di Milano. L’indagine storico-critica, inoltre, ha trovato spazio nel volume Aldo Cerchiari: un artista segreto, edito da E20& progetti (Biella, 2008) che, corredato da oltre seicento schede di opere del pittore, grazie ai saggi di Elda Cerchiari Necchi, Marco Meneguzzo ed Elena Pontiggia, oltre che della curatrice dell’Archivio, conduce una riflessione su differenti aspetti della produzione di Cerchiari, inserito a pieno titolo nel panorama pittorico dei decenni Cinquanta e Sessanta e nel contesto culturale della Milano di quegli anni.
Attivo nella Milano del secondo dopoguerra, Aldo Cerchiari (1906-1971) ha riservato la sua ricerca artistica prevalentemente a un ambito privato, scegliendo con cura poche e rare esposizioni pubbliche, sia in Italia sia all’estero. Tuttavia è ben inserito nel dibattito artistico-culturale della Milano degli anni ’50 e ‘60, quando alcune gallerie, come la Galleria del Naviglio, iniziano a presentare anche gli artisti stranieri e a sostenere nuove ricerche e sperimentazioni. Amico di molte delle personalità più rilevanti di quel vivace periodo, tra cui Lucio Fontana, Aligi Sassu, Bruno Cassinari, Roberto Crippa, e in modo particolare di Bruno Munari, Cerchiari, padovano di nascita, compie un intenso apprendistato artistico da autodidatta, dopo aver svolto, trasferitosi a Milano con la famiglia all’inizio del decennio Venti, svariate attività, in particolare nel campo editoriale con le case editrici Sonzogno e Hoepli.
Milano, luglio 2009
17
settembre 2009
Aldo Cerchiari
Dal 17 settembre al 25 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
MUSEO DIOCESANO
Milano, Corso Di Porta Ticinese, 95, (Milano)
Milano, Corso Di Porta Ticinese, 95, (Milano)
Biglietti
intero: 8 Euro; ridotto 5 Euro; solo il martedì: 4 Euro
Orario di apertura
dal martedì alla domenica, 10-18, lunedì chiuso
Vernissage
17 Settembre 2009, ore 18
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore