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Aldo Galliano – Les amis artistes assis sur une chaise
Mostra personale di fotografia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Les amis artistes assis sur une chaise
“In questa mostra presento novantadue fotografie di artisti, insolitamente protagonisti non
con le loro opere, ma con la propria immagine.
Artisti, che fanno del mondo la loro arte, seduti su una sedia a “raccontarmi” i loro
pensieri attraverso i loro occhi e grazie all’obbiettivo della mia macchina fotografica. Un
progetto, un’idea, un desiderio, un sogno nato dal nulla e che mi ha portato a provare
grandi emozioni.
L’idea si è sviluppata da un progetto nato all’interno del gruppo fotografico FotoSlow Valle
Maira di cui faccio parte e che ha sede in frazione Morra di Villar San Costanzo.
Una sedia.
Ho pensato che ritrarre amici artisti seduti nel loro ambiente potesse costituire il “Liet-
motiv” della mia idea.
Un percorso durato quasi un anno senza mai dimenticare il consiglio ricevuto dal grande
fotografo ed amico Roberto Brosan, che mi ha messo in guardia dicendomi di stare
attento sempre a fotografare l'amico sulla sedia e non la sedia con un amico in quanto la
sedia è il filo conduttore, ma la fotografia per funzionare deve catturare l'emozione di chi
sta davanti e dietro la fotocamera.
Negli occhi delle persone esiste un sentimento che solo a volte riesce a emergere e a
farsi conoscere dall’ universo intorno. Le persone esprimono con i loro volti più cose di
quante ne possano esprimere a parole. Ritrarre, attraverso la fotografia, atteggiamenti e
sguardi di persone che nella maggior parte dei casi non conoscevo mi ha aperto la porta
a nuove realtà. Ho conosciuto il mondo per quello che è, mai uguale al giorno prima e mai
simile a se stesso. Su queste immagini rimarrà indelebile un “granello” della nostra
identità.
Ringrazio: Ida Isoardi, Manuela Galliano, la Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano,
Marco Gallo Sindaco della Città di Busca e tutta la giunta Comunale, Busca Eventi,
FotoSlow, Roberto Fusta, Giò Manera, Ivo Vigna direttore artistico di Casa Francotto.
Volutamente per ultimo un grazie sincero va al grande artista e caro amico Cesare Botto”
Aldo Galliano
Dal 30 maggio al 28 giugno Galleria Civica Casa Francotto Busca (CN),
inaugurazione sabato 30 maggio ore 21,00 ingresso libero.
Orari: sabato dalle 15 alle 19 e la domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19
“Qualche mese fa ho ricevuto Aldo Galliano nella Sala Consigliare di Palazzo San
Martino, l’ottocentesco edificio oggi sede del Municipio di Busca.
Aldo mi ha illustrato il suo progetto: fotografare 92 artisti su una sedia.
Insieme abbiamo visto alcuni scatti già realizzati, ho ascoltato con interesse le sue parole,
ho apprezzato il suo entusiasmo ed ho sposato da subito la sua brillante idea
principalmente per un motivo: le foto di Galliano vanno oltre il valore di una pura
immagine; trasmettono in modo semplice e diretto quel rapporto, quell’emozione che si è
creata tra chi sta dietro e chi sta di fronte all’obiettivo della macchina fotografica.
Viene in mente il lavoro di Donal Moloney che nel suo progetto “Chair” ha fotografato una
sedia bianca nelle situazioni più diverse. Ma mentre in questo caso era proprio la sedia a
fare da protagonista, nelle foto di Aldo Galliano sono gli artisti della nostra terra a recitare
il ruolo di primo attore.
La sedia che fa da filo conduttore tra artisti tra loro molto diversi. La sedia che ci ricorda i
celebri dipinti di Van Gogh e Gauguin.
Sono sinceramente felice che Casa Francotto possa ospitare “Les amis artiste assies sur
una chaise”. Questo è un luogo d’arte in cui mi piace immaginare Ernesto Francotto,
medico, artista, poeta che campeggia nel primo piano posto all’ingresso in un ideale
abbraccio di benvenuto a tutti gli artisti ritratti nelle fotografie di Galliano.”
Marco Gallo
Sindaco di Busca
SOSTE di Ida Isoardi
Le epoche della vita sono quei brevi periodi di sosta che si trovano in mezzo, fra l'alzarsi
e l'abbassarsi di un pensiero o sentimento dominante. Qui c'è ancora una volta sazietà:
tutto il resto è sete e fame o tedio.
F. Nietzsche
Si dice che Andy Warhol facesse sedere per un quarto d'ora tutti coloro che aspiravano a
far parte della sua Factory e li scrutasse attentamente per arrivare a definirne l'anima, o
meglio, il carattere. Non li fotografava, non con gli abituali strumenti tecnici.
... Ma sedendo e mirando, interminati
spazi al di là di quella [siepe ndr] e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura...
Perché scomodare Leopardi e Warhol per un evento del tutto attuale, un'operazione
fotografica esplorativa su quasi un centinaio di personaggi maschili, tutti artisti diversi tra
loro per origine, formazione, stile, importanza e risonanza pubblica?
Perché la figura seduta si pone nell'arte visiva di ogni tempo con particolare pregnanza e
varietà di significati: di volta in volta divinità, regalità, ritratto ufficiale, malinconia,
sofferenza... così il suo seggio può variare dalla nuda pietra al rustico oggetto impagliato,
dalla borghese poltrona al trono sfavillante.
È ovviamente impensabile enumerare le opere, o soltanto gli artisti, che hanno fatto di
questa posa uno dei motivi d'elezione del loro operare.
Dürer può costituire un arbitrario punto di partenza per una lettura ravvicinata di questo
soggetto. Il genio alato della sua notissima incisione “Melencolia I” è seduto, immobile, in
totale distanza da ogni attività creativa o pratica e gli strumenti di lavoro giacciono a terra
inutilizzati. Siamo di fronte a un momento riflessivo, di abbandono e la malinconia ne è, in
questo caso, tratto necessario. Si è soli con i propri fantasmi quando c'è stacco sia pur
temporaneo dalla vita come produttività, fatica, viaggio, lotta.
Nella sequenza fotografica di Aldo Galliano le figure sedute sono colte in piena
spontaneità d'atteggiamento. L'autore ha voluto, per così dire, prendere le distanze dal
suo stesso lavoro per ricercare non già la foto “artistica” ma il gesto e l'espressione più
quotidiani.
L'obiettivo fotografico ha caricato ciò che può apparire come banalità, semplice
istantanea, di una valenza profonda che in sé riassume il senso di una totalità di pensiero
e di vita.
La “sosta” di cui parla Nietzsche rivela ciò che nasce dall'“otium” come sospensione del
“dover essere”, quando finalmente l'uomo può ripiegare su se stesso, riflettere e fermare
l'azione a favore del libero scorrere dei sentimenti e del lavorìo della psiche.
Ma, tornando a due sommi autori, se Leopardi e Dürer inducono alla malinconia, il primo
con la percezione dell'incommensurabile “sedendo e mirando” da un piccolo angolo di
mondo, il secondo con il genio alato che medita sui suoi fantasmi, altri artisti, in primis
Van Gogh, hanno saputo accendere i nostri sensi con maggior forza, dolore e delirio
proprio attraverso le figure sedute, come il vecchio raffigurato in “Sulla soglia
dell'eternità”.
Anche Bacon, con le sue immagini in trono (e in gabbia) di pontefici urlanti con volti
deformati, scomposti da smorfie violente e strazianti, ci fa sprofondare negli abissi
dell'animo umano, quando la parola si ritrae inadeguata e solo l'immagine rivela tutta la
potenza dell'angoscia.
C'è infine l'interpretazione forse più nobile dell'uomo assiso in meditazione ed è quella
creata in scultura da Rodin con “Il pensatore”, dove il tono si fa eroico e monumentale. La
destinazione originaria, a coronamento dell'incompiuta “Porta dell'Inferno”, simboleggia lo
sforzo del pensiero nell'elevarsi al di sopra della condizione animale. Il lavoro di Aldo
Galliano si muove in questo senso, verso una rivalutazione dell'uomo pensante, fermato
in quegli attimi liberi da ogni condizionamento, da ogni ricatto.
L' amico ritrovato.
“Quando dico che gli artisti sono stati fondamentali nella mia vita, quando questi artisti
sono diventati amici con i quali si è ragionato, creato e fatte le ore piccole, anche di fronte
ad una buona bottiglia, parlo di esperienze indelebili, vere, sincere! E' per questo che
sono felice di poter ospitare in Galleria questa mostra dedicata agli amici di Aldo Galliano.
Un omaggio, il suo, fatto ad alcuni artisti conosciuti in questi anni, visitando mostre e
rassegne d'arte. La fotografia è una passione che prepotentemente gli è entrata dentro,
nel profondo ed in questo frangente intende storicizzare delle figure che, se ancora ce ne
fosse bisogno, hanno dato qualcosa all'arte e quindi indirettamente a tutti noi. Curiosa è
la scelta di ritrarli seduti su di una sedia. E qui mi fermo a riflettere, ponendomi una
domanda: quante sono le sedie sulle quali noi uomini ci siamo seduti e ancora
siederemo nel corso della vita? E' una metafora certo, ma provocatoriamente raffinata,
intima. L'intento della fotografia è quello di fermare l'attimo e di rubare le anime, si dice!
Ma è anche una tecnica che ci permette di ritrarre la realtà...così semplicemente! Ci
illude di esser “padroni” del tempo e almeno per un istante di poterlo fermare. Ma quanta
pianificazione può esserci dietro a quest'azione? Io lo conosco bene Aldo Galliano, lui ha
elaborato il progetto con il cuore, seriamente, l'ha cercato, voluto, sentito...sofferto e tutto
ciò è un valore aggiunto! Ha creato un percorso fatto di sguardi, atteggiamenti, riflessioni.
Non ho scritto di tecniche, di storia della fotografia, trattati di storia dell'arte
contemporanea, ho solo voluto trasmettere il mio pensiero sull'artista, che ho ritrovato,
dopo che il tempo e le situazioni ci hanno obbligato a percorsi differenti. Ogni uomo ha
una storia e Aldo fa parte anche un po' della mia..e un suo vecchio quadro appeso alle
mie pareti è lì a ricordarmelo, con piacere, affetto e amicizia profonda!”
Ivo Vigna Direttore Artistico di Casa Francotto
ELENCO ARTISTI
Mario Conte Ober Bondi Gustavo Edoardo Orellano Mario Mondino Claudio
Salvagno Osvaldo Sordello Bruno Daniele Cesare Botto Claudio Cavallera Claudio
Vigna Cornelio Cerato Corrado Odifreddi Cristiano Lavalle Daniele Fissore Fabrizio
Gavatorta Fausto Nazer Francesco Panuello Gianpiero Viglino Gian Mario Vigna
Giancarlo Laurenti Giovanni Gagino Giovanni Grappiolo Guido Vigna Livio Brezzo
Lorenzo Caula Matteo Notaro Michelangelo Tallone Michele Pellegrino (Michel)
Nicola Bolla – Papito Pier Giuseppe Imberti Piero Racchi Roberto Andreoli
Roberto Brosan Gilberto Zorio – Telo Tore Milano Ugo Giletta Luigi Sostegni (Gigi)
Pier Franco Cerutti Fabrizio Oberti Toshiro Yamaguchi Riccardo Balestra
Pier Francesco Ramero Elio Garis Ugo Manca Mario Berardo Fiorenzo Isaia
Luca testolin (Tex) Ray Bate Luca Mondelli Silvio Rosso Alessandro Midulla
Lorenzo Griotti Carlo Pirotti Giovanni Mana (Gianni) Giuseppe Mana (Nuccio)
Gaetano Usciatta Eandi Arturo Vito Tibollo Francesco Preverino Andrea Galvagno
“Galo” Diego Origlia Dino Pasquero Rodolfo Allasia Coco Cano Luigi Mainolfi
Dario Dutto Piero Roccia Paolo Viano Giovanni Forniglia Claudio Massucco
Bartolomeo Depetris Shinya Sakurai Theo e Gallino Piero Gilardi Lucio Maria Morra
Francesco Di Lernia Maurizio Rivetti Vittorio Valente Vittorio Varrè Guido Palmero
Corrado Ambrogio Ezio Briatore Tanchi (Piero) Michelotti Marco Gastini
Luc Francois Granier Araldo Cavallera Giacomo Doglio Walter Accigliaro
Rodolfo Graziani Michele Pellegrino
La mostra di Aldo Galliano rientra in un percorso che la Fondazione Cassa di Risparmio
di Fossano
ha intrapreso insieme all’Associazione Liberi Artisti in questi ultimi anni, finanziandone le
attività e l’organizzazione di mostre di arte contemporanea.
Cultura e territorio sono gli elementi trainanti nella politica seguita dalla Fondazione per la
promozione dell’arte e della cultura, finalizzata alla valorizzazione delle bellezze dei nostri
luoghi.
E’ con piacere pertanto che sosteniamo questo evento, che rende gli artisti finalmente ed
insolitamente protagonisti con la propria immagine.
Antonio Miglio
Presidente Fondazione
Cassa di Risparmio di Fossano
Due persone a lui care scrivono “per” Aldo Galliano (da testi in catalogo)
L’idea si è sviluppata da un progetto nato all’interno del gruppo fotografico FotoSlow
Valle Maira di cui faccio parte e che ha sede in frazione Morra di Villar San Costanzo . Mi
è balenata la possibilità di abbinare la passione per l' arte con la passione per la
fotografia e da questa accoppiata mi è giunto il desiderio di realizzare dei ritratti fotografici
di artisti a me noti.
Ho sempre avuto molta difficoltà per non dire addirittura ritrosia nel fotografare le
persone, un po' per timidezza, un po' per mancanza di coraggio e anche perchè temevo
di essere troppo invasivo violando la privacy di altri
L’idea però mi piaceva e non volevo lasciarla perdere , si trattava di creare una filo
conduttore che costituisse un motivo , una scusa, un pretesto per dare organicità al
progetto.
Una sedia.
Ho pensato che ritrarre amici artisti seduti nel loro ambiente potesse costituire il “leit-
motiv” della mia idea .
Per vincere l' iniziale incertezza ho pensato di contattare l’amico artista Cesare Botto, e
nelle sue parole di incoraggiamento ho chiaramente percepito che il progetto aveva un
senso
Il suo entusiasmo e stata il mio motore, lo stimolo giusto per partire in questa nuova
esperienza che e stata ed è fantastica,
Mi ha consentito di trarre molto a livello personale e spero che si riveli, come mi
piacerebbe, un “work in progress”
La fotografia e in particolare questo progetto mi ha dato la possibilità di entrare a
contatto con espressioni e interpretazioni artistiche molto diverse una dall’altra, dietro
le quali ci sono persone diverse con le quali è stato fantastico il contatto umano in
diverse le situazioni e in diverse occasioni
Al mio invito di farsi ritrarre vi è stata massima disponibilità a collaborare, a volte la sedia
era casuale un vero pretesto , a volte invece faceva parte della loro stessa vita del loro
ambiente.
Ho sempre dichiarato nel mio intento di non essere un professionista, ma questo aspetto
non ha mai creato problemi, anzi credo che per il risultato finale sia stato un valore
aggiunto.
Ho tecnicamente messo in pratica le nozioni di base apprese frequentando gli amici di
FotoSlow senza mai dimenticare il grande consiglio ricevuto dall’amico Roberto Brosan,
che mi ha messo in guardia dicendomi di stare attento sempre a fotografare l'amico
sulla sedia e non la sedia con un amico in quanto la sedia è il filo conduttore,ma la
fotografia per funzionare deve catturare l' emozione di chi sta davanti e dietro la
fotocamera
Giò Manera “FotoSlow”
Negli occhi delle persone esiste un sentimento che solo a volte riesce a emergere e a
farsi conoscere dall’ universo intorno. Le persone esprimono con i loro volti più cose di
quante ne possano esprimere a parole. Ritrarre, attraverso la fotografia, atteggiamenti e
sguardi di persone che nella maggior parte dei casi non conoscevo mi ha aperto la porta
a nuove realtà. Ho conosciuto il mondo per quello che è, mai uguale al giorno prima e mai
simile a se stesso.
Artisti, che fanno del mondo la loro arte, seduti su una sedia a “raccontarmi” i loro
pensieri attraverso i loro occhi e grazie all’obbiettivo della mia macchina fotografica. Un
progetto, un’idea, un desiderio, un sogno nato dal nulla e che mi ha portato a provare
grandi emozioni. Una scala da percorrere con scalini, dritti, sicuri, fermi ma talvolta anche
difficili e impervi.
Come nella vita no?.....Non sappiamo mai cosa aspettarci. Io ho visto nei volti, negli occhi
di queste persone la loro passione che è anche la mia passione. Quella di catturare un
semplice segno, la poesia contenuta nelle cose della vita.
Un piccolo e semplice segno che ho colto nelle mie fotografie, semplici e profondi segni di
un mondo così apparentemente uguale e così profondamente diverso.
Un lavoro che non è stato semplicemente un lavoro ma un cogliere e percepire la gioia di
un sorriso, la purezza di un abbraccio, la tristezza di uno sguardo , la melodia delle
parole.
Guardarsi indietro e avere fissi nei miei occhi persone che sono diventate parte di me
attraverso un semplice scatto; che mi hanno dato tanto attraverso un semplice gesto.
Questo sono io, un uomo semplice, un artista speciale.....una persona unica.
Galliano Manuela
“In questa mostra presento novantadue fotografie di artisti, insolitamente protagonisti non
con le loro opere, ma con la propria immagine.
Artisti, che fanno del mondo la loro arte, seduti su una sedia a “raccontarmi” i loro
pensieri attraverso i loro occhi e grazie all’obbiettivo della mia macchina fotografica. Un
progetto, un’idea, un desiderio, un sogno nato dal nulla e che mi ha portato a provare
grandi emozioni.
L’idea si è sviluppata da un progetto nato all’interno del gruppo fotografico FotoSlow Valle
Maira di cui faccio parte e che ha sede in frazione Morra di Villar San Costanzo.
Una sedia.
Ho pensato che ritrarre amici artisti seduti nel loro ambiente potesse costituire il “Liet-
motiv” della mia idea.
Un percorso durato quasi un anno senza mai dimenticare il consiglio ricevuto dal grande
fotografo ed amico Roberto Brosan, che mi ha messo in guardia dicendomi di stare
attento sempre a fotografare l'amico sulla sedia e non la sedia con un amico in quanto la
sedia è il filo conduttore, ma la fotografia per funzionare deve catturare l'emozione di chi
sta davanti e dietro la fotocamera.
Negli occhi delle persone esiste un sentimento che solo a volte riesce a emergere e a
farsi conoscere dall’ universo intorno. Le persone esprimono con i loro volti più cose di
quante ne possano esprimere a parole. Ritrarre, attraverso la fotografia, atteggiamenti e
sguardi di persone che nella maggior parte dei casi non conoscevo mi ha aperto la porta
a nuove realtà. Ho conosciuto il mondo per quello che è, mai uguale al giorno prima e mai
simile a se stesso. Su queste immagini rimarrà indelebile un “granello” della nostra
identità.
Ringrazio: Ida Isoardi, Manuela Galliano, la Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano,
Marco Gallo Sindaco della Città di Busca e tutta la giunta Comunale, Busca Eventi,
FotoSlow, Roberto Fusta, Giò Manera, Ivo Vigna direttore artistico di Casa Francotto.
Volutamente per ultimo un grazie sincero va al grande artista e caro amico Cesare Botto”
Aldo Galliano
Dal 30 maggio al 28 giugno Galleria Civica Casa Francotto Busca (CN),
inaugurazione sabato 30 maggio ore 21,00 ingresso libero.
Orari: sabato dalle 15 alle 19 e la domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19
“Qualche mese fa ho ricevuto Aldo Galliano nella Sala Consigliare di Palazzo San
Martino, l’ottocentesco edificio oggi sede del Municipio di Busca.
Aldo mi ha illustrato il suo progetto: fotografare 92 artisti su una sedia.
Insieme abbiamo visto alcuni scatti già realizzati, ho ascoltato con interesse le sue parole,
ho apprezzato il suo entusiasmo ed ho sposato da subito la sua brillante idea
principalmente per un motivo: le foto di Galliano vanno oltre il valore di una pura
immagine; trasmettono in modo semplice e diretto quel rapporto, quell’emozione che si è
creata tra chi sta dietro e chi sta di fronte all’obiettivo della macchina fotografica.
Viene in mente il lavoro di Donal Moloney che nel suo progetto “Chair” ha fotografato una
sedia bianca nelle situazioni più diverse. Ma mentre in questo caso era proprio la sedia a
fare da protagonista, nelle foto di Aldo Galliano sono gli artisti della nostra terra a recitare
il ruolo di primo attore.
La sedia che fa da filo conduttore tra artisti tra loro molto diversi. La sedia che ci ricorda i
celebri dipinti di Van Gogh e Gauguin.
Sono sinceramente felice che Casa Francotto possa ospitare “Les amis artiste assies sur
una chaise”. Questo è un luogo d’arte in cui mi piace immaginare Ernesto Francotto,
medico, artista, poeta che campeggia nel primo piano posto all’ingresso in un ideale
abbraccio di benvenuto a tutti gli artisti ritratti nelle fotografie di Galliano.”
Marco Gallo
Sindaco di Busca
SOSTE di Ida Isoardi
Le epoche della vita sono quei brevi periodi di sosta che si trovano in mezzo, fra l'alzarsi
e l'abbassarsi di un pensiero o sentimento dominante. Qui c'è ancora una volta sazietà:
tutto il resto è sete e fame o tedio.
F. Nietzsche
Si dice che Andy Warhol facesse sedere per un quarto d'ora tutti coloro che aspiravano a
far parte della sua Factory e li scrutasse attentamente per arrivare a definirne l'anima, o
meglio, il carattere. Non li fotografava, non con gli abituali strumenti tecnici.
... Ma sedendo e mirando, interminati
spazi al di là di quella [siepe ndr] e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura...
Perché scomodare Leopardi e Warhol per un evento del tutto attuale, un'operazione
fotografica esplorativa su quasi un centinaio di personaggi maschili, tutti artisti diversi tra
loro per origine, formazione, stile, importanza e risonanza pubblica?
Perché la figura seduta si pone nell'arte visiva di ogni tempo con particolare pregnanza e
varietà di significati: di volta in volta divinità, regalità, ritratto ufficiale, malinconia,
sofferenza... così il suo seggio può variare dalla nuda pietra al rustico oggetto impagliato,
dalla borghese poltrona al trono sfavillante.
È ovviamente impensabile enumerare le opere, o soltanto gli artisti, che hanno fatto di
questa posa uno dei motivi d'elezione del loro operare.
Dürer può costituire un arbitrario punto di partenza per una lettura ravvicinata di questo
soggetto. Il genio alato della sua notissima incisione “Melencolia I” è seduto, immobile, in
totale distanza da ogni attività creativa o pratica e gli strumenti di lavoro giacciono a terra
inutilizzati. Siamo di fronte a un momento riflessivo, di abbandono e la malinconia ne è, in
questo caso, tratto necessario. Si è soli con i propri fantasmi quando c'è stacco sia pur
temporaneo dalla vita come produttività, fatica, viaggio, lotta.
Nella sequenza fotografica di Aldo Galliano le figure sedute sono colte in piena
spontaneità d'atteggiamento. L'autore ha voluto, per così dire, prendere le distanze dal
suo stesso lavoro per ricercare non già la foto “artistica” ma il gesto e l'espressione più
quotidiani.
L'obiettivo fotografico ha caricato ciò che può apparire come banalità, semplice
istantanea, di una valenza profonda che in sé riassume il senso di una totalità di pensiero
e di vita.
La “sosta” di cui parla Nietzsche rivela ciò che nasce dall'“otium” come sospensione del
“dover essere”, quando finalmente l'uomo può ripiegare su se stesso, riflettere e fermare
l'azione a favore del libero scorrere dei sentimenti e del lavorìo della psiche.
Ma, tornando a due sommi autori, se Leopardi e Dürer inducono alla malinconia, il primo
con la percezione dell'incommensurabile “sedendo e mirando” da un piccolo angolo di
mondo, il secondo con il genio alato che medita sui suoi fantasmi, altri artisti, in primis
Van Gogh, hanno saputo accendere i nostri sensi con maggior forza, dolore e delirio
proprio attraverso le figure sedute, come il vecchio raffigurato in “Sulla soglia
dell'eternità”.
Anche Bacon, con le sue immagini in trono (e in gabbia) di pontefici urlanti con volti
deformati, scomposti da smorfie violente e strazianti, ci fa sprofondare negli abissi
dell'animo umano, quando la parola si ritrae inadeguata e solo l'immagine rivela tutta la
potenza dell'angoscia.
C'è infine l'interpretazione forse più nobile dell'uomo assiso in meditazione ed è quella
creata in scultura da Rodin con “Il pensatore”, dove il tono si fa eroico e monumentale. La
destinazione originaria, a coronamento dell'incompiuta “Porta dell'Inferno”, simboleggia lo
sforzo del pensiero nell'elevarsi al di sopra della condizione animale. Il lavoro di Aldo
Galliano si muove in questo senso, verso una rivalutazione dell'uomo pensante, fermato
in quegli attimi liberi da ogni condizionamento, da ogni ricatto.
L' amico ritrovato.
“Quando dico che gli artisti sono stati fondamentali nella mia vita, quando questi artisti
sono diventati amici con i quali si è ragionato, creato e fatte le ore piccole, anche di fronte
ad una buona bottiglia, parlo di esperienze indelebili, vere, sincere! E' per questo che
sono felice di poter ospitare in Galleria questa mostra dedicata agli amici di Aldo Galliano.
Un omaggio, il suo, fatto ad alcuni artisti conosciuti in questi anni, visitando mostre e
rassegne d'arte. La fotografia è una passione che prepotentemente gli è entrata dentro,
nel profondo ed in questo frangente intende storicizzare delle figure che, se ancora ce ne
fosse bisogno, hanno dato qualcosa all'arte e quindi indirettamente a tutti noi. Curiosa è
la scelta di ritrarli seduti su di una sedia. E qui mi fermo a riflettere, ponendomi una
domanda: quante sono le sedie sulle quali noi uomini ci siamo seduti e ancora
siederemo nel corso della vita? E' una metafora certo, ma provocatoriamente raffinata,
intima. L'intento della fotografia è quello di fermare l'attimo e di rubare le anime, si dice!
Ma è anche una tecnica che ci permette di ritrarre la realtà...così semplicemente! Ci
illude di esser “padroni” del tempo e almeno per un istante di poterlo fermare. Ma quanta
pianificazione può esserci dietro a quest'azione? Io lo conosco bene Aldo Galliano, lui ha
elaborato il progetto con il cuore, seriamente, l'ha cercato, voluto, sentito...sofferto e tutto
ciò è un valore aggiunto! Ha creato un percorso fatto di sguardi, atteggiamenti, riflessioni.
Non ho scritto di tecniche, di storia della fotografia, trattati di storia dell'arte
contemporanea, ho solo voluto trasmettere il mio pensiero sull'artista, che ho ritrovato,
dopo che il tempo e le situazioni ci hanno obbligato a percorsi differenti. Ogni uomo ha
una storia e Aldo fa parte anche un po' della mia..e un suo vecchio quadro appeso alle
mie pareti è lì a ricordarmelo, con piacere, affetto e amicizia profonda!”
Ivo Vigna Direttore Artistico di Casa Francotto
ELENCO ARTISTI
Mario Conte Ober Bondi Gustavo Edoardo Orellano Mario Mondino Claudio
Salvagno Osvaldo Sordello Bruno Daniele Cesare Botto Claudio Cavallera Claudio
Vigna Cornelio Cerato Corrado Odifreddi Cristiano Lavalle Daniele Fissore Fabrizio
Gavatorta Fausto Nazer Francesco Panuello Gianpiero Viglino Gian Mario Vigna
Giancarlo Laurenti Giovanni Gagino Giovanni Grappiolo Guido Vigna Livio Brezzo
Lorenzo Caula Matteo Notaro Michelangelo Tallone Michele Pellegrino (Michel)
Nicola Bolla – Papito Pier Giuseppe Imberti Piero Racchi Roberto Andreoli
Roberto Brosan Gilberto Zorio – Telo Tore Milano Ugo Giletta Luigi Sostegni (Gigi)
Pier Franco Cerutti Fabrizio Oberti Toshiro Yamaguchi Riccardo Balestra
Pier Francesco Ramero Elio Garis Ugo Manca Mario Berardo Fiorenzo Isaia
Luca testolin (Tex) Ray Bate Luca Mondelli Silvio Rosso Alessandro Midulla
Lorenzo Griotti Carlo Pirotti Giovanni Mana (Gianni) Giuseppe Mana (Nuccio)
Gaetano Usciatta Eandi Arturo Vito Tibollo Francesco Preverino Andrea Galvagno
“Galo” Diego Origlia Dino Pasquero Rodolfo Allasia Coco Cano Luigi Mainolfi
Dario Dutto Piero Roccia Paolo Viano Giovanni Forniglia Claudio Massucco
Bartolomeo Depetris Shinya Sakurai Theo e Gallino Piero Gilardi Lucio Maria Morra
Francesco Di Lernia Maurizio Rivetti Vittorio Valente Vittorio Varrè Guido Palmero
Corrado Ambrogio Ezio Briatore Tanchi (Piero) Michelotti Marco Gastini
Luc Francois Granier Araldo Cavallera Giacomo Doglio Walter Accigliaro
Rodolfo Graziani Michele Pellegrino
La mostra di Aldo Galliano rientra in un percorso che la Fondazione Cassa di Risparmio
di Fossano
ha intrapreso insieme all’Associazione Liberi Artisti in questi ultimi anni, finanziandone le
attività e l’organizzazione di mostre di arte contemporanea.
Cultura e territorio sono gli elementi trainanti nella politica seguita dalla Fondazione per la
promozione dell’arte e della cultura, finalizzata alla valorizzazione delle bellezze dei nostri
luoghi.
E’ con piacere pertanto che sosteniamo questo evento, che rende gli artisti finalmente ed
insolitamente protagonisti con la propria immagine.
Antonio Miglio
Presidente Fondazione
Cassa di Risparmio di Fossano
Due persone a lui care scrivono “per” Aldo Galliano (da testi in catalogo)
L’idea si è sviluppata da un progetto nato all’interno del gruppo fotografico FotoSlow
Valle Maira di cui faccio parte e che ha sede in frazione Morra di Villar San Costanzo . Mi
è balenata la possibilità di abbinare la passione per l' arte con la passione per la
fotografia e da questa accoppiata mi è giunto il desiderio di realizzare dei ritratti fotografici
di artisti a me noti.
Ho sempre avuto molta difficoltà per non dire addirittura ritrosia nel fotografare le
persone, un po' per timidezza, un po' per mancanza di coraggio e anche perchè temevo
di essere troppo invasivo violando la privacy di altri
L’idea però mi piaceva e non volevo lasciarla perdere , si trattava di creare una filo
conduttore che costituisse un motivo , una scusa, un pretesto per dare organicità al
progetto.
Una sedia.
Ho pensato che ritrarre amici artisti seduti nel loro ambiente potesse costituire il “leit-
motiv” della mia idea .
Per vincere l' iniziale incertezza ho pensato di contattare l’amico artista Cesare Botto, e
nelle sue parole di incoraggiamento ho chiaramente percepito che il progetto aveva un
senso
Il suo entusiasmo e stata il mio motore, lo stimolo giusto per partire in questa nuova
esperienza che e stata ed è fantastica,
Mi ha consentito di trarre molto a livello personale e spero che si riveli, come mi
piacerebbe, un “work in progress”
La fotografia e in particolare questo progetto mi ha dato la possibilità di entrare a
contatto con espressioni e interpretazioni artistiche molto diverse una dall’altra, dietro
le quali ci sono persone diverse con le quali è stato fantastico il contatto umano in
diverse le situazioni e in diverse occasioni
Al mio invito di farsi ritrarre vi è stata massima disponibilità a collaborare, a volte la sedia
era casuale un vero pretesto , a volte invece faceva parte della loro stessa vita del loro
ambiente.
Ho sempre dichiarato nel mio intento di non essere un professionista, ma questo aspetto
non ha mai creato problemi, anzi credo che per il risultato finale sia stato un valore
aggiunto.
Ho tecnicamente messo in pratica le nozioni di base apprese frequentando gli amici di
FotoSlow senza mai dimenticare il grande consiglio ricevuto dall’amico Roberto Brosan,
che mi ha messo in guardia dicendomi di stare attento sempre a fotografare l'amico
sulla sedia e non la sedia con un amico in quanto la sedia è il filo conduttore,ma la
fotografia per funzionare deve catturare l' emozione di chi sta davanti e dietro la
fotocamera
Giò Manera “FotoSlow”
Negli occhi delle persone esiste un sentimento che solo a volte riesce a emergere e a
farsi conoscere dall’ universo intorno. Le persone esprimono con i loro volti più cose di
quante ne possano esprimere a parole. Ritrarre, attraverso la fotografia, atteggiamenti e
sguardi di persone che nella maggior parte dei casi non conoscevo mi ha aperto la porta
a nuove realtà. Ho conosciuto il mondo per quello che è, mai uguale al giorno prima e mai
simile a se stesso.
Artisti, che fanno del mondo la loro arte, seduti su una sedia a “raccontarmi” i loro
pensieri attraverso i loro occhi e grazie all’obbiettivo della mia macchina fotografica. Un
progetto, un’idea, un desiderio, un sogno nato dal nulla e che mi ha portato a provare
grandi emozioni. Una scala da percorrere con scalini, dritti, sicuri, fermi ma talvolta anche
difficili e impervi.
Come nella vita no?.....Non sappiamo mai cosa aspettarci. Io ho visto nei volti, negli occhi
di queste persone la loro passione che è anche la mia passione. Quella di catturare un
semplice segno, la poesia contenuta nelle cose della vita.
Un piccolo e semplice segno che ho colto nelle mie fotografie, semplici e profondi segni di
un mondo così apparentemente uguale e così profondamente diverso.
Un lavoro che non è stato semplicemente un lavoro ma un cogliere e percepire la gioia di
un sorriso, la purezza di un abbraccio, la tristezza di uno sguardo , la melodia delle
parole.
Guardarsi indietro e avere fissi nei miei occhi persone che sono diventate parte di me
attraverso un semplice scatto; che mi hanno dato tanto attraverso un semplice gesto.
Questo sono io, un uomo semplice, un artista speciale.....una persona unica.
Galliano Manuela
30
maggio 2015
Aldo Galliano – Les amis artistes assis sur une chaise
Dal 30 maggio al 28 giugno 2015
fotografia
Location
CASA FRANCOTTO
Busca, Piazza Regina Margherita, (Cuneo)
Busca, Piazza Regina Margherita, (Cuneo)
Orario di apertura
sabato dalle 15 alle 19 e la domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19
Vernissage
30 Maggio 2015, ore 21
Autore
Curatore