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Aldo Mondino
L’esposizione, a cura di Riccardo Zelatore, raccoglie un’importante sintesi di opere di grandi e medie dimensioni, realizzate tra la prima metà degli Anni ’60 e i primi Anni 2000.
Comunicato stampa
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È datata 1979 la prima mostra tenutasi alla Galleria Balestrini di Albissola Marina che vedeva presentate le opere di Aldo Mondino (Torino, 1938-2005). Dopo trent'anni, negli spazi espositivi di Balestrini centro cultura arte contemporanea, in collaborazione con l'Archivio Mondino, viene presentata al pubblico una mostra personale che propone una selezione dei lavori del maestro torinese scomparso nel 2005.
L'esposizione, a cura di Riccardo Zelatore, raccoglie un'importante sintesi di opere di grandi e medie dimensioni, realizzate tra la prima metà degli Anni '60 e i primi Anni 2000.
Mondino ha sempre ricercato lo scontro/confronto tra sé e ciò che di più significante ha incontrato nel mondo circostante: l'estetica cubista, poi pop e concettuale, sempre vivacizzata dall'intento ludico costruito sul contrasto di forme meccaniche e naturali, reali e fantastiche, consentono all'opera dell'eccelso e sfuggente artista torinese di arrivare al centro di molte questioni: i limiti del progresso, il trascorrere del tempo, il concetto ultimo di modernità.
Egli conduce una ricerca autonoma, totalmente personale, che lo porta inevitabilmente a distinte soluzioni formali. Ogni momento, ogni incontro, ogni cultura sono per lui materia da trasformare in arte, sono ingredienti di un unico impasto fatto di arte e di vita.
Egli attraversa lo scenario artistico internazionale del periodo conoscendo e assimilando il surrealismo, il cubismo, il new dada, sbeffeggiando il concettuale e facendosi gioco della pop art per orientare infine la sua pittura ad una atmosfera più intimista preludio dei successivi avvicinamenti alla cultura orientale.
Pur evitando di esplorare pittoricamente le profondità, egli gioca con le forme e con le parole, crea abbagli e, tra apologia e derisione, capovolge il senso comune con ironia, si diverte con tutte le risorse del mestiere e della cultura. Eclettico, curioso, iconoclasta, tutti aggettivi che ben si adattano all'opera e alla figura di Aldo Mondino che cerca di rappresentare le forme e il mistero della quotidianità attraverso una quasi necessaria finzione: egli porta oggetti di uso comune a perdere la loro corposità per divenire luoghi della mente, mete di straniamento, acquistando significato se rapportati ad un'idea, un concetto. Il suo atto creativo è vissuto più che pensato, messo in atto per provocare, per divenire veicolo per altre cose, per essere liberi come l'artista si sente e vuole essere.
L'esposizione, a cura di Riccardo Zelatore, raccoglie un'importante sintesi di opere di grandi e medie dimensioni, realizzate tra la prima metà degli Anni '60 e i primi Anni 2000.
Mondino ha sempre ricercato lo scontro/confronto tra sé e ciò che di più significante ha incontrato nel mondo circostante: l'estetica cubista, poi pop e concettuale, sempre vivacizzata dall'intento ludico costruito sul contrasto di forme meccaniche e naturali, reali e fantastiche, consentono all'opera dell'eccelso e sfuggente artista torinese di arrivare al centro di molte questioni: i limiti del progresso, il trascorrere del tempo, il concetto ultimo di modernità.
Egli conduce una ricerca autonoma, totalmente personale, che lo porta inevitabilmente a distinte soluzioni formali. Ogni momento, ogni incontro, ogni cultura sono per lui materia da trasformare in arte, sono ingredienti di un unico impasto fatto di arte e di vita.
Egli attraversa lo scenario artistico internazionale del periodo conoscendo e assimilando il surrealismo, il cubismo, il new dada, sbeffeggiando il concettuale e facendosi gioco della pop art per orientare infine la sua pittura ad una atmosfera più intimista preludio dei successivi avvicinamenti alla cultura orientale.
Pur evitando di esplorare pittoricamente le profondità, egli gioca con le forme e con le parole, crea abbagli e, tra apologia e derisione, capovolge il senso comune con ironia, si diverte con tutte le risorse del mestiere e della cultura. Eclettico, curioso, iconoclasta, tutti aggettivi che ben si adattano all'opera e alla figura di Aldo Mondino che cerca di rappresentare le forme e il mistero della quotidianità attraverso una quasi necessaria finzione: egli porta oggetti di uso comune a perdere la loro corposità per divenire luoghi della mente, mete di straniamento, acquistando significato se rapportati ad un'idea, un concetto. Il suo atto creativo è vissuto più che pensato, messo in atto per provocare, per divenire veicolo per altre cose, per essere liberi come l'artista si sente e vuole essere.
10
ottobre 2009
Aldo Mondino
Dal 10 ottobre al 30 novembre 2009
arte contemporanea
Location
BALESTRINI CENTRO CULTURA ARTE CONTEMPORANEA
Albissola Marina, Via Ferdinando Isola, 40, (Savona)
Albissola Marina, Via Ferdinando Isola, 40, (Savona)
Orario di apertura
ore 16:00-19:00; domenica chiuso.
Vernissage
10 Ottobre 2009, ore 18
Autore
Curatore