E’ un titolo che vorrebbe essere ironico, ma che è di fatto una galleria di ritratti di mercanti, per lo più orientali, dipinti nei loro costumi tipici quasi delle divise di corporazioni. Questi soggetti Mondino li ha pensati in un suo recente viaggio al centro della Turchia, e precisamente nei mercati e nei bazar della Cappadocia. Se in altri viaggi la sua attenzione era più attratta dai fenomeni religiosi: sette mistiche e confraternite, santoni e guru, rabbini ortodossi e scuole craniche; questa volta protagonista alla pari sono i mercanti e le mercanzie. L’artista approfitta di questo tema per rivisitare i materiali che per anni sono stati i soggetti prediletti di molti suoi lavori. Chi ricordasse dei tappeti stesi in eraclite, troverà qui un mercante di Kilim seminascosto dietro ad un finto tappeto, in un costume che rivaleggia con la merce esposta. Un pescatore venditore di pesci lavora sotto le aringhe in bronzo, come un venditore di feltri o un mercante di bon-bon che espone i cioccolatini, il mercante di olive dipinto su di un linoleum di ispirazione provenzale. Un modo questo per rivisitare in una piccola ma intensa mostra il più possibile dei temi favoriti da Mondino