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Aldo Moro. Memoria, politica, democrazia
La mostra fotografica ripercorre la vita politica del presidente della Dc ucciso dalle Brigate rosse attraverso le foto di Carlo Riccardi, decano dei fotoreporter romani che a 92 anni continua a fotografare coltivando contemporaneamente la sua passione di sempre per la pittura.
Comunicato stampa
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Aldo Moro. Memoria, politica, democrazia. Questo il titolo della mostra fotografica che si terrà a partire dal 27 settembre, a quaranta anni esatti dal ritrovamento dell'on. Moro in via Caetani, e fino al 10 ottobre nella prestigiosa sede di Palazzo del Pegaso, sede del Consiglio regionale della Toscana, in via Cavour, 4 a Firenze.
La mostra fotografica ripercorre la vita politica del presidente della Dc ucciso dalle Brigate rosse attraverso le foto di Carlo Riccardi, decano dei fotoreporter romani che a 92 anni continua a fotografare coltivando contemporaneamente la sua passione di sempre per la pittura.
Il racconto fotografico è arricchito dalle immagini di Maurizio Riccardi, figlio di Carlo, e di Maurizio Piccirilli autore delle foto del ritrovamento del corpo di Aldo Moro in via Caetani. Con i tre importanti fotografi ha collaborato Giovanni Currado, giornalista e fotografo che ha coordinato la ricerca iconografica, il restauro delle immagini e raccolta di impressioni, commenti e contributi da parte di personaggi del mondo politico, culturale e giornalistico che completeranno il catalogo della mostra.
“Nel 1978 sono bastate due Polaroid a cancellare la vita di un personaggio non di secondo piano, come Aldo Moro, il quale, con l’aiuto dei media, – ha dichiarato Giovanni Currado al margine dell'anteprima svoltasi lo scorso 16 aprile a Roma – ha subìto così un secondo omicidio. Poter visionare centinaia di fotografie che ritraggono Moro – continua Currado – nel corso del suo impegno politico e in molti casi analizzarne i particolari per via del restauro, ha fatto crescere la consapevolezza che la riscoperta di Aldo Moro, ovvero la riscoperta della sua vitalità, attraverso le immagini che lo vedono combattivo e sorridente, concentrato o impacciato, possa servire per ricordare l’uomo e non la vittima, per ricordare quello che era riuscito ad ottenere, mostrando alle future classi dirigenti che la soluzione a molti dei problemi passa dal semplice confronto e dal dialogo con l’avversario politico".
Nel corso della mostra "Aldo Moro. Memoria, Politica, Democrazia" sarà presentato anche il catalogo omonimo, edito da Agr Srl, curato da Maurizio Riccardi e Giovanni Currado, realizzato da Antonluca Indrieri dell'istituto Quinta Dimensione e composto da 245 pagine che raccolgono oltre 150 fotografie, molte delle quali inedite, accompagnate da commenti e testimonianze di personaggi noti della cultura, della politica e del giornalismo italiano tra cui: Tommaso Labate, Luca Telese, Stefano Folli, Anna Maria Furlan, Enrico Cisnetto, Andrea Purgatori, Luciano Conte, Marco Damilano, Paolo Naccarato, Vincenzo Scotti, Antonio Catricalà, Marco Bentivogli, Luigi Bisignani, Ulderico Piernoli, Pierluigi Battista, Mario Mori, Carlo De Stefano e Antonio Marini.
La mostra si completa con un video che ripercorre le strade di Roma protagoniste di quei 55 giorni, commentati dai magistrati, carabinieri, poliziotti e giornalisti che vissero quei tragici eventi.
La mostra vuole quindi mettere l'accento sulla figura di Moro nella sua interezza, senza trascurare il suo sacrificio, ma per separare i suoi insegnamenti da quelle due Polaroid delle BR che purtroppo lo identificano, in modo quasi esclusivo, dai testi scolastici alle più recenti ricerche sul web.
L'inaugurazione della mostra seguirà il convegno dal titolo “Aldo Moro, la pazienza della Democrazia”, che intende inquadrare la figura dello statista nel contesto sia della situazione internazionale in cui il Paese si trovava, sia dell’evoluzione del sistema politico italiano e dell’impatto del terrorismo nella storia. Il Centro studi “Giovanni delle Bande Nere”, in collaborazione con il Consiglio regionale della Toscana, giovedì 27 settembre alle 16.30 vuole in questo modo ricordare il sacrificio del presidente della Democrazia cristiana e degli uomini della sua scorta, dedicando loro un particolare momento di riflessione.
Ai saluti istituzionali di Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, e di Francesco Butini, presidente del Centro studi “Giovanni delle Bande Nere” di Firenze, seguirà la prolusione di Luciano Bozzo (docente di relazioni internazionali al “Cesare Alfieri” dell’università fiorentina), su “la politica estera di Aldo Moro”. L’incontro entrerà ancora più nel vivo con le testimonianze dei familiari delle vittime del terrorismo: Agnese Moro, figlia del politico, e Giovanni Ricci, figlio dell’autista di Moro e dei due fotografi curatori della mostra, Maurizio Riccardi e Maurizio Piccirilli.
______________________
L’Archivio Fotografico Riccardi, iscritto presso la Soprintendenza Archivistica del Lazio di Roma in qualità di Patrimonio di Interesse Nazionale, è composto da oltre tre milioni di negativi originali, che ritraggono infiniti momenti più o meno noti della vita politica, sociale e di costume che hanno caratterizzato gli ultimi 70 anni di Storia italiana.
Carlo Riccardi (1926) è il primo paparazzo della “Dolce Vita”. Amico di Ennio Flaiano, Federico Fellini e di Totò, ha raccolto in un grande archivio settant’anni di Storia italiana. I suoi scatti sono esposti in mostre permanenti a Pechino, Roma e San Pietroburgo.
Negli anni cinquanta crea la rivista «Vip» e lavora per «Il Giornale d’Italia» e «Il Tempo». Ha documentato sei elezioni papali: quelle di Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco I. Di recente ha pubblicato il libro fotografico Sophia Loren - Se mi dice bene (Armando, 2014) in omaggio agli 80 anni della grande attrice.
Maurizio Riccardi (1960), fotografo, è direttore dell’Agenzia di documentazione fotografica Agr. Dirige l'Archivio Riccardi e opera su tutta la sfera della comunicazione multimediale. Fra le sue mostre “Vita da Strega”, “I papi santi” e “Donne & Lavoro”. Ha pubblicato numerosi libri tra cui Africa perché (New Media, 2008), San Giovanni Paolo II. Il Papa venuto da lontano (Armando, 2014), e, con Giovanni Currado I tanti Pasolini (Armando, 2015), Gli anni d'oro del Premio Strega (Ponte Sisto, 2016), Il popolo della Repubblica (AGR, 2017). Nel 2011 ha dato vita alla galleria Spazio5, punto di riferimento culturale a Roma.
Maurizio Piccirilli (1954), giornalista, fotoreporter e inviato, è stato caposervizio del quotidiano «Il Tempo» e si è occupato di esteri, terrorismo e criminalità nazionale e internazionale. Ha lasciato gli studi di Biologia per inseguire la passione della fotografia e il reportage. Insignito di un Award del World Press Photo, due volte ha vinto il Premio Baia Chia per la fotografia. Ha pubblicato Le quaglie di Osama (2006), Shahid (2010), Il volto nascosto di Osama (2011), Ferita Afgana (2013) e l'ebook Cuccioli del jihad.
Giovanni Currado (1980), giornalista e fotografo, autore di diversi reportage in Asia e Africa. È responsabile editoriale dell’Archivio Fotografico Riccardi è stato direttore editoriale della collana “I fotografici” della casa editrice Armando. Realizza e cura mostre fotografiche. Ha pubblicato, insieme a Maurizio Riccardi, I tanti Pasolini (Armando, 2015), Gli anni d'oro del Premio Strega (Ponte Sisto, 2016), Il popolo della Repubblica (AGR, 2017).
La mostra fotografica ripercorre la vita politica del presidente della Dc ucciso dalle Brigate rosse attraverso le foto di Carlo Riccardi, decano dei fotoreporter romani che a 92 anni continua a fotografare coltivando contemporaneamente la sua passione di sempre per la pittura.
Il racconto fotografico è arricchito dalle immagini di Maurizio Riccardi, figlio di Carlo, e di Maurizio Piccirilli autore delle foto del ritrovamento del corpo di Aldo Moro in via Caetani. Con i tre importanti fotografi ha collaborato Giovanni Currado, giornalista e fotografo che ha coordinato la ricerca iconografica, il restauro delle immagini e raccolta di impressioni, commenti e contributi da parte di personaggi del mondo politico, culturale e giornalistico che completeranno il catalogo della mostra.
“Nel 1978 sono bastate due Polaroid a cancellare la vita di un personaggio non di secondo piano, come Aldo Moro, il quale, con l’aiuto dei media, – ha dichiarato Giovanni Currado al margine dell'anteprima svoltasi lo scorso 16 aprile a Roma – ha subìto così un secondo omicidio. Poter visionare centinaia di fotografie che ritraggono Moro – continua Currado – nel corso del suo impegno politico e in molti casi analizzarne i particolari per via del restauro, ha fatto crescere la consapevolezza che la riscoperta di Aldo Moro, ovvero la riscoperta della sua vitalità, attraverso le immagini che lo vedono combattivo e sorridente, concentrato o impacciato, possa servire per ricordare l’uomo e non la vittima, per ricordare quello che era riuscito ad ottenere, mostrando alle future classi dirigenti che la soluzione a molti dei problemi passa dal semplice confronto e dal dialogo con l’avversario politico".
Nel corso della mostra "Aldo Moro. Memoria, Politica, Democrazia" sarà presentato anche il catalogo omonimo, edito da Agr Srl, curato da Maurizio Riccardi e Giovanni Currado, realizzato da Antonluca Indrieri dell'istituto Quinta Dimensione e composto da 245 pagine che raccolgono oltre 150 fotografie, molte delle quali inedite, accompagnate da commenti e testimonianze di personaggi noti della cultura, della politica e del giornalismo italiano tra cui: Tommaso Labate, Luca Telese, Stefano Folli, Anna Maria Furlan, Enrico Cisnetto, Andrea Purgatori, Luciano Conte, Marco Damilano, Paolo Naccarato, Vincenzo Scotti, Antonio Catricalà, Marco Bentivogli, Luigi Bisignani, Ulderico Piernoli, Pierluigi Battista, Mario Mori, Carlo De Stefano e Antonio Marini.
La mostra si completa con un video che ripercorre le strade di Roma protagoniste di quei 55 giorni, commentati dai magistrati, carabinieri, poliziotti e giornalisti che vissero quei tragici eventi.
La mostra vuole quindi mettere l'accento sulla figura di Moro nella sua interezza, senza trascurare il suo sacrificio, ma per separare i suoi insegnamenti da quelle due Polaroid delle BR che purtroppo lo identificano, in modo quasi esclusivo, dai testi scolastici alle più recenti ricerche sul web.
L'inaugurazione della mostra seguirà il convegno dal titolo “Aldo Moro, la pazienza della Democrazia”, che intende inquadrare la figura dello statista nel contesto sia della situazione internazionale in cui il Paese si trovava, sia dell’evoluzione del sistema politico italiano e dell’impatto del terrorismo nella storia. Il Centro studi “Giovanni delle Bande Nere”, in collaborazione con il Consiglio regionale della Toscana, giovedì 27 settembre alle 16.30 vuole in questo modo ricordare il sacrificio del presidente della Democrazia cristiana e degli uomini della sua scorta, dedicando loro un particolare momento di riflessione.
Ai saluti istituzionali di Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, e di Francesco Butini, presidente del Centro studi “Giovanni delle Bande Nere” di Firenze, seguirà la prolusione di Luciano Bozzo (docente di relazioni internazionali al “Cesare Alfieri” dell’università fiorentina), su “la politica estera di Aldo Moro”. L’incontro entrerà ancora più nel vivo con le testimonianze dei familiari delle vittime del terrorismo: Agnese Moro, figlia del politico, e Giovanni Ricci, figlio dell’autista di Moro e dei due fotografi curatori della mostra, Maurizio Riccardi e Maurizio Piccirilli.
______________________
L’Archivio Fotografico Riccardi, iscritto presso la Soprintendenza Archivistica del Lazio di Roma in qualità di Patrimonio di Interesse Nazionale, è composto da oltre tre milioni di negativi originali, che ritraggono infiniti momenti più o meno noti della vita politica, sociale e di costume che hanno caratterizzato gli ultimi 70 anni di Storia italiana.
Carlo Riccardi (1926) è il primo paparazzo della “Dolce Vita”. Amico di Ennio Flaiano, Federico Fellini e di Totò, ha raccolto in un grande archivio settant’anni di Storia italiana. I suoi scatti sono esposti in mostre permanenti a Pechino, Roma e San Pietroburgo.
Negli anni cinquanta crea la rivista «Vip» e lavora per «Il Giornale d’Italia» e «Il Tempo». Ha documentato sei elezioni papali: quelle di Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco I. Di recente ha pubblicato il libro fotografico Sophia Loren - Se mi dice bene (Armando, 2014) in omaggio agli 80 anni della grande attrice.
Maurizio Riccardi (1960), fotografo, è direttore dell’Agenzia di documentazione fotografica Agr. Dirige l'Archivio Riccardi e opera su tutta la sfera della comunicazione multimediale. Fra le sue mostre “Vita da Strega”, “I papi santi” e “Donne & Lavoro”. Ha pubblicato numerosi libri tra cui Africa perché (New Media, 2008), San Giovanni Paolo II. Il Papa venuto da lontano (Armando, 2014), e, con Giovanni Currado I tanti Pasolini (Armando, 2015), Gli anni d'oro del Premio Strega (Ponte Sisto, 2016), Il popolo della Repubblica (AGR, 2017). Nel 2011 ha dato vita alla galleria Spazio5, punto di riferimento culturale a Roma.
Maurizio Piccirilli (1954), giornalista, fotoreporter e inviato, è stato caposervizio del quotidiano «Il Tempo» e si è occupato di esteri, terrorismo e criminalità nazionale e internazionale. Ha lasciato gli studi di Biologia per inseguire la passione della fotografia e il reportage. Insignito di un Award del World Press Photo, due volte ha vinto il Premio Baia Chia per la fotografia. Ha pubblicato Le quaglie di Osama (2006), Shahid (2010), Il volto nascosto di Osama (2011), Ferita Afgana (2013) e l'ebook Cuccioli del jihad.
Giovanni Currado (1980), giornalista e fotografo, autore di diversi reportage in Asia e Africa. È responsabile editoriale dell’Archivio Fotografico Riccardi è stato direttore editoriale della collana “I fotografici” della casa editrice Armando. Realizza e cura mostre fotografiche. Ha pubblicato, insieme a Maurizio Riccardi, I tanti Pasolini (Armando, 2015), Gli anni d'oro del Premio Strega (Ponte Sisto, 2016), Il popolo della Repubblica (AGR, 2017).
27
settembre 2018
Aldo Moro. Memoria, politica, democrazia
Dal 27 settembre al 10 ottobre 2018
fotografia
Location
PALAZZO DEL PEGASO
Firenze, Via Camillo Cavour, 4, (Firenze)
Firenze, Via Camillo Cavour, 4, (Firenze)
Vernissage
27 Settembre 2018, h 17.30
Autore