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Aldo Parmigiani – Sospiri di Dama
Sospiri di dama è una mostra vocata alla celebrazione della bellezza femminile che affiora da circa trenta opere, oli su tela o tecniche mista (sanguigna e carboncino), dell’artista Aldo Parmigiani, del Varesotto ma da molti anni protagonista della vita artistica milanese dal suo atelier in Brera
Comunicato stampa
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SOSPIRI DI DAMA - ALDO PARMIGIANI
La galleria d’arte contemporanea Art & Wine Gallery si onora di ospitare uno dei più significativi interpreti pittorici viventi della figurazione classica della Lombardia e dell’Italia intera. Aldo Parmigiani è stato sinteticamente rappresentato in modo eccellente dal famoso critico d’arte Carlo Munari che nel catalogo monografico del 1981 lo ha descritto come «un pittore moderno dal cuore antico». Aldo Parmigiani è nato a Milano nel 1935 ed ha il suo atelier in via Anfiteatro 9, proprio in quel quartiere Brera che è da sempre fulcro della vivacità artistica mediolana. Giovanissimo è allievo del pittore G.M. Mossa e frequenta la Scuola d’arte del Castello Sforzesco di Milano; in seguito s’iscrive all’Accademia Cimabue, per seguire i corsi di nudo e si specializza nell’arte grafica all’Istituto d’Arte di Urbino. Inizia ad esporre nel 1960 affermandosi presto in prestigiosi contesti. Importante l’esposizione a Palazzo Guasco di Alessandria nel 1983, allestita dall’Amministrazione Provinciale. Una grande personale gli è stata dedicata nel 1996 a Palazzo Bandera di Busto Arsizio, con presentazione di una monografia dello storico dell’arte Mario De Micheli, pubblicazione che lo stesso critico illustrò anche al Museo del Teatro alla Scala di Milano. Il corposo catalogo, con la prefazione di Carlo Munari, era già stato dato alle stampe nel 1981. Nell’ottobre del 2000, Tradate, la sua città d’adozione, gli ha dedicato un’antologica presso villa Truffini, con la pubblicazione di un catalogo curato dallo stesso Comune.
L’espressività figurativa di Parmigiani pur muovendosi sui canoni della pittura classica, e meglio ancora neoclassica, ha saputo dare nuova impronta soprattutto alle sue muse ispiratrici, le donne che dipinte nell’aura magica di una nostalgica atmosfera dagli antichi contorni di pascoliana o gozzaniana sensibilità lirica, emozionano chi le osserva con il languore degli sguardi sospesi in istanti rapiti ora da sogni ad occhi aperti ora da malinconici ricordi che prendono forma nella lettura di una romantica corrispondenza epistolare o in una rosa osservata col rimpianto del momento felice o con la gioiosa tenerezza di un pensiero d’amore in essere. Ecco perché, assurgendo ad icona della mostra la bellissma opera Sensazioni, si è voluto celebrare la creatività di Parmigiani proprio per i Sospiri di Dama, titolo emblematico dell’esposizione, sebbene l’artista milanese produca oli su tela anche con sgargianti campiture floreali e con nature morte dalla vividezza brillante e carnosa. Di grande suggestione sono indubbiamente le sue figure femminili lievemente discinte che promanano una sensualità soave lasciando sfuggire scollature, seni, capezzoli che ammaliano e seducono avvicinandosi in punta di piedi alla porta dell’erotismo senza per altro mai valicarla. Il rosso, simbolo di passione e di intensità emotiva, è uno dei colori primari della pittura di Parmigiani che lo utilizza per vestire di seriche camice le sue muse nei lavori ad olio ma attraverso l’uso della sanguigna (insieme a carboncino) lo rende protagonista anche nelle tecniche miste, per lo più dedicate ai nudi. In alternanza alle tonalità purpuree ecco che prevalgono le camice bianche affrescando d’innocente candore le fanciulle in solitaria contemplazione in giardino o su una sedia di casa. La talentuosa gestualità pittorica di Parmigiani cesella volti in cui è proprio l’intensità emotiva ad avere il sopravvento sui contorni del viso, che l’artista più che descrivere decanta, in cui è l’atmosfera che si annida nei tratti vaporosi e luminosi anche negli scorci ombrosi ad essere la regina della tela. Deliziose sono poi le ragazze assorte sulla scogliera a scrutare tramonti marini o a godersi picnic boschivi o prati fioriti, secondo quella matrice pittorica già tanto cara a molti artisti francesi dell’Ottocento. Un’impronta che fa di Parmigiani come sancì splendidamente Munari, il pittore moderno dal cuore antico.
PROROGA MOSTRA I MAESTRI DEL ‘900
(per tutta la durata della mostra di Parmigiani)
Luca Alinari, Mario Bionda, Remo Brindisi, Ennio Calabria, Athos Faccincani, Giovan Francesco Gonzaga, Roberto Masi, Aldo Mondino, Omar Ronda, Enrico Colombotto Rosso, Giacomo Soffiantino.
In virtù del successo riscontrato dalla mostra si comunica che sarà anche prorogata la rassegna di 22 opere di alcuni artisti che hanno segnato il panorama italiano, ma anche internazionale, del ventesimo secolo. Sia per l’ordine alfabetico che per l’indubbia fama, possiamo cominciare con la presentazione di Luca Alinari: il n. 20 del magazine Art & Wine aveva già dedicato una copertina alle sue atmosfere trasognate, evocative e fiabesche, ora mutuate sui paesaggi di foggia a volte anche infantile, ora sulle regine dei sogni di ispirazione medievale. Non c’è onore più grande del vedere esposta la propria opera agli Uffizi, soprattutto per un fiorentino come Alinari: il suo “Autoritratto” gli è valso questa esclusiva. In galleria saranno visibili due suoi lavori.
Tra gli artisti in mostra ecco anche Omar Ronda, il creatore della “Cracking art”, il movimento ribelle che utilizzava materiali di riciclo e inseriva appariscenti animali dai colori sgargianti in contesti cittadini. Ora l’artista biellese si è conquistato importante fama in Italia e all’estero grazie alle sue tecniche miste “frozen” in cui impreziosisce fotografie di vip con originalissimo talento. Al Palazzo Medici del Vascello sarà esposta una provocatoria Marilyn con la bandiera dell’ex Unione Sovietica.
Nel ’29 invece è nato Giacomo Soffiantino, un artista torinese che sperimenta tecniche molto differenti tra loro, e che si è caratterizzato per la sua personale espressività informale. Dopo essersi diplomato all’Accademia Albertina, ci è tornato come docente, ricevendo nel frattempo moltissimi premi e riconoscimenti. Una sua opera astratta è esposta alla Pinacoteca Civica di Palazzo Mazzetti, in galleria ci sarà invece una assai più rara figura di donna.
Torinese come Soffiantino è Aldo Mondino, ma sarebbe meglio definirlo un cosmopolita: le sue opere hanno viaggiato da New York a Parigi, da Calcutta a Londra. Il suo stile è il prodotto di influenze incredibilmente varie, tra cui il surrealismo, il dadaismo e la pop art, da cui però Mondino ha saputo trarre un’elaborazione personale, culminata nei suoi famosi dervisci o nei mosaici di cioccolatini. In esposizione un inusuale volto di donna, realizzato per la manifestazione “Una modella per l’arte” nel 1997.
Altrettanto cosmopolita è l’artista che firma l’opera che dà il volto a questa mostra: Remo Brindisi. Il catalogo della sua prima mostra personale fu firmato da niente meno che Eugenio Montale, e non passò molto tempo prima che fosse nominato presidente della Triennale di Milano. Ma Asti ricorda bene questo artista, a cui nel 1988 commissionò due sendalli per la festa di san Secondo, di cui uno ancora conservato nella Collegiata. Sarà visibile da Art & Wine un vero capolavoro del 1989, “Maternità nuda”
La galleria d’arte contemporanea Art & Wine Gallery si onora di ospitare uno dei più significativi interpreti pittorici viventi della figurazione classica della Lombardia e dell’Italia intera. Aldo Parmigiani è stato sinteticamente rappresentato in modo eccellente dal famoso critico d’arte Carlo Munari che nel catalogo monografico del 1981 lo ha descritto come «un pittore moderno dal cuore antico». Aldo Parmigiani è nato a Milano nel 1935 ed ha il suo atelier in via Anfiteatro 9, proprio in quel quartiere Brera che è da sempre fulcro della vivacità artistica mediolana. Giovanissimo è allievo del pittore G.M. Mossa e frequenta la Scuola d’arte del Castello Sforzesco di Milano; in seguito s’iscrive all’Accademia Cimabue, per seguire i corsi di nudo e si specializza nell’arte grafica all’Istituto d’Arte di Urbino. Inizia ad esporre nel 1960 affermandosi presto in prestigiosi contesti. Importante l’esposizione a Palazzo Guasco di Alessandria nel 1983, allestita dall’Amministrazione Provinciale. Una grande personale gli è stata dedicata nel 1996 a Palazzo Bandera di Busto Arsizio, con presentazione di una monografia dello storico dell’arte Mario De Micheli, pubblicazione che lo stesso critico illustrò anche al Museo del Teatro alla Scala di Milano. Il corposo catalogo, con la prefazione di Carlo Munari, era già stato dato alle stampe nel 1981. Nell’ottobre del 2000, Tradate, la sua città d’adozione, gli ha dedicato un’antologica presso villa Truffini, con la pubblicazione di un catalogo curato dallo stesso Comune.
L’espressività figurativa di Parmigiani pur muovendosi sui canoni della pittura classica, e meglio ancora neoclassica, ha saputo dare nuova impronta soprattutto alle sue muse ispiratrici, le donne che dipinte nell’aura magica di una nostalgica atmosfera dagli antichi contorni di pascoliana o gozzaniana sensibilità lirica, emozionano chi le osserva con il languore degli sguardi sospesi in istanti rapiti ora da sogni ad occhi aperti ora da malinconici ricordi che prendono forma nella lettura di una romantica corrispondenza epistolare o in una rosa osservata col rimpianto del momento felice o con la gioiosa tenerezza di un pensiero d’amore in essere. Ecco perché, assurgendo ad icona della mostra la bellissma opera Sensazioni, si è voluto celebrare la creatività di Parmigiani proprio per i Sospiri di Dama, titolo emblematico dell’esposizione, sebbene l’artista milanese produca oli su tela anche con sgargianti campiture floreali e con nature morte dalla vividezza brillante e carnosa. Di grande suggestione sono indubbiamente le sue figure femminili lievemente discinte che promanano una sensualità soave lasciando sfuggire scollature, seni, capezzoli che ammaliano e seducono avvicinandosi in punta di piedi alla porta dell’erotismo senza per altro mai valicarla. Il rosso, simbolo di passione e di intensità emotiva, è uno dei colori primari della pittura di Parmigiani che lo utilizza per vestire di seriche camice le sue muse nei lavori ad olio ma attraverso l’uso della sanguigna (insieme a carboncino) lo rende protagonista anche nelle tecniche miste, per lo più dedicate ai nudi. In alternanza alle tonalità purpuree ecco che prevalgono le camice bianche affrescando d’innocente candore le fanciulle in solitaria contemplazione in giardino o su una sedia di casa. La talentuosa gestualità pittorica di Parmigiani cesella volti in cui è proprio l’intensità emotiva ad avere il sopravvento sui contorni del viso, che l’artista più che descrivere decanta, in cui è l’atmosfera che si annida nei tratti vaporosi e luminosi anche negli scorci ombrosi ad essere la regina della tela. Deliziose sono poi le ragazze assorte sulla scogliera a scrutare tramonti marini o a godersi picnic boschivi o prati fioriti, secondo quella matrice pittorica già tanto cara a molti artisti francesi dell’Ottocento. Un’impronta che fa di Parmigiani come sancì splendidamente Munari, il pittore moderno dal cuore antico.
PROROGA MOSTRA I MAESTRI DEL ‘900
(per tutta la durata della mostra di Parmigiani)
Luca Alinari, Mario Bionda, Remo Brindisi, Ennio Calabria, Athos Faccincani, Giovan Francesco Gonzaga, Roberto Masi, Aldo Mondino, Omar Ronda, Enrico Colombotto Rosso, Giacomo Soffiantino.
In virtù del successo riscontrato dalla mostra si comunica che sarà anche prorogata la rassegna di 22 opere di alcuni artisti che hanno segnato il panorama italiano, ma anche internazionale, del ventesimo secolo. Sia per l’ordine alfabetico che per l’indubbia fama, possiamo cominciare con la presentazione di Luca Alinari: il n. 20 del magazine Art & Wine aveva già dedicato una copertina alle sue atmosfere trasognate, evocative e fiabesche, ora mutuate sui paesaggi di foggia a volte anche infantile, ora sulle regine dei sogni di ispirazione medievale. Non c’è onore più grande del vedere esposta la propria opera agli Uffizi, soprattutto per un fiorentino come Alinari: il suo “Autoritratto” gli è valso questa esclusiva. In galleria saranno visibili due suoi lavori.
Tra gli artisti in mostra ecco anche Omar Ronda, il creatore della “Cracking art”, il movimento ribelle che utilizzava materiali di riciclo e inseriva appariscenti animali dai colori sgargianti in contesti cittadini. Ora l’artista biellese si è conquistato importante fama in Italia e all’estero grazie alle sue tecniche miste “frozen” in cui impreziosisce fotografie di vip con originalissimo talento. Al Palazzo Medici del Vascello sarà esposta una provocatoria Marilyn con la bandiera dell’ex Unione Sovietica.
Nel ’29 invece è nato Giacomo Soffiantino, un artista torinese che sperimenta tecniche molto differenti tra loro, e che si è caratterizzato per la sua personale espressività informale. Dopo essersi diplomato all’Accademia Albertina, ci è tornato come docente, ricevendo nel frattempo moltissimi premi e riconoscimenti. Una sua opera astratta è esposta alla Pinacoteca Civica di Palazzo Mazzetti, in galleria ci sarà invece una assai più rara figura di donna.
Torinese come Soffiantino è Aldo Mondino, ma sarebbe meglio definirlo un cosmopolita: le sue opere hanno viaggiato da New York a Parigi, da Calcutta a Londra. Il suo stile è il prodotto di influenze incredibilmente varie, tra cui il surrealismo, il dadaismo e la pop art, da cui però Mondino ha saputo trarre un’elaborazione personale, culminata nei suoi famosi dervisci o nei mosaici di cioccolatini. In esposizione un inusuale volto di donna, realizzato per la manifestazione “Una modella per l’arte” nel 1997.
Altrettanto cosmopolita è l’artista che firma l’opera che dà il volto a questa mostra: Remo Brindisi. Il catalogo della sua prima mostra personale fu firmato da niente meno che Eugenio Montale, e non passò molto tempo prima che fosse nominato presidente della Triennale di Milano. Ma Asti ricorda bene questo artista, a cui nel 1988 commissionò due sendalli per la festa di san Secondo, di cui uno ancora conservato nella Collegiata. Sarà visibile da Art & Wine un vero capolavoro del 1989, “Maternità nuda”
04
marzo 2012
Aldo Parmigiani – Sospiri di Dama
Dal 04 al 25 marzo 2012
arte contemporanea
Location
ART & WINE GALLERY – PALAZZO MEDICI DEL VASCELLO
Asti, Piazza Roma, 13, (Asti)
Asti, Piazza Roma, 13, (Asti)
Orario di apertura
da mercoledì a sabato 15-18,30
domenica 15-19
Vernissage
4 Marzo 2012, ore 16,30
Autore
Curatore