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Aldo Rota – Buio, luce
Prima monografica ad Arezzo dell’artista che attraverso circa 20 nuove installazioni pittoriche creerà un unicum in un ideale abbraccio con la rinnovata Chiesa
Comunicato stampa
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"L'attuale esposizione oltre a mostrare i lavori più recenti, offre l'opportunità di spingere il nostro sguardo oltre le tele. Ogni volta che Rota ci offre la possibilità di percepire ed apprezzare una nuova visione, ne otteniamo una speciale consolazione. La sensazione è sempre una nuova esperienza di trama e di colore: lo spazio del dipinto narra l'intimo dissidio tra l'idea, le diverse dichiarazioni cromatiche e la manipolazione del colore ed è questo che più ci convince. " (V. de Circasia).
La Chiesa dei Santi Lorentino e Pergentino ospita la mostra "Buio, luce", prima monografica ad Arezzo dell'Artista che attraverso circa 20 nuove installazioni pittoriche creerà un unicum in un ideale abbraccio con la rinnovata Chiesa.
L'esposizione si avvale del patrocinio della fraternità dei laici ed è a cura di Francesca Pini Victor De Circasia il catalogo della mostra, bilingue, edito da Artnews, è corredato dai testi di Francesca Pini, e Victor de Circasia.
La mostra
A differenza di altri artisti contemporanei europei, Aldo Rota, non ha mai preso parte a movimenti europei. La matrice della sua pittura si trova nell'arte dell'espressionismo astratto americano — si pensi a certi suoi dipinti bianchi, attraversati da imperiose e potenti scie nere - e l'informale europeo.
Come sottolinea Osvaldo Patani, "nelle sue tele non c'è e non si trova nostalgia della vecchia pittura con immagini marcate, perché luì le ravviva con trasformazione coloristica astratta sviluppata laboriosamente nel lavoro con spatole, pennelli di martora, gocciolature e mani forti e segnate da “oltre la pittura”, per occhi da intenditore.
A volte si sente una lontana parentela americana della metà del Novecento (Pollock). "
Il titolo della mostra "Buio, luce", nasce dal costante bisogno dell'Artista di esplorare un sogno di indipendenza e dal suo desiderio di libertà di forma e contenuti nell'espressionismo astratto e nel segno d'espressione.
Novità della mostra "Buio, luce", è un nuovo approccio all'uso del bianco e del nero come colori caratteristici delle più recenti opere esposte a Milano e Roma.
L'opera di Aldo Rota è fuori da ogni convenzione artistica ed è libera da rigidi schemi spaziali raggiungendo forme di espressione altamente liriche.
Rota ha sviluppato un potente linguaggio astratto fatto di segni.
Energiche pennellate di colore creano cerchi, triangoli, forme libere, che danno vita ad una struttura ricca di rimandi alla serie di pittogrammi di una composizione musicale. Nelle composizioni astratte, l'amore di Rota per la musica è evidente.
Linee bianche e nere fluttuano su piani diversi di colore imprimendo un ritmo melodico fuori dagli schemi dell'astrazione geometrica.
L'artista utilizza linee eleganti e sinuose per circoscrivere lo spazio della tela; le stesse diventano variazioni musicali che evocano armonie corali.
L'opera di Rota, arricchita da un bagaglio culturale frutto di tanti viaggi, è densa di richiami ed analogie visive fra arte, architettura e musica a cui si aggiunge la conoscenza del disegno basato su principi estetici associati all'espressionismo astratto della scuola americana. A questo, si aggiunge un profondo interesse per la creatività dei bambini considerata da Rota una enorme fonte di ispirazione.
Il suo lavoro è caratterizzato dall'uso di impasti colorati, pigmenti puri e antichi, materiali inusuali. Per Aldo Rota la tela o la tavola appoggiate al muro o stese per terra sono come una arena in cui dibattersi, lottare e agire portando la sua orchestrazione cromatica all'estremo.
"In altre parole, Rota non obbedisce alle leggi scientifiche che governano il trascorrere del tempo nel mondo reale; di conseguenza il suo lavoro conserva le caratteristiche del naturale passaggio del tempo in natura: lui addirittura riesce a costruire una storia di stratificazioni di pigmenti e strati di colore. E la nostra capacità sensoriale può venire indotta a leggere come frammento di natura un pezzo della sua pittura. E ' una strategia per creare qualcosa di vero.
Ogni singola tela si autodefinisce e racconta una storia completa. " (V. de Circasia).
L'artista
Nasce il 22 ottobre 1941 a Villavesco (Lodi). Trascorre molti anni in Portogallo dove inizia a disegnare e dipingere. Dal 1980 al 2004 vive e lavora presso la Certosa di Pavia, trasferendosi, in seguito, a Vermezzo (Milano). Dal 1980 al 1983 viaggia in America, Giappone ed Europa prendendo lezioni di pittura a Zurigo e alla Royal Accademy di Londra. Tra il 1984 e il 1988 viaggia quasi esclusivamente in India dove incontra il suo guru Babaji e si appropria delle tecniche di colore indiane. Frequenta un Ashram per conoscere approfondire il cerimoniale della filosofia indù. Dal 1988 al 2003 partecipa ad oltre 25 collettive per il supporto delle campagne contro la povertà e la fame nel mondo. L'incontro del 2001 con Victor de Circasia lo incoraggia nel suo lavoro e nella sua ricerca pittorica.
La Chiesa dei Santi Lorentino e Pergentino ospita la mostra "Buio, luce", prima monografica ad Arezzo dell'Artista che attraverso circa 20 nuove installazioni pittoriche creerà un unicum in un ideale abbraccio con la rinnovata Chiesa.
L'esposizione si avvale del patrocinio della fraternità dei laici ed è a cura di Francesca Pini Victor De Circasia il catalogo della mostra, bilingue, edito da Artnews, è corredato dai testi di Francesca Pini, e Victor de Circasia.
La mostra
A differenza di altri artisti contemporanei europei, Aldo Rota, non ha mai preso parte a movimenti europei. La matrice della sua pittura si trova nell'arte dell'espressionismo astratto americano — si pensi a certi suoi dipinti bianchi, attraversati da imperiose e potenti scie nere - e l'informale europeo.
Come sottolinea Osvaldo Patani, "nelle sue tele non c'è e non si trova nostalgia della vecchia pittura con immagini marcate, perché luì le ravviva con trasformazione coloristica astratta sviluppata laboriosamente nel lavoro con spatole, pennelli di martora, gocciolature e mani forti e segnate da “oltre la pittura”, per occhi da intenditore.
A volte si sente una lontana parentela americana della metà del Novecento (Pollock). "
Il titolo della mostra "Buio, luce", nasce dal costante bisogno dell'Artista di esplorare un sogno di indipendenza e dal suo desiderio di libertà di forma e contenuti nell'espressionismo astratto e nel segno d'espressione.
Novità della mostra "Buio, luce", è un nuovo approccio all'uso del bianco e del nero come colori caratteristici delle più recenti opere esposte a Milano e Roma.
L'opera di Aldo Rota è fuori da ogni convenzione artistica ed è libera da rigidi schemi spaziali raggiungendo forme di espressione altamente liriche.
Rota ha sviluppato un potente linguaggio astratto fatto di segni.
Energiche pennellate di colore creano cerchi, triangoli, forme libere, che danno vita ad una struttura ricca di rimandi alla serie di pittogrammi di una composizione musicale. Nelle composizioni astratte, l'amore di Rota per la musica è evidente.
Linee bianche e nere fluttuano su piani diversi di colore imprimendo un ritmo melodico fuori dagli schemi dell'astrazione geometrica.
L'artista utilizza linee eleganti e sinuose per circoscrivere lo spazio della tela; le stesse diventano variazioni musicali che evocano armonie corali.
L'opera di Rota, arricchita da un bagaglio culturale frutto di tanti viaggi, è densa di richiami ed analogie visive fra arte, architettura e musica a cui si aggiunge la conoscenza del disegno basato su principi estetici associati all'espressionismo astratto della scuola americana. A questo, si aggiunge un profondo interesse per la creatività dei bambini considerata da Rota una enorme fonte di ispirazione.
Il suo lavoro è caratterizzato dall'uso di impasti colorati, pigmenti puri e antichi, materiali inusuali. Per Aldo Rota la tela o la tavola appoggiate al muro o stese per terra sono come una arena in cui dibattersi, lottare e agire portando la sua orchestrazione cromatica all'estremo.
"In altre parole, Rota non obbedisce alle leggi scientifiche che governano il trascorrere del tempo nel mondo reale; di conseguenza il suo lavoro conserva le caratteristiche del naturale passaggio del tempo in natura: lui addirittura riesce a costruire una storia di stratificazioni di pigmenti e strati di colore. E la nostra capacità sensoriale può venire indotta a leggere come frammento di natura un pezzo della sua pittura. E ' una strategia per creare qualcosa di vero.
Ogni singola tela si autodefinisce e racconta una storia completa. " (V. de Circasia).
L'artista
Nasce il 22 ottobre 1941 a Villavesco (Lodi). Trascorre molti anni in Portogallo dove inizia a disegnare e dipingere. Dal 1980 al 2004 vive e lavora presso la Certosa di Pavia, trasferendosi, in seguito, a Vermezzo (Milano). Dal 1980 al 1983 viaggia in America, Giappone ed Europa prendendo lezioni di pittura a Zurigo e alla Royal Accademy di Londra. Tra il 1984 e il 1988 viaggia quasi esclusivamente in India dove incontra il suo guru Babaji e si appropria delle tecniche di colore indiane. Frequenta un Ashram per conoscere approfondire il cerimoniale della filosofia indù. Dal 1988 al 2003 partecipa ad oltre 25 collettive per il supporto delle campagne contro la povertà e la fame nel mondo. L'incontro del 2001 con Victor de Circasia lo incoraggia nel suo lavoro e nella sua ricerca pittorica.
09
maggio 2008
Aldo Rota – Buio, luce
Dal 09 maggio al 15 giugno 2008
arte contemporanea
Location
CHIESA DEI SANTI LORENTINO E PERGENTINO
Arezzo, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 188, (Arezzo)
Arezzo, Via Camillo Benso Conte Di Cavour, 188, (Arezzo)
Orario di apertura
tutti i giorni esclusa la domenica 10- 13; 16-19. Sabato solo la mattina
Vernissage
9 Maggio 2008, ore 18
Sito web
www.aldorota.com
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