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Aldo Tagliaferro – La duplice forma dell’Io
Delloro Arte Contemporanea in collaborazione con l’Archivio Aldo Tagliaferro, a un anno dalla scomparsa dell’ artista, presenta una retrospettiva che partendo dalle prime sperimentazioni degli anni ’60 del periodo della mec art arriva all’esperienza concettuale della fine degli anni ’70.
Comunicato stampa
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Delloro Arte Contemporanea in collaborazione con l’Archivio Aldo Tagliaferro, a un anno dalla scomparsa dell’ artista, presenta una retrospettiva che partendo dalle prime sperimentazioni degli anni ’60 del periodo della mec art fino alla più matura esperienza concettuale della fine degli anni ’70 svela la poetica di fondo che lega una vita di ricerca d’avanguardia.
L’intero percorso artistico di Aldo Tagliaferro si disvela come una lenta e profonda esplorazione negli angoli remoti della mente, laddove al cedere dolce delle facoltà di osservazione sensoriali ci si affida agli strumenti di comprensione della memoria, della percezione, della forza evocativa delle immagini.
In questo senso si può interpretare il percorso di Tagliaferro come uno studio assolutamente analitico, lontano da ogni contaminazione di carattere patologico, o dall’attitudine maniacalmente psicoanalitica di tante ricerche coeve sull’immagine e sul corpo, condotte anche attraverso la fotografia nei territori dell’azionismo o della body art.
L’utilizzo della fotografia è in questo senso strumentale alla registrazione di avvenimenti ed immagini, ma anche agli spostamenti di visuale, alle possibilità interpretative attraverso analisi differenti e combinate.
L’esplorazione dell’io doppio condotta sul volgere degli anni ’70, è presentata negli spazi romani della Galleria Delloro come una grande retrospettiva tematica. Il percorso espositivo suggerisce al visitatore un percorso di conoscenza oltre il dualismo della propria natura umana, dell’anima come della psiche, del profondo regno interiore e della sua forma sensibile oltre la linea di percezione dell’occhio ; oltre quell’io riflesso che è ossessivo guardarsi nella propria immagine.
Aldo Tagliaferro nasce a Legnano nel 1936. Dal 1965 inizia una ricerca che vuole essere “documentazione” e analisi critica del contesto socio-politico e del comportamento dell’uomo. Nel 1968 aderisce alla Mec-Art e dal 1971 prosegue la ricerca fotografica in modo autonomo. Muore a Parma nel 2009
Attraverso la fotografia Aldo Tagliaferro ha indagato le forme e i segni del reale mettendone in luce le diverse possibilità di lettura estetica e filosofica. Tra le mostre personali si ricordano quelle alla Galleria La Bertesca (Genova, 1970), Christian Stein (Torino, 1971), Galleria del Naviglio (Milano, 1972 e 1977), Galleria del Cavallino (Venezia, 1979), Galleria Milano (Milano, 1983 e 2001), Fondazione Bandera per l’Arte (Busto Arsizio, 2001) Galleria Elleni (Bergamo, 2006), Galleria L’Elefante (Treviso, 2009). Nel 1970 ha partecipato alla Biennale di Venezia, e nel 1973 alla Triennale di Milano. Ha esposto in vari musei internazionali tra cui il Museo Charlottenburg, Copenhagen, 1969; il Camden Arts Center, Londra, 1972; lo Städtisches Museum, Leverkusen, 1973; il Museum asm Ostwall di Dortmund, 1974 e l’International Cultureel Centrum di Anversa, nel 1975.
L’intero percorso artistico di Aldo Tagliaferro si disvela come una lenta e profonda esplorazione negli angoli remoti della mente, laddove al cedere dolce delle facoltà di osservazione sensoriali ci si affida agli strumenti di comprensione della memoria, della percezione, della forza evocativa delle immagini.
In questo senso si può interpretare il percorso di Tagliaferro come uno studio assolutamente analitico, lontano da ogni contaminazione di carattere patologico, o dall’attitudine maniacalmente psicoanalitica di tante ricerche coeve sull’immagine e sul corpo, condotte anche attraverso la fotografia nei territori dell’azionismo o della body art.
L’utilizzo della fotografia è in questo senso strumentale alla registrazione di avvenimenti ed immagini, ma anche agli spostamenti di visuale, alle possibilità interpretative attraverso analisi differenti e combinate.
L’esplorazione dell’io doppio condotta sul volgere degli anni ’70, è presentata negli spazi romani della Galleria Delloro come una grande retrospettiva tematica. Il percorso espositivo suggerisce al visitatore un percorso di conoscenza oltre il dualismo della propria natura umana, dell’anima come della psiche, del profondo regno interiore e della sua forma sensibile oltre la linea di percezione dell’occhio ; oltre quell’io riflesso che è ossessivo guardarsi nella propria immagine.
Aldo Tagliaferro nasce a Legnano nel 1936. Dal 1965 inizia una ricerca che vuole essere “documentazione” e analisi critica del contesto socio-politico e del comportamento dell’uomo. Nel 1968 aderisce alla Mec-Art e dal 1971 prosegue la ricerca fotografica in modo autonomo. Muore a Parma nel 2009
Attraverso la fotografia Aldo Tagliaferro ha indagato le forme e i segni del reale mettendone in luce le diverse possibilità di lettura estetica e filosofica. Tra le mostre personali si ricordano quelle alla Galleria La Bertesca (Genova, 1970), Christian Stein (Torino, 1971), Galleria del Naviglio (Milano, 1972 e 1977), Galleria del Cavallino (Venezia, 1979), Galleria Milano (Milano, 1983 e 2001), Fondazione Bandera per l’Arte (Busto Arsizio, 2001) Galleria Elleni (Bergamo, 2006), Galleria L’Elefante (Treviso, 2009). Nel 1970 ha partecipato alla Biennale di Venezia, e nel 1973 alla Triennale di Milano. Ha esposto in vari musei internazionali tra cui il Museo Charlottenburg, Copenhagen, 1969; il Camden Arts Center, Londra, 1972; lo Städtisches Museum, Leverkusen, 1973; il Museum asm Ostwall di Dortmund, 1974 e l’International Cultureel Centrum di Anversa, nel 1975.
25
maggio 2010
Aldo Tagliaferro – La duplice forma dell’Io
Dal 25 maggio al 15 giugno 2010
fotografia
Location
GALLERIA DELLORO
Roma, Via Del Consolato, 10, (Roma)
Roma, Via Del Consolato, 10, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 16.30 - 19.30
Vernissage
25 Maggio 2010, ore 19.00
Autore