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Alejandro Fernandez – Viaggi dell’Anima
La magia dell’incontro fra l’onirico e il reale si materializza sulle tele di Fernandez, il quale attraverso la pittura abbozza paesaggi materici e spazi inviolabili che divengono gesti simbolici e meditativi, rendendo percettibile il richiamo dei profumi e gli odori palpitanti e intensi della sua terra, come fosse una reale Presenza
Comunicato stampa
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I mistici lo sapevano bene nell'antichità e poi sant'Agostino e cosi' nel Rinascimento che l'anima e' -carcerata- dentro il corpo e l'unica possibilità di comunicare con l'esterno e' lo sguardo, da qui si perde nella notte dei tempi l'assunto vitale che gli occhi sono lo specchio dell'anima! Ed e' per questo che quando il corpo e' costretto a rimanere fermo in un determinato luogo, chiede all'anima di vagare e raggiungere anche i meandri piu' occulti dell'universo, penetrando nelle piu' secrete parti, per stimolare il rallegrarsi o, ancora meglio, il desiderio; sentimenti emozionali che possono sfociare nell'appagamento di aver visitato spazi o vissuto sensazioni commoventi per l'animo pur non essendoci mai stati con la carcassa del corpo, sono i medesimi, pero' va detto, che possono suscitare il turbamento dei sensi e incitare una reazione, qualsiasi essa sia! Infatti, l'arte di Alejandro Fernandez e' proprio una concreta reazione di questo lungo e affascinante viaggio nel microcosmo dell'uomo, dove coabitano il visibile e l'invisibile agli occhi ed e' li' che si scardinano le contaminazioni ed e' possibile dilatare gli orizzonti di ciascun essere pensante, fino a sentirsi sensibilmente parte del macrocosmo!
Questa magia dell'incontro fra l'onirico e il reale si materializza sulle tele di Fernandez, il quale da abile custode della memoria e sentinella attenta sul mondo a lui circostante, attraverso la pittura abbozza paesaggi materici e spazi inviolabili che divengono gesti simbolici e meditativi, rendendo percettibile il richiamo dei profumi e gli odori palpitanti e intensi della sua terra, come fosse una reale Presenza. È cio' che avviene nel quadro, di fatto una pagina visiva di -compendio'; specchi cristallini che riflettono le sensazioni dell'humus peruviano con appunti di codici numerici e scritture vaganti fra sterpaglie di un cielo terso e appena velato, come in Antologia, dove l'artista catalizza, nel cuore della composizione, al di sopra di sospirati chiaroscuri di terra, l'armonia degli elementi con cui l'anima nel suo eterno viaggiare dialoga. Sono gli stessi elementi dinamici che pullulano sulla superficie di Paesaggio, linfe vitali e animati sussulti di gioia che rimandano ai diversi tempi dell'esistenza umana di ciascuno: basta solo saperli riconoscere! Quello di Alejandro, quindi e' un gesto di esternazione dei molteplici sentimenti interiorizzati che vivono sospesi negli antri speculativi della memoria e che abilmente emergono e si rendono visibili sulla tela: il dipingere per Fernandez e' un gesto catartico e liberatorio.
Il viaggio di Alejandro va incontro ai sentieri dei ricordi e di un tempo vissuto ma ormai lontano e per questo raccontato con le magiche atmosfere di cromie suadenti ed evanescenti, ma mai intriso di mera nostalgia senza spiragli di futuro, anzi, egli nei suoi maestosi tocchi cromatici, ponderati o nervosamente delineati, e' proiettato verso la scoperta e la riconoscibilità del suo futuro e di quello dell'umanità. I suoi sono studi, o meglio sublimazioni visive meditate, come la delicata e silente istallazione di carte che presenta in questa mostra a Montecosaro, un ciclo realizzato nel 2006 che comprende Centro e Camino a Lima, dove il cammino intrapreso e' ormai esperienza su cui costruire il futuro per vedere ancora altri paesaggi e altre stagioni. Sono fragili carte sospese, quasi gocce di luce che vegliano sull'uomo, quindi l'eternità dell'anima che e' tornata a vivere dopo la morte corporale sottoforma di stella. Le sue tele sono un Annuncio sedimentato nell'anima, come lo sono i ciottoli sulla riva di un Lago, nostalgici, forse, dell'alta marea dinamica e impetuosa ma comunque pur sempre protagonisti di tempi vissuti. A Montecosaro, cuore dei monti sibillini, la pittura di Alejandro incontra una naturale osmosi fra la natura immaginifica sublimata dall'arte e lo spettacolo dei colori dei monti e come una danza solenne scandita da ritmi eterni, l'Anima continuerà a viaggiare sui selciati misteriosi delle viscere della terra.
-il pensiero di Alejandro
Mama pacha, huku pacha, hanan pacha
L'Anima abita la terra, viaggia poi nell'aldilà, fino a raggiungere il cielo!
L'amina, sulla terra e' il soffio vitale che condivide tutti gli spazi ed entra in armonia con gli elementi: luce, aria, fuoco, acqua. Al termine della vita terrena, viaggia nell'aldilà, accompagnata da un piccolo Lama, animale che in Peru' e' considerato sacro, il quale porta con se' un fardello ricolmo di alimenti e grappa che gli serviranno per la sopravvivenza nel deserto. Se l'anima supera la dura prova della -lunga notte' allora non morirà mai e tornerà a vivere sulla terra sottoforma di stella, trasformandosi in luce!
«L'anima e' la vita ed e' quella luce che mi consente di produrre e nello stesso tempo mi protegge. Questo viaggio e' pieno di nostalgia e gioia e percorre strade che solo l'anima conosce e attraverso i colori e la gestualità pittorica cerco di renderlo visibile per esternare le emozioni legate alla mia infanzia e alle mie radici e suscitarne di sempre nuove in chi guarda».
Questa magia dell'incontro fra l'onirico e il reale si materializza sulle tele di Fernandez, il quale da abile custode della memoria e sentinella attenta sul mondo a lui circostante, attraverso la pittura abbozza paesaggi materici e spazi inviolabili che divengono gesti simbolici e meditativi, rendendo percettibile il richiamo dei profumi e gli odori palpitanti e intensi della sua terra, come fosse una reale Presenza. È cio' che avviene nel quadro, di fatto una pagina visiva di -compendio'; specchi cristallini che riflettono le sensazioni dell'humus peruviano con appunti di codici numerici e scritture vaganti fra sterpaglie di un cielo terso e appena velato, come in Antologia, dove l'artista catalizza, nel cuore della composizione, al di sopra di sospirati chiaroscuri di terra, l'armonia degli elementi con cui l'anima nel suo eterno viaggiare dialoga. Sono gli stessi elementi dinamici che pullulano sulla superficie di Paesaggio, linfe vitali e animati sussulti di gioia che rimandano ai diversi tempi dell'esistenza umana di ciascuno: basta solo saperli riconoscere! Quello di Alejandro, quindi e' un gesto di esternazione dei molteplici sentimenti interiorizzati che vivono sospesi negli antri speculativi della memoria e che abilmente emergono e si rendono visibili sulla tela: il dipingere per Fernandez e' un gesto catartico e liberatorio.
Il viaggio di Alejandro va incontro ai sentieri dei ricordi e di un tempo vissuto ma ormai lontano e per questo raccontato con le magiche atmosfere di cromie suadenti ed evanescenti, ma mai intriso di mera nostalgia senza spiragli di futuro, anzi, egli nei suoi maestosi tocchi cromatici, ponderati o nervosamente delineati, e' proiettato verso la scoperta e la riconoscibilità del suo futuro e di quello dell'umanità. I suoi sono studi, o meglio sublimazioni visive meditate, come la delicata e silente istallazione di carte che presenta in questa mostra a Montecosaro, un ciclo realizzato nel 2006 che comprende Centro e Camino a Lima, dove il cammino intrapreso e' ormai esperienza su cui costruire il futuro per vedere ancora altri paesaggi e altre stagioni. Sono fragili carte sospese, quasi gocce di luce che vegliano sull'uomo, quindi l'eternità dell'anima che e' tornata a vivere dopo la morte corporale sottoforma di stella. Le sue tele sono un Annuncio sedimentato nell'anima, come lo sono i ciottoli sulla riva di un Lago, nostalgici, forse, dell'alta marea dinamica e impetuosa ma comunque pur sempre protagonisti di tempi vissuti. A Montecosaro, cuore dei monti sibillini, la pittura di Alejandro incontra una naturale osmosi fra la natura immaginifica sublimata dall'arte e lo spettacolo dei colori dei monti e come una danza solenne scandita da ritmi eterni, l'Anima continuerà a viaggiare sui selciati misteriosi delle viscere della terra.
-il pensiero di Alejandro
Mama pacha, huku pacha, hanan pacha
L'Anima abita la terra, viaggia poi nell'aldilà, fino a raggiungere il cielo!
L'amina, sulla terra e' il soffio vitale che condivide tutti gli spazi ed entra in armonia con gli elementi: luce, aria, fuoco, acqua. Al termine della vita terrena, viaggia nell'aldilà, accompagnata da un piccolo Lama, animale che in Peru' e' considerato sacro, il quale porta con se' un fardello ricolmo di alimenti e grappa che gli serviranno per la sopravvivenza nel deserto. Se l'anima supera la dura prova della -lunga notte' allora non morirà mai e tornerà a vivere sulla terra sottoforma di stella, trasformandosi in luce!
«L'anima e' la vita ed e' quella luce che mi consente di produrre e nello stesso tempo mi protegge. Questo viaggio e' pieno di nostalgia e gioia e percorre strade che solo l'anima conosce e attraverso i colori e la gestualità pittorica cerco di renderlo visibile per esternare le emozioni legate alla mia infanzia e alle mie radici e suscitarne di sempre nuove in chi guarda».
26
luglio 2008
Alejandro Fernandez – Viaggi dell’Anima
Dal 26 luglio al 30 settembre 2008
arte contemporanea
Location
COMPLESSO AGOSTINIANO
Montecosaro, Piazza Trieste, (Macerata)
Montecosaro, Piazza Trieste, (Macerata)
Orario di apertura
10-13 / 17-20 escluso il lunedì e il 15 agosto
Vernissage
26 Luglio 2008, ore 18
Autore
Curatore