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Alejandro Vidal – Un tiro a todos los diablos
Attento indagatore dello stato di sicurezza attuale e dei codici del terrore in un ordine sociale come quello globale, Alejandro Vidal mette in scena forme ordinarie di odio e violenza della tribù urbana, richiamandosi ai precedenti modi della controcultura e alle memorie delle band elettro-punk di fine anni Settanta.
Comunicato stampa
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Giovedì 3 giugno la Galleria Artra di Milano inaugura Un tiro a todos los diablos , un nuovo appuntamento con un esponente dell¹ultima generazione artistica spagnola, Alejandro Vidal (Palma de Mallorca,1972) alla sua prima personale italiana.
Attento indagatore dello ³stato di sicurezza² attuale e dei codici del terrore in un ordine sociale come quello globale, Alejandro Vidal mette in scena forme ordinarie di odio e violenza della tribù urbana, richiamandosi ai precedenti modi della controcultura e alle memorie delle band elettro-punk di fine anni Settanta.
³L¹estetica che precede la violenza² - sono parole di Vidal - è l¹oggetto dei suoi video, delle foto, dei disegni e dei set installativi temporanei che gli consentono di spostare i margini di alcuni grandi temi, come quello del terrore, oltre i discorsi della morale entro cui normalmente è imprigionato.
La lotta di tre giovani accanto ad una scala mobile in un parco urbano, le cicatrici riportate sul torso nudo di un altro giovane con il volto coperto da balaclava, felpe, t-shirts e le immancabili sneakers. O ancora un uomo anziano che pratica il pugilato come allenamento quotidiano, sputafuoco messicani, musica trash metal, elettro punk dei Pinochet Boys, emissioni radio su scontri per droga, le ferite degli attivisti no global, sono alcuni esempi del campionario Vidal.
Ma non si tratta di mettere in atto alcuna presa diretta sul reale, piuttosto l¹attitudine di Vidal fa ricorso alla staged-photography, crea una distanza critica ed estraniante, mette in scena una sorta di congelato teatro brechtiano, in cui ogni dettaglio è stato attentamente calcolato.
Si tratta di set ambigui come quelli dei video ³The nature of the threat² o ³Un tiro a todos los diablos², in cui la violenza è colta allo stato latente e più forte è la condizione del sospetto o della minaccia. In ³Exercises in self protection² (2003) ad esempio, tre uomini che sono colti da un obiettivo fotografico durante uno scontro, simulano invece delle pose basate su manuali di autodifesa di arti marziali.
Per la Galleria Artra Alejandro Vidal ha concepito un ambiente completamente nero e con luci alogene. All¹interno disegni, stickers, fotocopie, video, fotografie, stereo anni ¹70 e per terra buste di latte, sacchi a pelo, tubi di plastica, imbuti e taniche per benzina con diretto riferimento all¹hang-out delle subculture urbane: covo simbolico da cui improvvisamente e inaspettatamente qualcosa potrebbe esplodere.
Attento indagatore dello ³stato di sicurezza² attuale e dei codici del terrore in un ordine sociale come quello globale, Alejandro Vidal mette in scena forme ordinarie di odio e violenza della tribù urbana, richiamandosi ai precedenti modi della controcultura e alle memorie delle band elettro-punk di fine anni Settanta.
³L¹estetica che precede la violenza² - sono parole di Vidal - è l¹oggetto dei suoi video, delle foto, dei disegni e dei set installativi temporanei che gli consentono di spostare i margini di alcuni grandi temi, come quello del terrore, oltre i discorsi della morale entro cui normalmente è imprigionato.
La lotta di tre giovani accanto ad una scala mobile in un parco urbano, le cicatrici riportate sul torso nudo di un altro giovane con il volto coperto da balaclava, felpe, t-shirts e le immancabili sneakers. O ancora un uomo anziano che pratica il pugilato come allenamento quotidiano, sputafuoco messicani, musica trash metal, elettro punk dei Pinochet Boys, emissioni radio su scontri per droga, le ferite degli attivisti no global, sono alcuni esempi del campionario Vidal.
Ma non si tratta di mettere in atto alcuna presa diretta sul reale, piuttosto l¹attitudine di Vidal fa ricorso alla staged-photography, crea una distanza critica ed estraniante, mette in scena una sorta di congelato teatro brechtiano, in cui ogni dettaglio è stato attentamente calcolato.
Si tratta di set ambigui come quelli dei video ³The nature of the threat² o ³Un tiro a todos los diablos², in cui la violenza è colta allo stato latente e più forte è la condizione del sospetto o della minaccia. In ³Exercises in self protection² (2003) ad esempio, tre uomini che sono colti da un obiettivo fotografico durante uno scontro, simulano invece delle pose basate su manuali di autodifesa di arti marziali.
Per la Galleria Artra Alejandro Vidal ha concepito un ambiente completamente nero e con luci alogene. All¹interno disegni, stickers, fotocopie, video, fotografie, stereo anni ¹70 e per terra buste di latte, sacchi a pelo, tubi di plastica, imbuti e taniche per benzina con diretto riferimento all¹hang-out delle subculture urbane: covo simbolico da cui improvvisamente e inaspettatamente qualcosa potrebbe esplodere.
04
giugno 2004
Alejandro Vidal – Un tiro a todos los diablos
Dal 04 giugno all'undici settembre 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA ARTRA
Milano, Via Francesco Burlamacchi, 1, (Milano)
Milano, Via Francesco Burlamacchi, 1, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì dalle 15,00 alle 19,30 (sabato su appuntamento); agosto chiuso
Vernissage
3 Giugno 2004, ore 18,30
Autore
Curatore