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Alessandra Giovannoni – Ombre scure
I dipinti esposti in via S.Marta 10 affrontano un tema di forte attualità. Alessandra Giovannoni mette in luce la vicinanza di due mondi in apparenza distanti. Raffigura la spiaggia come scenario di vicende antitetiche. Da un lato i villeggianti e dall’altro l’attesa dei migranti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Galleria Rubin inaugura la stagione espositiva con la personale dell'artista romana Alessandra Giovannoni. La mostra Ombre scure presenta panorami fatti di spiagge e distese assolate che diventano lo scenario di vicende antitetiche. Da un lato le ombre lunghe e placide dei villeggianti, nella calura estiva e dall'altro la penosa attesa dei migranti. I lunghi orizzonti dipinti dalla Giovannoni sono l'elemento narrativo che accomuna queste due prospettive, creando un dittico paradossale.
La pittura di Alessandra Giovannoni è caratterizzata da paesaggi abitati da poche figure essenziali. Sagome che si stagliano monumentali nella luce, in ampie distese soleggiate. La presenza discreta dell'elemento umano é fondamentale insieme al tagliente effetto chiaroscurale delle ombre. Un richiamo alla Pittura metafisica italiana e al neorealismo americano di Edward Hopper. Più sottili ma non meno significativi sono invece i riferimenti al Romanticismo ottocentesco. Alessandra Giovannoni riprende infatti uno dei capolavori di Théodore Géricault: La Zattera della Medusa trasformandolo in un simbolo contemporaneo dell'emigrazione attraverso il Mediterraneo.
La mostra presenta otto tele dipinte a olio di grande e medio formato. La tecnica è costituita da ampie pennellate che vanno a comporre zone di colore uniforme. Ogni pennellata ha un intenso effetto materico. Il ricco impasto crea effetti tridimensionali sulla superficie piatta della tela ed enfatizza la profondità delle vedute.
Ombre scure mostra un paragone complesso: la doppia natura delle spiagge come meta tragicamente agognata e luogo di riposo. Alessandra Giovannoni conferisce nuova vitalità al tema tradizionale dei bagnanti affiancandolo a un soggetto di assoluta attualità: le migrazioni attraverso il Mediterraneo. Mettendo così in luce la vicinanza di due mondi solo in apparenza distanti.
Di lei hanno scritto storici e critici d’arte come: Lorenza Trucchi, Marisa Volpi, Lorenzo Canova, Fabrizio D’Amico, Marco Tonelli, Lea Mattarella, Sebastian Schulze, Carlo Alberto Bucci, Enzo Bilardello, Maurizio Calvesi, Mauro Pratesi, Augusta Monferini e Marco Di Capua.
Alessandra Giovannoni (Roma, 1954) ha frequentato la facoltà universitaria di Architettura. In seguito si diploma all'Accademia di Belle Arti di via Ripetta in scultura, con Emilio Greco e Lorenza Trucchi (1982). Negli anni Ottanta frequenta i corsi della Calcografia Nazionale di Roma e realizza scenografie cinematografiche.
Accompagna la mostra un catalogo con testo critico di Marco Tonelli.
La pittura di Alessandra Giovannoni è caratterizzata da paesaggi abitati da poche figure essenziali. Sagome che si stagliano monumentali nella luce, in ampie distese soleggiate. La presenza discreta dell'elemento umano é fondamentale insieme al tagliente effetto chiaroscurale delle ombre. Un richiamo alla Pittura metafisica italiana e al neorealismo americano di Edward Hopper. Più sottili ma non meno significativi sono invece i riferimenti al Romanticismo ottocentesco. Alessandra Giovannoni riprende infatti uno dei capolavori di Théodore Géricault: La Zattera della Medusa trasformandolo in un simbolo contemporaneo dell'emigrazione attraverso il Mediterraneo.
La mostra presenta otto tele dipinte a olio di grande e medio formato. La tecnica è costituita da ampie pennellate che vanno a comporre zone di colore uniforme. Ogni pennellata ha un intenso effetto materico. Il ricco impasto crea effetti tridimensionali sulla superficie piatta della tela ed enfatizza la profondità delle vedute.
Ombre scure mostra un paragone complesso: la doppia natura delle spiagge come meta tragicamente agognata e luogo di riposo. Alessandra Giovannoni conferisce nuova vitalità al tema tradizionale dei bagnanti affiancandolo a un soggetto di assoluta attualità: le migrazioni attraverso il Mediterraneo. Mettendo così in luce la vicinanza di due mondi solo in apparenza distanti.
Di lei hanno scritto storici e critici d’arte come: Lorenza Trucchi, Marisa Volpi, Lorenzo Canova, Fabrizio D’Amico, Marco Tonelli, Lea Mattarella, Sebastian Schulze, Carlo Alberto Bucci, Enzo Bilardello, Maurizio Calvesi, Mauro Pratesi, Augusta Monferini e Marco Di Capua.
Alessandra Giovannoni (Roma, 1954) ha frequentato la facoltà universitaria di Architettura. In seguito si diploma all'Accademia di Belle Arti di via Ripetta in scultura, con Emilio Greco e Lorenza Trucchi (1982). Negli anni Ottanta frequenta i corsi della Calcografia Nazionale di Roma e realizza scenografie cinematografiche.
Accompagna la mostra un catalogo con testo critico di Marco Tonelli.
12
ottobre 2017
Alessandra Giovannoni – Ombre scure
Dal 12 al 28 ottobre 2017
arte contemporanea
Location
GALLERIA RUBIN
Milano, Via Santa Marta, 10, (Milano)
Milano, Via Santa Marta, 10, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15 - 19.30 e su appuntamento
Vernissage
12 Ottobre 2017, ore 19.00
Autore
Curatore