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Alessandra Lazzaris – Come l’acqua per il ferro
Alessandra Lazzaris interviene nella Biblioteca di Cervignano con un’opera dal vigore installativo. Che interpreta il luogo concentrando gli esiti di una ricerca ove materia e memoria sono cardine di un fare artistico denso di valore fabbrile quanto di senso poetico.
Comunicato stampa
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L’opera si compone di un elemento tridimensionale che fuoriesce da parete ergendosi nella sala lettura della biblioteca civica di Cervignano del Friuli. Si confronta con lo spazio e la vita del luogo che accoglie e riflette, in un’osmosi capace di reciprocità ed esperienza.
Alla radice di quest’opera d’impianto scultoreo-installativo rimane la pittura, che Alessandra Lazzaris interroga nei suoi valori fondamentali.
“Penso alla pittura, alla sua identità perduta, a quali sono le possibilità della sua sopravvivenza” dice l’artista, interprete di una poetica della materia che la conduce a operare pittoricamente su metallo. “Così il ferro, dipinto con gli acidi, diventa ruggine e il pennello toglie materia e l’immagine appare lentamente, come se fosse rimasta occultata per un tempo non definito”. Oppure, scegliendo l’acciaio a specchio, con opposto procedimento aggiunge polvere di ferro diluita, che sull’acciaio si riflette come memoria di una pittura perduta che nel riflesso trattiene il suo stesso sembiante. Con questi principi l’opera della Biblioteca, pur nella ferma tensione plastica, nel suo sviluppo di massa pone interrogativi crescenti alla superficie che offre allo spazio circostante. E’ materia sofferta quella del ferro sul piano specchiante, ma nella porzioni in cui il supporto di acciaio esprime la purezza delle proprie qualità luministiche, l’opera accoglie riflette e frammenta il circostante, la sua luce, la pulsazione, il suo scorrere. “Come l’acqua per il ferro”, questo il titolo, perviene così a variazioni sensibili alla vita che il luogo trasmette, con esso partecipa al farsi e disfarsi delle situazioni, degli accadimenti, delle immagini e in definitiva della cultura che la biblioteca produce e che l’opera interpreta come memoria, possibilità, accoglienza, irradiazione, bellezza.
Biografia
Alessandra Lazzaris nasce a Palmanova (UD) nel 1966. Vive e lavora a Gorizia.
Si diploma nel 1990 all’Accademia dei Belle Arti di Bologna.
Negli anni Novanta debutta con opere al limite tra la pittura e la scultura usando prevalentemente materiali metallici come il ferro arrugginito e il rame brunito abbinati spesso a carta pesta dipinta con colori fluorescenti. Il metallo diventerà una costante del suo percorso artistico.
Successivamente, all’inizio degli anni 2000, le opere sono prevalentemente pittoriche e il metallo diventa supporto quindi telaio sul quale le acidature diventano interventi cromatici.
Per alcuni anni, fino al 2007, adotta un unico soggetto come pretesto per svelare i percorsi spesso incontrollabili della ruggine.
Inserendo talvolta “cuciture” di ferro su ferro che delimitano l’immagine pretestuosa o coprendo i telai di ferro con scatole di plexiglass opalino, il suo lavoro si trasforma e acquisisce valenze diverse, anche se il denominatore comune rimane il metallo .
L’acciaio specchiante è l’ultimo supporto e l’intervento cromatico è la colatura di polveri di ruggine e pigmento su smalti trasparenti.
Il soggetto è scomparso o “annegato” nel gioco delle illusioni che il materiale di supporto contiene implicitamente.
Alla radice di quest’opera d’impianto scultoreo-installativo rimane la pittura, che Alessandra Lazzaris interroga nei suoi valori fondamentali.
“Penso alla pittura, alla sua identità perduta, a quali sono le possibilità della sua sopravvivenza” dice l’artista, interprete di una poetica della materia che la conduce a operare pittoricamente su metallo. “Così il ferro, dipinto con gli acidi, diventa ruggine e il pennello toglie materia e l’immagine appare lentamente, come se fosse rimasta occultata per un tempo non definito”. Oppure, scegliendo l’acciaio a specchio, con opposto procedimento aggiunge polvere di ferro diluita, che sull’acciaio si riflette come memoria di una pittura perduta che nel riflesso trattiene il suo stesso sembiante. Con questi principi l’opera della Biblioteca, pur nella ferma tensione plastica, nel suo sviluppo di massa pone interrogativi crescenti alla superficie che offre allo spazio circostante. E’ materia sofferta quella del ferro sul piano specchiante, ma nella porzioni in cui il supporto di acciaio esprime la purezza delle proprie qualità luministiche, l’opera accoglie riflette e frammenta il circostante, la sua luce, la pulsazione, il suo scorrere. “Come l’acqua per il ferro”, questo il titolo, perviene così a variazioni sensibili alla vita che il luogo trasmette, con esso partecipa al farsi e disfarsi delle situazioni, degli accadimenti, delle immagini e in definitiva della cultura che la biblioteca produce e che l’opera interpreta come memoria, possibilità, accoglienza, irradiazione, bellezza.
Biografia
Alessandra Lazzaris nasce a Palmanova (UD) nel 1966. Vive e lavora a Gorizia.
Si diploma nel 1990 all’Accademia dei Belle Arti di Bologna.
Negli anni Novanta debutta con opere al limite tra la pittura e la scultura usando prevalentemente materiali metallici come il ferro arrugginito e il rame brunito abbinati spesso a carta pesta dipinta con colori fluorescenti. Il metallo diventerà una costante del suo percorso artistico.
Successivamente, all’inizio degli anni 2000, le opere sono prevalentemente pittoriche e il metallo diventa supporto quindi telaio sul quale le acidature diventano interventi cromatici.
Per alcuni anni, fino al 2007, adotta un unico soggetto come pretesto per svelare i percorsi spesso incontrollabili della ruggine.
Inserendo talvolta “cuciture” di ferro su ferro che delimitano l’immagine pretestuosa o coprendo i telai di ferro con scatole di plexiglass opalino, il suo lavoro si trasforma e acquisisce valenze diverse, anche se il denominatore comune rimane il metallo .
L’acciaio specchiante è l’ultimo supporto e l’intervento cromatico è la colatura di polveri di ruggine e pigmento su smalti trasparenti.
Il soggetto è scomparso o “annegato” nel gioco delle illusioni che il materiale di supporto contiene implicitamente.
25
marzo 2011
Alessandra Lazzaris – Come l’acqua per il ferro
25 marzo 2011
presentazione
Location
BIBLIOTECA CIVICA
Cervignano Del Friuli, Via Trieste , 33, (Udine)
Cervignano Del Friuli, Via Trieste , 33, (Udine)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 9-12,30 15-19
e secondo calendario annuale della Biblioteca civica
Vernissage
25 Marzo 2011, ore 18.30
Autore