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Alessandra Mancini
Il lavoro di Alessandra Mancini, partendo dalla pittura, si apre ad installazioni ambientali e tende a invischiare lo sguardo nei labirinti dell’udito, aprendoci un universo reticente e ambiguo, un mondo di confine intersecato da linee tracciate come limite e popolato di personaggi sospesi nell’attesa di una rivelazione, oppressi come da un mancamento della memoria
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lunedi' 30 giugno, dalle 19 fino a tardi, verranno presentati alcuni lavori di Alessandra Mancini, artista alla sua prima mostra milanese, a cura di Valentina Sansone. La mostra sarà visitabile, su appuntamento, fino alla fine di settembre.
Il lavoro di Alessandra Mancini, partendo dalla pittura, si apre ad installazioni ambientali e tende a invischiare lo sguardo nei labirinti dell'udito, aprendoci un universo reticente e ambiguo, un mondo di confine intersecato da linee tracciate come limite e popolato di personaggi sospesi nell'attesa di una rivelazione, oppressi come da un mancamento della memoria: in cerca di una sintonizzazione, di un'armonia perduta, di una parola irraggiungibile, essi si armano di condutture acustiche e di imbuti auricolari per catturare risonanze e voci che palpitano sperdute.
Una sorta di sordina esistenziale avvolge queste figure e si comunica fisicamente allo spettatore, inducendolo a un abbandono al flusso dei suoni e delle immagini, a smarrirsi in una dimensione amniotica, di liquidità, di attraversamenti di onde, in attesa di un discorso, di un messaggio sempre snaturato da fruscii e rumori in cui si smarrisce ogni direzione di senso.
Nell'incertezza tra la morte e la vita, tra la stasi e il movimento, tra il ristagnare e lo scorrere resta solo la possibilità di un ininterrotto porgere orecchio. Anche un bicchiere si troverà cosi' a essere usato, attraverso il suo spessore vitreo, come strumento di trasmissione di corrente, puntato in direzione di un altrove che rilutta a farsi decifrare, se non per misteriosi echeggiamenti e lontane vibrazioni.
Albertoaperto e' uno spazio in cui e' possibile non solo transitare ma sostare e fare tardi, uno spazio all'interno del quale un artista e' tenuto a entrare in rapporto con i segni del vissuto e le marche del luogo, uno spazio che in questo modo diventa ospitato dai lavori dell'ospite.
Il lavoro di Alessandra Mancini, partendo dalla pittura, si apre ad installazioni ambientali e tende a invischiare lo sguardo nei labirinti dell'udito, aprendoci un universo reticente e ambiguo, un mondo di confine intersecato da linee tracciate come limite e popolato di personaggi sospesi nell'attesa di una rivelazione, oppressi come da un mancamento della memoria: in cerca di una sintonizzazione, di un'armonia perduta, di una parola irraggiungibile, essi si armano di condutture acustiche e di imbuti auricolari per catturare risonanze e voci che palpitano sperdute.
Una sorta di sordina esistenziale avvolge queste figure e si comunica fisicamente allo spettatore, inducendolo a un abbandono al flusso dei suoni e delle immagini, a smarrirsi in una dimensione amniotica, di liquidità, di attraversamenti di onde, in attesa di un discorso, di un messaggio sempre snaturato da fruscii e rumori in cui si smarrisce ogni direzione di senso.
Nell'incertezza tra la morte e la vita, tra la stasi e il movimento, tra il ristagnare e lo scorrere resta solo la possibilità di un ininterrotto porgere orecchio. Anche un bicchiere si troverà cosi' a essere usato, attraverso il suo spessore vitreo, come strumento di trasmissione di corrente, puntato in direzione di un altrove che rilutta a farsi decifrare, se non per misteriosi echeggiamenti e lontane vibrazioni.
Albertoaperto e' uno spazio in cui e' possibile non solo transitare ma sostare e fare tardi, uno spazio all'interno del quale un artista e' tenuto a entrare in rapporto con i segni del vissuto e le marche del luogo, uno spazio che in questo modo diventa ospitato dai lavori dell'ospite.
30
giugno 2008
Alessandra Mancini
Dal 30 giugno al primo settembre 2008
arte contemporanea
Location
ALBERTOAPERTO
Milano, Via Francesco Burlamacchi, 6, (Milano)
Milano, Via Francesco Burlamacchi, 6, (Milano)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
30 Giugno 2008, ore 19
Autore
Curatore