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Alessandra Montanari – Cloroplastofono
Il cloroplastofono nasce dalla rappresentazione bidimensionale e schematica della struttura lamellare del cloroplasta
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Concept :
Tutto il vivente aspira a un linguaggio,
in parola e numero, colore, linea, suono
la nostra tensione intorpidita si risveglia
e costruisce, sempre piu' in alto, il trono del senso.
Hermann Hesse
Le visioni che si compongono nella mia mente sono mute e bidimensionali.
Hanno bisogno di uno spazio in cui prendere vita e di suoni per
colloquiare con il mondo.
Sono sequenze, segni, che si dispongono secondo logiche, talvolta
matematiche e scientifiche,
altre volte casuali.
Il riferimento costante è il microcosmo e il mondo apparentemente
immobile e silente delle
piante.
Il cloroplastofono nasce dalla rappresentazione bidimensionale e
schematica della struttura
lamellare del cloroplasta, organulo citoplasmatico presente nelle
cellule vegetali.
Il cloroplasta cattura l’energia luminosa trasformandola in energia
chimica, attraverso il
processo della fotosintesi.
Una sequenza di reazione che da acqua, ossigeno e anidride carbonica
porta alla formazione di
zuccheri come una sequenza di suoni e note genera una musica.
Una fase luminosa, il vetro e una fase oscura, la nera siluette del
clarinetto.
Tubi sfere semisfere e cerchi di vetro, trasparenti, si lasciano
attraversare dalle onde luminose e
percossi generano onde sonore, “Cerchi di vetro”.
Alessandra Montanari
“Cerchi di vetro”
Il cloroplastofono comincia a vibrare. Il suono soffiato, colpito nel
vetro, si fonde con quello
emesso dal clarinetto. I due strumenti, dapprima distanti, si amalgamano
e poi tornano a
distanziarsi. L'acqua, elemento primigenio, si muove, crea vibrazioni,
onde sonore.
C'è tensione, pulsione, dissoluzione; gli elementi si rincorrono fra di
loro e su di essi, a tratti,
una linea cantabile emerge. I battenti colpiscono di nuovo i tubi di
vetro, il cloroplastofono
continua a vibrare, fino a quando, nell'ultimo anelito, gli strumenti
smorzano i loro suoni ed i
tubi, lentamente, arrestano i loro movimenti.
Francesca Virgili, musicista/performer
Prossimi Eventi
Water project
Sabato 29 Aprile h. 18:00
“ Fluidus Ignis” di Magische Zaubereien Project: Anna Maria Tina, Mona
Lisa Tina
Sabato 6 Maggio h. 18:00
“The Little Mermaid” di Emanuela Bartolotti
Orfeo hotel rimarrà chiuso da venerdì 14 a martedì 17 Aprile 2006
Tutto il vivente aspira a un linguaggio,
in parola e numero, colore, linea, suono
la nostra tensione intorpidita si risveglia
e costruisce, sempre piu' in alto, il trono del senso.
Hermann Hesse
Le visioni che si compongono nella mia mente sono mute e bidimensionali.
Hanno bisogno di uno spazio in cui prendere vita e di suoni per
colloquiare con il mondo.
Sono sequenze, segni, che si dispongono secondo logiche, talvolta
matematiche e scientifiche,
altre volte casuali.
Il riferimento costante è il microcosmo e il mondo apparentemente
immobile e silente delle
piante.
Il cloroplastofono nasce dalla rappresentazione bidimensionale e
schematica della struttura
lamellare del cloroplasta, organulo citoplasmatico presente nelle
cellule vegetali.
Il cloroplasta cattura l’energia luminosa trasformandola in energia
chimica, attraverso il
processo della fotosintesi.
Una sequenza di reazione che da acqua, ossigeno e anidride carbonica
porta alla formazione di
zuccheri come una sequenza di suoni e note genera una musica.
Una fase luminosa, il vetro e una fase oscura, la nera siluette del
clarinetto.
Tubi sfere semisfere e cerchi di vetro, trasparenti, si lasciano
attraversare dalle onde luminose e
percossi generano onde sonore, “Cerchi di vetro”.
Alessandra Montanari
“Cerchi di vetro”
Il cloroplastofono comincia a vibrare. Il suono soffiato, colpito nel
vetro, si fonde con quello
emesso dal clarinetto. I due strumenti, dapprima distanti, si amalgamano
e poi tornano a
distanziarsi. L'acqua, elemento primigenio, si muove, crea vibrazioni,
onde sonore.
C'è tensione, pulsione, dissoluzione; gli elementi si rincorrono fra di
loro e su di essi, a tratti,
una linea cantabile emerge. I battenti colpiscono di nuovo i tubi di
vetro, il cloroplastofono
continua a vibrare, fino a quando, nell'ultimo anelito, gli strumenti
smorzano i loro suoni ed i
tubi, lentamente, arrestano i loro movimenti.
Francesca Virgili, musicista/performer
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Orfeo hotel rimarrà chiuso da venerdì 14 a martedì 17 Aprile 2006
22
aprile 2006
Alessandra Montanari – Cloroplastofono
22 aprile 2006
performance - happening
Location
ORFEO HOTEL
Bologna, Via Orfeo, 4A, (Bologna)
Bologna, Via Orfeo, 4A, (Bologna)
Vernissage
22 Aprile 2006, ore 18
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