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Alessandra Urso – Biocomputer
presentazione dell’opera della scultrice padovana Alessandra Urso “Biocomputer” in occasione dell’open day per i cinque anni di attivita’ del museo
Comunicato stampa
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Biocomputer nasce come l’ evoluzione di un opera creata nel 1997, il “Computer Arcaico”, realizzata con un vecchio Apple funzionante, rielaborato nelle sue parti esterne mediante l'assemblaggio di elementi scolpiti; presente e futuro si univano in questo totem in cui riaffiora la natura tribale dell'uomo. Era una riflessione sulla tecnologia che invecchia rapidamente, sull'intelligenza e la magia insita nel pensiero: i circuiti stampati attraversati dal flusso elettrico, allegoria del cervello, ricordano nella loro disposizione antiche scritture primitive, e l’operazione informatica si trasforma in una sorta di rituale che fa riflettere sulla circolarità del tempo e sul mistero che avvolge la più sofisticata macchina che sia mai esistita: l'essere umano.
Nel corso di 10 anni per me il fascino di questo oggetto non è diminuito e il mistero che il mondo informatico esercita, dal punto di vista creativo, stimola operazioni artistiche che tendono a riproporre l’importanza del fare artistico rispetto ad un mondo che non valorizza l’aspetto estetico ed intellettuale della vita.
E’ così che, essendo entrata in contatto con lo staff di All about Apple e grazie alla sua reazione entusiastica nei confronti del “Computer arcaico”, mi è nata l’idea di proseguire con l’argomento, che a mio parere ormai tocca da vicino l’essere umano soprattutto dal punto di vista spirituale. Il computer certamente evolve assieme a noi ed è ciò che maggiormente rimarrà come memoria storica della nostra epoca (catastrofi ambientali e tecnologiche permettendo) ed è proprio questo pensiero che mi fa riflettere: fra 2000 anni, chi si occuperà di archeologia cosa troverà di noi? Cosa sarà il maggiore elemento rappresentativo della nostra cultura? Di sicuro nulla di simile alle Piramidi. Esisteranno gli strumenti adatti a decifrare un Dvd ammesso che sia integro? Esisterà una tecnologia avanzatissima o l’effetto serra avrà compiuto il suo dovere devastando l’ecosistema e riducendoci (nel migliore delle ipotesi) alla stregua dei cavernicoli? Molto probabilmente la plastica che ricopre il computer sarà disintegrata ma, essendoci oggi reperti fossili di legno mineralizzato non è detto che qualche esemplare non lasci traccia di sé. Tutta questa riflessione mi ha portata, tra il divertito e il terrificato, a concepire una sorta di computer a cavallo tra reperto, reminescenza arborea, mutazione genetica che parli della rivincita del Tutto che è sempre esistito e che afferma la superiorità della natura sulla mente umana, lo stesso che tutto ingloba secondo il principio de “nulla si crea né si distrugge, ma tutto si trasforma”.
Osservo nella nostra contemporaneità una progressiva tendenza a delegare a queste macchine portentose (di cui sono una vivace fan) la capacità dell’uso della nostra mente, perdendo di vista la dimensione umana; l’attività mentale frenetica esercita uno strapotere a discapito del qui e ora, del senso ultimo delle cose, della percezione del nostro corpo, delle attività manuali. Biocomputer in fondo è la bestialità della natura umana che riemerge sotto altri aspetti… la natura che ingloba ciò che ora pare sovrastarla.
Nasce spontaneo interrogarsi sulla destinazione del viaggio dell’Uomo: dove andremo? …e comunque forse ritorneremo. Il nostro futuro di oggi è esattamente l’antico di dopodomani, e il circuito di informazioni che dalle antiche scritture Sumere si è evoluto in circuiti stampati, in fondo, rientra nella poesia della Natura.
E la Meditazione è l’ovvia chiusura del Cerchio.
Alessandra Urso
Padova, 3 Maggio 2007
Nel corso di 10 anni per me il fascino di questo oggetto non è diminuito e il mistero che il mondo informatico esercita, dal punto di vista creativo, stimola operazioni artistiche che tendono a riproporre l’importanza del fare artistico rispetto ad un mondo che non valorizza l’aspetto estetico ed intellettuale della vita.
E’ così che, essendo entrata in contatto con lo staff di All about Apple e grazie alla sua reazione entusiastica nei confronti del “Computer arcaico”, mi è nata l’idea di proseguire con l’argomento, che a mio parere ormai tocca da vicino l’essere umano soprattutto dal punto di vista spirituale. Il computer certamente evolve assieme a noi ed è ciò che maggiormente rimarrà come memoria storica della nostra epoca (catastrofi ambientali e tecnologiche permettendo) ed è proprio questo pensiero che mi fa riflettere: fra 2000 anni, chi si occuperà di archeologia cosa troverà di noi? Cosa sarà il maggiore elemento rappresentativo della nostra cultura? Di sicuro nulla di simile alle Piramidi. Esisteranno gli strumenti adatti a decifrare un Dvd ammesso che sia integro? Esisterà una tecnologia avanzatissima o l’effetto serra avrà compiuto il suo dovere devastando l’ecosistema e riducendoci (nel migliore delle ipotesi) alla stregua dei cavernicoli? Molto probabilmente la plastica che ricopre il computer sarà disintegrata ma, essendoci oggi reperti fossili di legno mineralizzato non è detto che qualche esemplare non lasci traccia di sé. Tutta questa riflessione mi ha portata, tra il divertito e il terrificato, a concepire una sorta di computer a cavallo tra reperto, reminescenza arborea, mutazione genetica che parli della rivincita del Tutto che è sempre esistito e che afferma la superiorità della natura sulla mente umana, lo stesso che tutto ingloba secondo il principio de “nulla si crea né si distrugge, ma tutto si trasforma”.
Osservo nella nostra contemporaneità una progressiva tendenza a delegare a queste macchine portentose (di cui sono una vivace fan) la capacità dell’uso della nostra mente, perdendo di vista la dimensione umana; l’attività mentale frenetica esercita uno strapotere a discapito del qui e ora, del senso ultimo delle cose, della percezione del nostro corpo, delle attività manuali. Biocomputer in fondo è la bestialità della natura umana che riemerge sotto altri aspetti… la natura che ingloba ciò che ora pare sovrastarla.
Nasce spontaneo interrogarsi sulla destinazione del viaggio dell’Uomo: dove andremo? …e comunque forse ritorneremo. Il nostro futuro di oggi è esattamente l’antico di dopodomani, e il circuito di informazioni che dalle antiche scritture Sumere si è evoluto in circuiti stampati, in fondo, rientra nella poesia della Natura.
E la Meditazione è l’ovvia chiusura del Cerchio.
Alessandra Urso
Padova, 3 Maggio 2007
12
maggio 2007
Alessandra Urso – Biocomputer
12 maggio 2007
arte contemporanea
presentazione
presentazione
Location
ALL ABOUT APPLE MUSEUM
Quiliano, Via Valletta Di Vadone, (SAVONA)
Quiliano, Via Valletta Di Vadone, (SAVONA)
Vernissage
12 Maggio 2007, ore 15
Sito web
www.arteurso.com
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